Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 1 Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Osservazione e Valutazione dello Sviluppo, prof. Costantini, libro consigliato Osservare per Educare, D'Odorico, Cassibba Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA COMPETENZA SOCIALE NELL’INTERAZIONE TRA PARI

La competenza sociale può essere intesa come la capacità di raggiungere obiettivi personali nelle

interazioni sociali e di mantenere relazioni positive con gli altri. Essa è composta da diverse abilità

che fanno riferimento a specifici comportamenti che possono aver luogo nel corso delle interazioni

sociali. In questa prospettiva, lo sviluppo sociale è inteso come l’insieme delle modificazioni che

ognuna di tali abilità subisce nel corso dello sviluppo.

Nei primi anni di vita gli oggetti rivestono un ruolo di mediatori nelle interazioni sociali: un B

interagisce con un compagno toccando l’oggetto con cui questi sta giocando. A queste prime forme

di interazione succedono forme di gioco in cooperazione sempre più complesse fino ad arrivare alla

capacità di impegnarsi con gli altri in giochi dotati di regole. La capacità di giocare insieme in modo

armonioso non è l’unica abilità sociale che dovrebbe svilupparsi nel corso degli anni prescolari. I B

“socialmente competenti” mostrano un’ampia gamma di abilità che li favoriscono nell’instaurare e

mantenere interazioni sociali positive con i pari. Alcuni B sviluppano in modo naturale queste

competenze, altri devono invece essere aiutati.

La rilevazione del tasso di interazione

Il metodo migliore per la rilevazione del tasso di interazione consiste nell’osservare per un certo

periodo di tempo un B segnando su un foglio di codifica tutte le volte che si verifica un contatto

sociale (frequenza), nei successivi 5 minuti si passerà ad osservare un altro B fino all’esaurimento

dei componenti del gruppo. Per ottenere informazioni quanto più complete possibili, l’osservazione

dovrebbe essere ripetuta in giorni diversi e in situazioni diverse. In questo tipo di rilevazione,

sarebbe utile distinguere tra:

- Comportamenti sociali positivi includono lo scambio di oggetti, l’imitazione

reciproca, il fare un gioco insieme, il parlare con un compagno, manifestazioni di

emozioni positive;

- Comportamenti sociali negativi comprendono le manifestazioni verbali e non

verbali di aggressività, sottrazione di oggetti, rifiuto a cooperare, interferenza

distruttiva nelle attività altrui.

Questi due fattori ci permettono di distinguere tra i B che hanno frequenti contatti sociali e quelli

che si trovano in una condizione di isolamento.

La misurazione del tasso di interazione però da sola non fornisce informazioni sufficienti per

specificare adeguatamente i problemi che può avere un B e quindi un passo successivo può essere

quello di analizzare in modo più dettagliato la natura dei contatti sociali che intervengono tra B e il

tipo di comportamento che mettono in atto quando se ne stanno per conto proprio. Questo obiettivo

può essere raggiunto utilizzando uno schema di codifica focalizzato sulla natura del gioco che i B

sono in grado di intraprendere da soli o insieme ai compagni.

Il gioco sociale

Parten osservò che il gioco tra B poteva avere 3 forme diverse:

25

1. Gioco parallelo in cui l’attività del B è indipendente da quella del compagno anche se

stanno vicini o utilizzano lo stesso materiale;

2. Gioco associativo definito dal fatto che 2 B giocano insieme ma i loro scopi possono

differire e non c’è una reale cooperazione;

3. Gioco cooperativo definito dal fatto che esiste un’organizzazione sottostante al gioco

condivisa dai partecipanti che potrebbe comportare una differenziazione di ruoli.

A queste può essere aggiunta la categoria del gioco imitativo molto frequente nei primi 3 anni

di vita. Le varie categorie di gioco possono essere arricchite con informazioni sulla complessità

cognitiva del gioco intrapreso dai B ad es. un gioco cooperativo può essere più o meno

simbolico.

Inoltre è importante rilevare se il B passa il suo tempo vagando senza scopo per la stanza

osservando i compagni senza riuscire a trovare il modo di inserirsi nel loro gioco; ciò però non

ha solo una valenza negativa ma si potrebbe parlare anche di “gioco solitario maturo” come ad

es. fare delle costruzioni o completare un puzzle che indica la capacità del B di saper anche stare

da solo ed è correlato positivamente alla competenza sociale dell’individuo.

La rilevazione dei comportamenti prosociali

Per comportamento prosociale si intende un insieme di azioni che hanno come finalità quella di

aiutare o di produrre un beneficio nell’altro senza aspettarsi ricompense esterne. La principale

componente cognitiva di tali comportamenti consiste nella capacità di riconoscere gli stati

emotivi dell’altro e sentire come proprie le emozioni altrui (empatia). Per sviluppare un

programma di educazione al comportamento prosociale può essere utile rilevare quali siano le

spontanee manifestazioni di tale comportamento e lo schema di codifica deve prevedere un

insieme di categorie relative agli eventi antecedenti alla manifestazione del comportamento pro

sociale e un altro insieme relativo alla codifica vera e propria di tale comportamento.

A. Gli antecedenti del comportamento pro sociale sono:

• Richiesta diretta; il comportamento prosociale viene messo in atto in seguito a

una precisa richiesta da parte di colui che sarà il ricevente dell’azione (es. N. e L.

stanno lavorando per completare delle schede. N. fa vedere a L. la sua scheda

completata e gli chiede se va bene. L. risponde che è fatta molto bene

categoria di valutazione positiva);

• Richiesta indiretta da parte di un B: messo in atto in seguito a una richiesta da

parte di un B diverso da colui che sarà il ricevente dell’azione;

• Richiesta indiretta da parte dell’educatore: messo in atto in seguito a una

richiesta o a un suggerimento da parte dell’adulto (es. R. cerca di strappare un

foglio da un blocco ma non ci riesce. L’insegnante dica a N di farlo lei. N strappa

il foglio e lo porge ad R. può essere inserito nella categoria di aiuto);

26

• Azione spontanea: messo in atto senza alcuna richiesta da parte di altri es.

osservato da Elena Foglia in una scuola di Verona: E. cerca di prendere un libro

da uno scaffale in alto ma non ci riesce. G. avvicina una sedia ad E, che salitovi

sopra riesce a raggiungere il libro categoria di aiuto;

B. Tipi di comportamento pro sociale:

• Richiesta di aiuto: in presenza di un compagno in difficoltà viene richiesto l’aiuto

della maestra o di un altro B;

• Aiuto diretto: in presenza di un compagno in difficoltà viene fornita una forma

diretta di aiuto;

• Conforto: in presenza di un compagno triste o fortemente a disagio, viene offerta

una consolazione sotto forma verbale o non verbale;

• Valutazioni positive: viene fornito un commento positivo rispetto a quello che un

compagno ha detto/fatto.

La rilevazione degli episodi conflittuali

Il conflitto è relativo alle situazioni in cui c’è un’incompatibilità tra gli obiettivi dei due contendenti

ma l’atto con cui inizia il conflitto potrebbe non avere affatto l’intento di danneggiare il ricevente a

differenza degli episodi di aggressività. Quindi il concetto di conflitto assume una valenza positiva

in quanto inserisce il B in una situazione in cui è costretto a tenere in considerazione anche il punto

di vista altrui. Il B così impara a modulare il proprio comportamento in relazione a quello degli

altri. Importante per l’educatore è il tipo di soluzione che i B sono in grado di mettere in atto per

risolverli. Perché un conflitto possa essere definito tale è necessario che si osservino almeno 3

mosse o turni interattivi:

1. A. fa qualcosa;

2. B. vi si oppone;

3. A. mette in atto un altro comportamento legato a quello esibito nella prima mossa.

Inoltre, esistono 3 tempi fondamentali in cui un episodio conflittuale può essere analizzato:

l’origine, lo svolgimento, la conclusione.

L’origine del conflitto può essere legata al possesso o all’uso di oggetti, al

controllo del comportamento, alla violazione di regole, alla presenza di opinioni

differenti. Questa fase è importante perché lo svolgimento e la conclusione del

conflitto dipendono molto dalla natura di ciò che l’ha scatenato.

Nella codifica dello svolgimento del conflitto sono previste diverse categorie che

devono essere applicate ad ogni mossa dei due contendenti (opposizione,

incremento, reiterazione, ricorso ad altri, esplicitazione, negoziazione). La

proposta di un certo bambino B. di accettare la regola da lui invocata a partire

solo dalla prossima mossa, può essere considerata una Negoziazione perché è una

27

modificazione della propria posizione iniziale. A. accettandola, modifica

anch’egli la sua posizione. La soluzione è quindi un accordo tra i due contendenti

basato su un cambiamento delle posizioni di entrambi. Questa, ovviamente, è la

soluzione ottimale di un conflitto che determina quasi sempre un proseguimento

del gioco tra i due contendenti.

Altri possibili esiti del conflitto sono la Vittoria quando uno dei due contendenti

riesce a imporre la sua volontà sull’altro o l’Abbandono quando i due contendenti

semplicemente smettono la disputa senza che nessuno prevalga sull’altro.

Es: - A e B sono uno di fronte all’altro, B guarda A e le dice: il rosa più il bianco fa il

rosso;

- A guarda B e ribatte: No fa rosa (origine del conflitto opinioni differenti);

- B, agitando il dito e dondolando la testa risponde: quando Michela ci ha fatto

colorare i pesci, rosa e bianco fa rosso.(terza mossa esplicitazione);

reiterazione);

- A agita verticalmente la mano sx e dice: ma va’ (quarta mossa

- B ribatte: Sì (quinta mossa reiterazione);

- A, in tono spazientito, risponde alla B: Non capisci proprio niente (sesta mossa

incremento);

- A quindi si volta e va via; anche B si volta e inizia a giocare con altri compagni

(esito:abbandono).

In alcuni casi i B chiedono l’intervento dell’insegnante che dovrebbe aiutarli a trovare la strada per

possibili negoziazioni.

Valutazione delle capacità di interazione tra pari

Il Questionario per la valutazione del comportamento sociale di D’Odorico, Cassibba e Buono,

1999 può essere utilizzato a partire dai 16 mesi di età e consente la valutazione globale della

competenza sociale di un B sulla base dell’osservazione da parte dell’educatore o di un osservatore

esterno, di differenti aspetti dell’interazione tra pari.

La scala di valutazione del comportamento e della competenza sociale (SCBE-30) sviluppata da

Lafreniere valuta invece un B rispetto a 3 differenti componenti de

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
35 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher roxx86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Osservazione e valutazione dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Costantini Alessandro.