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MATERIALE:
rispetto all’asse centrale. Esse sono state scelte dall’autore secondo due criteri: la macchia doveva
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essere abbastanza ambigua da permettere un’interpretazione libera ma contemporaneamente doveva
essere abbastanza semplice e regolare da consentirne una definizione. Le tavole potevano essere
classificare in due modi:
- In base al colore: 7 sono di colore grigio (2 comprendono anche parti di coloro rosso);
- In base alla compattezza e all’apertura/chiusura. (I, IV, V, VI, X carattere unitario, intero e
massivo, organizzato in base all’asse centrale; II, III, VII, VIII hanno una configurazione
bilaterale; I, II, III, VII, IX, X sono considerate aperte; I, IV, V, VI sono considerate chiuse).
Il sistema comprensivo di Exner
Nel 1974 venne pubblicato da Exner il Sistema comprensivo che cerca di integrare le proposte dei
vari sistematizzatori. Questo metodo ha permesso di definire un linguaggio chiaro a livello
internazionale infatti data la complessità del metodo, per imparare a somministrare, a siglare e ad
interpretare i protocolli è necessario fare un training formativo. Secondo Exner e Weiner, il
comportamento al test di Rorschach ha lo stesso significato indipendentemente dall’età dei soggetti,
ciò che cambia è il tener presente la specificità dei dati normativi.
SOMMINISTRAZIONE: le tavole già predisposte dalla prima alla decima, vengono presentate una
alla volta al B che insieme al clinico sederanno allo stesso tavolo fianco a fianco così al clinico sarà
permesso di vedere le tavole nello stesso modo del B. la stanza in cui si applica il test dovrà essere
ben illuminata affinchè le sfumature delle macchie non vengano falsate. Le risposte vanno trascritte
in modo attento e scrupoloso, riportando parola per parola tutto quello che il B dice; il clinico
riporterà il tutto su un foglio bianco suddiviso in 3 colonne:
1. nella prima scriverà le risposte;
2. nella seconda scriverà i dati derivati dall’inchiesta;
3. la terza verrà usata per la siglatura delle risposte. che utilizzano piccoli
Inoltre, sono entrati in uso le notazioni simboliche proposte da Loosli-Usteri
angoli, il cui vertice indica la parte superiore della tavola: una V con la punta verso l’alto significa
posizione normale, V significa rivolta verso il basso, > talvolta disposta con il lato alto a sx, <
talvolta disposta con il lato alto a dx. Per una rotazione completa della tavola in tutte le direzioni si
impiega il simbolo @. Inoltre è molto importante segnalare la parte della macchia alla quale si
riferisce una determinata interpretazione, indicandola su un foglio, definito foglio delle
localizzazioni su cui sono riprodotte in miniatura le macchie. Su di esse si può tracciare l’area
indicata dal B scrivendovi accanto anche il numero della risposta.
LA CONSEGNA: risulta una delle fasi più difficili della somministrazione del test. Rorschach
suggerisce che la consegna migliore consiste nel dare in mano la tavola al soggetto dicendogli:
<cosa potrebbe essere?>, questa consegna è concordata anche da Exner. È importante usare
solamente la parola tavola e non macchia, immagine, disegno, per evitare di influenzare
l’impostazione interpretativa del soggetto. Il B viene lasciato libero di dare ad ogni macchia quante
risposte vuole; Exner però propone due limitazioni a questa libertà:
se il B fornisce una sola risposta alla prima tavola, viene incoraggiato a trovare qualcos’altro
e se il B produce più di 5 risposte si può fermarlo. Dati utili al fine della diagnosi riguardano
anche se il B gira la tavola. 41
Il clinico dovrà preparare il B alla prova dicendogli che si farà il test delle macchie di
inchiostro, importantissima questa fase anche per gli adulti per eliminare ansie e diffidenza.
INCHIESTA: DOPO CHE IL b HA prodotto le risposte, si passa alla fase dell’inchiesta il
quale scopo è quello di ottenere in modo preciso informazioni utili per siglare la risposta e
non quello di far produrre al B nuove risposte. Anche l’inchiesta deve essere presentata e
motivata ed Exner suggerisce la seguente formulazione: <Bene, le abbiamo esaminate tutte.
Ora ritorneremo a vederle. Non ci vorrà molto. Desidero che mi mostri ciò che hai visto. Io
leggerò ciò che hai detto e desidererei che mi mostrassi dove hai visto nella macchia ciò che
hai detto e cosa ha fatto sì che ti sembrasse tale, in modo che possa vederlo come te>. È
importante che si crei tra il clinico e il B un rapporto di lavoro basato sulla collaborazione, a
volte però con B iperattivi o che oppongono resistenza è necessario un setting clinico con
qualche variazione come ad es. di stare in piedi o seduti sul tappeto o modificare
l’introduzione. Alcuni B possono in fase d’inchiesta, aggiungere molte altre risposte ma il
clinico le trascriverà senza conteggiarle nel sommario strutturale.
SIGLATURA: le procedure sono le stesse sia per gli adulti che per i B. Questa fase prevede
differenti categorie riguardanti la localizzazione, la qualità evolutiva, le determinanti, la
qualità formale, la risposta pari, i contenuti, i popolari, i punteggi, gli indici speciali che
daranno luogo a indici che vengono raggruppati in un Sommario strutturale che li
riassumerà e li riorganizzerà in cluster di variabili.
L’INTERPRETAZIONE: SI PASSA dall’analizzare i dati del Sommario Strutturale per poi
passare in rassegna la successione delle risposte, le verbalizzazioni effettuate sia nella prima
somministrazione che in inchiesta. SI PROCEDE allo stesso modo sia per i B che per gli
adulti ma le norme di riferimento saranno quelle del campione bambini-adolescenti, in
questo modo verrà rispettato il fatto che i B danno prestazioni specifiche legate alle tappe di
sviluppo che caratterizzano le diverse età.
IL campione americano dei bambini
I dati normativi americani si rifanno ad un campione di 1580 B non pazienti di età compresa tra i 5
e i 16 anni. La selezione dei soggetti si è basata su 3 criteri:
1. che ogni singola età dai 5 ai 16 anni fosse adeguatamente rappresentata per quanto riguarda
l’ampiezza così che venisse consentita la significatività e livello psicometrico;
2. che ogni gruppo di età vi fosse un numero relativamente uguale di maschi e di femmine;
3. che i gruppi fossero il più possibile stratificati sulla base del livello socioeconomico e per
distribuzione geografica. 42
Cap. 10 “l’osservazione del gioco simbolico”
INTRODUZIONE
I bambini trascorrono la maggior parte del loro tempo giocando. Vygotskij, sostenendo che il gioco
è la modalità principale attraverso cui il B impara a produrre e comprendere i simboli, ribadiva che
nel gioco è possibile ritrovare una stretta interconnessione tra lo sviluppo mentale e le interazioni
sociali. L’osservazione è lo studio del gioco del B permettendoci di ricavare dati relativi al suo
sviluppo cognitivo: a partire dagli studi di Piaget, si è dimostrata l’esistenza di una progressione
evolutiva nel gioco del B da attività di tipo esplorativo fino al raggiungimento del gioco simbolico
che riflette le differenti capacità cognitive sottostanti. Durante i primi anni di vita si assiste ad uno
spostamento da un’attività orientata agli oggetti di tipo indifferenziato (ad es. portare alla bocca) a
comportamenti esplorativi adeguati alle caratteristiche funzionali dei singoli oggetti (pigiare i tasti
di un telefono) ad attività mediante le quali i B mettono in relazione due o più oggetti in maniera
appropriata (mettere il coperchio ad una pentolina).
Il contesto e in particolare le figure genitoriali assolvono una funzione di supporto alle attività del
B e di strutturazione di un ambiente idoneo e stimolante in cui il B possa sviluppare le sue abilità di
gioco. La madre sceglie il momento del gioco quale situazione per guidare l’apprendimento del
figlio e il giocare diventa un momento in cui il B procede nel suo sviluppo attraverso la
condivisione di certe esperienze. Inoltre, l’opportunità di poter giocare con un partner ad un livello
di gioco cognitivamente più sofisticato, gli permette di compiere azioni di livello più elevato, di
mettere in atto processi imitativi più complessi rispetto a quelli messi in atto nel gioco spontaneo.
Una prova del ruolo materno si ha negli studi condotti in ambito clinico dove nelle diadi
madri/bambini con madri clinicamente depresse i processi di gioco del B risultano meno strutturati
e la condivisione dell’attività molto più povera. Ricerche condotte su B istituzionalizzati
evidenziano una diminuzione in questi soggetti dell’attività sia di tipo esplorativo che del gioco
simbolico quindi un ruolo fondamentale ce l’hanno anche i fattori ambientali e relazionali che
facilitano o meno l’acquisizione di abilità mentali. Alcuni metodi osservativi permettono di valutare
precocemente il livello di gioco del B.
Codici osservativi per la valutazione del gioco del Bambino
Il primo tipo di metodo è un codice osservativo che si basa su un’osservazione continua e che può
essere utilizzato con b dai 12 mesi all’età prescolare. Questo codice elaborato da Belsky, Good e
Most nel 1980 permette di valutare il livello di gioco del B prendendo in considerazione sia il
semplice gioco di attività funzionale sia il più complesso gioco simbolico. Attraverso il codice è
possibile individuare l’attività di gioco più frequentemente usata dal soggetto, indicatrice del livello
cognitivo messo in atto normalmente; ci permette inoltre di sapere se attività di tipo simbolico siano
presenti o meno e che livello di simbolizzazione è capace di utilizzare il soggetto. Il codice è
utilizzato sulla base di videoriprese di momenti di gioco del B con oggetti. Il soggetto può essere
solo o con adulti di riferimento e la ripresa può avvenire sia in ambienti familiari che in altri
contesti. Il codice può essere applicato sia al B che all’adulto o ad altro B che gioca con lui. Le
prime 4 categorie del codice si riferiscono ad un livello di gioco non-simbolico che
progressivamente evolve in gioco simbolico nelle categorie da 5 a 8.
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1. Attività unitaria funzionale: produzione di un effetto unico su un singolo oggetto. Es:
lanciare la palla;
2. Attività combinatorie inappropriate: combinazione non funzionale di 2 o più oggetti. Es:
mettere la tazza rovesciata sul piattino;
3. Attività combinatorie appropriate: giustapposizioni appropriate di due o più oggetti. Es:
mettere la tazza nel verso giusto sopra il piattino.
4. Gioco transizionale: approssimazione di simbolizzazione ma se