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I comportamenti osservabili nei contesti educativi. Chi opera nei contesti educativi,

utilizza l’osservazione per svariati motivi, sia per valutare se stessi che i bambini; le

variabili che vengono analizzate in tali contesti sono numerose, ma divisibili in due grandi

classi: le variabili relative al contesto educativo: le variabili di contesto che influenzano

 il processo educativo sono numerose; all’interno del contesto i principali soggetti

sono l’insegnante, il bambino e il contesto della classe (della scuola o della

comunità). Quando l’oggetto dell’osservazione è il bambino, l’educatore sarà

interessato a raccogliere informazioni che lo aiutano a conoscere il tipo di approccio

dei bambini di fronte alle varie situazioni che si verificano in classe, oppure a

conoscere le abilità dei bambini. Esempio: se l’obiettivo è conoscere le abilità

linguistiche, l’insegnante potrà proporre di raccontare eventi piacevoli ai bambini.

Quando l’oggetto dell’osservazione è l’insegnante, può essere interessante

osservare il modo di rapportarsi ai bambini, se rispetta il programma di lavoro

programmato. Quando l’oggetto è rivolto agli aspetti del contesto della classe,

l’osservazione si soffermerà sull’ organizzazione degli spazi, degli orari, degli arredi,

che dipendono dalla scuola stessa; per determinare la qualità del contesto, si può

far riferimento alla Scala di valutazione dell’asilo nido (SVANI) che prende in

esame: arredi e materiali, cure di routine (pasti, sonno), stimolazioni di tipo verbale

(n° libri a disposizione), organizzazione delle attività quotidiane..

le variabili relative al processo educativo: esse rivolgono l’attenzione alle

 interazioni che intervengono nel contesto educativo. Quando si osservano le

interazioni tra educatore e bambino, ci si concentra sulle modalità utilizzate

dall’insegnante per gestire l’apprendimento (es: come aiuta a trovare la soluzione a

un problema). Quando si osservano le relazioni tra bambini, l’attenzione è rivolta

alle dinamiche relazionali, si osserva come risolvono litigi, come cooperano (es:

analizzare in un gioco di ruoli come vengono spartiti). Se l’oggetto dell’osservazione

è la relazione tra educatori, sarebbe utile analizzare le modalità di comunicazione

tra colleghi in diverse situazioni, come vengono prese le decisioni nelle riunioni.

L’osservazione in programmazione e in valutazione. Osservare il bambino è

fondamentale per programmare delle attività e degli interventi educativi; per quanto

riguarda la programmazione, l’osservazione iniziale può fungere da guida per la

programmazione stessa dell’attività, e nel momento conclusivo è finalizzato invece alla 3

verifica dei risultati raggiunti. Nel momento iniziale, che precede la programmazione,

osservare il bambino permette di rilevare ciò che sa fare in modo tale che si possa poi

aiutare ad acquisire nuove competenze; perciò bisognerà raccogliere informazioni su due

ordini di variabili: 1. le variabili descrittive delle caratteristiche del contesto in cui viene

svolto l’intervento educativo, e 2. le variabili relative alle caratteristiche cognitive, affettive

e motivazionali del bambino. Esempio: organizzazione del lavoro nel momento di

inserimento di un bambino al nido, bisognerà tener conto degli spazi e dei tempi in cui i

bambini verranno inseriti, disponibilità di materiali, modalità con cui il bambino affronta il

nuovo contesto del nido, le sue reazioni: in questo caso, conoscere le caratteristiche del

bambino serve a organizzare il suo inserimento. Nella fase conclusiva, l’osservazione è

utile per verificare i risultati dell’apprendimento e le modificazione prodotte dall’intervento

dell’educatrice, e capire se ha fatto un buon lavoro o se dovrà in futuro apportare

modifiche.

L’osservazione negli incontri con i genitori. -1. L’osservazione è utile anche per

facilitare la comunicazione e collaborazione tra genitori ed educatori; diventa

particolarmente importante informarli se non hanno idea di come i figli trascorreranno la

giornata e glielo si potrebbe mostrare tramite videoregistrazioni. Infatti alcuni nidi o scuole

dell’infanzia organizzano degli incontri con i genitori, prima dell’inserimento, a titolo

informativo in cui vengono mostrati: l’organizzazione del servizio, gli obiettivi educativi e le

strategie per il loro raggiungimento, sequenze di comportamenti che dimostrino

l’importanza delle scelte operative fatte. -2. Un altro impiego dell’osservazione per fornire

informazioni ai genitori è quello del diario di bordo, si tratta di fornirle su ogni singolo

bambino ogni giorno, utile anche per valutare i suoi progressi. Si può decidere insieme ai

genitori su quali aspetti del comportamento soffermare la descrizione, tenendo sempre

presente uno schema-tipo da seguire; tutto ciò permetterà sia di dare consigli educativi e

far sì che ci sia una continuità fra quello che viene proposto a scuola e a casa. -3.

L’osservazione può essere utilizzata anche per affinare particolari competenze genitoriali,

affiancando alla trattazione teorica di un argomento, le videoregistrazioni per una

maggiore comprensione. Ad esempio può risultare difficoltoso interpretare alcuni segnali

dei bambini, soprattutto se sono molto piccoli e irritabili; in questo caso si potrebbe

proporre ai genitori un addestramento alla lettura dei segnali attraverso una serie di

incontri singoli o di gruppo.

Esempio addestramento di gruppo: ispirato alla teoria dell’attaccamento di Bowlby,

prevede 4 fasi:

• prima fase: mostrata una videoregistrazione, i genitori devono annotare i segnali

inviati dai bambini;

• seconda fase: i genitori sono invitati ad interpretare i segnali;

• terza fase: devono identificare il comportamento adottato dal genitore in risposta a

quel segnale;

• quarta fase: i partecipanti discutono sull’efficacia della risposta del genitore. 4

Esempio addestramento singola coppia genitore-bambino: questo metodo, definito con

video-feedback, si configura di più come intervento psicoterapeutico (affidato ad uno

psicologo o educatore), prevede cinque incontri:

• primo incontro: ai genitori viene fornita una dispensa con informazioni teoriche

sulla sensibilità materna e si effettua la prima videoregistrazione in casa (far giocare

il bambino);

• secondo incontro: dopo 7 giorni, il video viene mostrato ai genitori mentre

l’educatori sottolinea i segnali del bambino chiedendo loro di interpretarli; si chiede

di registrare il bambino mentre fa il bagno;

• terzo incontro: viene mostrato il video del bagnetto, l’educatore evidenzia i segnali

di benessere e disagio del bambino, invitando anche loro a farlo; altro video da fare

sul gioco libero, e gli viene consegnato un foglio informativo sul bisogno del

bambino di sentirsi compreso dal genitore;

• quarto incontro: dedicato ai feedback, vengono rivisti i filmati in cui la loro risposta

ha prodotto nel bambino una reazione piacevole; gli viene anche dato un foglio

sull’importanza per il piccolo di condividere le emozioni

• quinto incontro: discussione dell’ultimo filmato centrata sulle emozioni del

bambino alla quale segue una risposta da parte della madre.

L’osservazione come strumento di formazione. L’utilizzo dell’osservazione per la

formazione di insegnanti, educatori e altri operatori ha almeno due obiettivi: favorire

l’acquisizione di competenze professionali (tramite osservaz. situazioni reali o simulate) e

sviluppare le capacità di osservazione.

Apprendere osservando. L’apprendimento tramite l’osservazione è la prima esperienza

diretta di formazione proposta di solito ai tirocinanti (per diventare educatori, insegnanti..);

prima di tutto la persona in formazione deve sapere il contesto nel quale si troverà ad

operare, dovrà quindi conoscere i ritmi della giornata al nido, della scuola di infanzia o

elementare. Apprendere osservando può avvenire in forme diverse: -una prima possibilità

è esaminare le proposte educative di coloro che operano nel contesto in cui si svolge

l’osservazione (spesso le scuole hanno molte documentazioni delle attività svolte durante

l’anno, anche videoregistrazioni). -L’osservazione può avvenire anche attraverso

l’osservazione di un modello, come un tutor, ma questa scelta, se usata come forma

unica di addestramento, è poco vantaggiosa perché si rischia di ricevere una conoscenza

parziale delle competenze professionali da acquisire e di cadere nella sua imitazione.-

Invece una modalità efficace, prevede che il processo di formazione sia diviso in 4 fasi:

• Preparazione teorica: si tratta di far conoscere i risultati più importanti delle

ricerche relative alle competenze da acquisire; 5

• Osservazione e identificazione delle abilità: nelle situazioni osservate il soggetto

dovrebbe essere aiutato a riconoscere le competenze professionali di interesse;

• Esperienza diretta: il tirocinante prende parte attivamente ad un intervento

educativo e, meglio se videoregistrata, verrà riesaminata in seguito l’esperienza;

• Valutazione dell’esperienza: il video verrà osservato e commentato anche dal

gruppo di tirocinanti e dal tutor. I soggetti dovranno avere una visione critica di sé e

degli altri.

Imparare ad osservare. Ogni volta che si fa un’osservazione, bisogna verificare che i dati

raccolti siano “fedeli” a ciò che si è osservato, quindi per controllarne la veridicità si può:

confrontare i propri risultati con quelli di un educatore esperto, oppure per vedere se ad

esempio certi comportamenti non li rileviamo, controllare nel confronto se si trascurano

sempre gli stessi.

3.Strumenti per l’osservazione del gioco.

L’importanza del gioco nella prima infanzia. Nella scuola dell’infanzia le attività

vengono proposte sotto forma di gioco, inteso come manifestazione degli aspetti creativi e

temperamentali dei bambini. Qui il gioco verrà inteso come organizzato intorno alla

manipolazione all’uso di oggetti. Il gioco ricopre una grande importanza per lo sviluppo

successivo, si raggiungono tappe rilevabili in altri aspetti dello sviluppo cognitivo (es:

linguaggio). Durante i primi anni di vita, si passa da: 1. Attività orientate a oggetti

indifferenziati (portarli alla bocca), 2. Comportamenti esplorativi (scuotere un sonaglio), 3.

Mettere in relazione più oggetti (mettere il coperchio ad una pentola). In un periodo

successivo sono evidenziabili tre fasi: la fase di decentramen

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Hilary1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Kanizsa Silvia.