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L ROGETTO ISA
Nasce per verificare i livelli di competenza raggiunti, nella lettura e nella
matematica, dagli studenti italiani. Il concetto particolarmente importante
all’interno di questo progetto, è quello di literacy inteso come padronanza del
soggetto di un determinato dominio culturale a un livello adeguato da
consentire una partecipazione attiva alla vita sociale. Da qui, ne deriva una
visione più pragmatica e concreta dell’apprendimento nella scuola, che
comporta l’utilizzo di nuove strategie di ricerca e di sviluppo e nuovi
strumenti per far sì che gli studenti, durante la loro esperienza scolastica,
sviluppino un proprio sapere in modo produttivo, tenendo conto dei contesti
complessi e problematici della realtà. All’interno del Progetto DeSeCo,
l’indagine Pisa si focalizza su 3 competenze (o 3 domini di contenuto)
prevalentemente cognitive sviluppate attraverso l’esperienza scolastica, come:
1. la competenza di lettura che è intesa come la capacità di un
individuo di comprendere e utilizzare testi scritti e di riflettere sui loro
contenuti al fine di raggiungere i propri obiettivi. Questa competenza
pone l’attenzione su 3 aspetti: il formato del testo (brani letterari o
grafici e tabelle); i processi attivati nella lettura (comprensione del
significato, interpretazione e riflessione); la situazione di lettura
(riconoscere se il testo è di carattere personale come per es. lettere,
pubblico come per es. documenti, professionale come per es.
istruzioni o scolastico come per es. esercitazioni). 7
2. la competenza matematica che è intesa come la capacità
dell’individuo di identificare e comprendere il ruolo che la
matematica gioca nel mondo reale: avere la capacità di porre,
formulare, risolvere problemi e interpretare soluzioni servendosi della
matematica in una moltiplicità di situazioni e di contesti. Questa
competenza pone l’attenzione su 3 aspetti: il contenuto matematico, il
processo matematico e le situazioni in cui la matematica è utilizzata.
3. la competenza scientifica è intesa come la capacità di identificare
domande scientifiche, acquisire nuove conoscenze per spiegare
fenomeni scientifici e per trarre conclusioni di carattere scientifico.
Questa competenza pone l’attenzione su 4 aspetti: il contesto, le
conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti.
2.3.L ’
E COMPETENZE CHIAVE PER L APPRENDIMENTO PERMANENTE
All’interno del Progetto DeSeCo (18-12-2006), il Consiglio e il Parlamento
europeo approvano una Raccomandazione volta a definire un quadro di
riferimento per l’individuazione delle competenze chiave per l’apprendimento
permanente. Le competenze sono intese come una combinazione di
conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Più specificatamente le
competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione
e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e
l’occupazione. Il quadro di riferimento delinea 8 competenze chiave:
1. comunicazione nella madre lingua (è la capacità di sapersi esprimere
sia in forma orale che scritta, di interagire adeguatamente e in modo
creativo nella varietà dei contesti culturali e sociali);
2. comunicazione in lingue straniere (è sia la capacità di comprendere,
esprimere e interpretare concetti e pensieri in forma orale e scritta, che
l’abilità di mediare e comprendere in prospettiva interculturale);
3. competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e
tecnologico (è l’abilità di sviluppare di sviluppare e applicare il
pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni
8
quotidiane, è la capacità di usare modelli matematici di pensiero e di
presentazione come tabelle, grafici,ecc. La competenza in campo
scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti
determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità
di ciascun cittadino);
4. competenza digitale (consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e
spirito critico le tecnologie della società dell’informazione -TSI- per il
lavoro, il tempo libero e la comunicazione; è supportata da abilità di
base nelle TIC, come l’uso del computer);
5. imparare a imparare (è l’abilità nel perseverare nell’apprendimento con
motivazione e fiducia e anche mediante una gestione efficace del tempo
e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo);
6. competenze sociali e civiche (riguardano tutte le forme di
comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo
costruttivo alla vita sociale, civile e lavorativa, a risolvere conflitti,
ecc.);
7. senso di iniziativa e di imprenditorialità (capacità di una persona di
tradurre idee in azione, attraverso la creatività, l’innovazione e
l’assunzione dei rischi);
8. consapevolezza ed espressione culturali (consapevolezza
dell’importanza dell’espressione creativa e degli svariati mezzi di
comunicazione, compresi la musica, le arti visive,le arti dello
spettacolo, la letteratura, ecc.).
Ciascuna delle 8 competenze chiave viene descritta identificando le
conoscenze, le abilità e le attitudini che presuppone la sua padronanza
(literacy). Le competenze sono correlate tra loro perché gli aspetti essenziali
in un ambito, favoriscono la competenza in un altro. Queste 8 competenze
sviluppano: il pensiero critico, la creatività, l’iniziativa, la capacità di risolvere
i problemi, la valutazione del rischio, l’assunzione di decisioni e capacità di
gestione costruttiva dei sentimenti. 9
2.4.I Q
L UADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE E DEI TITOLI
All’interno del Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli vengono descritti 8
livelli di riferimento per ciascuno dei quali vengono descritti il profilo di
competenza atteso e le conoscenze e le abilità ritenute necessarie attraverso: la
qualifica, il sistema nazionale delle qualifiche e dei titoli, il quadro nazionale
delle qualifiche e dei titoli, i risultati dell’apprendimento.
2.5.L R ’
A PROPOSTA DEL EGOLAMENTO SULL OBBLIGO
All’interno del Regolamento sull’obbligo d’istruzione viene proposto un
quadro di saperi e di competenze da assumere lungo il corso del biennio della
scuola secondaria superiore. Questi saperi e queste competenze sono il
risultato dell’integrazione e dell’interdipendenza dei 4 assi culturali: ossia dei
linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale, dai quali
derivano 8 competenze trasversali intorno a cui ruotano i saperi ricondotti agli
assi culturali: imparare a imparare e progettare (che rimanda alla costruzione
del sé); comunicare, collaborare e partecipare e agire in modo autonomo e
responsabile (che rimanda a costruire costruttive e significative relazioni con
gli altri); risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni e acquisire e
interpretare l’informazione (che rimanda ad una positiva interazione con la
realtà sociale e culturale). 10
3. V C :
ALUTARE E CERTIFICARE LE OMPETENZE UN PROBLEMA
COMPLESSO
Valutare le competenze è un problema complesso dal momento che bisogna
disporre di strumenti adeguati capaci di sondare le componenti e le dimensioni
più profonde e interne al soggetto. Nel valutare correttamente le competenze,
infatti, bisogna tener conto sia della componente visibile (più esplicita) che si
manifesta attraverso le prestazioni osservabili del soggetto (conoscenze e
abilità possedute), e sia della componente latente (implicita) che è legata ai
processi motivazionali, volitivi, socio-emotivi dell’individuo (impegno,
motivazione, consapevolezza, sensibilità al contesto, strategie meta cognitive,
ruolo sociale).
3.1.C RITICHE ALLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
Le modalità valutative tradizionalmente impiegate nel contesto scolastico
sono oggettive: cioè esclusivamente incentrate sul prodotto
dell’apprendimento e separano nettamente il valutatore e il valutato (lo
studente ha una funzione passiva, di mero oggetto nel processo valutativo, che
la avverte come minacciosa, deresponsabilizzandolo e impoverendo il suo
potenziale formativo). Questo tipo di valutazione tende a condizionare
pesantemente i modi i contenuti dell’apprendimento,e per questo ad
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impoverirlo nelle sue componenti più attive e collaborative. Infatti, le
modalità valutative tradizionali tendono a produrre un sapere scolastico di tipo
riproduttivo perché si limitano ad accertare i processi cognitivi più semplici ed
elementari, con prove strutturate, molto spesso individuali, decontestualizzate
e astratte, senza tener conto dell’importanza dei processi di analisi e sintesi, di
riflessione critica, di soluzioni creative e originali, delle prove di gruppo che
includono la collaborazione, la comunicazione sociale, il confronto, ecc. In
sintesi, possiamo dire che bisogna tendere verso un “new assessment”, in
quanto la valutazione scolastica tradizionale risulta rigida e inadeguata, in
quanto:
-le modalità valutative impiegate tendono a condizionare pesantemente i
modi e i contenuti dell’apprendimento, in quanto il processo di
insegnamento si piega inevitabilmente sulle prestazioni e sulle attività
richieste dalla valutazione (teach to test);
-le modalità valutative tradizionali si limitano ad accertare i processi
cognitivi più semplici ed elementari, mentre non sono in grado di
apprezzare abilità più complesse quali i processi di analisi e sintesi, la
riflessione critica, soluzioni creative ed originali a problemi aperti, ecc.;
-il sapere scolastico tende a rimanere “inerte”, in quanto incapsulato nel
contesto scuola e incapace di connettersi a situazioni di realtà; tale
incapsulamento si ripercuote anche sulla valutazione, la quale tende a
basarsi su compiti astratti e decontestualizzati, incapaci di agganciarsi a
contesti reali, significativi e comprensibili solo nel contesto della
cultura scolastica;
-la valutazione tradizionale impiega quasi esclusivamente prove
individuali, in sintonia con un analogo approccio al processo di
apprendimento centrato sul rapporto “privato” tra lo studente e il
sapere;
-la valutazione scolastica contribuisce alla deresponsabilizzazione dello
studente e alla perdita di significato del momento valutativo, avvertito
come straneo e minaccioso, evidente nel fiorire di strategie di
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sopravvivenza tipiche della cultura scolastica, come: copiare, aggirare
gli ostacoli, “fregare” l’insegnante, ecc.