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Categorie d'impatto
Rap- Fon- Ittio- TuriAri Gra P Vistaupaz diver dina- organicheporti dale fauna smoca nul e mareione sità misecologi balnq om s moci eareu e- ca tria aElementi d'impattoAcque reflue -2 -1 -2 0 -2 -2 -2 0 -3 -3 0 -3 0Illuminazione -1 0 0 0 0 -1 -1 0 0 0 0 0 +1Locali e ristoro 0 -1 0 +2 0 0 0 0 0 0 0 0 -1Presenza di -1 -2 -2 +2 0 -2 -2 0 -2 -3 -1 -1 -3imbarcazioniRumore e vibrazioni -1 0 0 0 0 -1 -1 0 -1 -2 0 0 0Immissione di ingombri -2 0 -1 +2 -2 -1 -2 0 -2 -2 -1 0 -2Movimentazione di -1 0 -1 0 -1 -1 -1 -1 -1 0 0 -2 0sedimentiMovimento automezzi 0 -2 0 +2 0 0 0 0 -1 -1 0 0 -245
Analisi delle alternative
Dallo studio di valutazione d'impatto ambientale condotto, si evince la fattibilità di considerarel'ipotesi zero. Essa comporterebbe da un lato il mantenimento di un ecosistema consolidatosi nelcorso degli anni e di una vista mare rappresentante uno dei punti forza della costa calabra che siaffaccia sullo Stretto di Messina; allo
stesso tempo dall'altro lato la non costruzione del porto ha come conseguenza il perpetuarsi del disuso di un'area il cui potenziale può essere indirizzato ad altri utilizzi che rivalorizzerebbero il sito con un minor impatto ambientale. L'alternativa zero non comporta una riduzione del collegamento commerciale/economico tra la Calabria e la Sicilia in quanto è già esistente un punto di approdo nella parte nord del porto di Reggio Calabria utilizzato per i carichi da/per i vari porti siciliani e non solo. Per quanto riguarda quest'ultimo, la compresenza all'interno della stessa area portuale dell'approdo di catamarani ed aliscafi non costituisce impedimento, data la distanza dei punti di attracco e la precedenza nell'entrata/uscita da un porto data ai mezzi di stazza maggiore. Altro punto da considerare è l'Ordinanza di Protezione Civile n.3296 del 19.06.2003, "Interventi urgenti relativi all'attraversamento.della città di Villa San Giovanni da parte dei mezzi pesanti", in corso di esecuzione, che contempla la realizzazione di varie opere infrastrutturali che possono interagire, moltiplicando gli effetti positivi portati, con l'opera in oggetto di analisi. Seppur vero che la presenza di ulteriori moli presso la vicina Pentimele decongestionerà l'area urbana di Villa San Giovanni dal flusso continuo dei mezzi autoarticolati e diminuirà le conseguenti ripercussioni negative sulla stessa cittadina (code, ingorghi, inquinamento acustico ed atmosferico), un maggior flusso indirizzato a RC invece che a Villa S.G., come soprascritto, è un buon punto di partenza in vista di future proposte. Ricercando alternative di sito che possano contribuire al potenziamento del trasporto marittimo nello Stretto risolvendo così il problema di Villa S.G., la migliore alternativa risulta essere l'utilizzo del molo posto nella parte nord all'interno del porto
di Reggio Calabria. Un'ulteriore alternativa potrebbe essere la costruzione di un solo molo con una riduzione seppur minima ma sempre presente dell'impatto negativo sull'ambiente nelle fasi durante e post costruzione.
Misure di Mitigazione
Misure di mitigazione proposte sono:
- l'utilizzo di materiali ecocompatibili;
- la piantumazione di Posidonia oceanica, dato l'importante ruolo ecologico come produttori primarie di O2, come luogo di riproduzione e nursery per numerose specie di pesci di interesse commerciale, come stabilizzatori di fondali marini e della linea di costa attraverso l'azione dell'apparato radicale e fogliare delle piante;
- non lavorazione durante i maggior periodi di nursery e migrazioni di cetacei;
- innaffiatura della piattaforma stradale per garantire l'abbattimento delle polveri nella fase di cantiere;
- installazione schermi fonoassorbenti per le sorgenti di rumore, nella fase di costruzione;
- approvvigionamento di materiale da cava,
Nella fase di costruzione.
Questo lavoro ha come obiettivo la valutazione di impatto ambientale della costruzione di un porto commerciale presso Pentimele, a Reggio Calabria.
Per capire come eseguire una valutazione di impatto ambientale dobbiamo prima di tutto considerare che l'impatto ambientale è la conseguenza di interferenze prodotte da una sorgente iniziale che attraverso catene di eventi generano pressioni su bersagli significativi potenzialmente in grado di alterarli. E' bene capire il tipo di impatto provocato, quindi distinguiamo gli impatti in positivi e negativi se si riconoscono o meno elementi di desiderabilità; in a breve e lungo termine se le alterazioni sono immediate o perdurano oltre la fase di costruzione; in diretti ed indiretti se determinati dallo svolgimento delle attività di progetto o da relazioni indirette a quest'ultima; in reversibili e irreversibili se possono essere eliminati o sono invece definitivi. In un lavoro di VIA
Possono seguire le alternative pensate per conseguire gli obiettivi iniziali e le misure di mitigazione per ridurre gli impatti ambientali. L'importanza della VIA a supporto della caratterizzazione di un'infrastruttura è riconosciuta per la prima volta nel 1969 negli USA, mentre in Italia aspetteremo il 1985, con direttive e integrazioni nel corso degli anni che hanno definito i principi di VIA, le categorie di opere (anche marine) e specificato la procedura di una VIA… Inoltre, per quanto riguarda il nostro progetto, abbiamo considerato anche la Direttiva "Habitat" con cui si istituì la Rete Natura 2000, una rete ecologica europea con lo scopo di salvaguardare la biodiversità di habitat rari o minacciati, tra cui il SIC "Fondali da Punta Pezzo a Capo dell'Armi" in cui rientra il sito interessato da questo progetto. Nella Scheda Natura 2000 il SIC è descritto come "ampio tratto di prateria di Posidonia, cenosi a"
climax ad alta biodiversità, importante nursery per pesci anche di interesse commerciale e per la salvaguardia dell'erosione costiera". Il tratto costiero considerato è compreso nell'unità fisiografica da Punta Pezzo a Nord, in particolare dalla foce del Torrente Torbido, fino al porto di RC a Sud. Il fondale è costituito da ciottoli, sabbia e ghiaia di varie dimensioni, molto di questo materiale è di riporto dello sversamento durante la costruzione dell'autostrada A3. La pendenza del fondale è elevata nel primo tratto per poi diminuire nei tratti successivi fino ad essere costante fino ai 200 mt. Si parte da una pendenza di 20° fino ai 10° rispetto all'orizzonte. Dallo studio della morfodinamica costiera è emerso che la costa di Pentimele è a forma di arco, e nell'ultimo 20ennio il tratto settentrionale ha subito un avanzamento di 8 mt nel suo punto massimo, e il tratto meridionale un arretramento di 5.mt in larghezza. Invece l' esattotratto interessato dall'intervento di progetto è una linea di riva fissa poiché irrigidita dalleopere di difesa esistenti come i massi ciclopici.Tra le specie vegetali nel SIC sono presenti la Posidonia, i generi Cystoseira, Ulva,laminaria, Caulerpa, mentre tra la fauna abbiamo Pinna nobilis, Ricci di mare, anfiossi,specie ittiche quali Sparus aurata e Diplodus vulgaris, ed il passaggio di cetacei e tartarughemarine. Il livello di trofia rilevato dalle stazioni limitrofe è elevato.Dall'analisi dei dati ISPRA-RC è emerso che il sito è interessato da eventi deboli e moderatiprovenienti da Mezzogiorno, e da venti invece fortissimi da Nord. Il fetch efficace massimoè di ca. 24 km, nel settore di Libeccio: è il tratto di mare su cui il vento spira senzaincontrare ostacoli dalla cui lunghezza dipende la dimensione delle onde generate. Il settoredi traversà principale è quello da
cui provengono al litorale i mari dominanti e rientra nel settore di Libeccio; mentre i settori di traversìa secondaria sono quelli di Ponente-Libeccio, Ponente e Maestro, esposti ai venti locali le cui dimensioni sono limitate dall'estensione del fetch. Ancora, i dati consultati nelle Tavole di maree dell'istituto idrografico della marina indicano che nello Stretto le maree principali sono semi-giornaliere. Qui sono riportati i valori massimi e medi delle maree, inoltre le correnti montanti e scendenti hanno velocità massima di 4 nodi. Ora il regime delle correnti è diretta conseguenza del ciclo delle maree, perciò le correnti di marea si invertono ogni 6 ore e 12 min ca. Alla corrente mareale si aggiunge il flusso costante dal Tirreno verso lo Ionio di 0,5m/sec. Al termine della montante e dell'ascendente la corrente diventa nulla e si orienta in senso trasversale allo Stretto di Messina dando vita ai tagli. Nel nostro sito arrivano i mari locali nel settore diPonent-Libeccio, mentre i mari originatisi all'esterno dello Stretto nel settore di Mezzogiorno e Libeccio. I valori limite del downtime della banchina vengono raggiunti per meno di 1h all'anno e quindi il movimento non dovrebbe creare problemi alle operazioni di ormeggio. Infine, tra le attività marine nelle zone limitrofe abbiamo la piccola pesca, il traffico navale dello Stretto, ed il rilascio di acque non depurate.
Per quanto riguarda il quadro di riferimento progettuale, è prevista la costruzione di due moli per l'attracco di navi traghetto per il trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti. Per il primo molo lo specchio d'acqua concesso è di ca. 3000mq, per il secondo molo di 4000mq. Sono incluse nel progetto tutte le infrastrutture di servizio quali corsie di imbarco e sbarco, bitte, parabordi, impianto di illuminazione, impianti di smaltimento acque reflue, servizi igienici e di ristoro, biglietteria. La banchina è fondata su pali.
L'opera consiste nella costruzione di un porto lungo 15 metri che penetra nel fondale. Il porto è di forma rettangolare, con una larghezza di 27 metri e una profondità di 21 metri nel primo caso, e di 53 metri per 21 metri nel secondo caso.
Nella zona a mare è previsto il posizionamento di una bettolina solidamente ancorata al fondale con corpi morti e catenarie per facilitare l'approdo ed evitare il trascinamento delle navi per le correnti.
L'opera di protezione della costa consiste nella sagomatura e profilatura del fronte, nella posa di sabbia (materiale da cava) e uno strato di geotessile, e nella costruzione di una scogliera finale di massi ciclopici.
Nella valutazione si analizzano le categorie di impatto (componenti ambientali che risentirebbero della costruzione) e gli elementi di impatto (i settori che causano potenziali danni sulle categorie). Dato che gli impatti dell'opera variano nel tempo, mettiamo a confronto le fasi pre-durante e post opera.
Nella fase precedente alla costruzione del porto, l'esatto sito è uno spiazzale in disuso per quanto riguarda la parte a terra con vicini lidi.
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