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STILI ATTRIBUTIVI

Gli stili attributivi sono processi attraverso i quali le persone identificano le cause degli eventi, delle azioni e dei fatti che si verificano nel loro ambiente. In ambito scolastico ogni alunno possiede uno schema di attribuzione, dato da un insieme di credenze e cognizioni che viene adottato come modello per spiegare la realtà e che costituisce il suo stile di attribuzione causale. Possiamo trovare diverse variabili che influenzano lo stile attributivo, tra cui:

  • Locus of control interno ed esterno: si riferisce alla distinzione tra eventi attribuiti a cause interne (come l'impegno di abilità) ed eventi attribuiti a cause esterne (come la difficoltà di un compito);
  • Stabilità: determina il grado di prevedibilità dell'esito di eventi futuri;
  • Controllabilità: si riferisce alle relazioni affettive e alla possibilità del controllo personale.

Gli alunni che possiedono uno stile attributivo disadattivo tendono...

ad attribuire i fallimenti a fattori interni e incontrollabili e i successi a fattori esterni incontrollabili. Questo atteggiamento fa riferimento al quadro della "helpless orientation" che si configura come un atteggiamento problematico e rinunciatario, poco propenso a modificare gli eventi che invece vengono accettati passivamente. Invece il quadro della "mastery orientation" indica un orientamento al compito e a obiettivi di padronanza. Pertanto, è essenziale che gli insegnanti chiariscano ai loro alunni come avviene il processo di attribuzione causale e gli abituino ad attribuire il successo al mancato sforzo o al proprio impegno, piuttosto che alla scarsa capacità. APRENDIMENTO AUTOREGOLATO L'apprendimento autoregolato è un processo di autodirezione attraverso il quale gli studenti trasformano le loro abilità mentali in abilità scolastiche. L'apprendimento autoregolato implica non solo la conoscenza approfondita di una competenza,coinvolge il monitoraggio e la valutazione dell'apprendimento in corso. Durante questa fase, gli studenti valutano il loro progresso e fanno eventuali correzioni o adattamenti alle loro strategie di apprendimento;● RIFLESSIONE: è la fase in cui gli studenti riflettono sull'apprendimento appena svolto, valutano i risultati ottenuti e traggono conclusioni per migliorare le future esperienze di apprendimento. L'autoregolazione dell'apprendimento è un processo fondamentale per lo sviluppo di competenze di apprendimento efficaci. Attraverso l'autoregolazione, gli studenti diventano consapevoli dei propri processi di apprendimento, imparano a gestire le proprie risorse e ad adattare le proprie strategie in base alle esigenze specifiche. Questo processo richiede un impegno attivo da parte degli studenti e può essere facilitato dagli insegnanti attraverso la fornitura di feedback, la guida nella pianificazione e l'incoraggiamento alla riflessione. In conclusione, l'autoregolazione dell'apprendimento è un elemento chiave per il successo degli studenti. Attraverso la consapevolezza di sé, l'automotivazione e il comportamento appropriato, gli studenti possono sviluppare competenze di apprendimento efficaci e diventare autonomi nel loro percorso di apprendimento.

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include l'autocontrollo, riferito all'uso concreto di differenti strategie per guidare il proprio apprendimento, e l'autosservazione delle concrete metodologie adottate per tracciare la propria performance. Il compito dell'insegnante è quello di sostenere alunni nello svolgimento dei compiti;

  • AUTO RIFLESSIONE: si riferisce ai processi di autoregolazione e alle convinzioni che seguono le prestazioni ponendo le basi per successivi cicli di apprendimento. Il compito dell'insegnante è quello di guidare i propri alunni a riflettere sul lavoro svolto, acquisire consapevolezza di poter raggiungere nuovi e più elevati obiettivi.

Detto ciò, è possibile distinguere tra alunni:

  • Proattivi: con elevata qualità dei processi adottati nelle fasi di previsione e performance;
  • Reattivi: che fanno affidamento solo sulla fase di auto riflessione.

L'autoregolazione si acquisisce attraverso un processo graduale e si rafforza

attraverso un corretto esercizio mediante la guida del docente che orienta, stimola e motiva gli alunni. Aiutare gli alunni a focalizzare l'attenzione sui processi di autoregolazione significa aiutarli a diventare realmente capaci di organizzare, dirigere e controllare i processi mentali, di adeguarli alle esigenze reali e di controllare in modo efficace la propria volontà.

LE MAPPE CONCETTUALI

Le mappe concettuali sono strumenti grafici per organizzare e rappresentare la conoscenza. Le mappe comprendono:

  • Concetti detti anche "nodi", chiusi in cerchi;
  • Le linee, dette "collegamenti" che specificano la relazione tra due concetti;
  • I collegamenti incrociati, che evidenziano come manifestazione della creatività personale, la maniera con cui i vari concetti possono essere messi in relazione tra loro.

Le mappe concettuali possono essere utilizzate nell'ambito scolastico da una parte per l'organizzazione del curricolo da parte degli insegnanti,

In modo da individuare ed evidenziare i concetti su cui orientare l'attività, dall'altra sono opportunità per facilitare l'acquisizione di apprendimenti significativi negli allievi e per il potenziamento cognitivo e metacognitivo. Dunque, progettare e produrre mappe concettuali aiuta gli alunni a partecipare alle attività, a mantenere la concentrazione sulle caratteristiche più importanti, a organizzare il materiale e a incrementare un clima produttivo per l'apprendimento.

La tecnica delle mappe concettuali è stata sviluppata da Novak negli anni '70 del Novecento e si basa sulle teorie di Ausubel, che ha evidenziato l'importanza dell'analisi delle preconoscenze per l'apprendimento di nuovi concetti.

L'autoregolazione dell'apprendimento si configura come un processo caratterizzato da tre fasi principali:

  • FASE DI PREVISIONE: i processi chiave sono la definizione degli obiettivi e il momento di autorregolazione,

Poiché viene fornito all'alunno uno standard con il quale confrontare la sua attuale performance.

FASE DI CONTROLLO DELLA PRESTAZIONE: in essa l'elemento fondamentale è l'uso di strategie, che l'insegnante dovrebbe esplicitare, rispetto allo svolgimento del compito. Inoltre, vi è anche l'auto-osservazione che permette all'alunno di sapere se un obiettivo è stato raggiunto e se non lo è stato, e quindi cosa bisogna fare per raggiungerlo.

FASE DI AUTORIFLESSIONE: essa implica i processi di autogiudizio e di autoreazione. Elemento chiave di questa fase è l'adattamento che rimanda alla disponibilità dell'alunno di adattare le proprie strategie e procedure per lo svolgimento di nuovi compiti.

Per costruire una mappa concettuale in classe bisogna seguire tali step:

  • Selezione del contenuto: è opportuno iniziare a partire da un dominio (contenuto) di conoscenza (es. i corsi)
d’acqua) che sia familiare agli alunni.

● Formulazione della domanda-chiave; gli insegnanti possono rivolgere agli alunni una domanda che metta a fuoco chiaramente il problema, stimolandoli a ricercare la relativa risposta con la costruzione della mappa concettuale.

● Stesura dell’elenco dei concetti-chiave; il passo successivo sarà di individuare i concetti chiave che si riferiscano al dominio stabilito, l’insegnante potrà proporre un elenco prestabilito con 5 concetti a cui i bambini dovranno aggiungerne altri, per poi definire una graduatoria ordinata, da quelli più generali ed inclusivi, collocati all’inizio, a quelli più specifici.

● Realizzazione del prototipo della mappa; l’insegnante dovrà invitare i suoi alunni a realizzare un prototipo della mappa, essi dovranno poi organizzare gerarchicamente i concetti individuati in precedenza e collegarli attraverso delle parole-legame (verbi, avverbi, preposizioni, ecc.).

proponendo domande per approfondire i collegamenti tra i concetti- facilitatore nel favorire la discussione e la condivisione delle mappe tra gli alunni- valutatore delle mappe prodotte, fornendo feedback e suggerimenti per migliorarle.guida per esplorare nuove e possibili relazioni logiche da attribuire ai vari concetti.

LE RUBRICHE

Le rubriche sono strumenti composti da una scala di punteggi prefissati e da una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala; attraverso le rubriche è possibile esplicitare i criteri per la valutazione e per l'autovalutazione. La rubrica è caratterizzata dall'integrazione di diverse componenti:

  • INDICATORI: fanno riferimento alle evidenze (compiti e comportamenti osservabili)
  • GRADI DI PADRONANZA (esperto, medio, principiante) che descrivono i modi con cui il soggetto è in grado di mostrare la sua competenza nello svolgimento di compiti;
  • CONOSCENZE E ABILITÀ rispetto alle caratteristiche più rilevanti mobilitate dal soggetto nel corso dell'azione di apprendimento.

Attraverso le rubriche gli alunni possono confrontare il proprio lavoro con dei criteri fissati all'interno della stessa e

sono messi nelle condizioni di esprimere un giudizio su quantosvolto. Se opportunamente progettata, all'interno dell'azione educativa, può avere un triplice ruolo:
  • Valutare la performance degli alunni;
  • Insegnare esplicitamente strategie cognitive;
  • Promuovere la metacognizione e l'autoregolazione.
Gli insegnanti devono considerare la fase di progettazione e realizzazione della rubrica come una fase di ponte tra la verifica e la progettazione delle attività, per poi svolgere attività di recupero o potenziamento rivolte agli alunni. PERCHÉ LA RUBRICA È UN METODO CHE FAVORISCE RECIPROCITÀ? La rubrica è un metodo che favorisce reciprocità, poiché comporta diversi vantaggi sia per gli alunni che per gli insegnanti:
  • L'insegnante che progetta una rubrica può avere una rappresentazione chiara del livello a cui dovrebbe portare la preparazione degli alunni, può monitorare i

Progressi degli allievi e ha un riferimento utile per person

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Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fabiolabica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Pedone Francesca.