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FORME DI GESTIONE

la legge prevede che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono

gestite in forma diretta o indiretta: (art 115 codice)

- diretta: quando sono le amministrazioni proprietarie dei beni che si fanno carico delle attività di

valorizzazione (per es in un museo statale sono gestite direttamente dallo Stato)

- indiretta: quando le attività di valorizzazione sono esternalizzare (gestite da enti terzi) che può

riguardare anche un solo servizio. Attutato tramite un istituto giuridico, Concessione a terzi

La differenza tra appaltatore e concessionario è che il primo viene pagato dal museo e quindi

vincerà la gara a chi costa meno mentre il secondo si autosostiene (bookshop) e questa procedura

viene fatta sulla scelta economicamente vantaggiosa ( si riferisce alla qualità di quello che viene

presentato). Una quota del fatturato spetta al Ministero

Lo Stato può con le proprie leggi dettare i principi generali a cui poi le regioni si adeguano con

normativa regionale. Per i musei statali questa norma è unica.

Quando si sceglie una forma o un'altra?

Le scelte appartengono all'amministrazione del museo ed è attuata mediante valutazione

comparativa in termini di sostenibilità economico-finanziaria e di efficacia sulla base di obiettivi

previamente definiti. I musei piccoli dove ci sono pochi visitatori l'anno non sceglierà la gestione

indiretta in quanto probabilmente sarebbe deserta.

Quando è stato deciso il concessionario dei servizi viene stipulato il contratto di servizio dove si

descrive il progetto. È importante effettuare sempre la vigilanza sul rapporto con il concessionario

laddove ciò che era stato stabilito non viene rispettato viene tolta la concessione. Si può fare anche

la concessione degli spazi da parte del museo. A volte in Italia i musei più importanti sono

all'interno di edifici storici che inizialmente non erano nati come museo ma come residenze o

conventi etc. per questo spesso è difficile concedere gli spazi.

Nell' art 117 si dice che negli istituti e nei luoghi della cultura possono essere istituiti servizi di

assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico:

a) il servizio editoriale e di vendita

b) servizi di beni librari e archivistici

c) la gestione di raccolte discografiche, diapoteche e biblioteche

d) gestione dei punti vendita

e) servizi di accoglienza

f) servizi di caffetteria

g) organizzazione di mostre e manifestazioni culturali

la qualità delle ditte che si presentano in gara devono dimostrare attraverso curriculum validi che

forniscono servizi di qualità

I servizi possono essere integrati con servizi di pulizia, vigilanza e biglietteria

I MUSEI AUTONOMI STATALI

Musei che hanno autonomia amministrativa e finanziaria ma restano sempre statali. Con la riforma

del Ministero i musei sono stati staccati dalle Soprintendenze tra cui alcuni sono diventati musei

autonomi e altri sono stati raggruppati e riuniti sotto un polo museale e per questo è stata creata una

direzione generale musei. La legge è il D.M 23 dicembre 2014 sull'organizzazione e funzionamento

dei musei infatti prevede l'istituzione di un sistema museale nazionale finalizzato alla messa in rete

di tutti i musei italiani statali e non statali che tra di loro collaborino. Ci possono essere poi reti più

piccole come sistemi museali regionali e cittadini.

Le principali novità:

-Creazione direzione generale Musei che favorisce la ricerca e la diffusione delle conoscenze sul

patrimonio culturale italiano, assicura l'accessibilità totale e la fruizione del patrimonio, incoraggia i

pubblici dei musei e dei luoghi d cultura anche con nuove tecnologie, sostiene la nascita di reti

territoriali e promuove sistemi innovativi di gestione (scaricare da internet)

- Soprintendenze speciali Colosseo e Pompei (funzioni di soprintendenza e di museo)

- Poli museali regioali (17 escluse le regioni a statuto speciale) articolazioni perfieriche e

coordinano le strutture statali sul territorio regionale a loro è data la facoltà anche di integrare

percorsi culturali di fruizione

-Musei autonomi di interesse nazionale

- Parchi archeologici

I musei statali sono 30 di rilevante interesse nazionale e circa 400 istituti tra musei, aree e parchi

archeologici e monumenti distribuiti sul territorio italiano.

Nel 2014-2015 sono nati i primi musei dotati di autonomia speciale inizialmente erano 4 e la

selezioni dei primi venti musei autonomi è stata fatta mediante una selezione colloquiale quasi

come avviene nelle assunzioni private. Il secondo lotto di direttori sono invece stati scelti attraverso

bandi. Ogni museo autonomo è dotato di organi particolari con delle micro strutture coordinate

sempre dal direttore del museo diviso in:

-direttore

-consiglio di amministrazione, da linee guida e pareri sulla programmazione delle mostre

- comitato scientifico, contenuti delle mostre

- collegio dei revisori dei conti, organo indipendente che verifica il bilancio e l'attività finanziaria

del museo che risponde al direttore

Il direttore del museo del polo ha le stesse funzioni di un direttore di un museo nazionale, ha

l'obbligo di convocare delle conferenze regionali a cui partecipano tutti i direttori dipendenti dai

musei del polo per coordinare.

LEZIONE 04/04

Articolo 48 lezione precedente

I casi di comodato e deposito dei beni culturali si riferiscono all'art.44:

nel caso in cui dei beni possono ricevere in comodato da privati proprietari beni culturali mobili al

fine di consentirne la fruizione da parte della collettività, se sono di particolare pregio o sono

integrazioni di collezione pubbliche. L'assicurazione è a carico del Ministero.

Si parla invece di deposito quando avviene tra enti pubblici.

Il Ministero può consentire che le cose rinvenute rimangano presso la Regione od altro ente

pubblico territoriale per fini espositivi sempre che l'ente disponga di una sede idonea e possa

garantire la conservazione e la custodia delle cose medesime (art.89 comma 6) L'articolo ha delle

mancanze in ambito di valorizzazione e fruizione.

CONTROLLO SULLA CIRCOLAZIONE

il codice prevede dei limiti alla circolazione di beni in entrata e in uscita e soprattutto specifica che

le funzioni che essi esercitano per la circolazione dei beni culturali servono a preservare il

patrimonio culturale nazionale.

L'art 65 fa l'elenco di una serie dei beni nazionali la cui uscita è vietata. Presso il Ministero dei beni

culturali ci sono degli uffici di esportazione con competenze parallele alle dogane a loro bisogna

presentare un attestato di libera circolazione. Ha una scadenza di tempi per dare con motivato

giudizio l'attestato ovvero entro quaranta giorni. La normativa prevede la possibilità di fare un

ricorso a questa concessione inoltre se lo Stato decide che quel bene ha un valore importante può

esercitare la facoltà di acquisto coattivo ovvero lo stato acquista il bene che si vuole far circolare

senza possibilità di replica.

Da qualche anno il Ministero si è dotato di un sistema informativo cercando di evitare l'esportazione

di un bene che abbia un valore indipendentemente dalla regione in cui ci si rivolge all'ufficio. Per

gli oggetti archeologici è raro che venga dato il diritto di libera circolazione.

Esiste una deroga all'uscita dal territorio nazionale che riguarda l'uscita temporanea di beni per

manifestazioni d'arte di alto interesse culturale sempre che ne siano garantite l'integrità e la

sicurezza non possono però uscire i beni suscettibili a subire danni e beni che costituiscono fondo

principale. Altri casi sono per il trasferimento di cittadini italiani all'estero legato allo svolgimento

di attività, anche per accordi culturali con istituzioni museali straniere in regime di reciprocità e per

la durata stabilita negli accordi medesimi non superiore a quattro anni rinnovabili una volta.

Il ministero si sta impegnando per creare progetti per costruire una rete condivisa di opere presenti

all'interno dei depositi dei musei italiani per creare percorsi di ricerca un modo così per garantire la

fruizione di beni altrimenti nascosti e per far conoscere i musei italiani all'estero.

Per questi beni viene rilasciato l'attestato di circolazione temporanea, connessa all'evento. È

necessaria una cauzione a garanzia dei pezzi che vanno in mostra.

Esiste anche la possibilità di regolamentare l'ingresso nel territorio nazionale che non è obbligatorio

ma l'interessato se vuole può avere la certificazione d'ingresso dall'ufficio esportazione. Si parla di

spedizione quando vengono dallo stato dell'Unione europea e d'importazione se vengono da stati

non dell'unione europea. L'ingresso dura cinque anni e può essere rinnovato. Bisogna che ci sia un'

accertamento della provenienza della cosa.

Quando invece i beni devono andare fuori dall'UE il termine esatto è la licenza di esportazione

sempre rilasciata dall'ufficio esportazione, la licenza può essere temporanea o definitiva

articolo su Aedon, il valore del patrimonio culturale fra Italia e Europa, Dati e analisi sul traffico

illecito dei beni culturali di Beltrametti.

LEZIONE 11/04

ARCHEOLOGIA E PAESAGGIO

esistono tanti tipi di paesaggio che si distingue in base a varie forme e bisogna pensare a chi guarda

il paesaggio e come viene percepito infatti si vede come il paesaggio può cambiare in base alla

percezione di ognuno. C'è e ci deve essere una connessione tra il bene archeologico dal punto di

vista fisico e materiale e il bene paesaggistico ovvero l'area che racchiude il sito in se in relazione

tra di loro.

La prima sistematizzazione a livello politico, giuridico, culturale viene affrontata nella Convenzione

Europea del Paesaggio nel 2000 i cui contenuti sono stati riportati nel Codice nel 2004 che assume

il nome di Codice dei beni culturali e del paesaggio. La convenzione dice che:

- il paesaggio è una porzione del territorio come è percepita dalle popolazioni il cui carattere deriva

dalle interrelazioni umane e naturali quindi ha una natura antropica e si devono riconoscere azioni

di riconoscimento e di tutela perché il paesaggio è una componente del patrimonio culturale.

La nozione del paesaggio visto in aspetti compresenti e concorrenti:

- aspetto visibile del territorio

- percezione soggettiva identitaria

- valore estetico e patrimoniale

Contigui al termini di paesaggio sono ambiente e territorio anche se questi due hanno concetti simili

tra di loro ma non proprio con il paesaggio.

Il punto di vista oggettivo del paesaggio riguarda i caratteri strutturali di un determinato paesaggio e

diretta o indiretta mentre il punto di vista soggettiva rigu

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
13 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher storia92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Patera Anna.