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Nelle simulazioni ci servono veramente un'infinità di punti siccome lavoriamo a Re elevati, quindi ho le piccole scale molto piccole.
Quindi si passerà ad un surrogato delle eq. di N-S, siccome non riusciamo ad inseguirle in modo perfetto, infatti nelle simulazioni si inseriscono dei modelli.
Ora riprendiamo l'equazione scritta prima e consideriamo il range inerziale, cioè un range universale delle piccole scale dove abbiamo statisticamente omogeneità e isotropia:
- Omogeneità → ⟨δq²⟩ = ⟨δq²⟩ ()
- Isotropia → ⟨δq²⟩ = ⟨δq²⟩ (||)
Per l'omogeneità statistica perdiamo l'importanza del punto in cui siamo (c), ma soprattutto dobbiamo avere un'omogeneità dell'energia nelle scale e nello spazio, quindi tutti i termini con ∂/∂c=0
Per l'isotropia stiamo dicendo che le scale in x, y e z sono uguali.
∂/∂⟨δq²⟩ + ∂/∂cj⟨δq² ᵘ̃j⟩ + ∂/∂j⟨δqδ̃j⟩ = - 2/ρ̅ ∂⟨δρδi⟩/∂ci + ν/2 ∂²⟨δq²⟩/∂c∂
+ 2 ν ∂²/∂∂ - 4 Ȇ
Per l'omogeneità statistica avrò:
∂/∂t ⟨δq²⟩ + ∂/∂t⟨δq δuj⟩ = + 2ν ∇²⟨δq²⟩ − 4ℰ
Andiamo ad applicare l'isotropia statistica, abbiamo la
dipendenza solo di quanto sono grandi le scale.
Le statistiche lungo la superficie della sfera sono costanti, perché dipendono solamente dal raggio ζ della sfera.
Conviene passare alle coordinate sferiche, siccome abbiamo un problema sferico:
⟨δq²⟩ = ⟨δq²⟩ (ζ, φ, θ)
- ζ = √(xz² + xy² + xz²)
- φ = tanh-1(xy/xz)
- θ = sin-1(√(xz² + xy²)/z)
(Raggio nelle coordinate sferiche)
Lo tangente iperbolica
Quindi possiamo scrivere:
δũ = (δuζ, δuφ, δuθ)
saranno 0 nel caso di omogeneità e isotropia
Trasformiamo subito la divergenza e l'aplaciano quadrato
da coordinate cartesiane a sferiche:
∇⋅A = 1/ζ² ∂/∂ζ ζ²Aζ + 1/(ζ sinθ) ∂/∂θ Aθ + 1/(ζ sinθ) ∂/∂φ Aφ
Questo significa che i termini a sinistra sono termini negativi, questo vuol dire che trasportano energia per ε decrescenti. Quindi trasportano energia da scale grandi a scale piccole, compatibile con la cascata di energia precedentemente studiata:
Quando siamo a Re molto elevati le piccole scale (l/L ≪ 1) sono più grandi della scala di Kolmogorov (l/η ≫ 1), in questo range inerziale ho solo il flusso di energia e non ho dissipazione quindi ν = 0, quindi posso scrivere:
<q2 δ² u2> - 2ν d/dx<δ q2> = -4/3 <ε>τ ⇒ <q2 δu2> = -4/3 <ε>τ
Mentre per piccole scale tipo (l/L ≪ 1 e l/η ≈ 1), inizio la dissipazione e quindi avrò il termine diffuso preponderante e quindi:
-2ν d/dx²<δ q²> = -4/3 <ε>τ
Quindi facciamo il caso del range inerziale con p=1:
<|δuL|> ~ <ε>1/3 r1/3
Se scrivo : δuL / τ è la derivata (rapporto incrementale)
=> δuL / τ ~ <ε>2/3 τ-2/3
Se faccio τ→0 (Re→∞) avrò il risultato che tende a ∞ (soluzione singolare), ma non posso fare τ→0 perché sto considerando il range inerziale, non il range viscoso.
Quindi andiamo a scrivere per il range viscoso con p=1:
<|δuL|> ~ <ε>1/2 τ1/2 => δuL / τ ~ <ε>1/2 τ-1/2
Quindi se facciamo tendere τ→0 avremo una derivata ben definita -<ε>1/2 τ-1/2
Ci sarà una scala dove passeremo dal range inerziale al range viscoso, dove avremo la validità di tutte e due le equazioni: