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Tumori maligni della mammella
Carcinoma lobulare in situ è multicentrico nel 70% dei casi e bilaterale in circa il 20-40%. Istologicamente il tumore origina dai piccoli dotti terminali dell'aghiandola, che vengono distesi e obliterati da grappoli di cellule piccole e anaplastiche con un alto grado nucleare.
Carcinoma duttale infiltrante: è il tumore più comune e da solo rappresenta circa il 75% di tutti i cancri della mammella; è definito NOS (not otherwise specified) in quanto non presenta alcuna peculiarità istologica. Sono compresi in questo gruppo la gran parte dei tumori con una reazione desmoplastica produttiva, quelli scirrosi e le forme a comedone. La neoplasia si presenta di consistenza duro-lignea con margini prevalentemente irregolari e dentellati, offrendo al taglio una notevole resistenza con sensazione di stridore. Macroscopicamente sulla superficie di sezione sono evidenti delle strie grigio-giallastre, simili a gesso.
Le trabecolature si irradiano dal parenchima ghiandolare al tessuto adiposo circostante, dando un aspetto stellato o a "granchio", configurazione, appunto, da cui è originata la parola "cancro". Istologicamente rivela una proliferazione irregolare, per lo più cordoni solidi di cellule epiteliali maligne scarsamente differenziate, con alto indice mitotico e scarsa tendenza alla necrosi. Lo stroma è in genere abbondante, spesso in evoluzione verso la fibrosi e la ialinosi. C'è una rapida diffusione linfatica attraverso il tessuto mammario con una metastatizzazione ai linfonodi ascellari.
La Mammella: Tumori maligni
- Carcinoma midollare: costituisce il 5-7% di tutti i carcinomi mammari, si manifesta come una lesione circoscritta che raggiunge grosse dimensioni (in media 3-4 cm di diametro). Situato, di solito, profondamente nei quadranti superiori della mammella, è di consistenza molle, con estese aree di necrosi.
Istologicamente presenta grosse cellule rotondeggianti o poligonali con citoplasma abbondante e grandi nuclei. Questo tumore è caratterizzato dalla presenza di un diffuso infiltrato di piccoli linfociti e talora di plasmacellule. Nonostante la scarsa differenziazione cellulare e l'alto indice mitotico, presenta capacità infiltrative moderate con scarsa tendenza ad invadere i linfonodi. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni dopo exeresi è superiore alla media.
La Mammella: Tumori maligni
Carcinoma tubulare: è un carcinoma ad alto grado di differenziazione e si riscontra in forma pura nell'1% dei casi, ma può essere associato ad altre forme istologiche. Presenta una spiccata struttura microghiandolare o tubulare tipicamente rivestita da un epitelio monostratificato ben differenziato, lo stroma è in genere fibroso denso e talora contiene sostanza amiloide. Scarsa è la tendenza a dare metastasi, per cui la prognosi è la migliore fra i tumori maligni della mammella.
carcinomiduttali infiltranti.
La Mammella: Tumori maligni• comprende all’incirca
Carcinoma mucinoso o colloide:il 3% di tutti i carcinomi mammari. Compare in età piùavanzata rispetto all’età media dei carcinomi mammari econ una storia preoperatoria di lunga durata. È untumore a lenta crescita che può raggiungere grossedimensioni, alla palpazione si apprezza una massa bendefinita di consistenza molle. Le lesioni appaiono dicolorito rosso-bruno con presenza di materialegelatinoso sulla superficie di taglio. Questo carcinomaduttale è caratterizzato da nidi e ammassi di celluleepiteliali, spesso ben differenziate con aspetto ad anellocon castone, immerse in una matrice mucinosa.Quando il tumore è prevalentemente mucinoso laprognosi tende ad essere migliore.
La Mammella: Tumori maligni• Carcinoma papillare infiltrante: è un tumore raro nonsuperando l’1% dei casi.Insorge più frequentemente nella
metà inferiore dellamammella. Rappresenta molto probabilmente uno stadio più tardivo o una forma più aggressiva della lesione papillare non infiltrante, dalla quale si differenzia per il carattere più invasivo e per l'assenza di una capsula. L'evoluzione è lenta e può raggiungere notevoli dimensioni prima di dare metastasi ai linfonodi ascellari che presentano anch'esse il caratteristico aspetto papillare. La prognosi è eccellente dopo terapia chirurgica
La Mammella: Tumori maligni
- Carcinoma lobulare infiltrante: costituisce il 5-10% dei casi di carcinoma mammario. Origina dalle cellule degli acini e dai piccoli dotti terminali della ghiandola sede di focolai di carcinoma lobulare in situ. Frequente la multicentricità e la bilateralità. Nella sua forma più caratteristica il carcinoma lobulare infiltrante è costituito da cellule neoplastiche piccole e relativamente uniformi, disposte in fila indiana
- Carcinoma infiammatorio (mastite carcinomatosa): è un tumore più frequentemente osservato in giovani donne con mammelle voluminose, durante la gravidanza o nel periodo dell'allattamento. È un'entità che trova riscontro solamente sul piano clinico non essendo riferibile ad alcun particolare tipo istologico. La mammella interessata da tale neoplasia si presenta aumentata di volume e di consistenza, con intenso edema ed arrossamento della cute ed aumento del calore, rilevabile al termotatto, con bordi rilevati simili all'eresipela. Ma il carattere infiammatorio non è suffragato da alcun substrato morfologico, tranne che per i fenomeni congestizi che
Interessano le vene, i vasi linfatici cutanei, secondari ad una permeazione neoplastica. Istologicamente infatti, come dimostrato dalle biopsie condotte sull'area eritematosa al confine con cute adiacente apparentemente normale, è possibile evidenziare cellule neoplastiche indifferenziate nei linfatici intradermici con il quadro della linfangite ostruttiva. La prognosi è quasi sempre infausta in quanto la maggior parte delle pazienti, al momento della diagnosi, presenta una diffusione metastatica regionale ai linfonodi ascellari e sopraclaveari, e a distanza.
La Mammella: Tumori maligni
- Malattia di Paget: tra i cancri della mammella la malattia di Paget rappresenta un'entità particolare la cui istogenesi non ancora completamente chiarita; tale neoplasia è spesso associata ad altre forme di carcinoma mammario. Questo tipo di neoplasia colpisce l'1-4% di tutte le pazienti affette da cancro della mammella. Clinicamente la paziente riferisce una lunga
Capezzolo e areola vanno delicatamente sollevati al fine di apprezzarne le caratteristiche, comparativamente alle due mammelle. In presenza di un nodulo mammario bisogna definirne le dimensioni, la forma, i limiti, la consistenza, la dolorabilità e la mobilità sia sui piani superficiali sia profondi oltre che i rapporti con il capezzolo e l'areola.
Devono quindi essere attentamente esplorati i linfonodi ascellari, facendoli scorrere tra le dita, e la parete toracica, per valutarne il numero, le dimensioni, la consistenza, la dolorabilità, ed i rapporti tra loro e con i tessuti circostanti, impiegando la mano destra per l'ascella sinistra e viceversa. Successivamente vanno esplorate anche le stazioni linfonodali regionali sopraclaveari alla ricerca di eventuali alterazioni.