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Caregiver emotivamente assente, incostante, frustrante, intrusivo, violento o trascurante

I bambini cadono in una sofferenza intollerabile, incapaci di regolarsi e incapaci di farsi aiutare dagli altri. Sperimentano un livello eccessivo di rabbia, ansia, desiderio di attenzione, possono essere sentimenti così estremi da indurre dissociazione e/o aggressività autolesionistica. Imparano a ignorare ciò che sentono, così passano dallo stimolo alla reazione, senza apprendere dall'esperienza. I genitori non capiscono questi re-enactment e possono etichettare i bambini come oppositivi, ribelli, svogliati o antisociali. Per i bambini più piccoli l'esperienza del mondo è limitata al qui e ora, e ciò che accade è strettamente collegato alle loro sensazioni. Lo sviluppo è imparare a padroneggiare. Piaget, passare dall'essere (i propri riflessi, le proprie emozioni) all'avere (decentrare, padroneggiare).

Gli altri sono fonte di terrore indeducibile e incollocabile e quindi non prevedibile, non sono umani, ma ciò che è familiare viene percepito comunque come più sicuro, anche se è fonte di orrore.

La diagnosi più comune nei bimbi abusati è disturbo da ansia di separazione, comportamento oppositivo, disturbo fobico, ptsd, adhd, (anche ritardo evolutivo ad ampio spettro) che da adulti poi sarà probabilisticamente abuso di sostanze, personalità borderline, antisociale, disturbi dell'alimentazione, disturbi dissociativi, affettivi, somatoformi, cardiovascolari, metabolici, immunologici, sessuali.

Esposizioni multiple a traumi interpersonali, 1 affetti intensi = rabbia, senso di tradimento, paura, rassegnazione, fallimento, vergogna. 2 sforzi per evitare la ripetizione; evitare o impegnarsi in cose che danno un senso di controllo (persecutori o acting out) o rigido evitamento, più molteplici problemi somatici, più disregolazione emotiva e repentini cambi.

comportamentali.Tabella; A esposizioneB pattern attivati di disregolazione ripetuta a indicatori traumaticiC attribuzioni e aspettative alterate persistentiD disturbi funzionalireazioni amplificate a stimoli minimi, la visione del mondo incorpora la ferita subita; si aspettano eprevedono la ripetizione del trauma ( e conseguenti risposte di aggressività o totale passività, ocongelamento) confusi, disorientati, dissociati, interpretano erroneamente gli eventi.Sono sempre in guardia, spaventati o iper-reattivi, le relazioni sono permeate da aspettative di ripetizione+ autoattribuzioni negative e perdita fiducia nelle figure di riferimento, impossibile pensarsi al sicuro.Espressione comportamentale ; eccessiva dipendenza, compiacenza, sfida oppositiva, sfiducia, +preoccupazioni per ritorsioni o vendette.Trattamento; - stabilire sicurezza e competenza, prevedibilità e divertimento- affrontare i re-enactment traumatici ( riconoscere e non punire)- corpo, integrazione e controllo,

ruolo attivo, tranquilli e capaci, curiosità ed esplorazione, esperienze di controllo positivo. Attaccamento e disturbo borderline di personalità. Atteggiamento intenzionale, relazione causa-effetto. Comprendere gli stati mentali degli altri. Fondamentale; rendere significative e prevedibili le interazioni. A 3,4 anni il bimbo (ma anche prima in realtà) riconosce gli atteggiamenti intenzionali, comprendere le false credenze; teoria della mente e funzioni riflessive. La prementalizzazione vive nel regno dell'isomorfismo tra il reale e lo stato mentale altrui. Le elevate capacità riflessive dei genitori correla con l'attaccamento sicuro del bambino. Bimbo esperienze sfavorevoli; + importante comprendere le false credenze. Lo stato di deprivazione può non essere determinante, se comunque è presente la capacità riflessiva. Funzione riflessiva della madre = bambino attaccamento sicuro. Attaccamento sicuro da contesto ideale per esplorare la.mente e peresplorare poi il mondo. Hegel; conoscere la mente dell'altro = pieno apprezzamento della natura.
Processo intersoggettivo; conoscere la mente del caregiver, così come il caregiver comprende e contiene gli stati mentali del bimbo. Attacc sicuro; nell'atteggiamento riflessivo del caregiver proviene l'immagine di sé stesso come in grado di pensare e desiderare (sé come luogo vitale).
Rispecchiamento come essere intenzionale esistente, rappresentazione internalizzata = forma il sé ("la mamma mi pensa come qualcuno che pensa e dunque esisto come essere pensante") trovare sé stesso nell'altro. La teoria della mente è prima di tutto una teoria del sé.
Forti distorsioni della rappresentazione di attaccamento = spettro borderline, attaccamento preoccupato: esperienza di trauma irrisolte, riduzione della capacità riflessiva.
Attaccamento distanziante: tendenza criminale abuso = rifiuto di concepire i

pensieri del caregiver perché malevolipersistente sconvolgimento difensivo; impressioni schematiche e imprecise di pensieri e sentimenti.

Trauma precoce = inibizione mentalizzazione corretta, ingaggio mentalizzazione difensiva (ipermentalizzazione a sfondo persecutorio autoriferito) = patologia.

Maltrattamento → induce ritiro il bisogno di vicinanza c’è ma è intollerabile = contraddizione ricerca (fisica)-evitamento (mentale) abuso = riconoscimento odio = bimbo si vede come privo di valore o non degno d’amore significato degli stati intenzionali; dichiarare amore e comportarsi da odio = caos.

Disfunzione da “atmosfera familiare” (non per forza abuso conclamato), incoerenza e ambivalenza.

Se il bimbo viene trattato da oggetto fisico (“cosificazione”), non sarà in grado di mentalizzare.

Mancata considerazione delle intenzionalità del bambino = conseguenze funzionali e neuroevolutive (perdita funzioni corticali orbito-frontali).

O meglio, mai connessi i network).

Attaccamento insicuro-disorganizzato; ritorno + lento del livello di base di cortisolo = anomalie neuroevolutive e cronica alterazione del livello di cortisolo ( asse HPA e HPT, implicazioni sistemiche)

Stati borderline; attaccamento preoccupante e distanziante, organizzazione del sé non mentalizzante, ipersensibilità da frazionamento o scissione delle funzioni riflessive, comprensione teleologica invece che intenzionale (simmetrica, l'intenzione coincide con il risultato, indipendentemente da fattori di interfaccia e prospettive). MOI non riflessivi, comportamento del soggetto con disturbi di personalità in rapporti complessi e emotivamente carichi; 1 no mentalizzazione no attaccamento sicuro, 2 trauma (scoraggiati nel prendere una prospettiva) 3 relazione senza moello = no resilienza 4 non capaci di rappresentazioni del mondo interno ed esterno, ipervigili e incapaci di comprendere i propri stati, meno che mai gli altrui.

stati.Relazioni emotivamente cariche attivano la regressione a pensiero di tipo non mentalistico, i caregivers rispondono al disagio del bambino con comportamento spaventato/spaventante, hanno incapacità di percepire il bambino come intenzionale, il bambino sperimenta la propria intenzionalità come un segnale di pericolo d’abbandono, il genitore in ansia si allontana = bimbo risposta dissociativa complementare.

L’interiorizzazione dell’immagine che il caregiver ha del bimbo come essere intenzionale è fondamentale. Funzione riflessiva = sé costituzionale (primario). L’esperienza interna non incontra la comprensione esterna, bimbo rimane indefinito e confuso, senza regolazione, senza sé.

Cure non responsive, rappresentazione di sé meno integrata e meno simbolicamente centrata. Bimbi maltrattati; sé di rimando come un altro torturatore, sé alieno interiorizzata dovrà essere espulsa, anche perché persecutoria.

parte aliena deve essere esternalizzata, verrà vista come parte dell'altro, dovrà essere possibile odiarla, denigrarla e distruggerla, per ottenere ciò, l'altro deve essere presente, non può percepire un sé senza l'altro da spaventare, intimidire, sedurre, eccitare, umiliare, ridurre all'impotenza.

Punti caratterizzanti la dinamica:

  1. instabilità del senso di sé: dall'assenza delle capacità riflessive, un illusorio senso di sé è solo quando il sé alieno viene esternalizzato costringendo gli altri a comportarsi come fossero la sua rappresentazione interna, il soggetto perde la possibilità per una relazione reale e prepara la strada per l'abbandono
  2. impulsività: da mancanza di consapevolezza degli stati emotivi e assenza delle rappresentazioni simboliche, prevalenza strategie pre-mentalistiche (modalità teleologica, comportamento interpretato per le conseguenze e non per l'intenzionalità)

L'azione fisica sembra il modo ovvio per intervenire, tentativi di modificare le intenzioni dell'altro costretto ad agire solo per lo stato finale. Distinzione inaccoppiabile; fatto concreto (esito visibile) ↔ intenzione (stato mentale e direzione).

Irritabilità e instabilità emotiva; è possibile solo una versione della realtà, non può esistere nessuna falsa credenza. Accudimento coercitivo-non riflessivo, costruzioni paranoidee sullo stato di desiderio dell'altro. Costruzioni paranoidi; autoriferite (da genitore abusante, esternalizzare la rappresentazione di sé persecutoria) grande bisogno di nemici per evitare la distruttività interna.

Mentalizzare = come filtro protettivo, ipotesi ausiliarie sulle credenze per ridimensionare le esperienze di pericolo. Schemi interpersonali rigidi; non può immaginare che l'altro possa avere una visione differente. Prospettiva teleologica; vita "semplice".

risultato=azione=spiegazione

  1. tendenze suicidarie;
  2. paura dell'abbandono, l'altro è necessario per la proiezione per la coerenza del sé.

Abbandono= re-interiorizzazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Blackstar91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Caretti Vincenzo.