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TOMMASO MORO (Thomas More)
Patrono delle arti, saggista, uomo di legge, politico. Riesce a diventare cancelliere (carica molto
ambita ed importante). Henry VIII vuole divorziare da Caterina D’Aragona, mai nessuno aveva
osato fare un passo del genere quindi chiede aiuto ai suoi fedeli, tra cui il cancelliere More che lo
critica e gli consiglia di non fare un passo del genere. Henry VIII non accetta le critiche e comincia
a cercare supporto in altre persone, che pur di far carriera lo aiuteranno e supporteranno le sue
idee. More rimane coerente con le proprie idee rinunciando alla carica, le sue ricchezze e finisce al
patibolo (1535) dopo aver passato 3 anni nella torre di Londra.
Utopia
Non è un romanzo ma non si riesce a definire cosa sia. Forse è un racconto di viaggio perché
all’interno si racconta l’esperienza tratta da un viaggio ma è anche filosofico perché affronta la
creazione del mondo e della città ideale o ancora satirico a causa del modo in cui è scritto.
1° LIBRO = impostazione dialogica (tutto dialogo, botta e risposta).
2° LIBRO = scritto qualche anno prima del primo libro. Corrisponde al soggiorno sull’isola di
Utopia.
Ad Utopia tutti lavorano quindi le ore di lavoro giornaliere possono essere diminuite, mentre nel
suo paese (Inghilterra) molti non facevano nulla quindi bisognava coprire tutte le ore della giornata.
Se tutti facessero lavori utili allora non ci sarebbero problemi di carestie, mancanze di cibo ecc
mentre invece in alcuni paesi le persone si danno a lavori che non servono a niente.
Ad Utopia ci sono due eccezioni, la prima categoria di persone sono quelle che controllano che
ogni lavoro sia utile mentre gli altri sono quelli che decidono di dedicare la loro vita allo studio ma
se non fanno il loro dovere tornano alla vita nei campi.
Capita che un lavoratore si distingua nel suo mestiere, allora viene promosso alla classe degli
studiosi e tolto dalla vita rurale. Era quasi impossibile per uno delle basse categorie sociali risalire
la gerarchia sociale.
Non è come in altri paesi che quando il padre è riuscito a mettere via soldi per comprare casa e gli
capita un figlio sventurato possono cambiare città e ricostruirsi una casa. Ad Utopia ogni cosa è
stata ordinata per bene. E’ raro vedere qualcuno che va altrove e ricominciare da capo.
Ad Utopia l’abbigliamento richiede pochissimo (possono farselo da solo), abiti poveri e ridotti
all’essenziale. Quando non vanno a lavoro coprono i vestiti con un mantello, per tutti uguale (di
lana grezza) simbolo dell’azzeramento delle classi sociali.
In Inghilterra nessuno è soddisfatto con solo un mantello di un solo colore o una maglia o un
singolo capo d’abbigliamento mentre ad Utopia ognuno è contento con il proprio vestito. Questo
perché in epoca Tudor la distinzione sociale arriva anche dagli abiti indossati.
I cittadini di Utopia non sono forzati a lavorare ore in più. Quando la vita pubblica lo permette ad
Utopia c’è l’abitudine di lasciare liberi i cittadini alla libertà della mente e allo studio perché in
questo pensano ci sia ‘la vera vita felice’, ovvero quella consacrata allo studio.
Ad Utopia coloro che sono ammalati vengono prontamente curati, consolati e guariti. Laddove c’è
un problema irrisolvibile i preti e le persone importanti consigliano il suicidio perché non significa
troncare una vita di felicità ma di sofferenze. Suicidio = salvezza eterna, non un gesto negativo o di
vigliaccheria, al contrario di coraggio. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio il suicidio deve
essere approvato dal consiglio dei sacerdoti, altrimenti si rinuncia solamente a portare avanti la
propria vita e quindi è considerato peccato (vengono presi e buttati nella fossa comune).
Ad Utopia le donne non si sposano fino a 18 anni, gli uomini 22 (= presa in giro di More al suo