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APPROFONDIMENTO UTOPIA - THOMAS MORE

Si può dire Utopìa o Utòpia (in greco). L'opera rientra nel quadro della filosofia politica. L'utopismo è una delle prime correnti di filosofia politica del Rinascimento, insieme al realismo di Machiavelli e al giusnaturalismo di Locke. L'utopismo parte da alcune posizioni del giusnaturalismo, ma successivamente diventa una corrente autonoma. Tre sono i grandi utopisti: Thomas More, Tommaso Campanella (italiano) e Francis Bacon.

Le basi dell'utopismo si possono ricercare già in Platone, nella sua opera La Repubblica, in cui descrive una città e una comunità politica non realmente esistente, ma una realtà politica ottimale. La repubblica di Platone è lo Stato ideale, perfetto, diviso in tre classi sociali: governanti, i soldati e i cittadini. Il bene e la felicità è l'equilibrio tra le parti: chi governa deve governare bene, i soldati devono

difenderebene la città e i cittadini devono svolgere bene il loro lavoro. Il filosofo/illuminato sta a capo del governo. Ma Platone non usa mai il termine "utopia". Può essere semmai definito un "utopista ante litteram". Il termine lo dobbiamo invece proprio a Thomas More. L'intento dell'intera opera è quello di indicare ai governanti un modello politico da seguire, e ai lettori quale sia la via da perseguire per fondare un mondo giusto. More si rende conto che il mondo che egli descrive è ideale e poco realizzabile, ma non per questo è inutile cercare di perseguirlo o cercare di avvicinarvisi. Utopia (1516) vuol dire due cose: "ou-topos" (non-luogo) e "eu-topos" (luogo del bene). Ne deriva che l'Utopia è un "non-luogo del bene". Utopia è un'isola che non esiste (come l'isola che non c'è di Peter Pan), ma ce la descrive come se fosse un

luogo realmenteesistito attraverso un espediente letterario: finge di aver trovato un manoscritto di un navigatore e filosofo, nonché il protagonista dell'opera, chiamato Raffaele Itlodeo (dal greco "hythlos", frottola) che ha descritto un'isola in cui si è imbattuto insieme ad Amerigo Vespucci e ha avuto modo di viviere insieme agli "utopiani", gli abitanti dell'isola per alcuni mesi.

L'utopista è colui che immagina un mondo che non esiste, ma che idealmente rappresenta la sua tipologia di mondo perfetto in cui vivere. Il contrario di utopia, invece, è dis-topia, cioè luoghi che non esistono, ma governati dal male.

Attenzione: la linea che divide distopia e utopia è molto labile, infatti ciò che può essere distopico per un soggetto può essere utopico per un altro (si pensi ad esempio al Terzo Reich: è una distopia o un'utopia? È una distopia se si pensa

al Terzo Reich come luogo dell'orrore, dello sterminio, ai campi di concentramento, all'uccisione delle minoranze, ma per coloro che costituivano il Terzo Reich stesso era il luogo del trionfo della razza pura). All'interno della filosofia politica, il livello della soggettività aumenta. Ciò non vuol dire comunque necessariamente che tutto sia relativo, anzi, tra le due posizioni possono esserci delle posizioni di incontro (ad esempio, a due soggetti va bene qualsiasi tipo di mondo in cui vivere, basta che non ci sia la violenza; oppure che non importa la considerazione che si ha della donna, basta che non ci sia la violenza sulle donne); se si prendono posizioni estremiste e si escludono però parti della società (ad esempio, i cristiani/musulmani non possono praticare la loro religione, tutti gli altri sì) che possono partecipare alla società che si vuole costituire, ciò porterà inevitabilmente all'esclusione.

E alla violenza. Questo porta alla distopia. La distopia più celebre è quella di George Orwell, 1984 (1948), che è per altro la descrizione del mondo nel futuro 1984. All'interno di 1984 ci sono tre macrostati che governano il pianeta sempre in guerra tra di loro. I sudditi sono guidati dal Big Brother che li illude di essere liberi, mentre in realtà sono sempre sotto stretta sorveglianza delle telecamere e dalla psicopolizia. Proiettandosi nel futuro, l'opera di Orwell può essere intesa come una u-cronia (letteralmente "non nel tempo") distopica (il cui opposto è l'ucronia utopica): l'autore, proiettandosi nel futuro (o nel passato) immagina che ci sarà (o ci sia stato) quel luogo. Un esempio di ucronia è dato dalla leggenda di Atlantide, ovvero ci si immagina che ci fu un tempo in cui nel Mediterraneo Atlantide sia esistita. Francis Bacon a tal proposito scrisse New Atlantis (La Nuova Atlantide) in cui

l'etica e la moralità, potrebbe essere considerata una utopia per coloro che desiderano continuare a vivere con i propri cari anche dopo la loro morte. Tuttavia, la serie Black Mirror presenta molte altre situazioni distopiche che mettono in evidenza gli effetti negativi dell'avanzamento tecnologico sulla società.molti, magari un domani poter avere di nuovo accanto un proprio caro che è deceduto e dal quale non vogliamo separarci sarà una utopia per alcune persone. Stesso discorso sul caso realmente accaduto invece in Cina nel 2018: il dna di due gemelle è stato modificato geneticamente affinché non fossero colpite da HIV. Utopia o distopia? Siamo disposti ad accettare un mondo in cui saremo immuni da qualsiasi malattia (utopia o distopia)? O pensiamo invece che la vita debba seguire il suo naturale destino (utopia o distopia)? E i nazisti che volevano la razza ariana erano utopisti o distopisti? Secondo il loro punto di vista, sicuramente ciò era una utopia, per il resto del mondo una distopia. Si può parlare infatti anche di distopia/utopia per molti e di utopia/distopia per pochi all'interno di una data società. Come si evince, la risposta è del tutto soggettiva. E il film "Gattaca, la porta dell'universo", è

una utopia o una distopia? Gattaca può essere considerato in tale senso un film "borderline", sebbene alla fine il regista opti per una soluzione distopica. Ricordiamoci che cosa è giusto o sbagliato, oggi o domani, ciò che la scienza potrà fare anche in termini eugenetici, sarà deciso e concordato da un insieme di persone in base all'etica. Tornando all'opera, in Utopia, tutto è basato attraverso un gioco linguistico delle parole: il fiume dell'isola si chiama Anidro (an-idros, senza acqua), la città si chiama Amauruto (città invisibile) e il nome del principe è Ademo (a-demos, senza popolo). L'opera è divisa in tre parti: una lettera e due capitoli (libro I e libro II). Nella lettera, Thomas More scrive all'amico Pietro Gilles (storico realmente esistito e che visse tra il 1571 e il 1646) in cui gli chiede di revisionare il manoscritto di Utopia, scritto grazie a degli

appunti presi a seguito della conversazione avuta con Raffaele Itlodeo in cui anche Pietro era presente (ovviamente è tutto una funzione, è solo)

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario_kat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Cattaneo Arturo.