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Il Rinascimento Veneto
Con l'arrivo di Donatello a Padova e di Antonello da Messina a Venezia, nella Repubblica di Venezia si sviluppa un Rinascimento locale autonomo rispetto a quello toscano. Il Rinascimento veneto è anticipato da Giovanni Bellini, che aveva inaugurato una pittura innovativa caratterizzata dalla dolcezza della luce sulle figure e sul paesaggio che aveva segnato l'inizio della pittura tonale. Caratteristica della pittura veneta, visibile soprattutto in Tiziano, è quella di costruire le forme solo attraverso il colore. Questo linguaggio cromatico è perfezionato da Giorgione e costituisce l'elemento più tipico del Rinascimento veneto.Tiziano
Tiziano è il più grande artista del Rinascimento veneto. Nato a Pieve di Cadore, si forma a Venezia con Giovanni Bellini e con Giorgione, divenendo, alla loro scomparsa, il primo pittore di Venezia; l'amicizia con Pietro Aretino lo porta a contatto con le corti italiane ed europee.In un crescendo di fama che culmina, nel 1533, con il titolo di "pintor primero" dell'imperatore Carlo V.
Nel suo percorso artistico, Tiziano:
- approfondisce con Giorgione lo studio del tonalismo, ma sviluppa presto unostile molto personale, con un uso nuovo del colore dato senza disegnopreparatorio
- crea una pittura di grande immediatezza ed espressività, caratterizzata da unavivezza e da un realismo fino ad allora sconosciuti
- delega, nell'ultima fase, gran parte del lavoro agli allievi per dedicarsi allaricerca di nuove tecniche espressive
- arriva a dipingere senza pennelli, addensando e stendendo con le dita il colore,ora trattato come una materia solida
IL RITRATTO
Nel genere del ritratto, Tiziano raggiunge un'eccellenza senza precedenti per lacapacità di conferire alle figure un senso di realistica fisicità. Come ritrattista ufficialedi Carlo V, Tiziano pone le basi del nuovo genere del "ritratto di Stato".
Il colore è il vero trionfatore della pittura di Tiziano: • i personaggi emergono maestosi, a busto intero, da uno sfondo scuro e indistinto • i volti risaltano per contrasto e su alcuni particolari balena una luce intensaRITRATTI DEL PAPA PAOLO III FARNESE
Durante il soggiorno romano, Tiziano ritrae più volte Paolo III e, forse ispirandosi al ritratto di Leone X di Raffaello, compone un ritratto di gruppo. Come Leone X così Paolo III è raffigurato seduto tra i suoi due nipoti, il cardinale Alessandro e Ottavio, duca di Parma, Piacenza e Camerino. Tiziano mette a fuoco le psicologie dei personaggi: • il papa, curvo e malandato nel fisico, rivolge a Ottavio un acuto sguardo di rimprovero • Ottavio si genuflette con finta devozione • Alessandro, distratto, guarda lo spettatore come per catturarne il consensoCONFRONTO CON IL RITRATTO DI LEONE X DI RAFFAELLO: AMOR SACRO E AMOR PROFANO
Assieme al ritratto e ai temi religiosi, Tiziano dipinge soggettiMitologici per una nobile e colta committenza privata. Per le nozze di Niccolò Aurelio, cancelliere del Consiglio dei Dieci di Venezia, Tiziano realizza, intorno al 1514-1515, una grande tela ricca di riferimenti simbolici, denominata nel XVIII secolo Amor Sacro e Amor Profano. Protagonista del dipinto, che raffigura due donne ai lati di un sarcofago antico riadattato a fontana su cui si affaccia Cupido, è la maestria del colore di Tiziano.
Nella Flora del 1515-1520, dietro al personaggio del mito, si cela il ritratto vero e proprio di una donna con le vesti all'antica.
Tra il 1516 e il 1518 Tiziano dipinge la Pala dell'Assunta, commissionatagli dal priore del convento veneziano di Santa Maria Gloriosa dei Frari A Venezia. L'opera è alta 7 metri.
Per le novità di formato e stile, la pala, dipinta a olio con l'assunzione al cielo di Maria, desta grande scalpore alla sua inaugurazione. L'evento, narrato in tre registri sovrapposti,
è dato in un crescendo che dal mondo terreno, agitato dal peccato, conduce alla gloria di Dio. In questo capolavoro della prima maturità si trovano espressi i temi portanti dellapittura di Tiziano: colore, luce e movimento:
LA VENERE DI URBINO
Su commissione del signore di Urbino, il raffinato mecenate Guidobaldo II della Rovere, nel 1538 Tiziano offre una sua versione della Venere. Tiziano si confronta con il suo maestro, Giorgione, con cui aveva collaborato nelrealizzare il paesaggio sullo sfondo della Venere dormiente. Rispetto a quella di Giorgione, la Venere di Urbino di Tiziano:
- non è all’aperto, ma si trova in un interno di ricca casa patrizia
- non è sola, ma con due fantesche, una in piedi e l’altra che rovista in uncassone