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Estratto del documento

Lo iodio, introdotto con la dieta sotto forma di iodio inorganico, innanzitutto deve essere

trasportato all'interno della cellula tiroidea, mediante un processo di trasporto attivo attraverso

il trasportatore NIF sodio – iodio, perché la concentrazione di iodio all'interno della cellula

tiroidea è elevata.

Successivamente lo iodio subisce un processo di organificazione o ossidazione che avviene grazie

all'azione di enzimi perossidasi che oltre che favorire l’organificazione dello iodio, favoriscono

anche la tappa biochimica successiva perché una volta che lo iodio è stato organificato deve

legarsi alla tirosina e legandosi alla tirosina formerà, legando un atomo di iodio,

monoiodotirosina (MIT), o due atomi, diiodotirosina (DIT).

A questo punto, le perossidasi favoriscono un'altra tappa i biochimica cioè l'accoppiamento delle

iodiotirosine:

 se si accoppiano una monoiodotirosina e una di iodiotirosina si formerà la T3,

 se si accoppiano due diiodiotirosine si formerà la T4.

(Le perossidasi sono utili per l'organificazione dello iodio, favoriscono la formazione delle

iodiotirosine e la formazione degli ormoni T3 e T4).

Prima MIT e DIT, poi T3 e T4 sono ancorate alla molecola della tireoglobulina, una glicoproteina, e

depositate nella sostanza che c'è all'interno del lume follicolare che è la colloide, una sostanza

molto densa simile alla colla (per questo infatti è detta colloide).

Quando il nostro organismo ha bisogno di ormoni tiroidei si avviano processi di proteolisi della

tireoglobulina, cioè processi che staccano gli ormoni tiroidei T3 e T4 dalla tireoglobulina, e

verranno secreti dalla cellula tiroidea e immessi in circolo.

Il 100% dell’ormone T4 è prodotto dalla tiroide, mentre la T3 è prodotta per il 15-20% dalla

tiroide, il resto deriva dalla conversione di T4 in T3 nei tessuti periferici grazie agli enzimi

deiodasi, quindi possiamo dire che la tiroide produce prevalentemente T4 e il 20% di T3.

L'ormone metabolicamente attivo è T3, in realtà T4 funge da un pro-ormone, cioè come ormone

precursore di T3. T3 infatti si lega ai recettori nucleari e permette l'espletamento dell’azione

fisiologica degli ormoni tiroidei.

Farmaci che bloccano le perossidasi sono metimazolo e propiltiouracile, bloccando la sintesi degli

ormoni tiroidei: vengono utilizzati nella patologia che determina ipertiroidismo.

La parte metabolicamente attiva di ormoni tiroidei è la quota libera perché rappresenta gli ormoni

in circolo che si trovano in forma libera: lo 0,03 % della T4 e lo 0.3% della T3.

Per quanto riguarda le quote legate alle proteine (che ormai non si dosano più) sono per il 75%

legati alle TBG cioè Thyroxine – binding globulin, per il 15% sono legati ad una binding

prealbumina TBPA e per il 10% all'albumina.

In gravidanza o anche in caso di patologie epatiche vi è un aumento della quota totale di T4 ma

solo perché aumenta la quota legata, mentre la quota libera non varia. Ormai vengono dosate le

quote libere di T3 e T4 che costituiscono l'ormone attivo.

Asse ipotalamo – ipofisi – tiroide

L'ipotalamo produce TRH e stimola la produzione di TSH da parte dell'ipofisi; l’ipofisi a sua volta

stimola la produzione di ormoni tiroidei (T3 e T4). La regolazione avviene grazie a meccanismi di

feedback: T3 e T4 prodotti dalla tiroide agiscono a livello dei tessuti ma allo stesso modo

inibiscono la produzione di TSH e TRH (è la forma metabolicamente attiva cioè T3 che ha azione

inibente), in questo modo l'asse si riequilibra.

Se c’è un soggetto con un ipotiroidismo, cioè la tiroide di un soggetto non funziona

correttamente, gli ormoni tiroidei sono bassi mentre il TSH sarà alto. Al contrario, nel caso di un

ipertiroidismo, con T3 e T4 elevati, il TSH sarà soppresso. Si deve sospettare di patologia ipofisaria

nel caso in cui si abbia TSH alto, in quel caso il meccanismo di regolazione feedback viene meno.

Meccanismo di azione degli ormoni tiroidei

L’ormone T4 entra nel citoplasma della cellula tiroidea, per poter agire, deve essere convertita in

T3 che costituisce l'ormone attivo, infatti la T3 lega i recettori nucleari e attraverso una serie di

passaggi determina la sintesi di proteine e l'effettuazione dell’azione fisiologica degli ormoni

tiroidei.

Questa è l’ulteriore conferma del fatto che l'ormone attivo è T3, mentre T4 è un pro-ormone che

serve per la sintesi di T3.

Funzione ormoni tiroidei a livello di organi e tessuti

Gli ormoni tiroidei hanno azione ubiquitaria:

 stimolano la sinaptogenesi quindi la maturazione del sistema nervoso del feto. Ciò infatti ci

fa pensare che l'ipotiroidismo nel feto determina un deficit dello sviluppo neurologico e

psico-neurologico definito cretinismo, mentre nell'adulto gli ormoni tiroidei favoriscono

l'eccitabilità del sistema nervoso tramite la stimolazione delle sinapsi: l’ipertiroideo è

generalmente ipereccitabile, nervoso, ansioso, irritabile, mentre l’ipotiroideo ha problemi

opposti quindi di depressione. Sono entrambi astenici, però l’astenia dell’ipertiroideo è di

tipo muscolare perché viene favorito il catabolismo delle proteine, a livello del sistema

nervoso è ipereccitabile, mentre l’ipotiroideo è astenico dal punto di vista del sistema

nervoso.

 Effetti sul metabolismo glucidico, lipidico e proteico. Gli effetti sull’aumento della lipolisi

nel tessuto adiposo sono fisiologici. Diversamente, il dimagrimento dell'individuo nel caso

di eccesso di ormoni tiroidei è favorito non tanto dall’aumento della lipolisi (cioè dalla

riduzione della massa grassa) ma da un aumentato catabolismo generale

(ipercatabolismo): il paziente ipertiroideo presenta uno spiccato aumento del

metabolismo, quindi il suo dimagrimento è legato fondamentalmente a questa azione

ipercatabolica prevalentemente sulle proteine, infatti il paziente presenta astenia

muscolare intensa perché i muscoli sono costituiti prevalentemente da proteine, ed i

soggetti riferiscono di non essere in grado nemmeno di salire le scale perché presentano

una riduzione della forza muscolare. Il lipide che soprattutto è influenzato dagli ormoni

tiroidei è il colesterolo ed infatti l'ipertiroidismo determina ipercolesterolemia perché gli

ormoni tiroidei favoriscono il metabolismo del colesterolo, per cui chi è ipertiroideo andrà

incontro ad ipercolesterolemia. Gli ormoni tiroidei hanno minore azione sui trigliceridi.

L'aumento del metabolismo osseo rientra nel concetto di ipercatabolismo, per cui per

esempio l’ipertiroideo cronico potrebbe avere una tendenza all’osteoporosi per aumento

del catabolismo osseo.

 Azione permissiva sull'ormone della crescita: infatti sono favorenti l'accrescimento

staturale nel bambino (scheletrico e corporeo). La carenza di ormone tiroideo determina

deficit neurologico e staturale: mentre il deficit neurologico crea danni irreversibili, il deficit

staturale è reversibile (se preso ovviamente in tempi opportuni, cioè se al bambino

vengono somministrati ormoni tiroidei in età prepuberale recupera deficit di crescita).

 Sul metabolismo proteico gli ormoni tiroidei sono dose-dipendenti cioè un eccesso di

ormoni tiroidei determina un aumento del catabolismo proteico.

 Effetto inotropo e cronotropo positivo sul cuore, cioè aumenta sia la forza che la

frequenza di contrazione del cuore, quindi il paziente ipertiroideo avrà come sintomi

tachicardia, ipertensione (il paziente avrà ipertensione sistolica, la diastolica sarà ridotta

perché sono ridotte le resistenze periferiche). Una caratteristica dell'ipertensione

dell’ipertiroideo è l'aumento della pressione differenziale, cioè aumenta l'ipertensione

sistolica e diminuisce la diastolica perché diminuiscono le resistenze vascolari. Questi

effetti vasocostrittori, oltre che quelli sul sistema nervoso, sono mediati da adrenalina e

noradrenalina cioè dalle catecolamine, infatti molti dei disturbi elencati sono presenti

anche nell’ipersurrenalismo catecolamino-dipendente.

 A livello dell'apparato digerente gli ormoni tiroidei aumentano la peristalsi: generalmente

l’ipertiroideo ha un alvo frequente e a volte diarrea, diversamente l’ipotiroideo ha stipsi.

 Regolazione della termogenesi perché hanno effetto favorente nei confronti della

produzione di calore: l’ipertiroideo presenta come sintomi sudorazione, sensazione di

caldo mentre l’ipotiroideo invece ha una ridotta termogenesi e sente freddo.

 Gli ormoni tiroidei hanno azione anche a livello del trofismo di pelle e annessi cutanei:

l’ipotiroideo presenta secchezza della pelle, con atrofia e desquamazione; invece

l’ipertiroideo ha la pelle umida e sudata, sempre in riferimento alla termogenesi, e a livello

degli annessi cutanei, avrà una caduta dei capelli perché diventano secchi e fragili, e anche

fragilità delle unghie.

 Azione sul mantenimento della normale funzione respiratoria.

Sintomi tipici dell’ipertiroideo sono: un aumento della differenziale, è nervoso, agitato, suda,

intolleranza al caldo, tachicardia, cardiopalmo, dimagrimento.

L’ipotiroideo invece presenta come sintomi stanchezza, depressione, sonnolenza, brachicardia,

tendenzialmente stitico, intolleranza al freddo. L’ipotiroideo avrà la tipica facies mixedematosa,

con edemi diffusi.

Gozzo tiroideo

È la patologia tiroidea più frequente, corrisponde ad un aumento di volume della tiroide. Anche

aumenti minimi, per esempio un nodulo, determinano il gozzo (gozzo nodulare), cioè non è

necessario che vi sia un aumento massivo del volume della tiroide.

La tiroide è estremamente piccola e pesa 20 grammi. Per stabilire se palpatoriamente sia

ingrossata dato che fisiologicamente non è di solito palpabile, palpatoriamente si definisce gozzo

quando la dimensione di un lobo della tiroide supera come dimensione l'ultima falange del

pollice del soggetto esaminante.

Classificazione

Tre sono i criteri di classificazione:

 Epidemiologico:

o gozzo endemico, investe una grossa fetta della popolazione di quel determinato

territorio,deve essere coinvolta una percentuale maggiore del 5% della

popolazione scolare.

o gozzo sporadico, insorge spontaneamente senza una causa.

 Morfologica

o gozzo diffuso, cioè aumento uniforme di volume senza noduli.

o gozzo uninodulare, cioè con un solo nodulo,

o gozzo multinodulare, più di un nodulo.

 Funzionale

o gozzo normofunzionante (il paziente non si capacita del fatto di avere noduli alla

tiroi

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
10 pagine
SSD Scienze mediche MED/13 Endocrinologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rityanel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Endocrinologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Regalbuto Concetto.