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The Rime of the Ancient Mariner

Analisi

“The Rime of the Ancient Mariner” è contenuta nella Lyrical Ballads, una raccolta di ballate scritte

a quattro mani da Coleridge e Wordsworth.

Un vecchio Marinaio incontra tre uomini che si stanno dirigendo ad un matrimonio e ne ferma uno

per raccontagli la sua storia. Il testimone ipnotizzato dall'occhio luccicante non può fare a meno di

ascoltarlo e il Marinaio inizia a narrargli di quando la nave su cui viaggiava, una volta attraversato

l'Equatore, fu spinta da una burrasca fino al Polo Sud. Lì, l'equipaggio incontrò, tra nebbia e

foschia, un Albatross, uccello mistico presente in molte religioni che in caso di veduta era

considerato buono auspicio. Il vecchio Marinaio, senza pensare alle conseguenze delle sue azioni, lo

uccise.

Analisi ALBATROSS: il Marinaio uccise l'uccello senza motivo, questo porta l'atto ad una conseguenza disastrosa e

considerata peggiore dell'omicidio di Abele da parte di Caino.

A quel punto la foschia e la nebbia se ne andarono, ma l'equipaggio e il Marinaio vengono colpiti da

una maledizione che, inizialmente porta la nave verso Sud dell'Equatore e poi si fermano restando

in una calma mortale.

Analisi MARINAI: all'inizio l'equipaggio concordano con il vecchio Marinaio sull'uccisione dell'Albatross, quindi, di

conseguenza, diventano COMPLICI.

Il Vascello si ferma in mezzo all'Oceano e iniziano i problemi: l'equipaggio inizia a sentire la sete,

ma non possono bere perché l'unica acqua che hanno è quella del mare.

Analisi MORIRE DI SETE: è la punizione Divina per essere complici dell'uccisione dell'uccello.

A quel punto i marinai iniziano a scaricare la colpa sul vecchio Marinaio e gli legano un braccialetto

con un Albatross. Improvvisamente appare una nave fantasma che ha a bordo due entità: la MORTE

e la Vita della MORTE. I due si giocano gli uomini sulla nave e la prima vince l'equipaggio che

muore e la seconda si prende il Marinaio che dovrà espiare le sue colpe non con la morte, ma con la

sofferenza e la lotta interiore.

Analisi AGONY: in questo caso, nel testo, si riferisce alla lotta interiore che ognuno di noi ha dal Giorno della Caduta.

Il Marinaio preso dallo sconforto tenta di fare alcune cose, come pregare, guardare la luna o il mare,

ma tutto ciò non gli riesce perché preso dallo sconforto dei suoi amici morti che vede in forma di

fantasma.

Analisi “An Orphan's curse would drag to hell...” : è un espressione usata da Coleridge all'interno della ballata che riporta

ad una maledizione di un bambino orfano del 1781. Il poeta ha una sindrome psicologica perché, tratto dal racconto, si

sente in colpa per aver predetto la morte del padre; questa angoscia lo porterà a servirsi dell'Oppio e si considererà

sempre un reietto e un maledetto.

Il Marinaio inizia a provare compassione e vede le Creature di Dio diversamente e con più rispetto.

Il sortilegio inizia a svanire e lo capiamo dell'inizio del verso “O Happy Living Things...”; infatti da

questo momento in poi abbiamo la trasformazione del vecchio Marinaio dove si rende conto delle

sue colpe e capisce la maledizione è svanita vedendo la “Regina Madre” inviata per dargli un sonno

ristoratore.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saramacca2705 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Giovannelli Laura.