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Teorema (6.1) - Estrazione Sottosuccessione Convergente

Da ogni successione limitata si può estrarre una sottosuccessione convergente.

Dimostrazione:

Partiamo dal ricordare che una successione si dice limitata quando i suoi termini appartengono tutti a un intervallo chiuso [a,b].

Se dividiamo questo intervallo in due parti uguali con un punto "c" che sia contenuto in almeno uno dei due sotto intervalli ([a,c] o [c,b]), ci saranno infiniti termini della successione che cadono all'interno di questo intervallo. Chiamo quindi questo intervallo "•" e prendo un termine h contenuto in "•".

Continuando così, possiamo costruire una sottosuccessione che converge al termine h scelto.

h ∈ •

Per* * (Íl’assioma di continuità l’intersezione di tutti questi sotto intervalli è un numero reale λ taleche λ∈• ∀n. Îh BCDEh$~h E@h un altro qualsiasi punto (h ) di • ? … sarà >C$A@?( * (Ídell’h><C?~~h di • cioè ; che sarebbe come scrivere: âh − λâ < .q+5 q+5( *r rw wÍQuindi la sottosuccessione converge a ….

Teorema 6.2 - Estrazione Sottosuccessione Convergente

Sia K ⊂ ƒ un insieme compatto (ossia chiuso e limitato). Da ogni successione a valori in K si( p.177può estrarre una sottosuccessione convergente ad un punto di K.

Dimostrazione:

Prendendo una successione ^ a valori in K, essa sarà limitata poiché K è limitato. E quindi*(per il teorema precedente) si può estrarre una sottosuccessione (^ ) convergente a un punto*∗λ. È quindi necessario

dimostrare che λ ∈ K. Supponendo per assurdo che λ appartenga al complementare di K, che sarebbe un insieme aperto poiché K è chiuso, esisterebbe un intorno di λ tutto contenuto nel complementare di K, d’altra parte la sottosuccessione ^ converge a λ*∗ma questo è assurdo perché ^ ∈ ã mentre λ appartiene al suo complementare. Quindi λ deve*∗appartenere a K e quindi il teorema è verificato.

Teorema 6.3 – Esistenza del Limite di una Successione Monotona

Una successione h monotona ha sempre limite: p.180

(se h è crescente si ha: lim h ' sup h( ( (ä n∈N(→½se h è decrescente si ha: lim h ' inf h( ( ((→½

[N.B: Il limite è finito in entrambi i casi se la successione è limitata, altrimenti sarà J∞ se la successione è crescente o -∞ se la successione è

decrescente.]Dimostrazione:Per dimostrare questo teorema è necessario prima ricordare che una funzione monotona ammette sempre un limite equivalente al suo estremo superiore o inferiore in base al fatto se è crescente o decrescente (teorema). Supponiamo che il limite superiore della funzione f(x) sia C. Prendiamo un numero h > 0 tale che per ogni x < h si abbia f(x) ≤ C. Dato ε > 0, per la definizione stessa di maggiorante, C - ε non è un maggiorante e quindi esiste un punto x0 tale che f(x0) > C - ε. Essendo che per ipotesi f(x) è decrescente si ha: f(x) ≥ f(x0) > C - ε e quindi per ogni x < x0 risulta: f(x) ≤ C - ε < C. Questo implica che lim f(x) = C-. Ora per dimostrare la stessa cosa applicata ad una funzione crescente, si procede in modo analogo ma considerando il limite inferiore della funzione.

successione anziché ad una funzionebasterà prendere l’intervallo [a,b) e da esso costruire una sottosuccessione di intervallidimezzati, grazie alla quale, con l’ausilio dell’Assioma di Continuità, arriveremo a trovarel’?DCDE?$~h di un =$C}A <=$EA λ contenuto in ogni intervallo ed esso sarà il limite dellasuccessione per “n” tendente all’infinito e coinciderà con l’estremo superiore dellasuccessione se essa è crescente o con quello inferiore se essa è decrescente.

Teorema della Convergenza di Cauchy (6.4)

Una successione h è convergente ⇔ è di Cauchy.p.190( |h |N.B: Una successione è di Cauchy ⇔ ∀ε>0 ∃ “v” tale che ∀ n,m>v risulti − h <ε.

(Dimostrazione:

Sia h una D=}}?DDCA$? BC |h=}ℎŽ. Poiché h è limitata (per il teorema 6.1) possiamo( (?DE@h@@? una DAEEAD=}}?DDCA$? h }A$x?@i?$E?

hB un numero reale λ.* Í∀ε>0 ∃ “x ” tale che ∀ n>x risulti âh − λâ <ε.

La successione h deve quindi tendere a λ per‚ ‚ * (Íverificare il teorema. Per la definizione stessa di successione di Cauchy,|h |∃ “x ” Ehy? }ℎ? ∀ $, > > x @CD=yEC − h < Ñ ovvero âh − h â <ε poiché % ≥ $.r r • ( ( * (ÍPertanto, prendendo x ' >C$ Œx , x • si avrà ∀n>v: |h − λ| ≤ |h − h | J |h − λ| < 2Ñ‚ r ( ( * *å Í Íe quindi la successione h tende a λ.(Teorema 6.5 – Successione limitata Superiormente∑Sia h una serie a termini positivi e sia D la successione delle somme parziali. Se lap.201* ( ∑successione D è limitata superiormente, la serie h converge, altrimenti

diverge a J∞.

Dimostrazione: La dimostrazione è analoga alla dimostrazione del teorema dell'estremo superiore per una funzione.

Sia ε > 0, per la definizione stessa di estremo superiore, M - ε non è un maggiorante e quindi esiste un punto x* tale che f(x*) > M - ε. Essendo f(x) crescente, si ha: f(x*) ≥ f(x*) > M - ε e quindi per ogni x > x* risulta: f(x) > M - ε.

Quindi, per ogni ε > 0, esiste un x* tale che per ogni x > x* si ha f(x) > M - ε. Questo significa che la successione delle somme parziali non converge ad un valore finito.

limitata superiormente e dunque diverge. Analogamente si dimostra per una successione limitata inferiormente. Teorema 6.6 – Condizione di Convergenza di una Serie Se la serie (h) è convergente allora la successione h è infinitesima, cioè lim h = 0. (1/2 p.204) Se la serie converge significa che la successione delle somme parziali D ha limite finito L. (Lo stesso vale per la successione D e quindi: lim h = lim (D - D) = ∞ - ∞ = 0. (+ ( ( (+ (1/2 (1/2) Date due serie h e l tali che per ogni intero n si abbia 0 ≤ h ≤ l: (p.205) * ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( (evidente allora che D ≤ @ per la tesi.
( * ( (∑Supponendo che l converga, le sue somme parziali @ saranno minori della sua somma:
( ∑∑ ∑@ ' l ≤ l ' @ . Essendo D ≤ @ anche le somme parziali della serie h saranno
(*Ûg ½( * * ( ( **Ûg ∑∑minori di r, ovvero D ≤ @. Per questo anche il loro limite sarà minore di @: h ≤ l .
(*Ûg ½( * **Ûg∑ ∑Dunque si può dedurre che D? yh D?@C? h BCx?@i?, allora BCx?@i?@à h$}ℎ? la serie l ,* *∑poiché se quest’ultima dovesse convergere dovrebbe farlo anche la serie h per quanto*appena dimostrato.
Criterio del Confronto Asintotico∑∑Siano h ? l due serie a termini positivi e supponiamo che risulti: lim ' Î < J∞ .5p.208 Í( ( q(→½∑ ∑ ÍAllora se la serie l converge, convergerà anche la serie h .
( (Dimostrazione:Dalla definizione di limite ricavo la seguente

disuguaglianza: < Î J Ñ. Ponendo Ñ ' 1,5ÍqÍ?DCDE?@à quindi un { tale che sia: < Î J 1 ∀$ > {. Si avrà quindi 0 < h < (Î J 1)l .5Í ( (qÍ∑ ∑æC}}A>? la serie (Î J 1) l }A$x?@i?, per confronto, }A$x?@i?@à anche h .( (Criterio della Radice∑ •hSia h una serie a termini positivi e supponiamo risulti: lim ' Î.p.210 Í( ((→½∑D? Î < 1 h }A$x?@i?(∑Allora: ç D? Î > 1 h BCx?@i?(D? Î ' 1 $=yyh DC <=ò BC@?Dimostrazione:L<1) ∀Ñ > 0 ∃è , tale che: ∀$ > è ⇒ •h < Î J Ñ. Impongo ad esempio Ñ ' .‚+ÐÍ ( rPerciò sarà: Î J Ñ ' Î J ' che chiamo {. Di conseguenza ∀$ > è ⇒ •h < '‚+РЀ‚

&ETH;&euro;&sbquo;&Iacute; (r r r&sum;{ &rArr; h &lt; { dove sar&agrave; 0 &lt; { &lt; 1 &lt;AC}ℎ&eacute; &Icirc; &lt; 1. Essendo ora che { convergente, per( (( (&sum;confronto lo sar&agrave; anche h .( (L&gt;1) &forall;&Ntilde; &gt; 0 &exist;&egrave; , tale che: &forall;$ &gt; &egrave; &rArr; &bull;h &gt; &Icirc; &minus; &Ntilde;. Impongo ad esempi
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Publisher
A.A. 2021-2022
32 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlBuonRicky di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pinzari Gabriella.