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OSSIFICAZIONE INTRAMEMBRANOSA

La fase iniziale prevede una vascolarizzazione del tessuto mesenchimale, il quale, grazie allo

stimolo dovuto a citochine, fattori di crescita e ormoni (tra i quali soprattutto l'ormone della crescita

e gli ormoni tiroidei), va incontro a una crescita e a una trasformazione della popolazione cellulare,

che prima diventa formata da preosteoblasti e quindi da osteoblasti. Le cellule neoformate si

dispongono in gruppi, generalmente file formate da uno o due strati, definiti aggregati densi, e

iniziano la produzione di osteoide; tale struttura, prende il nome di centro di ossificazione.

L'osteoide, non appena prodotta, viene immediatamente mineralizzata, formando una trabecola

ossea. Gli osteoblasti appongono su questa trabecola ossea un nuovo strato di osteoide, che viene

anch'esso immediatamente mineralizzato. Mano a mano che la matrice ossea cresce, numerosi

osteoblasti vi vengono imprigionati, trasformandosi in osteociti, mantenendo piccole ma lunghe

estensioni citoplasmatiche all'interno di canalicoli. Tali estroflessioni saranno necessarie, una volta

formatosi l'osso, per supplire alla richieste metaboliche delle cellule. 18

Anatomia Umana

Via via che i centri di ossificazione crescono, tendono a unirsi, portando all'aspetto

macroscopicamente spugnoso che caratterizza le ossa formatesi secondo questa modalità. Vista la

casuale creazione del tessuto, le fibre collagene che costituiscono la matrice extracellulare sono

disposte a fasci incrociati. Entrambe le caratteristiche rendono l'osso più debole alle sollecitazioni, e

per questo non possono fungere da ossa di sostegno per il peso del corpo. Successivamente, una

volta raggiunto il completamento del processo, l'osso così formato andrà incontro a un

rimodellamento basato sull'aumento dell'attività osteoclastica e la diminuzione dell'attività

osteoblastica, che gli conferirà il carattere di osso maturo. Durante la fase dell'accrescimento, la

crescita in dimensione dell'osso sarà garantita da un'attività osteoblastica posta lungo il limite

esterno della matrice ossea. Questo permetterà una crescita minore dell'osso membranoso, rispetto a

quello cartilagineo, che si realizzerà più lentamente. Il tessuto mesenchimale rimanente andrà

incontro a trasformazione in midollo osseo emopoietico.

OSSIFICAZIONE ENDOCONDRIALE

A differenza di quella intramembranosa, l'ossificazione endocondrale permette la creazione di una

struttura estremamente resistente alla compressione e quindi adatta alla funzione di sostegno dello

scheletro.

La prima tappa del processo di ossificazione endocondrale è l'addensamento del tessuto

mesenchimale. A livello della diafisi i condroblasti, differenziatisi in condrociti, vanno incontro a

ipertrofia, aumentando di dimensioni e riassorbendo la cartilagine circostante, mantenendo solo

sottili trabecole. Infine i condrociti degenerano, lasciando spazi vuoti che verranno successivamente

invasi da vasi sanguigni e, quindi, da cellule staminali ematopoietiche. A livello diafisario le cellule

contenute nel pericondrio che ne riveste la superficie acquisiscono quindi attività osteoblastica

trasformandolo in periostio e formando così il centro di ossificazione primario. A livello del centro

delle epifisi vengono a formarsi, successivamente, centri di ossificazione secondari. In questi casi il

processo di ossificazione non risulta ordinato come a livello metafisario, per cui l'osso assumerà

una struttura trabecolata più simili a quella delle ossa formatesi tramite ossificazione

intramembranosa.

L’epifisi si differenzia in due porzione: cartilagine ialina primordiale, che avvolge il centro di

ossificazione. Nella parte più esterna si differenzia in cartilagine articolare, che non è altro che il

residuo della cartilagine ialina dell’abbozzo precedente. Questa cartilagine non verrà distrutta ma

rimarrà comunque presente nell’osso e andrà a costituire il rivestimento delle ossa articolari:

articolazione sinoviali. La parte più interna ce è al confine con la diafisi, va a costituire il disco

epifisario, quindi la cartilagine di accrescimento che rimane ben visibile fin quando aumenta

l’accrescimento dell’osso e poi si ridurrà. A differenza della cartilagine articolare che rimarrà

sempre presente, il disco epifisario si ridurrà e verrà sostituito da una linea ossea. Il disco epifisario,

intanto che continua questo processo di ossificazione, descrive queste aree a diverso significato:

verso l’epifisi un azione di cartilagine quiescente, verso l’esterno abbiamo una zona di cartilagine di

proliferazione dove abbiamo cellule in attività mitotica, e una zona di cartilagine ipertrofica è quella

in cui i condroblasti si devono trasformare da porzione ossea, e quindi zona di cartilagine

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Anatomia Umana

calcificata. Quindi questa porzione di cartilagine di proliferazione scomporrà del tutto quando verrà

sostituita della linea epifisari definitiva la termine dell’ossificazione.

TESSUTO CARTILAGINEO

Questo tessuto costituisce un esempio di tessuto privo di vasi sanguigni. Tuttavia assolve le sue

funzioni grazie alla forte idratazione della sostanza intercellulare. Le sue funzioni sono

essenzialmente meccaniche, quindi va a costituire la struttura delle articolazioni. Abbiamo due

ialina fibrosa.

varianti di cartilagine: e Le cellule in attiva proliferazione prendono il nome di

condroblasti. Dopodiché quando la matrice si consolida, si trasformano in condrociti. I condrociti

sono corposi, scavati all’interno di lacune, che a differenza di quanto accade nel tessuto osseo non

gruppi isogeni

sono comunicanti, ma confinati, e spesso ci sono gruppetti di cellule chiamati che

sono costituiti da cellule derivanti da una divisione successiva di una cellula iniziale.

La caratteristica della cartilagine, in particolare ialina, è la spiccata basofilia della matrice. La

cartilagine ialina costituisce lo scheletro primordiale si trova a livello delle cartilagini articolari e va

a costituire anche gli anelli cartilaginei che troviamo nelle vie respiratorie. Le fibre di tipo

collagene, costituiscono un impalcatura non organizzata in maniera ordinata.

Nella sostanza intercellulare troviamo proteoglicani. L’apporto trofico in quando non garantito da

vasi sanguigni è garantito dalla diffusione attraverso la matrice. Intorno alla cartilagine, tranne in

quelle articolare, troviamo uno strato connettivale costituente il pericondrio. Il pericondrio inoltre

contiene anche cellule mesenchimali che possono differenziarsi in condroblasti.

• L’accrescimento della cartilagine ialina è dato dall’azione del pericondrio apposizionale e

interstiziale. Terminato l’accrescimento, si assiste alla degenerazione dei condrociti che

porta all’ossificazione e calcificazione.

• La cartilagine fibrosa è caratterizzato da molte fibre in fasci. Si preste a svolgere funzioni

meccaniche. Crea connessione tra capi ossei, creando articolazioni fisse. I menischi sono

strutture che troviamo interposte, a correggere le variazioni di curvatura della articolazioni

mobili. Le strutture che contengono quindi cartilagine fibrosa sono: dischi intervertebrali,

menischi.

• Cartilagine elastica è tipica delle zone dell’orecchio esterno e medio. Queste hanno

componenti parzialmente costituite da cartilagine. Anche nell’epiglottide, che esclude le vie

respiratorie dalle digerenti. L’aspetto di questa è giallastra, in quanto vi sono fibre elastiche.

CONNETTIVI FLUIDI

Questo connettivo è caratterizzato dalla presenza di una sostanza intercellulare acquosa. Sia sangue

che la linfa fanno parte di questi connettivi. Questi circolano all’interno dei vasi: nel caso del sangue

nei vasi sanguigni e nel caso della linfa nei vasi linfatici. In particolare il sangue circola in un

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Anatomia Umana

sistema chiuso di canali mentre nei vasi linfatici non così, in quanto hanno inizio alla periferia e poi

confluiscono nel torrente ematico. Il sangue svolge un importante funzione nel mantenimento della

omeostasi, ovvero nelle caratteristiche di equilibrio in maniera tale da consentire alle cellule del

corpo di espletare meglio la loro funzione.

Il tessuto ematico, il sangue ha funzioni di:

Trasporto di gas: ossigeno e anidride carbonica.

 Trasporto di ormoni.

 Trasporto di nutrienti.

 Interviene nella regolazione del pH.

 Circolano nel sangue cellule e proteine che hanno il compito di difendere l’organismo da

 aggressioni esterne o anche da eventuali sostanze estranee come cellule tumorali.

Interviene nella coagulazione.

 È responsabile del mantenimento della temperatura corporea variando anche il suo apporto

 nei vari distretti anatomici.

Consente la liberazione di calore tramite vasodilatazione.

Il sangue è composto dal: 55% plasma, componente fluida, mentre la componente corpuscolata

costituisce il 45%. Questa componente corpuscolata comprende:

• Globuli rossi, eritrociti

• Globuli bianchi, leucociti,

• Piastrine, frammenti di cellule, che partecipano alla coagulazione.

Ci sono delle variazione di litri tra uomo e donna: 5­6 litri nell’uomo e 4­5 litri nella donna.

Il plasma è una componente acquosa in cui sono presenti proteine plasmatiche. Queste sono

importanti per il mantenimento delle pressione oncotica che consente gli scambi a livello

interstiziale, cioè laddove le cellule vivono da tessuti circondati da un velo acquoso, il liquido

interstiziale, intorno ad esse. Altre sostanze presenti sono rappresentate da: glucosio, amminoacidi,

grassi, colesterolo e trigliceridi. Queste sostanze sono disciolte nel plasma. La concentrazione di

queste sostanze rimane costante. Invece le proteine plasmatiche sono costituite da:

Albumina.

 Globulina, in cui si riconoscono tre classi: e prodotte dal fegato, e le ­globuline

α β γ

 prodotte da plasmacellule.

Fibrinogeno importante per la coagulazione nel sangue. Questo è presente anche nella linfa

 la quale coagula quando fuori esce dai vasi linfatici, anch’esso prodotto dal fegato. 21

Anatomia Umana

GLOBULI ROSSI

I globuli rossi sono all’incirca 5 milione per millimetro cubo, sono chiamati eritrociti e si

caratterizzano per la forma biconcava. La caratteristica di queste cellule è che sono altamente

specializzate nel trasporto dei gasi. Nel proprio citoplasma non troviamo più organelli intra

citoplasmatici, nucleo, che fa si che la vita media sia piuttosto breve, 120 giorni, ma troviamo:

emoglobina che è costituita da globina più il gruppo eme che contiene ferro ed è in grado di legare

l’ossigeno, e quindi è specializzata nel trasporto di ossigeno. Poi ci sono

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
25 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 97simona di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Panaro Maria Antonietta.