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Le interferenze da lamine sottili: creazione della carta arcobaleno
L’esperimento è stato pensato all’interno di un percorso sullo studio della luce effettuato in una classe quinta di scuola primaria, approssimativamente svolto nel primo quadrimestre, dopo approfondimenti sul tema dell’energia e prima di affrontare i colori. Come traguardi per lo sviluppo delle competenze, in riferimento al progetto, riporto i seguenti come principali: - L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. - Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Gli obiettivi di apprendimento individuati sono i seguenti: - Individuare, nell’osservazione diesperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali interferenza con film sottile
- Proseguire nelle osservazioni frequenti e regolari, a occhio nudo o con strumenti, con i compagni e autonomamente, il risultato dell'esperimento; individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo.
Materiali occorrenti:
- Piccoli contenitori di grandezze diverse da riempire con acqua
- Smalto trasparente
- Strisce di diversa lunghezza e spessore di cartoncino nero
- Fonte luminosa
L'esperimento viene proposto in un'aula sufficientemente ampia in modo da contenere piccoli gruppi di studenti, con possibilità di accedere facilmente ai bagni, che verranno utilizzati per d'acqua numerose volte, e finestre che possono essere aperte, riempire i contenitori in modo da sperimentare l'interferenza con la luce solare.
Su un tavolo sufficientemente ampio, su cui saranno presenti anche delle lampade, si dispone della carta assorbente, un paio di contenitori
entrambi i colori e lunghezza, nell'acqua prima ancora di mettere colonne dispari delle gocce di smalto, mentre le colonne di numero pari di entrambe le file è stata immersa solo dopo l'aggiunta delle gocce di smalto. Il risultato ottenuto, in entrambe le procedure, con la carta blu, di 80 grammi, è stato immediatamente cestinato perché la carta si è arrotolata su se stessa, quindi non ho avuto modo di sperimentare un eventuale risultato su quel tipo di carta colorata. Ho proceduto inserendo nel primo contenitore 3 gocce di smalto, nel secondo ho inserito 6 gocce, in relazione anche al quantitativo di acqua inserito, e, successivamente, ho immerso le colonne pari di ogni riga osservando il risultato. Ho osservato che aver immerso la striscia di carta prima nell'acqua non è servita ad ottenere un risultato più eclatante, anzi, i riflessi sulle colonne dispari erano nettamente meno evidenti rispetto alle altre strisce. Poco dopo
L'immissione delle gocce di smalto nell'acqua, ho notato che le gocce tendono a creare un insieme, quindi un film sottile, che ho avuto premura, in un secondo momento, di non rompere nell'inserimento della striscia di carta per poi, invece, provare a captarlo nel momento in cui ho estratto la striscia. Il risultato è stato nettamente diverso in quanto, nonostante la carta dovesse ancora asciugarsi, sembrava riflettere molte più radiazioni rispetto alle altre, pur non essendo ancora esposte ad una luce artificiale diretta.