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ASPETTO FISICO E DI QUALCHE DIFETTO IMMAGINARIO.
RARAMENTE E’ PRESENTE UN’EFFETTIVA E MINIMA
ANOMALIA FISICA CHE TUTTAVIA NON GIUSTIFICA LA
PREOCCUPAZIONE GENERALMENTE ECCESSIVA.
SINTOMI: riferiscono di avere dei difetti nel volto, nei genitali e nel
senso. Si lamenta di righe eccessive, di perdere i capelli, di ritenere il
proprio naso grosso o brutto, di avere un viso assimmetrico etc. Il
frequente controllo del difetto o in una superficie riflettente possono
osccupare parecchie ore della giornata. Possono esserci
comportamenti esagerati di pulizia, esercizio fisico eccessivo, dieta,
cambiare abito frequentemente. Confronta la parte brutta del loro
corpo con quella di altri. L’evitamento delle attività usuali può
portare ad un isolamento sociale estremo. In certi casi la persona esce
di casa solo di notte quando non può essere vista. Idee suicidiarie o
tentativi di suicidio.
ANALISI DIFFERENZIALE: Nel disturbo narcisistico di
personalità la preoccupazione riguardo a una parte del corpo è solo
una caratteristica minore nell’ambito delle caratteristiche generali del
tratto di personalità.
APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICI DEI DISTURBI
SOMATOFORMI: E’ importante esplorare il conflitto espresso e
convertito sul piano somatico, indagare i bisogni e le pulsioni che
l’utente sta esternando attraverso i sintomi fisici e capire da quale
disagio sta cercando di difendersi. Ci si deve chiedere come mai il
soggetto investe proprio quell’organo o quegli organi e quale
significato gli attribuisce. Indagare se tali disturbi comportano diversi
vantaggi secondari (disturbi fittizi o simulazione), Indagare da
quanto tempo si manifesta la sintomatologia, come era il
comportamento e funzionamento pre-morboso, quali sono state le
circostanze di insorgenza del sintomo, quali sono le strategie messe
in atto per rispondere al disturbo e il grado di compromissione delle
funzioni generali.
TRATTAMENTO DEI DISTURBI SOMATOFORMI: si potrebbe
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orientare il soggetto verso un intervento terapeutico prevalentemente
espressivo ad approccio cognitivo-comportamentale dove è di
primaria importanza il cambiamento delle forme di conoscenza che
sono alla base dei sintomi, è necessario individuare quali pensieri e
significati siano dietro il sintomo, come sono mantenuti
dall’ambiente di vita e come è possibile ottenere una loro
riorganizzazione e un loro cambiamento. Tecniche più comuni:
esercizi di training. Uso dei diari, strumenti dell’arteterapia.
FARMACI: in presenza di sintomatologia ansiosa/depressiva
possono essere efficaci trattamenti a breve termine con ansiolitici e o
antidepressivi.
STRUMENTI: MMPI-2, CBA 2.0
DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE disturbi caratterizzati dalla presenza di evidenti alterazioni del
comportamento alimentare. La caratteristica principale di tutti i disturbi è la presenza di un’alterata
percezione del peso corporeo e della propria immagine corporea.
ANORESSIA NERVOSA CARATTERISTICHE:
RIFIUTO DI MANTENERE IL PESO CORPOREO AL DI SOPRA
DEL PESO MINIMO NORMALE PER L’Età E LA STATURA
(DIMAGRIMENTO REPENTINO A CAUSA DI UNA DIETA ED
INIZIATO DA ALMENO 5 MESI). INTENSA PAURA DI
DIVENTARE GRASSI O DI ACQUISTARE PESO, ANCHE
QUANDO SI E’ SOTTOPESO. ALTERAZIONI DEL MODO IN
CUI IL SOGGETTO VIVE IL PESO O LA FORMA DEL CORPO O
ECCESSIVA INFLUENZA DEL PESO E DELLA FORMA DEL
CORPO SUI LIVELLI DI AUTOSTIMA, RIFIUTO DI
AMMETTERE LA GRAVITà DELLA ATTUALE CONDIZIONE
DEL PESO DEL CORPO. NELLE FEMMINE DOPO IL
MENARCA C’è AMENORREA (ASSENZA DI CICLO DA
ALMENO 3 CICLI CONSECUTIVI).
SINTOMI: in molti individui possono essere presenti sintomi
depressivi come umore depresso, ritiro sociale, irritabilità, insonnia e
diminuito interesse sessuale. Disagio nel mangiare in pubblico,
sentimenti di inadeguatezza, bisogno di controllare l’ambiente
circostante, rigidità mentale,ridotta spontaneità nei rapporti
interpersonali, perfezionismo, espressività emotiva repressa. A volte
lavarsi fino a scorticarsi, condotte ossessive legate al cibo
(nasconderlo, sminuzzarlo) e domina l’eccessivo investimento sul
cibo (ne parla sempre). Tendenza ad effettuare sforzi fisici, corse e
vari esercizi nella convinzione che aumentino l’espulsione del cibo,
condotte di eliminazione (lassativi, diuretici, vomito, enteroclismi)
APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICO: esplorare la relazione
oggettuale, il processo di separazione.individuazione, il modo in cui
è stata introiettata l’immagine materna e le eventuali pulsioni
aggressive ad esso associate, la percezione di sé, il livello di 16
autostima, le tematiche legate alla simbiosi, alla corporeità, alla
femminilità, alla definizione dell’identità sessuale. Esplorare la fase
orale dello sviluppo psicosessuale in quanto potrebbero esservi delle
gravi fissazioni da superare. E’ interessante conoscere le regole, i
ruoli, i sottosistemi, le modalità comunicative e le dinamiche
all’interno del sistema familiare. Spesso le persone che soffrono di
tale disturbo provengono da un sistema invischiato ed appare
desideroso di riconoscimento sociale e di mandare un immagine di sé
favorevole. Appaiono di vitale importanza i voti scolastici,
l’arredamento di casa, l’abbigliamento e tutto ciò che contribuisce
all’immagine esteriore. E’ essenziale esplorare il rapporto tra senso
di identità e mito della magrezza. E’ opportuno conoscere da quanto
tempo è presente la sintomatologia e l’eventuale compromissione
delle aree di funzionalità generale della persona. Sarebbe opportuno
conoscere anche la vita sessuale e affettiva del soggetto.
ANALISI DIFFERENZIALE: Nella Bulimia nervosa sono presenti
ricorrenti abbuffate, seguite da inappropriati comportamenti per
evitare l’incremento del peso e preoccupazioni per l’aspetto fisico e
il peso comporeo. Gi individui riescono tuttavia a mantenere un peso
corporeo maggiore o uguale a quello minimo ponderale.
TRATTAMENTO: Si potrebbe orientare il soggetto verso un
intervento terapeutico supportivo-espressivo poiché è necessario
all’inizio rafforzare l’io per rafforzarlo, definirlo, strutturarlo
maggiormente, migliorare la percezione e l’investimento della realtà.
E’ opportuno favorire un processo di rielaborazione delle tematiche
centrali del disagio. Sviluppare altre forme di interesse e di
investimento sul reale e promuovere un’apertura verso l’affettività.
Un approccio terapeutico è quello sistemico familiare l’obiettivo è
quello di favorire lo svincolo e l’individuazione dei membri del
sistema invischiato, promuovere la circolarità di una comunicazione
chiara, rafforzare la figura paterna se come spesso accade è
periferica, sostituire le regole disfunzionali con quelle funzionali e
gestire efficacemente la crisi per affrontare un nuovo ciclo vitale. Un
approccio cognitivo comportamentale con l’intento di normalizzare il
peso corporeo, ridurre l’eccessiva importanza attribuita al peso, alle
forme corporee e al controllo dell’alimentazione, eliminare i fattori
di mantenimento, individuare e modificare gli schemi di
autovalutazione disfunzionali, individuare e modificare i
comportamenti di compenso, individuare i fattori di mantenimento
aggiuntivi.
STRUMENTI: MMPI-2, EAT 26
BULIMIA NERVOSA CARATTERISTICHE:
I SOGGETTI SONO DI SOLITO NEI LIMITI NORMALI DEL
PESO SEBBENE ALCUNI POSSONO ESSERE LIEVEMENTE
SOTTOPESO O SOVRAPPESO. TIPICAMENTE QUESTI
SOGGETTI TRA LE ABBUFFATE(2 VOLTE A SETTIMANA PER
ALMENO 3 MESI) RIDUCONO LA LORO ALIMENTAZIONE,
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PREFERENDO CIBI A BASSO CONTENUTO CALORICO ED
EVITANDO QUEGLI ALIMENTI CHE SECONDO LORO
POSSONO FAR INGRASSARE O SCATENARE L’ABBUFFATA.
SINTOMI: Ricorrenti abbuffate caratterizzata dai seguenti elementi
mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo
significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle
persone mangerebbero nello stesso tempo ed in circostanze simili.
Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (non riuscire a
smettere di mangiare e controllare cosa e quanto si sta mangiando).
Ricorrenti condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso
(vomito, lassativi, diuretici, enterclismi, digiuno, esercizio fisico
eccessivo). I livelli di autostima e l’autovalutazione sono
indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.
APPROFONDIMENTI DIAGNOSTICI: esplorare la relazione
oggettuale, il processo di separazione.individuazione, il modo in cui
è stata introiettata l’immagine materna e le eventuali pulsioni
aggressive ad esso associate, la percezione di sé, il livello di
autostima, le tematiche legate alla simbiosi, alla corporeità, alla
femminilità, alla definizione dell’identità sessuale. Esplorare la fase
orale dello sviluppo psicosessuale in quanto potrebbero esservi delle
gravi fissazioni da superare. E’ interessante conoscere le regole, i
ruoli, i sottosistemi, le modalità comunicative e le dinamiche
all’interno del sistema familiare. Spesso le persone che soffrono di
tale disturbo provengono da un sistema invischiato ed appare
desideroso di riconoscimento sociale e di mandare un immagine di sé
favorevole. Appaiono di vitale importanza i voti scolastici,
l’arredamento di casa, l’abbigliamento e tutto ciò che contribuisce
all’immagine esteriore. E’ essenziale esplorare il rapporto tra senso
di identità e mito della magrezza. E’ opportuno conoscere da quanto
tempo è presente la sintomatologia e l’eventuale compromissione
delle aree di funzionalità generale della persona. Sarebbe opportuno
conoscere anche la vita sessuale e affettiva del soggetto.
TRATTAMENTO: qual’ora fosse confermata attraverso ulteriori
colloqui e altri eventuali strumenti diagnostici l’ipotesi principale si
potrebbe orientare il soggetto verso un intervento di terapia familiare
sistemica. Gli obiettivi consistono nel favorire la definizione dei
confini generazionali e il processo di separazione-individuazione e di
differenziazione dei membri del sistema. Si mira a promuovere lo
sviluppo del processo di svincolo e di autonomia, si tende a
rafforzare l’IO minacciato e ad aumentare il livello di autonomia. Se
la famiglia non fosse disponibile è utile una terapia sistemica di
gruppo e in particolare una terapia supportivo-espressiva. Il supporto
iniziale è necessario in quanto c’è un’alterazione nella percezione
dello schema corporeo. In seguito sarà o