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DEMENZA
disturbo delle funzioni intellettive acquisito e di natura organica, caratterizzato da compromissione
della memoria a breve ed a lungo termine ed almeno una delle attività mentali primarie, quali il
pensiero astratto, la capacità critica, il linguaggio, l’orientamento topografico, in assenza di alterazioni
della coscienza e con significativa interferenza nell’attività lavorativa e nelle relazioni interpersonali
(DSM-IV)
DETERIORAMENTO COGNITIVO
CONSISTE in un calo di memoria e di almeno un’altra capacità cognitiva che porta al peggioramento
della funzionalità sociale o occupazionale.
I problemi di memoria possono essere una normale conseguenza dell’invecchiamento: invecchiando
tutto l’organismo cambia e il cervello pure (invecchiando si può impiegare più tempo a fare le cose e si
perdono le cose chiavi e occhiali), sono problemi di memoria lievi. Alcuni anziani, inoltre, lamentano di
non avere risultati paragonabili a quelli dei giovani nei compiti di memoria più complessi o nei test di
apprendimento. I ricercatori, però, hanno scoperto che, a patto di fornire un tempo sufficiente, le
persone più anziane possono ottenere buoni risultati, paragonabili a quelli dei giovani.
Poco più della metà delle demenze (65%) è di tipo degenerativo
Circa il 15% è una demenza di tipo vascolare
Circa il 15% è rappresentato da forme miste
Il restante 15% è rappresentato da forme di varia natura
La probabilità di sviluppare una qualunque forma di demenza aumenta con l’età
1 persona su 1000 con meno di 65 anni
20 su 1000 nella popolazione ultrassessantacinquenne
ottantenni hanno 1 possibilità su 5 di sviluppare la malattia
ottantacinquenni il rischio aumenta a 1 su 3.
Come in tutte malattie neurodegenerative, la DIAGNOSI PRECOCE è FONDAMENTALE perché permette
al paziente di PIANIFICARE IL SUO FUTURO quando è ANCORA in grado di prendere decisioni.
CLASSIFICAZIONE ECOLOGICA DELLE DEMENZE
DEMENZE DEGENERATIVE O PRIMARIE:
-Malattia di Alzheimer
-Demenze fronto-temporali
-Afasia primaria progressiva
DEMENZE SECONDARIE
identificabili fattori causali ben precisi di natura neurologica, metabolica, endocrina, infettiva o tossica :
Demenze vascolari -Demenze da malattie neurodegenerative (M. di Parkinson, corea di Huntington)
Demenze endocrine e metaboliche Demenze da agenti tossici Demenze da neoplasie cerebrali
Demenza da idrocefalo normoteso -Demenza da traumi cranici (encefalopatia cronica dei pugili)
-Demenze da infezioni ( HIV, encefaliti, Malattia di Kreutzfeldt-Jakob)
PATOGENESI
MdA (AD) è dovuta diffusa distruzione di neuroni, principalmente attribuita alla beta-amiloide, una
proteina che, depositandosi tra i neuroni, agisce come una sorta di collante, inglobando placche e
grovigli "neurofibrillari". La malattia è accompagnata da una forte diminuzione di acetilcolina nel
cervello ( neurotrasmettitore - molecola fondamentale per la comunicazione tra neuroni). La
conseguenza di queste modificazioni cerebrali è l'impossibilità per il neurone di trasmettere gli impulsi
nervosi, e quindi la morte dello stesso, con conseguente atrofia progressiva del cervello nel suo
complesso.
A livello neurologico macroscopico, la malattia è caratterizzata da una diminuzione nel peso e nel
volume del cervello, dovuta ad atrofia corticale, visibile anche in un allargamento dei solchi e
corrispondente appiattimento delle circonvoluzioni.
A livello microscopico e cellulare, sono riscontrabili depauperamento neuronale, placche senili (dette
anche placche amiloidi),ammassi neurofibrillari
analisi post-mortem di tessuti cerebrali si può confermare la diagnosi clinica da un punto di vista
anatomopatologico
X LA DIAGNOSI
1. ESAMI EMATOCHIMICI sangue e urine o del liquido spinale
2. TAC o RM per identificare segni di anormalità (pet)
3. TEST DI SCREENING + VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE MMSE ADL IADL (ipotesi interpretativa)
4. VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA per misurare FUNZIONI COGNITIVE Enb
MILD COGNITIVE IMPAIRMENT persone con disturbi cognitivi ma non affette da demenza, il cui declino
cognitivo è documentato da dati anamnestici forniti dallo stesso soggetto o dai familiari e da una
compromissione ai test cognitivi (solitamente la memoria) con attività basilari della vita quotidiana
conservate e una prestazione quasi normale nelle attività strumentali complesse della vita quotidiana.
Circa la metà dei soggetti in questa condizione sviluppa entro 3 anni dalla diagnosi una demenza
conclamata.
ESORDIO
DEFICIT MNESICO
DISORIENTAMENTO S/T
PROGRESSIONE
APRASSIA incapacità di compiere movimenti volontari finalizzati a uno scopo o di comprendere l'uso di
oggetti abituali, pur essendo integre l'intelligenza e la motilità
AFASIA incapacità di esprimersi ALESSIA AGRAFIA
DEFICIT RAGIONAMENTO ASTRATTO ,LOGICA e di GIUDIZIO
ACALCULIA incapacità effettuare calcoli
AGNOSIA incapacità di riconoscere gli oggetti mediante organi di senso
DEFICIT VISUO-SPAZIALI ESECUTIVI pianificazione
SINTOMI NON COGNITIVI
sintomi comportamentali e psicologici nella demenza (BPSD) indicano i sintomi non cognitivi della
demenza
ALTERAZIONI UMORE depressione, euforia, labilità emotiva ansia
ALTERAZIONI PERSONALITA’ indifferenza, apatia, disinibizione, irritabilità PSICOSI deliri paranoidei,
strutturati,allucinazioni AGITAZIONE aggressività verbale o fisica, vocalizzazione persistente o ripetitiva
DISTURBI PSICOMOTORI vagabondaggio, affaccendamento afinalistico, acatisia, sundowing SINTOMI
NEUROVEGETATIVI alterazioni del ritmo sonno-veglia, dell’appetito, del comportamento sessuale
VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA permette di EVIDENZIARE QUALI SONO I MECCANISMI DANNEGGIATI
(COMPROMISSIONE) E QUALI SIANO I PROCESSI RIMASTI INTEGRI (PRESERVATI)
prende in considerazione:
1.cognizione
2.stato emotivo e la motivazione
3.coscienza(consapevolezza)
METODI DI MODIFICAZIONE COMPORTAMENTALE
COMPORTAMENTO
NON SI INTENDE UNA SINGOLA UNITA’ DI EMISSIONE MOTORIA, UN SINGOLO ATTO, UN SINGOLO GESTO
MA SI FA RIFERIMENTO AD UNA CATEGORIA PIù GENERALE CHE COMPRENDE SIA I SINGOLI ATTI CITATI
CHE LE ORGANIZZAZIONI PIU’ COMPLESSE DI TALI ATTI
I COMP SONO CARATTERIZZATI DA ESSERE PRESENTI O MENO CON DETERMINATE CARATTERISTICHE
QUANTITATIVE E QUALITATIVE CHE LI COLLOCANO IN UNA PRECISA PROSPETTIVA RISPETTO
L’INDIVIDUO….OGNI COMP è CIOè CARATTERIZZATO DALL’ESSERE PRESENTE OPPURE NO,
DALL’ESSERE PRESENTE IN UNA CERTA QUANTITA’ OPPURE NO, ANCHE A PRESCINDERE DALLE
OCCASIONI CHE LO RICHIEDEREBBERO
SI FA RIFERIMENTO ALLA PROBABILITA’ CHE IL COMP HA DI ESSERE EMESSO IN DETERMINATE
SITUAZIONI CHE LO RICHIEDANO….
GENERARE APPRENDIMENTO E MODIFICARE COMPORTAMENTO SONO OPERAZIONI CHE HANNO COME
OBIETTIVO E RISULTATO QUELLO DI MODIFICARE TALE PROBABILITA’
es: uomo incontra situazione che ne rende difficoltosa la sopravvivenza (o la rende scomoda) tende a
manipolare le circostanze (o a modificare se stesso) attraverso atti più o meno interni per ridurre la
discrepanza tra la situazione premente e quella ottimale. Se le operazioni prodotte sono state
efficacemente seguite da risultati ottimali, esse avranno maggiore probabilità di essere emesse in
seguito a circostanze analoghe
è implicito concetto di RINFORZO e GENERALIZZAZIONE
apprendimento è utile ed efficace solo se sono soddisfatte
caratteristiche di permanenza del comp appreso (o estinto)
caratteristIche di generalizzazione (estensione del comp in altre situazioni)
obiettivo terapeuta nel portare avanti tecniche di modificazione comportamentale è quello di
ASSICURARSI CHE LE NUOVE OPERAZIONI INTRODOTTE NEL BAGAGLIO DEL PZ SIANO INTRODOTTE IN
MODO STABILE
ACCERTARSI CHE ESSE SIANO UTILMENTE RIEVOCATE DI FRONTE A SITUAZIONI CHE PER SIMILITUDINE
CON QUELLA ORIGINARIA RICHIEDANO ANALOGHE PRESTAZIONI
EQUAZIONE COMPORTAMENTALE
CRITERI CONVENZIONALI DI LETTURA DEL COMP
IL COMP NON E’ MAI ISOLATO NEL TEMPO perchè esiste SEMPRE QUALCOSA DI IMMEDIATAMENTE
PRECEDENTE (ANTECEDENTE) e SEMPRE QUALCOSA DI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVO
(CONSEGUENTE)
il legame tra antecedente comp e conseguente oltre a poter far riferimento a dei nessi di tipo causativo
è UN LEGAME ESSENZIALMENTE DI CONTIGUITA’ SPAZIO-TEMPORALE
indipendentemente che un antecedente è causa diretta di un comp resta un antecedente significativo
se lo si trova sempre prima di quel comp; similarmente un conseguente (anche se non fosse una
conseguenza ossia un risultato diretto del comp) non per questo cessa di essere ad esso successivo
il terapeuta OSSERVA QUESTI ANTECEDENTI E QUESTI CONSEGUENTI E VALUTA QUANTO ESSI ABBIANO
UNA RELAZIONE FUNZIONALE CON IL COMPORTAMENTO STESSO
antecedente si chiama STIMOLO CONTROLLO: il comp è controllato (anche se non causato) da
antecedente
conseguente si chiama RINFORZO: conseguente che aumenta la probabilità di emissione del comp che
lo precede ( anche se non è per natura gradevole - appuntamenti in ritardo e critica animosa - non è
gratificante ma è funzionalmente rinforzante oppure scarso potere rinforzante del cibo in un comp
anoressico )
EQUAZIONE COMPORTAMENTALE è composta da 3 elementi
STIMOLO CONTROLLO- COMPORTAMENTO-RINFORZO (PUNIZIONE)
equazione comp ha 3 componenti ESISTONO 3 metodiche di INTERVENTO per MODIFICAZIONE COMP
1.che intervengono direttamente sul COMPORTAMENTO 2.che intervengono sulla MANIPOLAZIONE TRA
ANTECEDENTE E COMP 3.che intervengono sul CONSEGUENTE o sul LEGAME TRA COMP E CONSEG
OBIETTIVI TERAPEUTA: - pz emetta il comp adeguato nel momento adeguato - per fare ciò deve
verificare se il comp sul quale si vuole operare sia presente o meno in situazioni appropriate - accertarsi
che il pz sia in grado di riconoscere le situazioni appropriate nel quale emettere neo comportamento
appreso - garantire al pz la fruizione di rinforzi che mantengono comp nel tempo
ANALISI FUNZIONALE è osservazione obiettivazione misurazione delle relazioni funzionali tra
comportamenti individuali e ambiente condotta su caso singolo. obiettivo è quello di descrivere e
prevedere i comp di un pz
ANTECEDENTE è evento che precede temporalmente l’emissione del comportamento relazione di
contiguità spazio-termporale
APPRENDIMENTO si ha appr ogni volta si modifica la probabilità di emissione di un comp
AVERSIVO (AVVERSATIVO) contrario di rinforzo, punizione. Antecedente o conseguente con “effetti di
inibizione” del comp
BERSAGLIO (TARGET) comportamento offerto dal pz come sintomatico, quello che si vuole modificare
CONDIZIONAMENTO processo attraver