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Il modello cognitivo e il ruolo del terapeuta

Il terapeuta inizia a costruire la concettualizzazione durante il primo contatto con il paziente e continua a perfezionarla durante tutto l'arco del trattamento.

Il modello cognitivo ipotizza che le emozioni, i comportamenti e le sensazioni fisiologiche delle persone siano influenzate dalla loro percezione degli eventi. La sequenza è la seguente:

Situazione - Evento -> Pensieri automatici -> Reazione (emozione, comportamentale, fisiologica).

L'assunto di base è che la situazione in sé non determina direttamente come si sentono o cosa fanno, ma dipende da come viene interpretata la situazione.

I pensieri automatici non sono frutto di riflessione ragionata, sono abbastanza rapidi, brevi, spontanei, in forma stenografica e possono essere in forma verbale, visiva o entrambe. Possono essere disfunzionali.

Le persone sviluppano convinzioni profonde su se stesse, sugli altri e sul mondo fin dall'infanzia, chiamate credenze.

Le credenze sono considerate verità assolute. Una volta che le credenze sono attivate, organizzano e interpretano le informazioni che riceviamo in maniera congruente alla credenza attivata. Le credenze intermedie, invece, sono atteggiamenti, regole e assunzioni che influenzano la visione della situazione. In particolare, le credenze di base costituiscono il livello più profondo e sono globali, rigide e iper generalizzate. Le strategie di coping disfunzionale sono comportamenti che mantengono il disturbo (es. ci tengono lontani da quello che temiamo). Come prendere confidenza con i pensieri automatici e iniziare ad identificarli prima di giungere alla modifica. Insegnare ABC: Antecedenti (situazioni ed eventi scatenanti): - Eventi specifici - Un flusso di pensieri - Un ricordo - Un'immagine - Un'emozione - Un comportamento - Un'esperienza fisica o mentale. Domande che guidano la concettualizzazione: Il paziente come ha sviluppato questo.

disturbo?

Quali sono stati gli eventi della vita, le esperienze e le interazioni significative?

Quali sono le credenze più radicate su se stesso, il mondo e gli altri?

Quali sono le sue assunzioni, aspettative, regole e atteggiamenti, ovvero, credenze intermedie?

Quali strategie illustrato per affrontare queste credenze negative nel corso di tutta la vita?

Quali pensieri automatici, immagini e comportamenti contribuiscono al mantenimento del disturbo?

Come hanno interagito, le sue credenze in fase di sviluppo con le situazioni della vita per arrivare a renderlo vulnerabile al disturbo.

Che cosa sta accadendo nella vita del paziente in questo momento e quali sono le sue percezioni?

Struttura della seduta di assessment.

Accogliere il paziente 10

Decidere in modo collaborativo insieme al paziente, se un membro della famiglia deve presenziare a tutta o una parte della seduta oppure no.

Fissare l'ordine del giorno e comunicare aspettative appropriate

  1. Condurre l'assessment. Raccogliere tali dati:
    • Dati demografici del paziente.
    • Preoccupazioni principali e problemi attuali.
    • Storia dell'attuale patologia ed eventi precipitanti.
    • Strategie di Coping adattivi e malandati, attuali e passati.
    • Storia psichiatrica, compreso, trattamenti psicosociali, ospedalizzazione, farmaci, tentativi di suicidio e condizioni attuali.
    • Storia dell'uso di sostanze, condizione attuale.
    • Storia medica e condizione attuale.
    • Storia psichiatrica, familiare e condizione attuale.
    • Storia di sviluppo.
    • Storia generale, familiare e condizione attuale.
    • Storia sociale e condizione attuale.
    • Storia educativa e condizione attuale.
    • Storia professionale e condizione attuale.
    • Storia religiosa, spirituale e condizione attuale.
    • Punti di forza, valori e strategie di coping adattive.
  2. Stabilire obiettivi iniziali generali.
  3. Chiedere un feedback al paziente.

Struttura della prima seduta terapeutica:

  1. Stabilire un rapporto di
  1. Fiducia con il paziente e normalizzare le sue difficoltà per infondergli speranza.
  2. Fare familiarizzare il paziente con la terapia istruendolo sul suo disturbo e sul modello cognitivo, nonché sul processo della terapia.
  3. Raccogliere informazioni aggiuntive.
  4. Discutere la diagnosi del paziente.
  5. Fare un controllo dell'umore.
  6. Identificare il problema e stabilire gli obiettivi (es. creare lista obiettivi).
  7. Cominciare a lavorare su un problema.
  8. Fornire o chiedere un riassunto (es. Chiedere quali cose abbiamo trattato oggi, che sono importanti per lei? In che misura ha sentito di poter aver fiducia nel suo terapeuta? C'è stato qualcosa che le ha dato fastidio nella terapia di oggi? Se sì, cosa? Quanti compiti a casa ha fatto per la terapia di oggi e quanto è disposto a svolgerne nuovi? Quali cose vuole essere sicuro di trattare nella prossima seduta?).
  9. Rivedere l'assegnazione dei compiti e assegnare dei compiti a casa.
  10. Chiedere

un feedback.Struttura seconda seduta e oltre:

  1. Ristabilire il rapporto.
  2. Controllo dell'umore
  3. Menzionare i problemi che i pazienti vogliono essere aiutati a risolvere.
  4. Raccogliere dati che possono indicare altre arre problematiche
  5. Rivedere i compiti a casa.
  6. Stabilire le priorità dell'ordine del giorno.
  7. Lavorare su un problema specifico a insegnare le relative abilità della terapia.
  8. Discussione di follow up con assegnazione di relativi compiti a casa. E lavorare su un secondo problema.
  9. Fornire o chiedere un riassunto?
  10. Chiedere un feedback.

Aiutiamo a identificare I pensieri automatici (cosa le stava passando per la mente quando...?) e capire la loro relazione con, emozioni comportamenti e eventi. Modello ABC.

Cosa fare quando hanno difficoltà nell'elicitare i PAN:

  • Chiedere come si stava sentendo e in che parte del corpo stava sperimentando l'emozione.
  • Richiedere che il paziente visualizzi la situazione

angosciante in immaginazione

Suggerire che il paziente faccia un gioco di ruolo con il terapeuta riguardante la specifica interazione (role playing)

Elicitare un'immagine

Proporre pensieri opposti a quelli che il terapeuta ipotizza siano effettivamente passati nella testa del paziente.

Chiedere il significato della situazione.

Formulare la domanda in maniera diversa.

Insegniamo i pazienti a rispondere ai pensieri automatici in una maniera più adattiva e ciò produce in generale un cambiamento positivo dell'emozione.

  1. Identificazione dei PAN/credenze
  2. Identificare distorsione cognitiva
  3. Valutare quanto ci crede 0-100
  4. Ristrutturazione messa alla prova: Lista di domande socratiche per aiutare il paziente a valutare il proprio pensiero (messa alla prova del pensiero o della credenza):

Domanda de catastrofizzazione: quale sarebbe la cosa peggiore che le potrebbe capitare? (per capire come la affronterebbe e per ridurre le paure)

(irrealistiche)Impatto del pensiero automatico: quale potrebbe essere l'effetto del cambiare il suo pensiero?(valutare le conseguenze del rispondere oppure no al suo pensiero distorto)

Domande problem solving: cosa pensa che dovrebbe fare?

Auto apertura

5. valutare quanto ci crede adesso da 0 a 100

6 depriefing (cosa ha imparato e come si sente emotivamente)

Cosa fare dopo la ristrutturazione cognitiva?

Homework: Facilitare al paziente l'analisi del pensiero automatico e la risposta a esso tra le sedute. Possiamo dare, le domande della messa alla prova., oppure una scheda come la registrazione del pensiero(RP) oppure scheda testare i tuoi pensieri, Oppure, possono svolgere 14 tecniche di distrazione o rilassamento, etichettare, accettare i propri pensieri e le proprie emozioni senza valutarli.

Scheda testare i tuoi pensieri:

Strategie tipiche di compensazione 15

Come identificare le credenze intermedie:

- riconoscere quando una credenza espressa come pensiero automatico?

- Fornendo

La prima parte di un'assunzione.
  • E li citando direttamente una regola o un'opinione
  • Usando la tecnica della freccia discendente (presumendo che il pensiero automatico sia vero, che cosa significherebbe per lei? Si chiede il significato di questa cognizione per il paziente)
  • Se questo è vero, allora?
  • Cosa c'è di così brutto in?
  • Qual è la parte peggiore di.?
  • Che cosa significa questo riguardo a lei?
  • Esaminando i pensieri automatici del paziente e cercare dei termini comuni.
  • Chiedendo direttamente al paziente
  • Rivedendo un questionario sulle credenze compilato dal paziente (scala dell'atteggiamento disfunzionale- dysfunctional attutude scale o il questionario delle credenze di personalità-Personality Belief questionnaire).
Vedi struttura della ristrutturazione dei pensieri Altre tecniche per modificare le credenze, alcune sono uguali a quelle usate per modificare i pensieri automatici:
  • Dialogo socratico.

Esperimenti comportamentali

  • Continuum cognitivo 16
  • Gioco di ruolo razionale emotivo (definita anche punto-contrappunto. Terapeuta fornisce una spiegazione logica per chiedere al paziente di interpretare la parte emotiva della sua mente, che sostiene fortemente la credenza disfunzionale, mentre lui interpreta la parte razionale. Nel secondo segmento si scambiano i ruoli.)
  • Usare altre persone come punto di riferimento
  • Agire come se.
  • Auto apertura.

Identificare e modificare le credenze di base:

  1. Ipotizzare mentalmente da quale categoria di credenza di base sembrano siano scaturiti, specifici pensieri automatici.
  2. Identificare la credenza di base, utilizzando le stesse tecniche usate per identificare le credenze intermedie del paziente.
  3. Presente al paziente le sue ipotesi riguardo alla credenza di base, chiedendone la conferma o la confutazione.
  4. Istruire il paziente sulle credenze di base in generale, monitorare il funzionamento della credenza di base nel presente (spiegare

Al paziente che la credenza di base è un'idea, non necessariamente una verità. Può crederci anche con una certa forza e sentirla vera, ma nonostante questo può essere del tutto falsa. In quanto idea può essere verificata? Ha le sue radici negli eventi dell'infanzia. Le sue credenze si mantengono in vita grazie al funzionamento dei suoi schemi e che il terapeuta e lui lavorano per la risoluzione.

Aiutare il paziente a specificare e rinforzare una nuova e più adattiva (il terapeuta rinforza le nuove credenze di base in due modi. Nel primo felicità. I dati positivi del paziente attraverso l'uso delle domande e glieli fa notare e nell'altro chiede al paziente di esaminare le sue esperienze in una nuova maniera.)

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cici89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia e psicologia cognitivo comportamentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Berti Bianca.