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TIPOLOGIE TRADUTTIVE

di Cinzia Citarrella

La traduzione, come si è detto, è un processo naturale, nato da

un’esigenza comune a tutti gli uomini, la comunicazione. I

fattori che sono alla base di tale processo sono sempre stati e

continuano ad essere ancora oggi gli stessi in ogni luogo ed in

ogni contesto.

Nonostante il processo comune ad ogni traduzione e tutte le

costanti che da esso derivano, è innegabile che si possano

individuare diverse tipologie traduttive, ognuna delle quali

presenta delle caratteristiche proprie.

Non sarebbe opportuno usare gli stessi parametri in relazione

alla traduzione di un testo commerciale o amministrativo, di un

testo scientifico, letterario o religioso. Ogni tipologia testuale è

connessa ad esigenze proprie ed è destinata ad un pubblico

determinato: diverse sono sicuramente le esigenze funzionali e

le aspettative del pubblico in riferimento ad un testo

amministrativo o letterario e pertanto diverso dovrà essere

anche l’approccio del traduttore. Nell’eseguire una traduzione è,

infatti, fondamentale tenere in considerazione in primis le

esigenze funzionali del testo e conseguentemente anche le

aspettative dei destinatari.

Nel caso di un testo amministrativo e commerciale ciò che

riveste importanza fondamentale è il contenuto e non lo stile.

Chi si accinge a leggere un contratto o un trattato non è attento

allo stile quanto al contenuto: si presterà particolare attenzione

ai termini del contratto e si cercherà di comprendere al meglio il

testo, per evitare di accettare condizioni poco convenienti.

L’opera del traduttore di un testo di tal genere dovrà, dunque,

essere finalizzata soprattutto alla chiarezza espressiva. Non sarà

fondamentale una traduzione che miri a ricreare lo stile

dell’originale, quanto piuttosto una traduzione che ne renda al

meglio il significato senza nulla tralasciare e nulla aggiungere.

Diverso è il caso della traduzione di testi letterari. In riferimento

ad essi, infatti, non è importante soltanto il contenuto, ma

parimenti lo stile e soprattutto le particolari scelte lessicali da

operare, per rendere, per quanto possibile, le sottigliezze

espressive dell’originale. Nel caso della letteratura scientifica,

come per i testi amministrativi o commerciali, è il contenuto ad

avere un’importanza maggiore rispetto alla forma. In questi

casi, l’opera del traduttore può risultare particolarmente difficile

per diversi motivi quali la conoscenza dell’argomento trattato, la

scelta di uno stile chiaro ma scientifico, la necessità di creare un

lessico specialistico.

Ancora più complessa è risultata la traduzione dei testi sacri,

che se possono essere accomunati da alcuni punti di vista a

quelli letterari se ne differenziano per il valore di rivelazione

divina in essi insito. Prescindendo dalle varie posizioni assunte

dalle diverse religioni in riferimento alla traduzione dei propri

testi, per le quali si rimanda ai paragrafi successivi, ciò che è

comune a tutte le situazioni è il rispetto per la sacralità del testo

e il timore di un’erronea interpretazione, che potrebbe portare,

come nella storia è effettivamente successo, a divergenze tra

comunità diverse, parlanti lingue diverse.

Il contenuto è sicuramente fondamentale ma anche la forma lo

è. Se da un lato una traduzione parola per parola garantirebbe

la sicurezza di non omettere né aggiungere alcunché, da un

altro punto di vista questo metodo potrebbe favorire dei

fraintendimenti per l’impossibilità di una corrispondenza totale

tra una lingua ed un’altra. Di contro, una traduzione libera

rischierebbe di mettere in discussione la sacralità del testo.

La storia della traduzione, soprattutto nell’antichità, delle

diverse tipologie testuali chiarisce quanto detto illustrando le

differenze d’approccio e le difficoltà incontrate dai traduttori nei

diversi contesti per rendere nel modo più fedele e più

significativo possibile i testi di cui si sono occupati, nonché le

costanti del processo traduttivo e le problematiche ad esso

connesse.

1. Traduzione e acculturazione

1.1. Interculturalità e acculturazione

I contatti tra i popoli non sono mai stati e continuano a non

essere, fortunatamente, limitati a motivi di ordine pratico:

quando il contatto diviene più intenso è possibile, o meglio

verosimile, che anche la cultura ne venga influenzata. Si può

parlare di interculturalità già nel mondo antico, intendendo lo

scambio culturale tra popoli entrati in contatto tra loro. Il

concetto di interculturalità implica uno scambio abbastanza

paritetico: ogni popolo “offre” all’altro la propria cultura e le

conoscenze acquisite e in cambio acquisisce quanto dall’altro è

stato raggiunto in ogni ambito del sapere.

L’acculturazione, invece, non può essere definita uno scambio

alla pari: uno dei due gruppi è culturalmente superiore e

propone, e talvolta impone, all’altro tutto il suo sistema di

conoscenze. La cultura del popolo “più debole”, nella maggior

parte dei casi, non sarà trasmessa in alcuna misura all’altro

popolo. Molte culture sono nate dal contatto e dal confronto con

popoli culturalmente più avanzati: l’acculturazione è un

fenomeno che ha coinvolto popoli di ogni tempo e ogni luogo e

che ancora oggi avviene nei cosiddetti paesi del Terzo Mondo da

parte del mondo occidentale.

L’acculturazione riguarda ogni ambito del sapere: non soltanto

le scoperte e le conoscenze scientifiche passano da una cultura

ad un’altra ma anche l’arte e quindi la letteratura. Nella

letteratura di molti paesi sia del passato che dei nostri giorni

sono presenti opere tradotte da originali scritti in lingue diverse.

Oggi è prassi consolidata che romanzi, poesie e ogni genere di

opera letteraria vengano tradotti o messi in scena in moltissime

lingue. Qualcosa di simile avveniva anche nel passato ma

spesso più che di una semplice traduzione si trattava di un vero

e proprio riadattamento culturale, che portava alla creazione, a

partire da una traduzione, di un’opera letteraria che avesse una

sua autonomia rispetto all’originale, pur non mancando, già

allora, le accuse di plagio. Per fare un esempio di ciò non serve

andare molto lontano, almeno da un punto di vista geografico:

la letteratura italiana, così come quella latina, nasce dal

desiderio di tradurre nella propria lingua opere scritte in lingua

straniera. È la lirica provenzale a dare l’input alla letteratura

italiana medioevale, dalla scuola poetica siciliana, ai rimatori

toscani, al Dolce Stil Novo, così come la letteratura latina è

fortemente debitrice di quella greca.

1.2. La traduzione scientifica

La letteratura scientifica è da sempre stata oggetto di

traduzione: numerose culture si sono sviluppate sulla base delle

conoscenze di un altro popolo, a partire dal mondo greco

debitore soprattutto della cultura egizia ma anche semitica. Nel

corso dei secoli la trasmissione culturale è avvenuta grazie

all’opera dei traduttori ed ancora oggi la traduzione è

fondamentale per la diffusione delle conoscenze.

L’importanza della traduzione per la trasmissione culturale è

testimoniata dalla nascita fin dall’antichità di vere e proprie

scuole di traduzione, il cui fine era raccogliere e tradurre nella

lingua del luogo quanto era stato scritto da altri fino ad allora e

integrarlo nel proprio sistema di conoscenze .

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Le caratteristiche di questo genere di traduzione sono rimaste

pressoché invariate nel tempo, per quanto nuovi strumenti e

supporti, fondamentalmente di tipo informatico, siano stati

introdotti e ampiamente utilizzati.

Nel caso della letteratura scientifica è il contenuto ad avere

un’importanza maggiore rispetto alla forma. Nella traduzione di

un testo di medicina, di astronomia, di filosofia o anche di un

semplice manuale, non è necessario utilizzare uno stile retorico

o particolarmente musicale. Tale situazione rende possibile

entro certi limiti una traduzione letterale, per quanto non

implichi che tale tecnica traduttiva sia sempre adeguata:

talvolta essa potrebbe portare a delle costruzioni nella lingua

d’arrivo tali da risultare, se non incomprensibili, certamente

fuorvianti. Tradurre un testo scientifico non è affatto facile: per

quanto non si debba prestare attenzione allo stile e per quanto

la sintassi possa non porre problemi nella resa, particolari

difficoltà derivano dal lessico. Spesso è necessario che il

traduttore abbia delle conoscenze nell’ambito dell’argomento

del testo su cui deve lavorare: è fondamentale che egli

comprenda i termini utilizzati nel testo di partenza per trovare i

corrispondenti più adatti nella lingua d’arrivo. Ancora più

complesso diventa il lavoro del traduttore qualora si trovi a

lavorare su un testo riguardante un argomento

precedentemente sconosciuto nella cultura d’arrivo. In questi

casi si rende necessaria la formazione di un lessico specialistico.

A chi spetta il compito di creare tale lessico, al traduttore, agli

esperti del settore o ai linguisti? È una domanda alla quale non

è facile rispondere: la cooperazione resta sempre la soluzione

migliore nella maggior parte dei casi.

Di contro, quando si traduce un testo scientifico concernente un

argomento ben noto in quanto già altri testi del genere sono

stati oggetto di traduzione da parte dello stesso o di altri

traduttori, l’uso di un lessico specialistico, e in quanto tale privo

di ambiguità, e la conseguente ricorsività di parti del testo e

soprattutto di espressioni tecniche rende più semplice il lavoro

del traduttore e particolarmente utile l’ausilio di strumenti

informatici. Per la traduzione di testi scientifici e di manuali di

vario genere, oggi si fa spesso ricorso alla traduzione

automatica, ma non sempre i risultati sono pienamente positivi:

l’intervento del traduttore resta sempre e comunque necessario

almeno in fase di revisione.

Traduzione scientifica e acculturazione in Cina

La traduzione di testi di carattere scientifico ha svolto un ruolo

fondamentale nel processo di acculturazione di diversi popoli e

in ogni situazione le conseguenze e le difficoltà incontrate non

sono state dissimili. Esemplificativo della natura,

dell’importanza e delle conseguenze di tale fenomeno è il

processo di acculturazione di cui è stata ogg

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
89 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alissia88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecnologie della traduzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof di sparti antonino.