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ASPETTO RELAZIONALE
Il bambino aveva costruito un rapporto privilegiato con l'insegnante che sostituiva la versione sociale dei genitori. Nell'adolescenza questo rapporto viene creato con i suoi coetanei e la prima conseguenza è quella del cambiamento della natura del filtro affettivo: non è più basato sull'approvazione dell'adulto bensì su quello dei coetanei, ciò rende difficile delle attività perché la correzione degli errori nella percezione dell'adolescente mina l'immagine e il ruolo creato all'interno del gruppo. Di conseguenza, credendosi adulto non accetta più di sbagliare e di essere corretto da un adulto. Bisogna, inoltre lasciare le vecchie attività didattiche ritenute infantili per utilizzare quella di discutere con lo studente la natura psicologica e cognitiva delle attività, di descriverne l'utilità, di presentarle come sfide per superare le remore.ASPETTO COGNITIVO
In questi anni il processo di lateralizzazione si assesta. Le capacità di analisi e di definizione metalinguistiche maturano e rendono possibile un'attività di riflessione sulla lingua e sulla comunicazione più profonda e sistematica. Le conoscenze (semplici affermazioni di dati dichiarativi fatto), maturano in conoscenze e approdano in vere rappresentazioni mentali. Alla procedurale competenza d'uso della lingua si affianca la competenza sull'uso della lingua. È in questa fase adolescenziale che la grammatica entra come settore a sé all'interno del curricolo di lingua straniera.
ASPETTO SOCIALE
La lingua inglese è la chiave per allargare l'esplorazione del mondo quindi la motivazione cresce. Una caratteristica importante dell'insegnamento inglese è quello di fare capire agli adolescenti che quello che sanno fino ad esso non
è abbastanza e per capire ciò senza turbarli le azioni possono essere due:
- un forte ricorso ad attività telematiche dove si stabilisce un forte contatto con gli stranieri, dove la corrispondenza viene corretta da uno stesso coetaneo e dove emergono i suoi difetti comunicativi e questo fa sì che l’insegnante divenga l’unica ancora di salvezza a cui fare sottoporre la sua corrispondenza per verificarne la correttezza
- l’organizzazione di scambi con paesi europei utilizzando i finanziamenti dell’UE.
L’INTRODUZIONE DELLA SECONDA LINGUA STRANIERA
Il trattato di Maastricht, all’art. 26, ha reso ufficiale l’introduzione della seconda lingua straniera. Si creano però dei problemi glottodidattici legati proprio alla II° lingua che sono:
- lo studente di 11-12 anni di età in cui si introduce la 2° lingua, ha già una storia personale di apprendimento della prima lingua, ciò non può
essere ignorata o contraddetta
gli insegnanti sono due come le lingue, ma la mente dello studente è unica quindi è sconsigliato un insegnamento scoordinato tra le due lingue
i problemi da affrontare sono comuni nelle due lingue straniere
è efficace l'uso delle stesse glottotecnologie.
L'insegnamento di due lingue straniere è coordinato e integrato. Secondo i livelli del Portafoglio Linguistico del Common European Framework lo studente intorno ai 14 anni deve raggiungere il livello A2 cioè:
- sa comprendere frasi ed espressioni
- è capace di comunicare in situazioni semplici e di routine che richiedano uno scambio di informazioni su argomenti noti e semplici
- sa descrivere in termini semplici aspetti del suo vissuto personale, l'ambiente in cui si trova e problemi legati ai bisogni immediati.
METODOLOGIA DIDATTICA DEI TESTI LETTERARI
I moduli possono essere organizzati secondo 4 logiche diverse:
- Tema: si tratta di argomenti
- L'adulto è fuori dal percorso formativo di base e quindi essendo maggiorenne vuole decidere autonomamente e può assumersi le responsabilità delle proprie decisioni. Studente e insegnante sono persone alla pari
- Il rapporto tra docente e studente è istruttivo; l'insegnante è un tecnico che conosce la lingua e la glottodidattica
- L'adulto pagando il corso si aspetta dei risultati
- I risultati perseguiti devono essere raggiunti nel più breve
- PONGONO L'ALLIEVO DI FRONTE ALLA SUA COMPETENZA: questa tecnica è valida per l'andragogia e troviamo il dettato auto-corretto, la procedura cloze, l'accoppiamento parole-immagini e tutte le forme di incastro, di battute di un dialogo ecc
- PORTANO LO STUDENTE A INTERAGIRE CON I COMPAGNI: tramite le tecniche basate sulla simulazione come il roleplay, la drammatizzazione e il dialogo: possono innescare il filtro affettivo perché si mette a rischio l'immagine che lo studente ha creato sui suoi colleghi
- PORTANO L'ALLIEVO A CONFRONTO DIRETTO CON L'INSEGNANTE-GIUDICE: ogni attività didattica deve essere condotta in maniera
psicologicamente rilevanti per gli adolescenti, come l'amore o la guerra
2. Genere Letterario: questo tipo di modulo non è particolarmente motivante
3. Autore: qui si procede con unità d'apprendimento impostate secondo il percorso che va dal testo all'autore al contesto
4. Gruppo, Movimento, Periodo: si procede come il modulo Autore.
I vari passi dell'unità dell'apprendimento sono:
a) La motivazione: viene costruita all'inizio del modulo e richiede poco tempo
b) Una prima lettura estensiva del testo: per la comprensione globale di ciò che viene narrato
c) Una seconda fase di lettura intensiva: viene guidata dall'insegnante che stimola ad approfondire gli aspetti specifici della letterarietà del testo tramite domande o altre attività.
d) Contestualizzazione del testo: si coglie il rapporto tra quel testo e gli altri dello stesso periodo o dello stesso autore
e) Una fase di estensione: per stabilire i collegamenti
tra il testo che si sta affrontando e quelli che si sono già analizzati in precedenza.
f) Apprezzamento critico: lo studente esprime e giustifica il proprio giudizio
g) Appropriazione del testo: lo studente riporta il testo al proprio vissuto personale ed esprime e giustifica un proprio giudizio personale.
LE LINGUE PER L'ADULTO NELLE UNIVERSITÀ, NELE AZIENDE E IN ALTRE ISTITUZIONI
LO STUDENTE ADULTO
Le caratteristiche dell'adulto che studia la lingua straniera sono:
5. I principi metodologici vanno spiegati all'adulto in modo esplicito perché spesso lo studente ha dietro di sé una storia di apprendimento con metodologie obsolete e quindi potrebbe avere sfiducia nelle nuove.
6. La psicolinguistica ritiene che la capacità di apprendere una lingua non venga mai meno, ma cambiano la rapidità e la stabilità di acquisizione con l'età; ciò va spiegato per non rischiare la demotivazione.
7. Una fondamentale caratteristica psicologica dell'adulto è la sua necessità metalinguistica superiore a quella di un bambino o di un adolescente. Lo studente adulto richiede una riflessione esplicita maggiore di quella offerta dai materiali didattici così l'insegnante li dovrà integrare in base alle necessità metalinguistiche e grammatiche dei suoi studenti.
APPROCCIO ANDRAGOGICO DI ROGERS: elaborato negli anni Sessanta esplica che l'apprendimento
dovrebbe incoraggiare lo studente a riflettere sulla propria esperienza e ad applicarla all'apprendimento. Dalla necessità di coinvolgere attivamente lo studente nell'apprendimento; l'insegnante dovrebbe utilizzare metodi interattivi e coinvolgere gli studenti in attività pratiche. Dalla considerazione dell'individualità dello studente; l'insegnante dovrebbe adattare l'insegnamento alle esigenze e ai ritmi di apprendimento di ciascuno studente. Dalla promozione dell'autonomia dello studente; l'insegnante dovrebbe incoraggiare lo studente a prendere decisioni e a gestire il proprio apprendimento in modo indipendente. Dalla valorizzazione delle conoscenze pregresse dello studente; l'insegnante dovrebbe riconoscere e utilizzare le conoscenze e le esperienze pregresse dello studente come punto di partenza per l'apprendimento. Dalla creazione di un ambiente di apprendimento positivo e collaborativo; l'insegnante dovrebbe favorire la partecipazione attiva degli studenti e promuovere la collaborazione tra di loro. Dalla valutazione formativa; l'insegnante dovrebbe valutare continuamente il progresso degli studenti e fornire loro feedback per favorire il loro apprendimento. In conclusione, l'approccio andragogico si basa sulla consapevolezza delle caratteristiche e dei bisogni degli adulti e mira a favorire un apprendimento significativo, motivante e autonomo.devegarantire e sostenere l'autonomia dello studente nel processo di apprendimento, basandosi su procedure di problem solving, condotte autonomamente sulla base della propria esperienza ma con l'aiuto facilitante dell'insegnante. Dal conseguente passaggio del docente dal ruolo di insegnante a quello di facilitatore dell'apprendimento. LIFELONG LEARNING (apprendimento che dura finché c'è vita) Si ha quando non c'è una scelta volontaria che porta lo studente a studiare una lingua straniera ma è una realtà esterna che rende necessaria la frequenza ad un corso per semplice sopravvivenza professionale. Sul piano glottodidattico le conseguenze sono: A. LA MOTIVAZIONE: deriva dalla sopravvivenza professionale e quindi il lifelong learning si basa sul bisogno che sul piacere ne consegue che: Se ritiene che la proposta didattica dell'insegnante non sia adeguata al suo bisogno chiede cambiamenti o lascia il corso a meno che ildocente giustifichi le sue scelte
Appena lo studente ritiene che ha soddisfatto il suo bisogno lascia il corso a meno che il docente lo convinca che per avere una performance pari a 100 è necessaria una competence maggiore
B. IL CURRICOLO: non è definibile a priori e va personalizzato sull'analisi dei bisogni
C. L'ARTICOLAZIONE DEL CURRICOLO: si basa su moduli accreditabili e valutabili in termini professionali
D. LA VALUTAZIONE: del livello di conoscenza in ingresso è importante per la personalizzazione curriculare, la sua logica va discussa e negoziata con lo studente
E. Se la valutazione in uscita diventa CERTIFICAZIONE allora si immetteranno nel corso dei parametri esterni che impediscono la personalizzazione del percorso: ciò viene discusso con lo studente
F. Lo studente diviene il RESPONSABILE del corso e l'insegnante la sua guida, facilitatore, tutor
G. IL MATERIALE DIDATTICO conserva un nucleo predisposto a priori ma può essere arricchito
di materiale integrativo non didattico.
LO STUDENTE UNIVERSITARIO
Nell'università lo studente si pone in un atteggiamento di inferiorità rispetto al docente, ne consegue che l'impianto è pedagogico. Le tecniche didattiche per studenti adulti possono essere divise tra quelle che: