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NAVIGAZIONE
Alla struttura dei link si debbono due caratteristiche strutturali dell'ipertesto: la prima riguarda l'assenza di una fine o di una fine univoca per certi tipi di ipertesto; la seconda che le unità possono essere percorse in modi differenti. La necessità di orientare e di guidare il percorso all'interno di un ipertesto, resta fondamentale nei confronti di utenti esperti e non. L'usabilità non può mirare solo all'efficienza della navigazione, ma anche a garantire condizioni di sicurezza e di serenità.
Sono necessari strumenti di localizzazione aggiuntivi rispetto a quelli del tradizionale testo. Il disorientamento dipende da mancanze di organizzazione e di indicazioni, dall'ampiezza dell'ipertesto e dalla sua complessità. Il problema del disorientamento deve essere esaminato nel comportamento dell'utente. La spazialità in cui ci si muove è doppia: una informatica, costituita dagli
strumenti e dalle indicazioni di navigazione; l'altra concettuale che riguarda l'architettura dei movimenti che si rendono possibili per il lettore. Spesso il disorientamento di questi nasce da quello dell'autore e dalla sua ipotesi di architettura dei contenuti.
Le barre di navigazione garantiscono la certezza di sapere dove si è, come vi si è arrivati, la possibilità di tornare indietro, di andare velocemente alla fine e uscire o andare a dei punti di riferimento centrali (menu) che facilitano la lettura e il percorso.
Le caratteristiche delle guide alla navigazione disegnano la dinamica dell'acquisizione delle informazioni. Quelli essenziali sono la multilinearità, la connettività e la reticolarità. Multilinearità indica la libertà di scelta tra più opzioni di percorso consentite dalla o strutturazione del testo e dalle barre di navigazione. Lo spazio del testo classico è sempre davanti,
dall'inizio alla fine; nei testi elettronici è quello dei percorsi. Spesso la libertà consentita al lettore viene presentata più ampia di quanto non sia nella realtà: non si può parlare di movimenti liberi perché sono previsti e controllati. Connettività è il modo di collegare le unità scansite, quasi una "sequenzialità seconda" all'interno della navigazione. Può essere quella del lettore: il percorso compiuto, le scelte e le motivazioni cognitive. Nella logica della connettività si trova anche quella della cognitività: riconoscere link, selezionarli e farli operare; al riconoscere non segue necessariamente la scelta, e quindi il significato della pagina è fatto anche da link rifiutati. Reticolarità stabilisce la trama delle relazioni tra unità semantiche nella loro disponibilità positiva o negativa ad un'associazione. La reticolaritàPone il problema del posizionamento spaziale (inizio-fine, centro-periferia) e dell'orientamento, di che cosa debba venire prima o debba essere considerato centrale: il centro si sposta e tutto tende a diventare periferia. Consente una modalità di lettura a frammenti.
Il carattere sistematico di una costruzione testuale viene dato dalla sua "chiusura": i suoi componenti risultano incastrati saldamente tra di loro in un rapporto di continuità.
Il principio di chiusura, venne enunciato per la prima volta dai teorici della Gestalttheorie con una valenza universale e viene confermato dall'esperienza della progettazione di un ipertesto: il momento più difficile è proprio quello dell'architettura complessiva e della disposizione delle parti. La sensazione di apertura dipende dalla maggiore libertà e autonomia di movimento che si ha rispetto al libro. La lettura di un ipertesto può dirsi completa quando sono state recuperate le
informazioni ricercate. L'ipertesto insiste maggiormente sulle sensorialità spaziali. La navigazione Web viene concepita come realizzata in termini di una mappa cognitiva simile a quella dello spazio fisico e quindi segnata da strade, autostrade, cartelli e indicatori vari: ognuno sceglie il proprio percorso in base a schemi e motivazioni del tutto individuali.LA STRUTTURA
Nell'orientare l'utente si rivela utile scegliere un tipo di struttura dell'ipertesto. I modelli più comuni sono ad albero, lineare, circolare, tridimensionale.Nella struttura ad albero la sequenza delle pagine/blocchi parte da un unico punto (tronco) per poi dividersi in rami principali e secondari. Si ritrova nella struttura delle cartelle o dei menu a tendina;
Nella struttura lineare il punto di partenza è il menu o un indice che collega alle parti, come un indice di libro posto all'inizio e che può fare andare alla parte evoluta. Per orientare la struttura
È preferibile che, dopo la partenza verso un blocco, sia previsto un ritorno al menu. In questo caso si ha il vantaggio di un unico punto di raccordo e di controllo dei movimenti. Nella struttura circolare ogni unità è legata a quella che la precede e a quella che la segue. In questo caso l'home page conserva la funzione di inizio, ma perde quella di punto di raccordo. Nella struttura tridimensionale per ogni unità sono possibili più collegamenti. È il lettore che leggendo, determina se e quando rendere visibile l'informazione in base alle possibilità di scelta previste. Capitolo 9 - Metafore ed Ipertesto La discussione sulla metafora ha caratterizzato in modo particolare il momento dell'affermazione delle GUI. Per spiegare il successo commerciale si è fatto ricorso a teorie linguistiche, ma si vedeva in questo modo la metafora come abbellimento espressivo, spesso ricercato e non funzionale. Un cambiamentoIl radicale cambiamento avvenuto negli anni '90, quando si adottano metodologie cognitive applicate al processo metaforico, la cui importanza è riconosciuta in aree sensoriali diverse. La traduzione in metafore di sensazioni e concetti sembra essere l'anima delle attività mentali e creative dell'uomo, diffusa nella comunicazione web. La metaforizzazione inoltre copre tutti gli aspetti della vita quotidiana e non; è presente soprattutto là dove si ha bisogno di dare espressione a sensazioni multisensoriali o tradurre quelle di un'altra area. A rivelare questo ruolo non sono le comuni metafore linguistiche, ma soprattutto quelle visive e quelle che usano altri sensi come l'olfatto o il tatto. Nell'ambito di studio dell'interfaccia uomo-computer, faremo riferimento alla metafora non nella sua accezione classica linguistica, ma come strumento basato su meccanismi di somiglianza e paragone.
L'attenzione viene focalizzata così sull'aspetto cognitivo. Le teorie di Lakoff e Johnson e dei seguaci della Blending Theory hanno una loro prospettiva concreta e esperienziale di carattere tipologico e organizzativo: la metafora pervade la vita di ogni giorno. Il nostro modo di pensare e le nostre azioni sono, fondamentalmente, metaforiche in natura.
Secondo la definizione tradizionale, la metafora viene definita un traslato, sostanzialmente un trasferimento di significato, sulla base di un rapporto di somiglianza parziale. Questo è un modo di esportare le conoscenze di un'area e utilizzarle senza bisogno di doverne acquisire ex novo.
La metafora inoltre deve avere come tratto quello di una base comune tra gli utenti che la utilizzano, il suo valore dipende anche dalle condizioni di convenzionalità acquisite. Senza questa base cognitiva comune la metafora sarebbe incomprensibile.
Le perplessità associate sull'uso del desktop mettevano in evidenza questo.
vuoto dicomunanza cognitiva: la base di somiglianza è solo il primo momento del passaggio da una sfera all'altra, la contestualizzazione del significato ne completa e da un senso all'intera operazione. La forza della metafora, più che su una singola parola, sta nell'energia che viene a creare nel campo metaforico di cui fa parte. È fortemente vicina all'idea di campo semantico. Per carrefours linguistici, secondo Belin – Millèron, si intendono le associazioni verbali create in virtù di una serie di correlazioni linguistiche capaci di creare una logica concreto – complessa.
Nella discussione sulla metaforizzazione e sul web di solito ci si trova di fronte alla necessità di distinguere quelle che è metaforico da quello che è semplicemente simbolico. Un equivoco fa si che tutto quello che va sotto l'etichetta di simbolico vada incluso sotto l'etichetta di metaforico. Questo però accelera
Il processo di oscuramento dellametafora. La metafora del desktop mette in risalto il fatto che la sua comprensione nasce solo dalla contestualizzazione e dal riconoscimento delle convenzionalità contenute: unisce infatti il mondo del computer con il lavoro d’ufficio: i due settori si sovrappongono in un’area unitaria.
Altro arricchimento del linguaggio metaforico è la sua connessione con tutta l’area della semiotica grafica: oltre che modo efficace di esprimere concetti e di ricordarli al meglio, prima ancora di rappresentarle, è già organizzazione delle conoscenze. L’intreccio sugli assi metaforico e simbolico di parola e immagine costituisce il crocevia fondamentale per i processi di visualizzazione dei contenuti e della loro rappresentazione. In questa prospettiva assume importanza particolare la verifica della validità delle metafore usare come strumenti di richiamo e di spiegazione, come mezzo per trasformare quella che sarebbe
I momenti principali in cui interviene la metafora riguardano:
- il controllo dell'informazione mediante il loro ordinamento (serialità ordinata): in questo modo prevale la necessità di imporre un ordine e una forma al flusso disordinato dell'informazione.
- l'arricchimento progressivo di complessità, secondo uno schema gerarchizzato di informazioni, che un'informazione di base può essere completata e
arricchita con l'aggiunta di altre informazioni.
Efficacia
Nella comunicazione web o ipertestuale si intrecciano metodologie differenti.