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Lo spoiling di Survivor: la mistica dei fan appassionati

I più appassionati tra i fan vengono chiamati spoiler e fanno le cose più incredibili per scovare notizie e anticipazioni sul programma. È questa sorta di gara tra spoiler e produttori a creare la mistica di Survivor. Lo spoiling di Survivor è intelligenza collettiva messa in pratica.

Levy, uno dei più accreditati studiosi del fenomeno dell’intelligenza collettiva, traccia una distinzione tra quest’ultima (somma delle info trattenute individualmente dai membri del gruppo e resa disponibile qualora che ne fosse bisogno) e il sapere condiviso (info ritenuta attendibile e mantenuta in comune dall’intero gruppo). Gli spoiler di Survivor raccolgono ed elaborano info e, nel farlo, formano una comunità del sapere. Levy sostiene il ruolo centrale della condivisione nel sapere come modo per superare le divisioni tra le comunità nazionali.

Lo spoiling di Survivor è emerso dalla differenza tra i tempi e la geografia; prima di tutto, gli spoiler cercano di scoprire cosa accadrà nel prossimo episodio, ma anche di anticipare le mosse dei concorrenti e le dinamiche del gioco. Questo crea una grande eccitazione tra i fan e alimenta la passione per il programma.

abitanti della Costa Orientale potevano vedere il programma tre ore prima rispetto aquelli della costa Occidentale. In seguito, la “caccia” alle informazioni, è divenuta una pratica sempre più accanita: le puntate venivano analizzate fotogramma per fotogramma alla ricerca di qualche informazione.

Lo spoiling segue una certa logica: la prima fase si concentra sull’individuazione della location, la seconda sui concorrenti (a volte gli spoiler si concentrano sui nomi sbagliati ed È un’attività difficile perdono tempo a collezionare dati su persone estranee al programma). Poiché la CBS cerca di non far trapelare nessun tipo di informazione. Esso può essere inteso come un processo conflittuale, una contesa tra fan e produttori, dove il primo gruppo prova di proteggere. L’attività di spoiling potrebbe a mettere le mani su info che il secondo tenta essere paragonata a quella di un tribunale poiché è basata sulla

condividano le informazioni in modo equo e trasparente, in modo che tutti possano accedere alla verità. Questo potrebbe essere fatto attraverso l'uso di piattaforme online sicure e protette, dove i membri possono condividere le informazioni in modo anonimo e controllato. Levy sostiene che la conoscenza non dovrebbe essere monopolizzata da pochi, ma dovrebbe essere accessibile a tutti. Propone quindi di creare una sorta di "democrazia della conoscenza", in cui le informazioni vengono condivise in modo aperto e accessibile a tutti i membri della comunità. In questo modo, si potrebbe evitare la diffusione di informazioni errate o fuorvianti, e si potrebbe garantire che la verità emerga alla fine. Levy crede che attraverso una condivisione equa e trasparente delle informazioni, si possa raggiungere una maggiore comprensione e consapevolezza della realtà. In conclusione, Levy invita a riflettere su come gestire la conoscenza in modo democratico, in modo che tutti possano avere accesso alla verità e contribuire alla costruzione di una società più informata e consapevole.

Favoriscano una socializzazione di problemi e soluzioni piuttosto che la creazione di gerarchie del sapere (come i trust di cervelli). Quest'ultime tendono a fornire informazioni senza spiegarne la provenienza e tagliano fuori la gente comune.

C, gli scettici iniziarono a far sentire la propria voce; la sua "tattica" con il primo post era legata al voler tener viva la discussione per l'intera stagione. Si formarono due schieramenti: gli assolutisti (che ritenevano che se qualche informazione fosse stata errata allora ogni cosa detta da C si sarebbe dovuta ritenere falsa) e i relativisti (che ritenevano che C avesse troppe informazioni e che quindi fosse una fonte accreditabile). Queste due posizioni portarono a un dibattito filosofico sulla verità che terminò con l'affermare che i modi di conoscere sono personali e diversi tanto quanto i tipi di conoscenza a cui abbiamo accesso ma, quando il sapere diviene pubblico, le contraddizioni nell'approccio devono essere almeno

affrontate,se non risolte.Già dalle prime stagioni si iniziò a comprendere che Mark Burnett(produttore della serie)manovrava il flusso delle info attorno alla serie. In un secondo momento ammise anche di aver seminato volontariamente indizi ingannevoli; da allora gli spoiler dedicarono maggiore attenzione ai dettagli, utilizzando ogni singolo fotogramma.Non appena i fan trovavano uno schema per individuare il vincitore, B lo cambiava nell'edizione successiva.Dalla sesta edizione poi sembrava che B avesse perso interesse per gli spoiler. È posti nell'avanzamento di questa pratica è: ma lo spoiling èUna delle domande che ci siun obiettivo o un processo? È uno sport individuale o collettivo?Lo spoiling è costituito da diversi elementi.Il sourcing, l'acquisizione di info da fonti dirette e spesso non identificate, è stata una pratica controversa e non era un gioco per tutti, poiché dipendeva dall'accessoprivilegiato alle info. Invece altre forme di spoiling, come il fare congetture, interpretare le dichiarazioni dei produttori, permettevano la partecipazione collettiva. Possiamo leggere questa situazione nei termini di distinzione tra la nozione di intelligenza collettiva di Levy e quella di paradigma dell'esperto di Walsh. Quest'ultimo presuppone un corpo ben determinato di conoscenza che un individuo può dominare. La prima invece prevede una conoscenza combinata, aperta e interdisciplinare. Questo è uno dei motivi per cui lo spoiling è un'attività così popolare tra gli studenti del college: permette loro di mettere alla prova la loro preparazione in uno spazio aperto e privo di discipline consolidate. Walsh sostiene che il paradigma dell'esperto crea persone che "sanno" e altre che "non sanno"; l'intelligenza collettiva invece suppone che ognuno possa contribuire al processo. Ciò che tiene unita

L'intelligenza collettiva non è il possesso del sapere, relativamente statico, ma il processo sociale di acquisizione della conoscenza. I punti di debolezza dell'IC sono però il disordine, l'indisciplina e la mancanza di regole. Dobbiamo inoltre tenere in considerazione che Levy parla di comunità della conoscenza in rapporto all'ambito democratico: la possibilità però di distribuire l'info senza preoccuparsi del fatto che gli altri non la vorrebbero accogliere, è un elemento tutt'altro che democratico.

Con il susseguirsi delle varie edizioni di Survivor, una lista dettagliata di anticipazioni fu scaricata su un sito molto più frequentato rispetto a Survivor Sucks. Si è notato come non erano più solo gli spoiler ad apprendere le notizie, ma ogni spettatore ed ogni lettore il rischio di apprendere più di quanto desiderasse. Dall'essere un gioco è correvano diventato una seria

minaccia che mina il rapporto che i produttori volevano mantenere con il pubblico della serie. I produttori, per tutelare i propri interessi, hanno iniziato ad intraprendere azioni legali e l'interesse dei fan per lo spoiling è calato vertiginosamente. Questo ci fa comprendere come queste comunità emergenti della conoscenza si definiscono attraverso affiliazioni di tipo tattico, temporaneo e volontario. L'intervento di C ha solo accelerato la disgregazione di questa comunità che stava già lentamente perdendo il proprio interesse verso questa attività. Quando il gioco diventa scontato, i membri vanno alla ricerca di nuove vie per i loro esercizi. CAPITOLO 2, Investire in American Idol Come siamo venduti dalla televisione realtà Programmi come Survivor e American Idol sono i più grandi esempi di convergenza tra i vari media. I critici sostenevano che non si sarebbe mai giunti ad interagire con la tv mentre il successo dei vari reality li

sta portando a rivedere le proprie posizioni.

A.I. per ogni puntata più di 20 milioni di telefonate e msg di testo che facevano previsioni sul vincitore.

È un programma a cui partecipano cantanti sconosciuti provenienti da tutto il paese; ogni settimana i finalisti si esibiscono e vengono votati dal pubblico e il vincitore finale ottiene un contratto discografico.

Per comprendere il successo di AI, dobbiamo inquadrare il contesto in cui operano le reti e i nuovi modelli di consumo che influenzano le strategie di marketing. Dobbiamo parlare di "economia affettiva": essa è una nuova concezione del marketing che punta ad innescare un rapporto emozionale con ciò che il consumatore acquista. L'economia affettiva è simile alle ricerche svolte negli ultimi decenni dal cultural studies con la differenza che quest'ultime analizzavano la fruizione mediatica dal punto di vista dei fan, mentre le nuove teorie orientano gli studi per plasmare le scelte.

dei consumatori. I media e le imprese devono però analizzare più in profondità il lato economico dell'economia affettiva. Invece di ripensare i termini delle loro analisi, si affannano a cercare di inserire le nuove intuizioni dentro le categorie economiche tradizionali. Gli uomini di marketing oggi cercano di costruire la reputazione del brand attraverso la somma delle interazioni con il cliente, un processo che si estende nel tempo e che si attua attraverso molti punti di contatto con media diversi.

Una prima analisi suggerisce che i consumatori più preziosi sarebbero i fan. Questa categoria presta più attenzione ai programmi e di conseguenza alla pubblicità e sarebbe più propensa all'acquisto dei prodotti.

Ultimamente però c'è stata una riduzione della fedeltà degli spettatori poiché il numero delle reti è aumentato così come le forme di intrattenimento. Inoltre, con la diffusione del registratore,

È possibile saltare i vari spot. In risposta i produttori hanno iniziato a diffondere il loro brand su più canali di distribuzione. Il fenomeno è in continua evoluzione e mano a mano che i pubblicitari perdono la capacità di invadere le case, saranno sempre più costretti ad attendere un invito; dovranno imparare ad individuare i contenuti pubblicitari che la gente è disposta a ricevere.

L’industria televisiva si sta concentrando a conoscere i consumatori che hanno relazioni prolungate con i loro contenuti, che seguono quindi il brand su tutte le piattaforme mediatiche. Un’idea alternativa è quella di concentrarsi sull’”espressione” che si occupa del consumo del singolo ma soprattutto della dimensione sociale. I consumatori infatti interagiscono e discutono tra loro, nel corso del consumo e dopo.

Nel 2003 il presidente della Coca Cola, Steven Heyer, ha dichiarato quella che sarà la sua idea di pubblicità futura.

Una pubblicità che unisce la sponsorizzazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
18 pagine
15 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione politica e istituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Hassan Claudia Gina.