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Il modello della stampa libera

Il modello base per la stampa è di libertà, da ogni regolamento e controllo del governo che potrebbe significare censure o limitazioni. Tuttavia questo modello è spesso alterato dalle politiche d’intervento pubblico per garantire i benefici generali che ci si aspetta da una stampa libera e indipendente. La stampa spesso riceve sia protezione legale che sussidi economici; l’una e gli altri comportano una qualche forma, per quanto benigna, di controllo e sorveglianza pubblica. Questo modello si applica anche all’editoria libraria e a quasi tutti gli altri mezzi a stampa.

Il modello radiotelevisivo

La radio e la televisione sono stati oggetto fin dall’inizio di forte irreggimentazione fino agli anni ’80, quando le nuove tecnologie e il nuovo lima ideologico hanno ribaltato la tendenza. Il modello radiotelevisivo ha parecchi supportati da politiche e regolamenti. In genere citratti tipici sono leggi per...

regolamentazione dell'industria dei media e una qualche forma di burocrazia del servizio pubblico ad hoc per rendere operanti queste leggi. Anche se il servizio pubblico contempla quasi sempre qualche forma di finanziamento dallo stato, spesso esistono anche fonti di reddito indipendenti (pubblicità). privatizzazione La crisi del modello radiotelevisivo pubblico è stata contrassegnata dalla tendenza alla commercializzazione; ciò ha comportato il trasferimento delle reti e delle attività dalla proprietà pubblica a quella privata. IL MODELLO DEL VETTORE UNIVERSALE Riguarda i servizi come posta, telefono e telegrafo, incaricati soltanto della distribuzione e che, in quanto universali, devono essere aperti a tutti. Questi media sono stati oggetto di una pesante regolamentazione dell'infrastruttura e dello sfruttamento economico, ma di una regolamentazione molto marginale del contenuto, al contrario della radiotelevisione. "convergenza"

La principale minaccia per la praticabilità di perpetuare questi tre modelli viene dalla tecnologia tra modi di comunicazione che rende sempre più artificiale e arbitraria la separazione sul piano delle regole tra stampa, radiotelevisione e telecomunicazioni.

Per ora sopravvive una logica politica e regolatoria che, però, non durerà a lungo.

LO STATUTO IBRIDO DI INTERNET

Internet è un mezzo di comunicazione molto libero; tuttavia, la sua libertà manca di una formale protezione giuridica e appare sempre più vulnerabile. Non è ancora molto chiaro quale sia il suo statuto in rapporto ai tre modelli delineati.

La regolamentazione è difficile a causa del suo carattere transnazionale, della sua diversità di funzioni "incorporee"; esiste una varietà di organismi di autoregolamentazione e direzione nazionali e internazionali, ma le loro responsabilità e i loro poteri sono piuttosto

limitati.CAMBIAMENTI DI PARADIGMA NELLE POLITICHE DEI MEDIA

McQuail: nel corso di un secolo di sviluppo della comunicazione possiamo individuare delle tre fasi principali delle politiche dei media.

Prima fase: fase della NASCITA DELLE POLITICHE DEI MEDIA - dalla fine del XIX secolo fino alla comparsa della radio negli anni '20. In questa fase non è ravvisabile un obiettivo uniforme nelle politiche adottate, al di là degli interessi strategici del governo e della nazione.

Seconda fase: fase del SERVIZIO PUBBLICO - della necessità di una legislazione per il sistema radiotelevisivo, ma con la consapevolezza dell'importanza dei media per la vita politica, sociale e culturale. Viene introdotta la nuova idea di "welfare della comunicazione". Le politiche dei media promuovono obiettivi culturali e sociali e proibiscono certi tipi di comportamento che potrebbero danneggiare la

società. Terza fase: – È il risultato di molte tendenze, in particolare NUOVO PARADIGMA dell’internazionalizzazione, della digitalizzazione e della convergenza. Questa fase, fondata sulla centralità delle telecomunicazioni, è caratterizzata da una tendenza all’innovazione, alla crescita e alla concorrenza su scala globale. Gli obiettivi economici hanno preso il posto del welfare sociale e politico, mentre i valori di quest’ultimo sono stati ridefiniti. SISTEMI MEDIALI E SISTEMI POLITICI A proposito dei legami tra sistemi mediali e sistemi politici è utile indicare alcune connessioni relative alla struttura, condotta e alla prestazione. Innanzitutto, ogni paese ha un corpus di leggi e regolamentazioni che garantisce diritti e libertà e stabilisce obblighi e limiti anche ai media più liberi. I proprietari dei media hanno interessi finanziari e strategici che richiedono influenza sulle decisioni politiche; inoltre, i

I quotidiani offrono molto spesso appoggio a un partito politico. A livello di prestazione, infine, la politica segna il contenuto della maggior parte dei mass media quotidiani: la politica non può fare a meno dei media, e i media non riusciamo a concepirli senza politica.

Hallin e Mancini propongono tre modelli desunti dalla situazione di un certo numero di democrazie contemporanee:

  1. Predominano i meccanismi di mercato; Modello liberale
  2. I media commerciali e i media politicizzati coesistono e lo stato ha un ruolo discreto; Modello democratico - corporativo
  3. I media sono integrati alla politica e lo stato ha un ruolo forte. Modello pluralista polarizzato

CAPITOLO 9

LE ORIGINI

Il libro e la stampa hanno conosciuto sin dalla loro nascita un certo grado d'internazionalismo. Il cinema, nei primi anni, è rimasto entro i confini nazionali, almeno fino alla fine della prima guerra mondiale; la sua diffusione successiva rappresenta il primo vero esempio di un mezzo di comunicazione di massa a livello globale.

comunicazione di massa transnazionale. agenzie di stampa I principali giornali, sin dalla metà del XIX secolo, hanno fatto largo uso di grandi agenzie di stampa che si servivano del sistema telegrafico internazionale, e le notizie dall'estero rappresentavano l'offerta principale dei giornali di tutto il mondo. All'inizio del XX secolo i governi cominciarono a scoprire i vantaggi dell'utilizzo dei media per obiettivi di propaganda internazionale e interna. Dalla seconda guerra mondiale numerosi paesi si sono serviti della radio per fornire un servizio mondiale d'informazione e cultura. La televisione rimane forse ancora il primo fattore di influenza di tale processo di globalizzazione, in parte perché, come nel caso del cinema, la sua natura di mezzo essenzialmente visivo le permette di oltrepassare le barriere della lingua. LE NUOVE FORZE MOTRICI: TECNOLOGIA ED ECONOMIA Il fattore tecnologico ha sicuramente dato un notevole impulso alla globalizzazione; l'arrivodei satelliti televisivi alla fine degli anni '70 ha posto fine al principio di sovranità nazionale dello spazio del broadcasting e ha reso difficile ogni resistenza alla trasmissione televisiva dall'estero dei confini nazionali. Per quanto la tecnologia abbia dato un notevole impulso alla globalizzazione, la principale forza motrice che ha permesso tale processo è stata quella economica. Le organizzazioni televisive hanno sempre sostenuto costi elevatissimi per riempire i palinsesti con materiali originali o nazionali; l'espansione della televisione a partire dagli anni '80 è stata guidata da interessi commerciali e ha alimentato la richiesta d'importazione, oltre ad aver incoraggiato la nascita di nuove industrie di produzione audiovisiva. Una componente importante della comunicazione di massa internazionale è la pubblicità, legata alla globalizzazione di molti prodotti, riflesso del carattere internazionale di molte agenzie.

pubblicitarie e del dominio del mercato da parte di poche marche; un risultato è l'apparizione dello stesso messaggio pubblicitario in paesi diversi.

PROPRIETÀ E CONTROLLO INTERNAZIONALE DEI MEDIA concentrazione

La recente fase della "rivoluzione delle comunicazioni" è stata segnata dal fenomeno della mediale in senso sia della transnazionalizzazione che della multimedialità, il cui risultato è che le industrie mediali di tutto il mondo sono sempre più dominate da un ristretto numero di potenti compagnie. Nonostante l'alta visibilità di questi magnati dei media, la tendenza è verso modelli di proprietà e di gestione più impersonali; alcuni contenuti mediali portano già di per sé alla globalizzazione della proprietà e del controllo nella produzione e distribuzione: si tratta di "notizie estere", film, prodotti dell'industria discografica.

La serialità televisiva e i libri sono stati i primi prodotti a essere "mercificati" in questo modo, grazie alla nascita delle agenzie di stampa internazionali.

La nascita delle agenzie di stampa globali nel XX secolo è stata resa possibile dalla tecnologia e incoraggiata dalle guerre, dai commerci, dall'imperialismo e dall'espansione industriale. Le agenzie sono, di fatto, fornitori "all'ingrosso" di notizie intese come merci.

L'esempio più lampante di internazionalizzazione della proprietà, della produzione e della distribuzione dei media è quello dell'industria della musica pop, dove la fetta maggiore del mercato è nelle mani di cinque grandi compagnie. Così che esse si trovano ad essere in competizione tra loro e allo stesso tempo a operare insieme, unite inoltre da relazioni nella proprietà.

Le diverse compagnie si trovano anche a co-gestire le entrate, la produzione, l'acquisto dei film e la spartizione dei mercati locali. LA VARIETÀ DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA GLOBALE La "comunicazione di massa globale" è un fenomeno sfaccettato, che assume varie forme. Tra queste abbiamo: - Accordo tra imprenditori di uno stesso ramo di produzione, allo scopo di regolamentare la concorrenza e stabilire alcune norme di mercato secondo un interesse comune. - La trasmissione o distribuzione diretta di canali mediali o di pubblicazioni complete da un paese a un altro; - Alcuni media specificatamente internazionali (Mtv, Cnn, Bbc); - Contenuti di vario tipo importati e inseriti nell'offerta nazionale; - Formati e generi di origine straniera, adattati o rielaborati per adeguarli al pubblico nazionale; - Notizie internazionali mostrate dai media nazionali; - Contenuti vari (eventi sportivi, pubblicità) di origine o riferimento internazionale.stranieri:
  • Il World Wide Web.
  • E'
Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
60 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vipviper di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lombardi Marco.