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Vico individua 2 proprietà della mente umana

1. una critica radicale al principio (x Adorno la spina dorsale del pensiero occidentale) "l'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono" (Protagora) → Non si possono cogliere le cose come realmente sono, ma solo come appaiono all'uomo, ovvero come riesce a percepirle. Con questa frase si sottolinea l'assoluta relatività della verità: si fa notare che ciascuno vede le cose alla sua maniera e in modo diverso rispetto agli altri.

Vico appartiene ad un determinato momento storico caratterizzato da uno stato d'essere che ancora non ha nulla a che vedere con la democrazia e con la libertà degli uomini, non solo in senso socio-politico ma anche in senso intellettuale e ideale (non è un caso che Vico stesso dedica la sua opera al potente di turno e raccomanda la sua anima a Dio → quindi Vico appartiene

inevitabilmente al suo tempo, al proprio mondo, poi la sua enorme intelligenza lo fa travalicare). L'autorità era tale, tanto in quanto autorità politica, tanto in quanto autorità religiosa, che l'uomo era oppresso. → 'L'uomo, per l'indiffinita natura della mente umana (come Kant, 'le naturali disposizioni dell'uomo dirette all'uso della sua ragione"), ove questa si rovesci nell'ignoranza, egli fa sé regola dell'universo' = l'uomo, in quanto ha una grande proprietà, l'infinita natura della mente umana, quindi l'intelligenza, ha questa possibilità, che egli sia misura di se stesso, l'elemento dinamico è stato nel momento in cui noi politicamente, cioè come insiemi, come totalità, come non specifici, come noi, come essere umani, abbiamo rotto con l'autorità interpretativa → Vico dice questo: l'uomo diviene regola, e la regola

è ciò che comprendo, quindi implica che devo essere istruito(probabilmente Vico non arriva a questo perché è figlio del suo tempo, ma è qui il primomoto verso la presa della Bastiglia). Per essere io regola dell'universo devo saper parlare, edevo poter parlare, devo essere istruito, servono scuole. Vico intuisce tutto questo. Perquesto la sua si chiama Scienza Nuova: la dignità dell'uomo è tale per l'infinita qualità epossibilità della mene umana, per cui è in condizione di essere egli stesso misuradell'universo. Il passo successivo è l'illuminismo → l'uscita dalla stato di minorità, avvalersidel proprio intelletto senza la guida di un altro. Attraverso i saperi si ha la possibilità di nonessere eterodiretti → in questo senso siamo misura, perché comprendiamo l'universo senzala guida di un altro. Questa è una novità straordinaria,

Mancava nella cultura occidentale questa apertura. Kant infatti dice: "La ragione umana ha il destino particolare....ogni potere della ragione umana". Quindi Vico e Kant ci dicono: guardate esseri umani, assoggettati e terrorizzati dal potere e dalla religione, che invece avete le possibilità e i talenti per poter uscire da questa gabbia. La possibilità è di non rincorrere le antinomie della ragione, di non giocare come la logica classica, ma di penetrare il mondo con gli strumenti dellamente umana. E tutti possono penetrare il mondo.

Quindi, primo aspetto della fenomenologia della mente umana → la sua altissima qualità, disposizionalità, ed intelligenza, tale che ci rende forti da soli.

La seconda proprietà della mente umana consiste nell'analogia. "È un'altra proprietà dellamente umana...dalle cose loro conosciute e presenti" → il processo analogico nella ricerca scientifica è punto centrale.

Anche in sociologia si parla di metodo storico comparativo. L'analogia è un principio evidente, accompagna la nostra vita. Con il passare degli anni noi naturalmente ragioniamo per analogia. L'analogia è la fonte della conoscenza scientifica. L'analogia permette il giudizio. È importante nella mente umana perché noi siamo caratterizzati dai nostri limiti, conosciamo poco ma attraverso l'analogia possiamo arricchire ed alimentare la nostra mente. Senza analogia non è possibile conoscere. Quindi analogia come procedimento non solo logico-epistemologico, non solo logico-mentale, ma anche psichico.

Lezione 13A parere di Vico ciò che definisce, reifica, rende concreta la fenomenologia della mente umana, sono 6 ASSIOMI (principi non dimostrabili):

  1. La filosofia (il pensiero) deve fornire metodi di spiegazione e di comprensione dell'oscura perscrutabilità dell'universo, non "interpretazioni" dell'universo,
come invece è ricca l'istoria della filosofia occidentale. Il pensiero, per giovare al genere umano, per essere positivo, deve sollevare l'umano caduto e debole (qui c'è il passo kantiano sulla seconda natura dell'umano, la prima è naturaliter, e la seconda è lo stato di minorità) → quindi abbattimento dell'autorità interpretativa; quindi il pensiero serve per farci uscire dallo stato di minorità in cui noi giaciamo. Quindi il primo assioma, ciò che caratterizza l'umano, la sua umanità, è il pensiero. È la potenza del pensiero che dà fondamento e costituisce l'umano dell'uomo. La caratteristica dell'essere umano è in quanto cogita. 2. La distinzione tra pensiero speculativo e pensiero pratico. Noi siamo canne che pensano, che pensano speculativamente. Il pensiero è attività speculativa. Quindi noi siamo l'incarnazione del pensiero, noi siamo.dal pensiero (e questo è uno stravolgimento cartesiano → il cogito cifa, il pensiero fa l'essere). Ma l'umano non è solo speculativo. La storia dell'essere umano è la storia delle realizzazioni, è il combinato disposto di speculazione e reificazione. Quindi: la filosofia considera l'uomo quale deve essere → la speculazione che deve predisporre le linee d'analisi, le categorie per navigare la storia dell'umanità. La speculazione fa riferimento al piano ottativo, al piano della desiderabilità, al come deve essere. La filosofia ci dice come deve essere l'uomo. La legislazione considera l'uomo qual è → il pensiero pratico, la reificazione del pensiero, la vita che ci circonda discende dalla legislazione, da una contrattualistica sociale prescindendo dai vincoli autoritativi e divini. Il pensiero pratico fa riferimento alla reificazione del cogito. Il pensiero pratico riguarda il vivere gentile.

lo ritroviamo nel vivere associativo. E chi determina le modalità di associazione nel vivere gentile, chi gestisce il porto di Napoli e secondo quali norme. Bisogna darsi delle regole → una legislazione (Il concetto di ruolo è la cartina di tornasole di legislazioni → alla Goffman, bisogna recitare delle parti) che significa contrattualistica ovvero accordo tra le parti, tra pari, che accettano le regole del contratto. Il vivere gentile, la pratica dell'incivilimento, la vita che ci circonda è oggetto della legislazione, ovvero è oggetto di una contrattualistica, di un ordinamento, nel quale entrano gli individui.

3. Le cose fuori del loro stato naturale né vi si adagiano né vi durano → perdono della loro funzione, quindi cadono. L'ambito naturale degli uomini è il vivere associato. L'uomo fuori la società non dura. L'ordine naturale dell'umano è lo zoon politikon, è quella

prateriasociale.Comportevolmente in società → Vico aggiunge un avverbio al vivere in società: comportevolmente vuol dire che possiamo muoverci, ci comportiamo in società, entro una legislazione, una contrattualistica.

4. Gli uomini che non sanno il vero delle cose procurano di attenersi al certo, perché non potendo soddisfare l'intelletto con la scienza, almeno la volontà riposi sulla coscienza → non esiste il vero in quanto tale, Vico capisce che non c'è il vero, c'è il certo. Il vero esiste come principio euristico, si vuole capire ciò che è vero di una porzione della realtà, di un piccolo settore. Quindi, il primo punto è la sostituzione del vero con il certo (già chiarito con il principio epistemologico vichiano dell'aforisma verum ipsum factum). Il criterio di verità è nella dati, nella fattualità.

5. L'umano arbitrio, di sua natura incertissimo,

si accerta.... Il senso comune è un giudizio senza riflessione → è un discorso relativo alla nascita della democrazia; si parla di senso comune che sul piano socio-politico diventa volontà generale; diventa una delle parole d'ordine della rivoluzione francese, il vox populi, la volontà generale. Questo assioma afferma che esiste un diritto naturale delle genti, degli individui, diritto nel senso di norme e vincoli collettivamente costruiti, contrattualizzati. Quindi esiste una definizione normativa dei rapporti tra gli individui che non sono acquisiti ma naturali. Vico parte dal presupposto che nell'ambito degli aggregati umani si sta sotto il regno di un diritto naturale degli e tra gli individui. Secondo punto dell'assioma riguarda il senso comune: parliamo di diritto naturale degli individui e il senso comune è il comune modo di sentire, un giudizio alla portata di tutti gli uomini, che definisce tutti gli uomini. Il senso comune lidefinisce e appartiene a tutti e da qui si arriva ad ipotizzare una contrattualizzazione delle interrelazioni umane (quistiamo ancora sul piano di una scienza nuova, di qualcosa di nuovo che si sta vedendo, non la contrattualizzazione tra uomini come la democrazia borghese poi realizzerà). Il senso comune costruisce il comune modo di intendere, di giudicare, di tollerare e da questa base scaturisce la norma. 6. Ciò che è vero e ciò che è fattuale sono la stessa cosa, convergono. La natura delle cose, ciò che le cose sono, non è che la loro nascita in certi tempi e con certe modalità → la frase, la natura delle cose sta nei tempi in cui si formano, abbatte totalmente qualche secolo di speculazione filosofica: non esiste la fissità delle cose (nascere nel 1900 a Parigi, o nel 1900 da qualche altra parte non è la stessa cosa). La natura delle cose è storicamente definita, è il principio della sociologia, lastoricità del fattuale. Posto ciò, le cose sono sempre uguali, ma uguali nella loro diversità, diverse in quanto storicamente definite. Qui sta il principio della storicità.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
30 pagine
21 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mcavoy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie sociologiche contemporanee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bernardini Sandro.