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Estratto del documento

Rappresentato dell’unione di influenze storiche e culturali del periodo in questione.

Nel suo pensiero confluiscono diverse esigenze e diversi temi: da elementi irrazionalistici di origine

schopenhaueriana a categorie marxiste inquadrate in una concezione diversa da quella della

concezione materialistica della storia.

Opera più famosa: Comunità e società (1887): rottura con gli schemi di positivismo più rozzo, egli

afferma che i concetti che spiegano la realtà devono provenire dalla ragione e che la scienza

procede attraverso la costruzione di “casi fittizi/ideali”. Anche le due categorie fondamentali

(comunità e società) sono ovviamente costruzioni ideali che non si riscontrano nella realtà empirica

allo stato puro ma che servono nell’analisi di tale realtà.

• La forma associativa della comunità indica la fusione perfetta delle volontà di coloro che ne

fanno parte, è una realtà naturale, un insieme di sentimenti comuni e reciproci sulla base dei

quali i suoi membri rimangono uniti. All’origine della comunità vi è l’unità di sangue.

Parliamo di economia comunitaria: scambi di beni d’uso, non a fine di profitto individuale

ma della reciproca utilità.

• Nella società gli individui sono uniti contrattualmente, per cui in essa vige l’individualismo

e l’egoismo. Le attività comuni non dipendono da un’unione reale, ma dalla possibilità dei

singoli di ricavarne un utile. Il rapporto economico quindi non è più fondato sul valore

d’uso, ma sul profitto che si può ricevere dal cambio. Sorge così il denaro come valore

astratto e fittizio, puramente convenzionale. Il mondo tende a

diventare un unico grande mercato e l’attività economica tende a determinare i sistemi

giuridici, la morale, il potere statale “poiché la società economica deve essere concepita

come il suo presupposto”.

Profondo influsso esercitato da Marx, ma Tonnies non è in alcun modo riducibile ad esso. Per Marx

sono i processi economici a portare dalla comunità alla società, per Tonnies invece alle due forme di

associazione sottostanno due diverse forme di volontà. Da un lato vi è la volontà essenziale (volontà

4

di vita da cui la stessa vita dipende, relativa solo al suo autore individuale), dall’altro la volontà

arbitraria (il principio dell’unità della vita).

Tre forme di volontà arbitraria:

1. Deliberazione: permette di distinguere i mezzi dai fini

2. Discrezione: scelta dello scopo al quale poi tutto è sottomesso

3. Concetto: permette di dare senso alla “molteplicità e alla mutabilità dell’esperienza”

attraverso distinzioni, schemi di riferimento e giudizi di valore che indicano al soggetto

come scegliere, che cosa preferire.

Sulla base della volontà arbitraria si basa la lotta hobbesiana tra individui. Poiché nella società il

denaro è il mezzo idoneo per qualsiasi fine, questa lotta si risolve nella lotta per il denaro.

Tonnies appare spesso incerto tra il considerare la comunità e la società come due fasi di un

processo storico oppure come forme di vita che possono prevalere l’una sull’altra pur non dandosi

la possibilità che la seconda faccia soccombere completamente la prima, in quanto questa rimane in

ogni caso la base organica di ogni forma di vita associativa.

L’opera di Tonnies si risolve in una critica alla società capitalistica: la nuova massa, attraverso la

coscienza e la lotta di classe, può distruggere la società e la cultura che ne dipende e ricreare una

“nuova cultura nell’ambito di quella che si estingue”.

A fondamento delle diverse forme di associazione Tonnies vede pur sempre una forza soggettiva, un

impulso non controllabile razionalmente: la volontà di vita.

Simmel (1858-1918) e la cultura metropolitana

La “sociologia formale” è l’etichetta con cui questo sociologo si presenta.  la ricerca delle forme

dei rapporti che rimangono invariate nonostante i loro contenuti storici sempre diversi.

I problemi a cui egli si dedica con attenzione sono l’industrializzazione e l’urbanizzazione.

Per lui la sociologia è uno studio delle forme di interazione a prescindere dai loro contenuti.

Il movimento liberale di quel periodo entrò in crisi e il capitalismo era minato dal suo evolversi in

imperialismo.

Simmel trovandosi a vivere in questa situazione, nonostante rimanga sempre un individualista

legato ad ideali di liberta individuale, si lascia influenzare da varie correnti come il socialismo e

l’imperialismo. Infatti salutò con entusiasmo l’inizio della prima guerra mondiale, sperando che

potesse rendere la Germania una potenza imperiale.

Subito dopo la fine della guerra, però, egli tornò al problema della crisi generale della cultura del

suo tempo e vide la guerra stessa come un episodio particolare di tale crisi.

Condizionamenti culturali:

• “Psicologia dei popoli”: sosteneva la necessità del superamento della psicologia individuale

in quanto l’uomo va compreso come essere sociale. Gli individui con la loro attività comune

creano la realtà oggettiva delle forme culturali, ma sono pure il prodotto di tali forme.

• Positivismo: mutando però le teorie evoluzionistiche  non c’è nessuna scienza il cui

contenuto consista di meri fatti oggettivi, essa contiene sempre un’interpretazione e

un’attribuzione di forma ai fatti secondo categorie e norme che per la scienza in questione

sono a priori

• Storicismo tedesco contemporaneo

• Filosofia kantiana: è la nostra mente a fornire le categorie che rendono possibile la

conoscenza, e ciò vale anche per la conoscenza storica  ogni settore della conoscenza ha le

sue categorie specifiche 5

• Marxismo: profonda influenza a proposito del problema della reificazione dei rapporti nella

società capitalistico-industriale, rifiutandone però la filosofia della storia

• Schopenhauer e Nietzche: apertura a concezioni vitalistiche e irrazionalistiche, “filosofia

della vita”

La differenziazione sociale

Primo capitolo dedicato a questioni di ordine metodologico.

Egli afferma che la sociologia elabora risultati già raggiunti da altre scienze. Quanto per queste

scienze costituisce un risultato è per la sociologia il problema da cui muovere.

La sociologia si trova impossibilitata ad individuare leggi nel senso di cause uniche in quanto

l’uomo è un essere complesso risultato di forze eterogenee. Studiando essa le interazioni tra soggetti

si trova dinanzi ad un problema assai complesso.

La conclusione è che la totalità non può essere colta, non è possibile giungere alla formulazione di

leggi sociologiche generali poiché ogni effetto può essere visto che il risultato di una molteplicità di

cause e può essere a sua volta causa di una molteplicità di effetti.

Simmel affronta poi il problema della ricerca sociale. L’unità della società è intesa come interazione

tra le sue parti e tuttavia l’interazione porta alla formazione di entità oggettive che hanno una loro

autonomia rispetto ai singoli.

Quanto attrae la nostra attenzione è ciò che differenzia gli individui l’uno dall’altro, e proprio per

questo egli studia il problema della responsabilità penale in rapporto con la differenziazione:

dinnanzi a un crimine, si risalirà alle specifiche interrelazioni in cui esso appare inserito più che

all’individualità particolare del colpevole  problema della responsabilità collettiva, nel senso che

l’azione individuale specifica è colta in una rete di rapporti sociali.

Problema dell’espansione del gruppo in rapporto con la differenziazione, e quindi l’emergere

dell’individualità: quanto più ampio si fa il gruppo tanto meno forti si fanno i legami tra esso e i

suoi membri. Il maggiore individualismo a sua volta rende possibili rapporti tra membri di gruppi

diversi.

Mentre le mete del gruppo son ben specificate, il singolo che agisce spesso non ha mete precise.

La differenziazione sociale (1890): problema del denaro. Vi è un contrapporsi, nella società

contemporanea, di uno spirito oggettivato nei prodotti del lavoro dinanzi a un lavoratore espropriato

del senso della propria attività.

Simmel muove da presupposti metodologici molto diversi da quelli positivistici ma appare ancora

legato al principio spenceriano dell’evoluzione come passaggio dall’indifferenziato al differenziato.

Sostiene che il marxismo, come strumento per comprendere l’azione di singoli uomini e gruppi in

società si rivela utilissimo, ma va rifiutato come filosofia onnicomprensiva. Il suo punto di vista è

che non vi sia fenomeno storico il quale non possa essere ridotto alla psicologia degli individui.

La filosofia del denaro (1900) e la vita metropolitana

La filosofia del denaro costituisce uno studio dei condizionamenti storico-sociali (tensione tra

spirito oggettivo e spirito soggettivo in rapporto con la società contemporanea)

Critica l’idea secondo cui è il tempo medio di lavoro necessario per produrre una merce a stabilirne

il valore sul mercato  è lo scambio a stabilire il valore della merce.

I rapporti tra uomini si estrinsecano attraverso scambi anche se essi non necessariamente sono

economici ma si caratterizzano in quanto si ha nello scambio il sacrificio di beni utilizzabili. Il

valore si crea quindi nello scambio e non è intrinseco agli oggetti stessi  lo porta ad una critica del

relativismo: così come ogni oggetto acquista valore e significato in rapporto con gli altri oggetti, le

idee acquistano senso in rapporto con idee diverse. 6

Idee e oggetti quindi appaiono a noi non come caos ma come insieme di oggetti distinti, proprio in

quanto posti in relazione gli uni con gli altri.

“Se il valore economico degli oggetti consiste nel rapporto reciproco che tra essi si instaura in

quanto oggetti di scambio, il denaro è l’espressione diventata autonoma di questo rapporto”. Il

denaro è quindi il valore delle cose senza le cose stesse.

Solo differenziandosi persone e cose assumono la loro individualità, che sorge necessariamente in

rapporto con altre persone o cose.

Il denaro arriva a rappresentare la forma più pura dell’interazione, una forma che prescinde dai

contenuti della stessa.

Tenta un’analisi dell’evoluzione storica del denaro

1. Scambio in natura

2. Denaro come sostanza dotata di valore indipendentemente almeno in parte dalla sua forma

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A.A. 2016-2017
57 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sese07 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lombardi Marco.