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IL RISO
Il riso nasce dalla presa di coscienza dell'uomo della sua pochezza, dello scarto
permanente tra ciò che è e ciò che invece vorrebbe essere. Una constatazione
amara cui però l'uomo di ribella col riso.
Antichità → valore ambivalente:
– riso degli dèi: associato alla rinascita
• riso degli uomini: angosciante, che sa di morte
•
Aristofane → componente aggressiva, impregnato di un'ironia impietosa,
– che è l'unico atteggiamento possibile di fronte all'assurdità dell'esistenza
umana;
Menandro → riso ironico, che si rivolge a un pubblico più colto e ricco; riso
– fine e sottile;
Senofonte → esalta l'impiego dell'ironia con un fine morale e intellettuale,
– schernire i vizi e gli errori per arrivare alla virtù e alla conoscenza;
Democrito → ride di tutto, tutto è illusione e vanità;
– Diogene → si serve dell'ironia per aggredire i falsi valori;
– Socrate → maestro dell'ironia. Egli fa dell'interrogare il suo modo di porsi
– di fronte al reale; il suo obiettivo è quello di indurre gli uomini a una
personale ricerca della conoscenza, liberi da pregiudizi e illusioni. È l'arte
della maieutica attraverso la quale il discepolo arriva a partorire da solo
la verità. L'ironia è la strategia attraverso la quale raggiungere tale
obiettivo: Socrate finge ironicamente di non sapere per essere quindi
nella condizione di porre al suo interlocutore tutta una serie di
domande/provocazioni tali da metterlo in condizione di prendere
coscienza della sua ignoranza. L'ironia socratica è dunque saggezza.
Platone → l'ironia socratica ha una connotazione negativa. Per lui l'ironia
– è hubris, ovvero insolenza, alterigia e prepotenza;
Aristotele → l'ironia socratica ha una connotazione negativa. Per lui è la
– alazoneia, ovvero l'ostentazione e la baldanza;
Cicerone → l'ironia è uno degli strumenti di cui dovrebbe avvalersi un
– buon oratore per docere, movere, delectare, uno strumento per
esprimersi in modo garbatp, elegante e conveniente; Cicerone la chiama
urbana dissimulatio;
Quintiliano → afferma che esistono due gradi di finzione:
– basata sull'ironia → si mostra di credere vera un'affermazione
• falsa
basata sulla fictio → consiste nell'aggiunta di fantasiose
• invenzioni;
Plutarco → sottolinea come religione e politica non debbano essere
– toccate dal riso;
Sant'Ambrogio → il riso, essendo l'antitesi della sottomissione, che
– dovrebbe animar un vero cristiano, viene definito “diabolico”;
Medioevo → il riso ritorna nelle feste di Carnevale, soprattutto nel XIII
– secolo, esso compare nei sermoni e nei buffoni, che hanno il compito di
far ridere e il suo riso è sinonimo di verità;
Rinascimento → inizio del riso moderno, un riso che è il risultato della
– consapevolezza dell'assurdità della condizione umana in cui non esistono
certezze di sorta;
XVI secolo → in Inghilterra nasce lo humour, definito da Shakespeare
– “una facezia detta a faccia seria”, ma intanto l'alleanza tra Chiesa e
monarchia assoluta, il bisogno di restaurare l'ordine condannano
nuovamente il riso;
XVII – XVIII secolo → l'ironia e l'umorismo prevalgono su forme più
– semplici del riso, che diventa così uno strumento di critica sociale,
politica e religiosa;
Swift → ironia passionale poiché deriva dall'amore per l'essere umano;
– Romanticismo → l'ironia è mezzo di indagine filosofica. I romantici sono
– affascinati dalla sua natura doppia. Che richiede al pubblico un lavoro di
decodifica se quest'ultimo vuole arrivare a capire il significato latente che
si cela tra le pieghe dell'abitudine dell'espressione letterale;
Schlegel → l'ironia contiene e provoca il senso di un indissolubile
– antagonismo tra l'assoluto e il relativo, tra l'impossibilità e la necessità di
una comunicazione completa. Ironia come visione del mondo, come
filosofia;
Hegel → la veede come un movimento soggettivo che ha il potere di
– sminuire ogni contenuto oggettivo sino a farlo dissolvere nell'arbitrio;
Kierkegaard → l'ironia consente all'Io di prendere le distanze da quanto
– affermato per liberarsi da una realtà in cui non crede, una realtà per lui
priva di valore, è un modo per il soggetto di spezzare i lacci che lo
trattengono al reale: è la possibilità di continui cambiamenti;
Pirandello → l'ironia ha una funzione negativa, un modo per sottolineare
– la distanza tra soggetto e oggetto;
Baudelaire → “il riso è satanico e dunque profondamente umano”
– XX secolo → esso ride per qualsiasi cosa, l'umorismo assume una
– funzione difensiva come arma protettrice contro l'angoscia e l'ironia aiuta
l'uomo a non farsi travolgere e a conservare un atteggiamento di
distacco nei confronti di tutto ciò che lo circonda.
IRONIA E COMICITÀ
Ironia → è un modo colto, disincantato, sottile di ridere della vita per
– esorcizzare le nostre paure e debolezze. Il riso che essa genera è più
amaro e denso di quello suscitato dalla comicità. La scoperta dei difetti
suscita una riflessione profonda capace di smantellare per ricostruire in
modo più saggio il nostro sguardo sull'esistente. Le sue radici risalgono al
culto di Apollo. Dove passa l'ironia abbiamo più verità e più luce.
comicità → nasce dalla scoperta di un'incongruità, quella che esiste tra
– mente e corpo. La scoperta dei difetti suscita una divertita reazione di
fronte all'inferiorità, alla debolezza dell'altro, rispetto al quale è facile
sentirsi superiori. Essa affonda le sue radici nel culto di Dioniso
Definizione di Ironia → come antifrasi, ovvero l'ironia che consisterebbe nel dire
l'opposto di ciò che si crede o che realmente è. Il suo destinatario è
aiutato/guidato alla sua decodifica da indici non verbali e dal contesto. Essa ha
le caratteristiche di una menzogna ma in realtà non lo è, perché vuole essere
scoperta.
TIPOLOGIE DI IRONIA
1. Ironia drammatica → ha le radici nel teatro greco, in tragedie in cui si
instaura una relazione di complicità fra autore e pubblico, che è a
conoscenza di eventi che sono sconosciuti ai personaggi, che sono
vittime del fato, il quale si prende ironicamente gioco di loro. Si crea così
un conflitto tra il limitato sapere del personaggio e la consapevolezza del
significato da parte del pubblico. In questa contraddizione risiede l'ironia.
2. ironia verbale → ironia come figura retorica, che consiste nell'affermare il
contrario di quello che si intende realmente.
3. ironia della sorte → ironia del fato con la quale a volte ci scontriamo.
4. ironia socratica → strategia usata dal filosofo affinchè i suoi interlocutori
prendano coscienza della fragilità delle loro condizioni e si aprano
dunque alla ricerca della conoscenza.
5. ironia romantica → ironia che coincide con la negazione.
6. structural irony → ironia che trova espressione in un personaggio o in un
narratore naive, tanto che le loro riflessioni sono totalmente in disaccordo
con quelle che il lettore (e l'autore) sta dando.
7. Autoironia → parente dell'ironia socratica. Fare autoironia vuol dire
riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze.
PARODIA, SARCASMO, SATIRA
1. Parodia → “fare il verso a” consiste nell'imitazione caricaturale.
2. sarcasmo → “lacerare le carni”, è un'ironia aspra e amara, guidata dalla
volontà di ferire o umiliare l'altro, di schernirlo.
3. Satira → ha un intento didattico e moralistico, di critica socio-culturale e
filosofica. Il suo intento è quello di condannare ciò che ritiene ingiusto in
funzione di una possibile riforma dello stesso, ma per potere essere
accolta è necessario che essa venga esercitata in mezzo a un pubblico
che condivida le sue posizioni.
STUDI SULLO HUMOUR IN PUBBLICITÀ
Lo Humour è un termine polisemico perché può identificare numerosi tipi di
umorismo, il che è un problema per noi che dobbiamo distinguere comicità da
ironia.
Sono stati eseguiti numerosi studi sullo humour, e si sono tratte conclusioni
soprattutto su:
l'uso → i messaggi che usano lo humour attirano l'attenzione, ma può
– essere motivo di distrazione dal messaggio. Questo effetto distraente può
però risultare positivo nel caso in cui il messaggio sia in contrasto con le
convinzioni del consumatore, perché i messaggi che usano lo humour
favoriscono un atteggiamento positivo. La scolarizzazione, l'età e il sesso
incidono sulla sua comprensione.
la pertinenza → rispetto ai contenuti del messaggio e alla specificità dei
– prodotti reclamizzati. Lo humour pertinente sembra essere più efficace di
quello pertinente. Se lo humour è pertinente questo ha una buona
influenza sull'attenzione.
la persuasione → lo humour la favorisce se se i prodotti sono a basso
– coinvolgimento, anche se non sempre è così.
il wear-out → è l'esaurirsi del messaggio pubblicitario, il suo stancare il
– destinatario che secondo alcuni è più rapido per i prodotti con humour,
perché l'effetto sorpresa si esaurisce prima, altri invece pensano che il
grado di wear-out delle pubblicità che usano humour è pari a quello delle
altre.
Esistono tre processi alla base dello humour:
1. arousal-safety (che suscita liberazione) → forte componente emotiva e
legato a una sensazione di pericolo, di paura e insicurezza da parte del
soggetto che in seguito prova sollievo per il superamento della difficoltà
da parte del protagonista dello spot. Forte coinvolgimento e lo humour
scioglie la tensione.
2. incogruity-resolution (soluzione dell'incongruità) → presenza di un
elemento che ci disorienta e che si risolve attraverso il confronto
dell'immagine con il testo che la racconta.
3. humour-disparagement (humour combinato a disprezzo) → ne fanno
parte la satira, lo humour etnico, lo humour che sminuisce. Esso implica
una relazione a tre: l'umorista, l'ascoltat