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VYGOTSKIJ
Uomo: inserito in una matrice socioculturale-> comportamento: influenzato da tale
matrice. Tale approccio contestuale è nato come risposta alla prospettiva riduzionista
degli studi in laboratorio negli anni '60/'70. Il modello contestuale più conosciuto è di
Bronfenbrenner:
Contesto= strutture inserite l'una nell'altra. Ci sono 4 livelli:
1)Microsistema: attività, luoghi e relazioni sperimentate direttamente dal bambino
(scuola, gruppo di pari, casa ecc..).
2)Mesosistema: è un insieme di microsistemi, quindi sono i legami che avvengono tra
due o più contesti in cui c'è il bambino (microsistemi).
3)Ecosistema: legami e processi tra due o più contesti, uno dei quali non contiene il
bambino (generalmente le principali istituzioni sociali, sistema economico, governo
ecc..) (es. relazione tra casa-contiene il bambino- e ufficio del genitore- non contiene il
bambino. Ciò influenza il bambino che, a causa di problemi lavorativi del genitore, verrà
condizionato dall'irritabilità di quest'ultimo).
4)Macrosistema: è il collegamento tra tutti gli altri sistemi tipici di una certa cultura e va
a formare quella che è l'impronta culturale che definirà le strutture sociali, gli stili di vita, i
valori, i metodi educativi, gli adulti significativi.
Questi quattro livelli interagiscono tra loro e ciò che influenza uno influenza anche l'altro.
Lo studio della persona nel contesto permette di scoprire livelli multipli, prendendo in
considerazione le influenza della società, della cultura, della storia.
I fattori culturali sono responsabili delle variabilità osservabili. Studiare gli aspetti di ogni
cultura e le differenze tra queste aiuta a delineare le caratteristiche universali e a notare
come ogni cultura influenza lo sviluppo. La ricerca transculturale previene una
generalizzazione delle scoperte proprie di una cultura. Il medesimo processo evolutivo
può condurre a esiti diversi a seconda del contesto culturale.
La cultura influenza tantissimi fattori, tra cui:
*la soluzione di problemi (basata sulla collaborazione)
*scelta della persona con cui collaborare nel risolvere un problema;
*legame di attaccamento (ad es. in base alla sistemazione dei bambini per dormire,
diversa per ogni cultura);
*modalità di apprendimento (ad es. la cultura giapponese valorizza i legami sociali e la
dipendenza, mentre quella americana l'indipendenza e l'autonomia. Altre culture basano
l'apprendimento sull'osservazione e l'uso, quindi, di attività non verbali);
*concetti universali (ad es. la matematica-> questo perchè i sistemi simbolici sono
diversi. In Asia, ad es, si usa l'abaco per risolvere problemi. In Brasile i bambini, facendo
gli ambulanti, imparano varie attività numeriche che poi non sono in grado di applicare in
contesti diversi);
*le narrazioni (principale strumento per comunicare pratiche culturali)-> in base alle
credenze di una cultura si costruiscono i temi delle narrazioni che influenzeranno i
metodi di valutazione dei bambini (Cina-> esalta la disciplina; America-> interessata
all'autostima dei bambini). Le narrazioni influenzano anche le abilità cognitive (memoria,
comunicazione);
*la definizione di intelligenza (e altri concetti)-> es. chi pensa che l'intelligenza sia
attenzione e lentezza, e chi che sia scaltrezza.
Bambino-attivo-in-un-contesto-culturale
Il bambino non può essere studiato preso singolarmente, come se si sviluppasse nel
vuoto. La mente del bambino si fonde per natura con il contesto sociale e le altre
persone. Il risultato di tale fusione determina la natura del bambino e delle sue
esperienze.
Il bambino si comporta in un modo perchè vuole realizzare i suoi obiettivi che
scaturiscono dall'ambiente.
Sviluppo= trasformazione delle modalità di partecipazione alle attività offerte da una
cultura. Cultura= insieme di credenze, valori, routine, relazioni, abilità, pratiche di
socializzazione, ambienti fisici e sociali. E' la risposta di un gruppo al proprio contesto
che privilegia certe forme di attività-> le quali impongono una certa organizzazione
sociale->che si ripercuote sull'allevamento dei bambini. (Es. fallimento economico-
>licenziamento->tensione in famiglia->difficoltà scolastiche del figlio)
I bambini agiscono in una varietà di contesti fisici e sociali-> tali attività agiscono sulla
maturazione cognitiva-> determinano la natura delle attività future.
Es. Modalità di allevamento dei bambini->dipendono da razza, classe sociale ecc-> ciò
influenza il pensiero dei bambini. (per esempio determinando chi può partecipare a certe
attività).
Zona di sviluppo prossimale
E' la distanza tra il livello attuale di sviluppo determinato da problem-solving autonomo e
il livello potenziale di sviluppo determinato da problem-solving sotto la guida di un adulto
o propri pari più capaci. E', quindi, la distanza tra ciò che il bambino può fare con e
senza aiuto. Ma, più genericamente, la zona di sviluppo prossimale=qualsiasi
acquisizione di un livello di funzionamento mentale superiore (es. gioco simbolico che
aiuta il bambino a separare il significato dall'oggetto a cui si riferisce. Il bambino, nel
gioco simbolico, diventa più alto di se stesso).
Il genitore usa gli strumenti che il bambino già ha, presentandogli attività che richiedono
un livello di capacità più elevato. Il genitore aiuta il bambino a guardare le cose da una
prospettiva più avanzata, dando istruzioni, effettuando connessioni, senza sostituirsi a
lui. Vanno a stimolare i fiori che diverranno poi frutti, le abilità che sono ancora in uno
stato embrionale. Tale apprendimento è possibile grazie all'intersoggettività (interessi
condivisi tra adulto e bambino). L'adulto influenza il bambino, ma anche il bambino
influenza l'adulto invitandolo a partecipare (dato che sono motivati ad apprendere) e
quindi l'adutto si adatta in base alle risposte del bambino.
Rogoff la chiama partecipazione guidata (bambino e adulto collaborano in attività
quotidiane di soluzione di problemi). L'apprendimento, secondo Rogoff, può essere
anche implicito (a distanza), facendo sì che il bambino si limiti ad osservare e
internalizzare ciò che l'adulto fa. La modificazione della conoscenza è un prodotto della
partecipazione del bambino al pensiero collettivo, non un'idea esterna che si infiltra.
Metodologia
Lo sviluppo può essere compreso osservando i cambiamenti nel corso del tempo dei
comportamenti, è importante il processo piuttosto che il prodotto finale. Studiando il
processo di soluzione di problemi il ricercatore vuole:
*catturare il momento evolutivo;
*osservare il modo in cui il bambino affronta gli ostacoli che rallentano la soluzione del
problema. (maggiore cognizione sociale in problemi che coinvolgono emotivamente il
bambino, es. famiglia)
I metodi devono, quindi, catturare la dinamicità dello sviluppo, non fermarsi ad un livello
attuale e statico. Un bambino è ciò che può essere. Bisogna, quindi, misurare il
potenziale di apprendimento piuttosto che l'apprendimento fino a quel punto, cioè
valutare la zona di sviluppo prossimale.
Un metodo per valutarla è il metodo microgenetico: fornire un singolo suggerimento e
determinare quanti tentativi di reindirizzamento fossero necessari per la risoluzione di un
problema.
L'interpsichico crea l'intrapsichico
L'interazione sul piano interpsichico tra bambino e adulto viene poi internalizzata dal
bambino, sul piano intrapsichico. Un'azione esterna diviene interna. Ogni funzione
intellettuale appare due volte: prima tra le persone e poi all'interno del bambino che
ormai l'ha interiorizzata come categoria intrapsichica. I bambini, incontrando molte
situazioni, finiscono con l'interiorizzare una grande quantità di processi mentali. Tali
processi, durante il processo di internalizzazione, vengono trasformati (es. il linguaggio
interno è più sintetico e personale di quello esterno)
VIGOTSKIJ vs PIAGET
-Vygotskij: Le conversazioni con gli altri anche vengono interiorizzate, permettendo al
bambino di parlare con se stesso e di formare la struttura del proprio pensiero. Il
linguaggio alimenta la cognizione (es. linguaggio egocentrico)
-Piaget: Vengono internalizzate le regolarità nelle azioni motorie sugli oggetti fisici.
Inoltre non analizzò mai l'impatto della cultura e società sulla cognizione. La cognizione
precede il linguaggio.
Funzionamento mentale e strumenti della cultura
Funzionamento intellettuale-> dato dall'attività, la quale si basa sugli strumenti offerti
dalla propria cultura (sistemi linguistici, numerici, segni convenzionali, computer). Tali
strumenti favoriscono la nascita di idee e abilità (computer aumenta l'abilità spaziale)
che permettono di controllare il proprio comportamento e pensiero. I bambini ricorrono
agli strumenti affinchè li aiutino a pensare, ma questi a loro volta modificano il pensiero
(l'avvento di Internet che ha modificato il processo di ricerca delle informazioni).
Ogni cultura ha diversi strumenti, e ciò spiega l'immensa variabilità interculturale.
Scuola= mezzo per diffondere gli strumenti.
Linguaggio: strumento più importante che insegna al bambino a partecipare a un
sistema di significati forniti dalla cultura. E' uno strumento che lavora in sintonia con gli
altri strumenti (percezione e azione).
Linguaggio egocentrico e interiore
Vygotskij ipotizzò un'iniziale indopendenza tra pensiero e linguaggio. Ma poi riformula le
sue credenze. All'inizio il bambino usa le parole come simboli per indicare determinati
oggetti. A 3 anni il linguaggio si scinde in:
*linguaggio comunicativo ->verso gli altri;
*linguaggio egocentrico-> l'interpsichico diventa intrapsichico, la comunicazione
interpersonale diventa intrapersonale. Serve per valutare meglio il problema,
aumentando quando questi veniva reso più difficile. Il linguaggio egocentrico è visibile a
tutte le età (es. adulto che borbotta mentre monta una libreria). Avviene ad alta voce
perchè il bambino non distingue ancora il linguaggio per comunicare agli altri da quello
per comunicare a sè. Quando interiorizzano questa distinzione il linguaggio egocentrico
diventa linguaggio interiore; (non scompare, ma si trasforma in linguaggio interiore, a
differenza di quanto sosteneva Piaget)
*linguaggio interiore-> è silenzioso.
Sviluppo dei concetti
Metodo della doppia stimolazione-> il bambino esegue un compito dove, p