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La teoria contestualista di Vygotskij

Il suo principale lavoro fu fatto sullo studio del bambino attivo in un contesto, sulla zona prossimale e sulle origini socio-culturali del funzionamento mentale. Anche per questo autore lo sviluppo psichico avviene per tappe e la sintesi dei processi biologici e culturali rimane sempre uguale e varia a seconda del livello di sviluppo raggiunto.

Vygotskij si interesserà del "linguaggio" definendolo come: una funzione psichica complessa che si sviluppa nel bambino attraverso l'interazione con l'ambiente sociale; è una funzione inter-psichica che mette in rapporto una persona con un'altra.

Per V. quindi lo sviluppo della persona è legato all'ambiente e alla sua storia per cui lo sviluppo del bambino è determinato dalla storia sociale. Attraverso l'ambiente esterno il bambino impara ad interagire con gli altri ed interiorizza i comportamenti esterni basati sulla comunicazione.

L'autore parla di interazione con l'ambiente sociale sin dalla nascita fino alla morte. Il bambino secondo V. impara prima a parlare e poi a pensare, mentre per Piaget era il contrario, mano a mano che egli cresce, il linguaggio determina i contenuti del pensiero. Il bambino prende le immagini visive del mondo e poi impara a pensare. Per V. linguaggio e pensiero sono in stretta relazione tra loro, dal linguaggio deriva poi il pensiero, tale linguaggio viene interiorizzato e diventa pensiero. Durante il secondo anno di vita il bambino impara certi suoni attribuendo significati alle cose e per farlo il suo pensiero diventa astratto. Egli interiorizza la realtà e poi impara a modificarla e a portarla fuori. Quindi per V. il fine dell'apprendimento diventa quello di attivare lo sviluppo in modo che la cultura influisca sulle funzioni mentali.

LA TEORIA FUNZIONALISTA DI BRUNER: Bruner nel 1960 inizia una serie di esperimenti per esplorare il corso dello sviluppo.

Intellettuale del bambino e giunge ad una sua teoria sull'evoluzione dell'intelligenza. Così come V. anch'egli sostiene che il linguaggio è responsabile dello sviluppo mentale dell'individuo come amplificatore sociale delle capacità innate dell'essere umano: ma il suo interesse va a tutti i processi mentali attraverso i quali l'uomo è in grado di ottenere, ritenere e comunicare informazioni.

Lo sviluppo cognitivo è per Bruner lo sviluppo delle strategie che servono ad ordinare esemplificare i dati dell'esperienza. Gli strumento cognitivi dell'intelligenza sono i "sistemi di codifica" che servono per trarre delle informazioni.

Per Bruner l'apprendimento avviene attraverso 3 tipi di rappresentazioni:

  1. Esecutiva primo anno di vita del bambino con continui progressi nella manipolazione, per percezione e attenzione nell'interazione sociale.
  2. Iconica anni, basata sul criterio di

appartenenza; codifica la realtà attraverso 3-5 percezioni e immagini interne. 3. simbolica anni in poi, consiste nell'etichettare, classificare la realtà andando al di là delle informazioni date. Per Bruner è fondamentale nello sviluppo il passaggio dalla rappresentazione iconica a quella simbolica in quanto il linguaggio trasforma la realtà.

LE TEORIE DELLE SVILUPPO EMOTIVO

TEORIA DELLE RELAZIONI OGGETTUALI

Queste teorie nascono come forma di pensiero alternativo a quello di Freud o quello strutturale e vengono dette: psicoanalisi interpersonale, cui esponente massimo fu HARRY STACK SULLIVAN. Questi criticava Freud per aver sottovalutato l'importanza delle relazioni con gli altri; parla del soggetto inserito in un contesto che gli fa da cornice e che modella la sua personalità attraverso le esperienze e le interazioni sociali. Nella sua teoria interpersonale, l'autore assume come unità di analisi il CAMPO INTERPERSONALE, e le

configurazioni relazionali che ne derivano. Per Sullivan le persone sono motivate dai bisogni, tra cui quelli di soddisfazione e di sicurezza. Se questi non vengono soddisfatti, allora si arriva alla solitudine. Ciò che interferisce con la soddisfazione dei bisogni è l'angoscia. Nel bambino (soprattutto nei primi mesi), l'angoscia vuol dire paura causata da rumori troppo forti, fame, sete; chi si occupa del bambino raccoglie questi segnali stabilendo con lui un legame empatico. La prima distinzione che il bambino inizia a fare è proprio quella tra stati di angoscia e di non angoscia, che Sullivan chiama: 1. BUONA MADRE: sono tutti i caratteri dell'agente delle cure materne che non sono stati compromessi con gli stati di angoscia. 2. CATTIVA MADRE: tutto ciò che nel rapporto fa sentire il bambino ansioso e vulnerabile. Secondo Sullivan, il bambino interiorizza la madre buona e quella cattiva al fine di creare un Sé buono e un Sé cattivo, solo

così egli diventa consapevole di sé e delle diverse interazioni in cui è coinvolto.

MELANIE KLEIN: È un'altra autrice importante nelle teorie delle relazioni oggettuali. Ella porta nuove ed importanti innovazioni teoriche spostando l'interesse verso le prime relazioni fra madre e bambino. Klein afferma che il contenuto degli oggetti è intrinseco all'organismo ed inoltre il contributo e la natura delle relazioni con l'oggetto sono fattori importanti nei processi psichici. Ella infine mette in luce l'importanza del GIOCO ovvero come mezzo di comunicazione usato dal bambino per esprimersi.

FAIRBAIRN: Egli ci parla della LIBIDO ma non come la ricerca del piacere (visto da Freud) ma come ricerca dell'oggetto ed inoltre L'IMPULSO è inseparabile dalla struttura. Secondo l'autore il bambino sin dalla nascita è orientato a stabilire delle relazioni che gli servono come sopravvivenza biologica; quindi non avendo

schemi precostituiti, egli avrà bisogno di tempo per entrare in contatto con la madre e stabilire delle relazioni con ella. Tutti gli sforzi che il bambino farà non sono diretti verso il piacere ma verso il contatto; egli ha bisogno dell'altro e se questo è disponibile allora avrà con lui uno scambio piacevole e gratificante, ma se il genitore offre solo scambi dolorosi e insoddisfacenti, il bambino non lo abbandonerà ma al contrario stabilirà con lui solo delle relazioni basate sulla sofferenza. Tuttavia per colmare i suoi vuoti, l'IO, crea oggetti interni compensatori. A questo punto il bambino può avere nei confronti della madre 3 diverse esperienze:

  • Madre gratificante oggetto ideale
  • Madre allettante oggetto eccitante
  • Madre deprivante oggetto rifiutante

Se la relazione con la MADRE REALE è insoddisfacente allora il bambino colma i suoi vuoti con 3 diversi oggetti interni:

  • Oggetto ideale
  • Oggetto eccitante
  • Oggetto rifiutante

Sono gli aspetti gratificanti della madre:

  • Oggetto eccitante, ovvero gli aspetti allettanti della madre;
  • Oggetto rifiutante, ovvero gli aspetti deprivanti della madre.

Il bambino raggiunge la maturità solo quando riesce a distaccarsi dalla relazione di dipendenza con i genitori reali e sperimenta se stesso separato da loro, inoltre deve anche staccarsi dagli oggetti compensatori interni che gli danno il senso di sicurezza e di continuità. Ciò accade se il bambino si sente amato e coccolato e quindi staccandosi da loro riesca a stabilire rapporti reciproci col mondo reale.

WINNICOTT:

Questo autore ci fornisce un teoria alternativa a quella freudiana e tutti i suoi contributi ci permettono al bambino di avere coscienza di sé come essere separato dagli altri. Il bambino ha bisogno delle relazioni con la madre e nelle primissime settimane di vita il sostegno della madre è importantissimo perché egli non è ancora integrato ed il suo IO.

deve ancora formarsi gradatamente attraverso il sostegno della madre. Il bambino ha bisogno di "rifornimenti" offerti dalla madre e che caratterizzano l'atteggiamento "sufficientemente buono". Per W. Quando la relazione fra madre e figlio è buona, la pelle diventa l'involucro che separa tra ME e NON ME; se l'adattamento della madre è scarso allora il bambino si sentirà colpito dall'angoscia. Inoltre se la reazione è inadeguata nel bambino avviene una scissione del sé, in falso sé e vero sé. L'autore parla anche di OGGETTO TRANSIZIONALE (coperta, peluche), e distingue due tipi di mondi: MONDO INTERNO fatto di oggetti soggettivi dove si ha il pieno controllo e MONDO ESTERNO, fatto di realtà esterna. Esiste poi un terzo mondo, un regno intermedio, di transizione tra i due mondi e la relazione con gli oggetti transizionali si inserisce in questo mondo. Per W la funzione dell'oggetto

La teoria transizionale è quella di fornire un distacco graduale dalla madre, in quanto assume una funzione sostitutiva dell'oggetto primario. Infatti se la madre si assenta il bambino riesce a star bene fino a che mantiene vivo il suo ricordo, ma se il suo ricordo viene meno allora non tollera più la separazione. Qui interviene l'oggetto transizione che va a sostituire la madre ed aiuta il bambino a negoziare lo spostamento dell'esperienza del sé come persona tra le altre persone.

E. JACOBSON: Ella cerca di creare un accomodamento tra il modello strutturale delle pulsioni e quello strutturale delle relazioni, affermando che l'esperienza del bambino di piacere o dispiacere è il nucleo della sua relazione con la madre. Le esperienze di gratificazione danno origine a fantasie di fusione mentre le esperienze di frustrazione danno origine al desiderio di separazione. Quindi una madre che delude è una madre reale inadeguata cioè che non

risponde adeguatamente ai bisogni del figlio e che lo frusta. Tale delusione porta alla svalutazione dell'oggetto che provoca (nelle situazioni frustanti) la liberazione di energie pulsionali aggressive e quindi il desiderio di separarsi da esso.

LA PSICOLOGIA DEL SE'

Kohut, elabora un modello misto dell'apparato psichico dove al centro vi è il SE' come centro di iniziative e contenitore di impressioni; il sé ha inoltre un ruolo funzionale derivante dalle sue origini relazionali.

Secondo questo autore il bambino nasce in un ambiente empatico e disponibile dove le relazioni con gli altri sono essenziali per la sua sopravvivenza. Il SE' inizia ad emergere nel momento in cui convergono le potenzialità innate e le aspettative dei genitori; ma è ancora un SE' debole che non cela fa da solo ed ha bisogno del sostegno degli altri che l'autore chiama "oggetti-sé". Le relazioni tra il bambino e gli oggetti-sé

sono elementi di base per lo sviluppo della struttura psichica. Kohut parla del ru
Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
18 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jupax di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Petruccelli Filippo.