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Teorie dell'attaccamento, Psicologia dello sviluppo Pag. 1
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Teorie dell’attaccamento: tre teorici, Freud, Erikson e Bowlby, hanno espresso punti di vista autorevoli

sull’attaccamento. L’attaccamento è un legame particolare che unisce stabilmente il bambino con il caregiver; è

un legame intimo affettivo, intimo, costante e duraturo. Il caregiver non necessariamente è un genitore biologico,

non sempre è di sesso femminile. E’ chi segue le necessità fisiologiche del bambino e le soddisfa con continuità.

In media, le madri occupano un tempo considerevole nella cura dei figli rispetto ai padri, ciononostante in diversi

paese occidentali sta aumentando il numero dei padri che trascorrono l’intera giornata a casa con i figli, in quanto

hanno l’ugual abilità di attivare sensibilità e responsività verso essi. L’attaccamento si basa sulla tendenza a

cercare una base sicura e, se interrotto, provoca ansia da separazione. Freud sosteneva che i neonati si

attaccassero alla persona che garantisce loro la soddisfazione orale; anche il comportamentismo sostiene che

l’attaccamento derivi dalla soddisfazione dei bisogni primari. Secondo Erikson nel primo anno si stabilisce la

fiducia del neonato che costituisce la base dell’attaccamento. Il vero “padre” della teoria dell’attaccamento, però,

è John Bowlby.

John Bowlby psichiatra, psicanalista ed etologo inglese. Viene considerato il padre della teoria dell’attaccamento

in quanto ipotizza una predisposizione biologica del bambino verso la figura di attaccamento primaria.

Influenzato dagli studi sull’imprinting di Lorenz afferma che c’è un forte attaccamento alla persona presente nelle

prime 24 ore, la tendenza all’attaccamento negli umani è innata. Partendo dalla relazione di attaccamento con la

figura primaria e integrandola con le fondamentali esperienze successive, il bambino maturerà dei modelli

operativi interni che influenzeranno, in futuro, le sue relazioni più significative. Bowlby concettualizza quattro

fasi sull’attaccamento, riprese poi negli Shaffer:

-fase 1: dalla nascita ai due mesi, il bambino mette in atto comportamenti di attaccamento ma non li indirizza

verso una persona in particolare

-fase 2 : da 2 a 7 mesi, il piccolo produce segnali orientati verso il caregiver primario, ma non si può ancora

parlare di ansia da separazione

-fase 3: da 7 a 24 mesi, si sviluppano attaccamenti specifici, il bambino cerca il contatto con i caregivers regolari,

si incomincia a parlare di legame di attaccamento. Il bambino manifesta ansia da separazione, ma anche

atteggiamenti di esplorazione dell’ambiente esterno.

-fase 4: da 24 mesi in poi, i bambini diventano attenti ai sentimenti degli altri, si stabilizza la relazione con la

madre, attuando un legame reciproco e accettando brevi periodi di separazione. A partire dalla quarte fase il

bimbo si forma modelli mentali, inizia la comprensione delle emozioni, lo sviluppo della coscienza e del concetto

di se. I bimbi iniziano a sviluppare aspettative sul comportamento del caregiver e sulla loro relazione affettiva.

Tra il 1969 e il 1973 Bowlby scrisse la trilogia “attaccamento e perdita”. Il primo dei tre volumi è “l’attaccamento

alla madre”, è dedicato a delineare il ruolo della figura primaria di accudimento nell’organizzazione emozionale

del bambino; la relazione madre bambino si basa si schemi comportamentali innati che hanno lo scopo di

garantire la protezione al bambino e la prosecuzione della specie. I comportamenti innati di cui dispone il

bambino, sollecitano la vicinanza della madre. Discontinuità in questo rapporto o eccesso di presenza possono

scatenare disturbi psichici. E’ questo il tema del secondo libro “la separazione dalla madre”. Bowlby incentra le

sue ricerche sugli effetti che la separazione potrebbe avere sulle relazioni affettive ed emotive future. Si

concentrò quindi sulle separazioni obbligatorie dovute al ricovero dei bambini in ospedale; da queste ricerche

derivano le raccomandazioni che impediscono questa separazione (accolte anche disposizioni legislative in merito

in tanti stati). Nel terzo libro, “la perdita della madre”, analizza le conseguenze traumatiche della perdita

definitiva della madre e le fasi che il bimbo attraversa nell’elaborazione del lutto. Insieme a Mary Ainsworth

raccolse altri dati sulle caratteristiche della relazione di attaccamento primario e giunsero alla classificazione dei

quattro tipi di relazione di attaccamento (ultimo tipi aggiunto per i bimbi che subiscono maltrattamenti gravi e

abusi):

-ATTACCAMENTO SICURO : madre sensibile e responsiva (tempestività, coerenza e adeguatezza;

disponibilità emotiva), il bimbo potrebbe piangere durante la separazione ma al suo ritorno ricerca il contatto.

Successivamente il bambino, da adulto, svilupperà relazioni stabili e avrà fiducia nell’ambiente esterno.

-ATTACCAMENTO ANSIOSO-EVITANTE: la madre rifiuta il contatto fisico con il bambino, il bimbo,

quando la mamma torna, sembra indifferente. In futuro, il bambino farà fatica a fidarsi delle persone e sentirà la

necessità di controllare tutte le relazioni temendo gli abbandoni.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Simona94:) di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Nardi Emanuele.