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ENUNCIATO ENUNCIAZIONE.

= Stringa di significati coesi e = attuazione in un contesto specifico

coerenti dell’enunciato.

Es. “ho preso 3” Es.”ho preso 3, non devo dirlo a mia

madre”.

Saussure si occupa solo della Langue non gli

interessa il concetto

Significato e significante

La linguistica non si occupa dell’unione di una cosa e un nome, ma

bensì di un concetto e un’immagine acustica. Il segno in sé è quindi

la connessione tra i due.

Significato Concetto

Significante L’immagine acustica

 Fiore Significato

Significante Concetto a cui il segno

Sequenza di grafemi e rimanda

fonemi di cui è composto il (natura psichica)

simbolo.

F-I-O-R-E

8

Si parla di immagine acustica perché la sequenza di fonemi quando

si dice “fiore” rimane sempre la stessa.

Significato è di natura psichica o mentale perché non è mai

necessario portare un fiore con sé per parlarne e capirsi.

Significante non può essere mentale perché ognuno ha delle

immagini acustiche diverse. Ogni manifestazione del significante è

ovviamente diversa.

La realtà è indefinita e immensa, il “tipo” (= segno in sé) invece ci

fa orientare in essa.

“L’immagine acustica non è il suono materiale ma la

traccia psichica. Il segno linguistico è un’entità a due

facce. Noi chiamiamo segno la combinazione del concetto

e dell’immagine acustica. Noi proponiamo di conservare la

parola segno per designare il totale.”.

Le proprietà del segno

Le proprietà del segno (indipendenti dal singolo):

a. Arbitrarietà: il segno non è motivato. Il fatto che “Fiore” si

chiami cosi è dovuto ad una sedimentazione storico-culturale,

ma non c’è nessuna relazione motivata tra un segno e il suo

oggetto, tra significante e significato.

Arbitrarietà verticale: arbitrarietà tra lingue = lingue

diverse hanno lo stesso significato ma diverso

significante. Es. Fiore = Fleur.

Arbitrarietà orizzontale: in una lingua posso avere

due significanti diversi per lo stesso significato. Es. sheep

- matton (pecora viva – pecora morta).

9 b. Convenzionalità: La lingua è un sistema stabile riconosciuto

dai parlanti, le connessioni sono arbitrarie ma necessarie. Il

fatto che non sia motivata la connessione non significa che sia

soggettiva, ma è un’unione convenzionale, se no ognuno di noi

vivrebbe con un suo modo di chiamare le cose.

Es. io posso decidere con un mio amico che

momentaneamente il mio cane è un cavallo, per tutto il mondo

sarà un cane ma per noi è un cavallo.

Arbitrarietà e convenzionalità sono una la faccia dell’altra.

c. Opposizione: Ogni segno è definito dal fatto di non essere un

altro segno, esso infatti esiste in maniera opposta all’altro. Un

segno indica una ed una sola cosa, non un’altra.

Es. Il fonema T non è il fonema D.

Il segno non si può definire in maniera positiva. Nella lingua

non ci sono che differenze, dice Saussure.

1. Linearità (tipica del significante solo): Il significante è

lineare perché segue una successione definita nello spazio e

nel tempo si scrive “Pane” non “enap”.

Il problema nella teoria di Saussure

Saussure si accorge che esistono dei segni per cui alcune

proprietà non valgono, come l’arbitrarietà nel caso dei simboli.

Bilancia Giustizia

Simbolo = segno che non è totalmente arbitrario perché motivato

(grado 0 arbitrarietà = totalmente arbitrario, il simbolo non ha un

grado 0 di arbitrarietà) Peirce

03/11

Come studiare il segno

Per Peirce non si può studiare il segno se non all’interno di un

processo di significazione, quindi non da solo. Egli si occupa del

segno un po’ dal punto di vista pragmatico.

Come funziona il segno? Al di là della struttura, a cosa serve?

10 Teoria della conoscenza di Peirce

P. (filosofo) si occupa di gnoseologia (dura). Secondo lui non c’è

una realtà che il soggetto riceve passivamente, ma il soggetto

organizza e rielabora le cose al di fuori di lui.

Es. le illusioni ottiche.  Siamo noi a

riorganizzare ciò che

vediamo e a vedere o

una donna giovane è

una vecchia.

Le categorie

Per P. questa riorganizzazione però non è del tutto arbitraria, si

pensi all’esempio delle lenti colorate di Kant, noi non possiamo

scegliere se averle o meno. P. infatti crede che le categorie

attraverso cui il soggetto legge la realtà siano le stesse di cui la

realtà è fatta.

Queste 3 categorie sono dette da Peirce: Io/Soggetto

1. Primità Possibilità

Sono co - Secondità Fattualità (reale) Segno

2.

presenti 3. Terzità (o legge) Necessità

 Reale

1. Associata la presente, non ancora incarnata. La pura qualità la

possibilità.

2. Tutto ciò che è reale quindi concretamente esistente. Cos’è il

reale? Ciò la cui esistenza consiste nel nostro sbatterci contro

(def. Peirce). Es. il puntino rosso sul mio viso.

3. Riguarda l’interpretazione, che è una mediazione tra 1 e 2.

11

Inoltre Peirce parla delle 3 facce/aspetti del segno, formulando la

2

sua struttura triadica :

1. Segno o representamen il segno in sé che è la

rappresentazione, l’espressione di qualcos’altro da sé, ma di

cosa? L’oggetto (punto 2), quello che Saussure non aveva

considerato, lui parlava solo del significante che rimanda al

significato.

2. Oggetto inteso anche come stato di cose.

 3

3. Interpretante il segno che si genera nella mente

dell’interprete. L’interpretante può anche essere l’idea che

l’interprete si fa vedendomi vestita in un certo modo.

Messaggio che va

Media tra 1 e 2 interpretato

Segno

Interpretante: effetto mentale: idea

qualcuno che cade

Aiuto Laura

cado!

Giada oggetto

È su una scala. Habit Change* 10/11

Corre ad

aiutarla.

Lo schema spiega come funziona la comunicazione per Peirce.

Spiegazione schema.

Inizialmente la semiosi produce un interpretante o oggetto

immediato che corrisponde al primo effetto, quello previsto e

causato dall’insediamento del segno, quindi la comprensione e il

riconoscimento del segno stesso, l’idea che scatta nella mente alla

sua vista. Ma tale visione poi darà il via ad una serie di effetti ed

2 Saussure struttura diadica.

3 Interpretante ≠ Interprete ( colui che si occupa di decifrare il processo comunicativo

segnico, cioè colui a cui si rivolge la conversazione)

12

interpretazioni, questi ultimi costituiscono l’interpretante dinamico

(mi occupo del referente reale del segno, “proprio questo astuccio”

non generico come con interpretante immediato), momento

concretamente interpretativo di approfondimento e di vaglio di

diverse ipotesi di spiegazione.

Esso culminerà con l’interpretante Logico – finale che rappresenta

un’ipotesi di spiegazione ben fondata che blocca

momentaneamente la semiosi provocando un habit change.

*Habit change: effetto pragmatico del segno che raggiunge il

proprio obiettivo, cioè il segno produce un cambiamento nella

realtà dell’interlocutore, che non è l’azione stessa, ma la tendenza

4

all’azione (pragmaticismo ). Questo perché avviene

un’associazione tra il segno e l’interpretante (quindi

l’interpretazione del segno) cambierà qualcosa. L’associazione che

io faccio tra i due non è innata o casuale, ma viene dall’esperienza

dell’interprete, quindi si dice associazione appresa.

P. inoltre specifica che il significato del segno non dipende dalla

situazione pragmatica, ma in qualsiasi situazione quando si crea

nella testa dell’interprete quell’interpretante specifico egli ha la

tendenza a quell’azione specifica.

Es. Quando Laura sente gridare “aiuto cado!” sa che deve fare

qualcosa come correre ad aiutare, perché ha imparato dalla sua

esperienza che quando qualcuno grida “ aiuto” non è una cosa

positiva, oppure conosce bene Giada e sa che lo grida ogni volta

che è su una scala e quindi decide di non andare a vedere.

4 Che è diverso dalla pragmatica/pragmatismo, che indicano la corrente di pensiero secondo la

quale il vero significato del segno è l’azione che deriva dall’uso del segno stesso. Il

pragmatismo nell’esempio è l’azione di correre in aiuto, il pragmaticismo è la tendenza a farlo

ogni volta.

13 Classificazione dei segni: Peirce

Gli aspetti del segno

realtà

la

conoscere 14 Realtà

per Segno in sé Segno in Segno in

Representame relazione relazione

n all’oggetto all’interpretan

te

Primità/Possib Qualisegno Icona Rema

ilità Idea mentale di Somiglianza È rosso/È

rosso Fotografia di presidente

Idea mentale di Michelle Obama È un giallo

pallido (predicato)

Secondità/ Sinsegno Indice Dicisegno

Fatto Compresenza/

Un puntino rosso Questa biglia è

connessione fisica

sul viso rossa/Trump

la donna nella

Sono pallido in Questo libro è un

foto è Michelle

viso giallo

Obama. (enunciato: collega

(il segno riesce a il predicato al

significare perché soggetto)

ha una

connessione fisica

con l’oggetto)

Terzità/Legge Legisegno Simbolo* **Argomento

(deduzione,

!

Punto rosso = Convenzionalità induzione,

morbillo (segno che con il abduzione)

Pallido in viso = proprio oggetto ha tutte le biglie di

sto male un rapporto di questo sacchetto

(relazione tra convenzione) sono rosse; questa

1/2;legge di biglia viene da

rapporto tra 1 e 2) stop questo sacchetto;

questa biglia è

rossa.

Tutti i libri in

questo scaffale

sono dei gialli.

Questo libro

viene da questo

scaffale. Questo

libro è un giallo.

* è facile trovare segni misti come per esempio: natura

iconica + natura simbolica, oppure il segno dell’estintore su sfondo

15

rosso è sia icona (assomiglia ad un vero estintore, che simbolo

perché tutti sappiamo che indica la presenza di quell’oggetto.

** Argomento ci ragiono su. È

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A.A. 2018-2019
33 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andrea992806 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Petrosino Silvano.