Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 27
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 1 Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti esame Teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Teorie dell'informazione e della comunicazione. Glossario, 2009, S.Borella, G.Franchin Pag. 26
1 su 27
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VOCI CAPITOLO CINQUE:

- TRASMISSIONE/INFORMAZIONE/SIGNIFICAZIONE vs

INTERAZIONE/RELAZIONE/COMPRENSIONE-INTERPRETAZIONE: la trasmissione è il

passaggio di una risorsa da un soggetto ad un altro, anche inanimati. L'informazione è l'emissione

di un messaggio: esso non deve per forza essere compreso, recepito, interpretato. L'informazione

vuole ridurre l'incertezza: se aumenta l'incertezza, essa non è ben riuscita. La significazione indica

una potenzialità di senso. Questi tre termini non si possono confondere con il comunicare, che si

caratterizza invece per partecipazione, cooperazione, condivisione, intenzione di produrre e

scambiare un senso il più possibile condiviso. Fanno parte del comunicare invece i termini

interazione, relazione e comprensione. L'interazione è il contatto, fisico o psichico, tra individui e

sottolinea il fatto che essi possono influenzarsi a vicenda. Il rapporto con l'altro si sviluppa in una

serie di interazioni che, grazie ad una relazione, ci permettono di generare dei modelli in grado di

creare aspettative sulle interazioni future. Ecco quindi che la comunicazione è un continuo fare

ipotesi e verificare la loro fondatezza, è un dedurre e indurre, è un interpretare.

- SENSO: noi consideriamo come sensato tutto ciò che si oppone al non-senso. Greimas afferma

che il senso si può considerare in due modi: 1. ciò che permette le operazioni di parafrasi o

transcodifica 2. Ciò che fonda l'attività umana in quanto intenzionalità. Il senso è contrapposto al

significato ed è il nostro modo di guardare e dire la realtà. Il senso è la condizione della

significazione: non lo diciamo mai ma ne vediamo sempre le articolazioni nei significati.

- FUNZIONALISMO: corrente semiotico-linguistica che nasce a Praga. Mentre lo strutturalismo si

concentra su come avviene la comunicazione, il funzionalismo si concentra sulle finalità e sulle

funzioni della comunicazione (perché comunichiamo?). Gli esponenti più importanti sono:

Jackobson, Teubeskej, Buhler, Martinet. Il dibattito tra i diversi studiosi porterà alla creazione di un

modello, portato poi alla realizzazione da Jackobson, costituito da sei fattori a cui sono collegate

sei funzioni comunicative. Il pensiero di Buhler è stato molto importante per la creazione del

modello. Egli definisce "senso linguistico" lo scopo del linguaggio e individua tre funzioni presenti

in ogni enunciato: espressiva, nella quale il mittente mostra qualcosa di se, appellativa, nella quale

il messaggio viene pensato in funzione del destinatario e rappresentativa, nella quale il parlante

utilizza il linguaggio per riferirsi ad un oggetto o stato. Mickarovsky aggiungerà poi una funzione

estetica, nella quale i segni di un codice attirano l'attenzione su se stessi (funzione tipica della

poesia). Le funzioni del linguaggio poi aumenteranno e infatti il modello di Jackobson ne

comprende sei. Inoltre Buhler afferma che il segno può essere sintomo, in quanto dipendente dal

mittente, segnale, in quanto richiama l'ascoltatore, o simbolo, in quanto corrisponde ad un oggetto

o fatto. Le varie funzioni si concentrano sulla duttilità (flessibilità) e creatività della comunicazione.

Gli esseri umani sono creativi e possono dare informazioni false o informazioni metalinguistiche

che consentono all'interlocutore di comprendere che il parlante sta scherzando (ESEMPIO:

dicendo "torna a casa a piedi" non ti voglio lasciare a 30 km da casa ma ti sto solo prendendo in

giro). Spetta all'interlocutore comprendere e eventualmente giudicare se la funzione è appropriata.

- ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE: gli assiomi della comunicazione sono stati elaborati dalla

scuola di Palo Alto (California) di cui l'esponente più significativo è Paul Watzlavik e indicano gli

elementi sempre presenti in una comunicazione:

1. NON SI PUÒ NON COMUNICARE: la comunicazione è costitutiva dell'essere umano. In

qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si comunica

sempre qualcosa.

2. IN OGNI COMUNICAZIONE CI SONO ASPETTI VERBALI E ASPETTI NON VERBALI: sia gli

aspetti verbali che gli aspetti non verbali (tono, volume della voce, gesti) contribuiscono al senso di

una comunicazione. Le comunicazioni più complesse sono quelle in quei questi aspetti non

convergono verso un unico senso.

3. IN OGNI COMUNICAZIONE C'è UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE:

l'aspetto di contenuto è l'oggetto palese della comunicazione mentre l'aspetto di relazione riguarda

i rapporti tra i comunicanti, le informazioni che essi si scambiano su se stessi. Tale contenuto

pragmatico fa da guida alla codifica e decodifica in quanto lo stesso messaggio, espresso sotto

forma di minaccia, ordine, esortazione, cambia completamente il senso della comunicazione.

Generalmente non si discute sul contenuto ma sulla relazione poiché da essa dipende la sanità

della comunicazione. A tal proposito è importante il feedback (vedi voce successiva).

4. LA COMUNICAZIONE È UN PROCESSO CIRCOLARE: la comunicazione non è un processo

lineare ma complesso in cui ogni elemento che influenza è a sua volta influenzato. Non esiste un

"inizio assoluto" ma esso è scelto in modo soggettivo dagli interlocutori. La punteggiatura e le

pause ci aiutano a creare una gerarchia fra i messaggi.

5. GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI: le

comunicazioni simmetriche avvengono tra persone che hanno stesso potere e stessa funzione

(due amici, due studenti), le comunicazioni complementari avvengono tra persone che hanno

poteri e funzioni differenti (professore e studente).

- FEEDBACK: esso indica la risposta del destinatario. feedback positivo ("hai ragione"): riconosce

sia il contenuto che la componente relazionale della comunicazione. Feedback negativo ("ti stai

sbagliando"): nega o critica il contenuto ma riconosce la relazione: l'interlocutore ha ascoltato, ha

seguito e ha dato una risposta.

- ATTO LOCUTORIO/ILLOCUTORIO/PERLOCUTORIO: Austin afferma che ogni volta che

parliamo compiamo tre atti:

- atto LOCUTORIO: è la componente fisica del parlare. Comprende l'atto fonetico, cioè la

combinazione di particolari suoni, l'atto fatico, cioè la produzione di parole e frasi seguendo un

determinato lessico e l'atto retico, cioè l'uso di frasi dotate di significato. È un atto locutorio il

semplice proferimento di parole di significato.

- atto ILLOCUTORIO: è la componente intenzionale del parlare (ciò che il parlante intende fare

attraverso l'atto locutorio).

- atto PERLOCUTORIO: è il momento in cui l'atto linguistico raggiunge il destinatario e lo cambia.

CAPITOLO 6: MEDIA

Il Novecento viene considerato il secolo dei media.

DEFINIZIONE: I media sono strumenti socio-tecnologici che fungono da intermediari nella

comunicazione tra soggetti. La lavatrice non è un medium poiché non consente la comunicazione

tra soggetti.

TIPI DI MEDIA: I media consentono sia la comunicazione uno-a-uno (telefono) che uno-a-molti

(radio, televisione). I media che consentono la comunicazione uno-a-molti vengono chiamati

MASS MEDIA. I NEW MEDIA presentano le seguenti caratteristiche: personalizzazione,

interattività, bi-direzionalità della comunicazione. Un esempio di new medium è internet.

TECNOLOGIA E SOCIETA’: I media comprendono sia la componente tecnologica che la

componente sociale:

-COMPONENTE TECNOLOGICA: sono strumenti tecnologici;

-COMPONENTE SOCIALE: sono strumenti che nascono e si sviluppano in stretta relazione con la

componente sociale.

Thompson distingue tre tipi di interazione umana:

1.INTERAZIONE FACCIA A FACCIA: i soggetti si trovano nello stesso luogo e nello stesso tempo;

impossibilità di equivoci grazie agli indizi simbolici. Gli indizi simbolici derivano dalla compresenza

fisica e alcuni esempi sono espressioni del volto e linguaggio del corpo;

2.INTERAZIONE MEDIATA: i soggetti si trovano in luoghi e tempi diversi; la possibilità di equivoci

aumenta; l’interazione è mediata da un mezzo tecnico come un foglio di carta nella scrittura di una

lettera, i fili elettrici nella conversazione telefonica, il web nella mail;

3.QUASI-INTERAZIONE MEDIATA: i soggetti si trovano in luoghi e tempi diversi; la possibilità di

equivoci è elevata; l’interazione viene mediata dai mass media; si parla di quasi-interazione perché

la comunicazione è tende ad essere unidirezionale. Vi è infatti un rapporto asimmetrico tra colui

che invia e colui che riceve. Il ricevente partecipa alla comunicazione, ma in maniera inferiore

rispetto all’emittente. ES: il giornalista pubblica una rivista (emittente) e i lettori inviano in redazione

delle lettere (destinatari); un’impresa intraprende uno studio di mercato (emittente) e i risultati dello

studio dipendono dal comportamento dei consumatori (destinatari). I mass media sono al centro di

una grande discussione: alcuni sostengono che essi determinano la passività del singolo, che non

viene considerato come individuo dotato di proprie caratteristiche, ma come individuo dotato di

caratteristiche standard; altri invece sostengono che essi incentivino la democrazia, la crescita e lo

sviluppo delle masse.

I mass media sono organizzati in BROADCASTING. Nel broadcasting le informazioni e i contenuti

vengono trasmessi in un luogo e in un tempo programmati.

I new media sono organizzati in NARROWCASTING. Nel narrowcasting è possibile accedere alle

informazioni e ai contenuti in qualsiasi luogo e tempo. ES: tv on demand, programmi in streaming.

I recenti new media sono organizzati in PODCASTING. L’emittente e il ricevente sono sullo stesso

piano. Infatti il ricevente può aumentare, aggiornare e modificare le informazioni e i contenuti

derivanti dall’emittente. ES: Internet, Yahoo!

A proposito della comunicazione mediale, Sorice distingue tra modello macro-sociali e modelli

micro-sociali. I modelli macro-sociali si fondano sull’idea di TRASMISSIONE e mirano

all’informazione. I modelli micro-sociali si fondano sull’idea di dialogo e mirano all’interattività. Nella

classificazione delle teorie relative alla comunicazione di massa, Wolf individua tre elementi

chiave:

1.il contesto storico, sociale ed economico in cui la teoria nasce o si diffonde;

2.teoria sociale presupposta o richiamata dalla teoria comunicativa;

3.modello comunicativo descritto dalla teoria.

Per quanto riguarda il rapporto tra media e società possiamo distinguere due approcci:

-AMERICANO: più pratico; si concentra sugli obbiettivi che enti pubblici e privati intendono

raggiungere investendo nel settore dei media;

-EUROPEO: più teorico; elabora una t

Dettagli
A.A. 2016-2017
27 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.cozzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Petrosino Silvano.