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COGNITIVO.

SPECCHIO LABIRINTO: più specchi si riflettono tra loro dando vita ad una

moltiplicazione di immagini in cui diventa difficile distinguere tra ciò che è reale e ciò

che non lo è. Lo SPECCHIO CORNICE in cui un’immagine prima ancora che riflessa è

incorniciata, SPECCHIO INFRANTO attesta un momento di grave crisi in cui la realtà

sembra andare in frantumi, lo SPECCHIO TENTAZIONE dove ciò che si riflette è

oggetto del desiderio di qualcuno, SPECCHIO SHOCK in cui l’apparizione di

un’immagine allo specchio genera un effetto sorpresa, lo SPECCHIO SOGLIA dove ciò

che conta è l’idea che l’immagine riflessa rinvii ad una realtà diversa, lo SPECCHIO

VUOTO sulla cui superficie qualcosa si riflette e dopo non c’è più e quindi se ne vuole

rimarcare l’assenza.

Le possibilità di mostrare un soggetto sono inscrivibili in tre grandi categorie:

1. Presuppone la coesistenza in una stessa inquadratura di immagine reale e

riflessa dunque del personaggio che si specchia avrò due immagini da due punti

di vista.

2. Di un personaggio che si specchia può essere mostrata anche solo l’immagine

reale o riflessa, ponendo l’accento diversamente su quello che potrebbe essere

o diventare.

Due casi estremi sono la camera sguardo ovvero l’immagine ravvicinata spesso un

primo piano dell’immagine riflessa del personaggio così come questi si vede, la

camera specchio è l’immagine ravvicinata del personaggio come vista dallo specchio

che si trova di fronte a lui. Questi due tipi di inquadratura possono confondersi.

3. L’inquadratura di un personaggio allo specchio può comprendere diverse

possibilità.

Esempio: Easy Rider di Dennis Hopper

Billy, Wyatt e George entrano in un diner, le loro moto, i lunghi capelli, l’aspetto da

hippy suscita aspri commenti degli avventori locali. Si distingue però un gruppo di

ragazze che sembrano molto eccitate dall’arrivo dei tre giovani. La scena si sviluppa

alternando inquadrature e frammenti di dialogo dei motociclisti, degli avventori locali e

delle ragazze. Mentre Bill, Wyatt e George sono seduti al centro del diner, gli altri

occupano i tavoli a fianco di una parete, sulla quale si trovano una serie di specchi.

Mentre le inquadrature dei tre protagonisti mostrano solo loro, quelle sugli altri clienti

possono mostrare anche il fuoricampo.

Esempio: Carlito’s Way di Brian De Palma

La scena di dialogo tra Carlito e Saso. La conversazione avviene in un locale notturno

ed è filmata in un classico campo/controcampo. Tuttavia lo specchio che si trova alle

spalle di Saso mostra il volto di Carlito, quando la mdp è alle spalle di Saso. De Palma

trasforma le naturali caratteristiche di una scena di dialogo facendo si che il volto di

Carlito sia sempre presente.

Esempio: 8 ½ di Fellini

Lo specchio è fondamentale in quanto presenta il personaggio di Guido. Dopo una

lunga sequenza onirica, Guido si risveglia di soprassalto in albergo dove si trova

circondato da medici e parenti. Dopo aver risposto ad alcune domande ed accolto un

suo amico, si alza e va in bagno. Le inquadrature offrono sempre degli scorci, le mani,

le spalle. È un esempio di presentazione in differita che ritarda il momento

dell’enunciazione dell’immagine.

Infatti il personaggio ci viene rivelato solo quando in bagno lo specchio lo metterà in

mostra. Gli effetti espressivi che accompagnano quest’inquadratura: il primo è

costituito dall’accompagnamento musicale della Cavalcata delle Valchirie di Wagner, il

secondo visivo passa attraverso la lampadina che lo stesso Guido accende davanti allo

specchio e determina il passaggio dall’immagine del suo volto dall’ombra alla luce. Il

climax della presentazione di Guido, il cui apice è l’inquadratura del suo volto, ricorre

ad un’immagine riflessa che lo introduce subito all’insegna di uno scrutarsi.

Esempio: le due inglesi di Truffaut

Abbiamo qui uno specchio epilogo nella sequenza conclusiva. Claude si aggira solo

quando improvvisamente si ritrova davanti un’auto, qui si specchia nel finestrino, il

primo piano ci mostra l’immagine riflessa. Si succedono tre inquadrature: una mezza

figura di spalle e in secondo piano l’immagine riflessa, il primo piano in soggettiva

dell’immagine riflessa e di nuovo il piano d’apertura.

L’inquadratura è particolare in quanto ci mostra quello che vede il personaggio ma al

tempo stesso il personaggio. Egli esclama “sembro vecchio oggi”. Truffaut affida allo

specchio il compito di un’amara constatazione, sancisce la fine di un’epoca, della

stagione degli amori.

Esempio: Eva contro Eva di Mankiewicz

Anche in questo caso lo specchio è epilogo ma anche autoriflessivo.

Il film racconta la storia di una diva Margo Channing che assume una segretaria Eva,

questa poco alla volta prende il suo posto. Un giorno appena Eva torna a casa trova

una giovane studentessa sua fan Phoebe che riesce a farsi assumere come segretaria.

La storia quindi si ripete, nelle ultime inquadrature vediamo Phoebe che indossa un

mantello della diva guardandosi allo specchio che moltiplica all’inverosimile la sua

immagine. Dunque lo specchio proietta i suoi desideri. Inoltre nel film lo specchio è

presente più volte, lo notiamo ad esempio quando Eva scorta l’intrusa si volta e si

vede il suo volto in un piccolo specchio, oppure quando Phoebe va a versare da vere a

Eva s vede il suo riflesso nello specchio dove per la prima volta Eva l’aveva scorta

(Phoebe viene introdotta proprio grazie ad uno specchio, quando Eva torna a casa e si

versa da bere e la vede dietro di lei).

Esempio: Taxi Driver di martin Scorsese

Travis Bickle è solo davanti allo specchio e finge pistola alla mano di prendersela con

uno dei suoi nemici. La scena si apre con un dettaglio dell’arma, l’uomo si vede in

riflesso. In questo caso l’immagine ha il compito di rafforzare. Ad un certo punto

l’immagine passa a Travis attraverso una rapida panoramica, da questo momento si

concentra sull’immagine reale. Lo specchio show. Travis non ha altri con cui parlare se

non se stesso.

Esempio: Lo strano caso del Dr. Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis

Stevenson

Lo specchio non assume un ruolo preciso ma grazie alla sua presenta lo sventurato ma

colpevole Jekyll può osservare i terribili e devastanti risultati della sua trasformazione

in Mr. Hyde. La sequenza mostra Jekyll seduto davanti al suo organo, si alza, una

soggettiva mostra scorrere davanti ai suoi occhi l’appartamento dove si trova un

grande ingresso e un grande specchio. Solo a questo punto ci viene enunciata

l’immagine del protagonista, il suo volto in mezza figura. L’enunciazione avviene

quindi attraverso un riflesso.

Esempio: L’inquilino del terzo piano di Roman Polanski

Il film narra la drammatica vicenda di un impiegato polacco che a Parigi prende in

affitto un appartamento di una donna che si è suicidata buttandosi dalla finestra. Poco

alla volta l’uomo si identificherà con la donna, lo vediamo aprire la porta a specchiera

di un armadio trovare il vestito della donna e indossarlo, vittima di un processo

schizofrenico. Attraverso l’uso di specchi rinvia al tema del doppio, l’uomo si riflette

negli specchi.

Esempio: A.I. Intelligenza artificiale di Steven Spielberg

Poco dopo che Henry ha portato alla moglie Monica il piccolo androide per sostituire il

figlio Martin in coma irreversibile vediamo alcune scene: l’androide osserva delle foto

di famiglia e si vede la sua faccia riflessa nella foto, proprio tra i due genitori e il

bambino. Mentre i due discutono vediamo la donna seduta, l’uomo di fronte a lei e la

sua immagine riflessa su una serie di specchi come a voler moltiplicare la sua dolcezza

per costringerla a prendere una decisione. David è in camera il suo riflesso è su una

foto in camera del bambino in coma. La donna vede oltre la porta del bagno

l’immagine scomposta del bambino dietro il vetro.

Spielberg mette in scena una serie di scene in cui sottolinea il fatto che David è il

doppio di Martin e l’indecisione della madre nell’adottarlo.

Esempio: Face/off due facce per l’assassino di John Woo

La pellicola narra la storia di un agente dell’FBI Sean che per sventare dei piani

criminali di un terrorista ne assume le sembianze, altrettanto però farà il terrorista.

Dopo l’intervento vediamo che il detective si risveglia con la faccia del suo

antagonista, si guarda davanti a uno specchio a tre ante ma arrabbiato lo distrugge.

L’uso dello specchio per sviluppare il tema del doppio giunge al suo apogeo quando i

due si incontrano in un salone dove ci sono una serie di specchi. Brusche panoramiche

mostrano i due e i proiettili che volano. I due per colpire il proprio avversario sono

costretti a sparare sulla propria immagine. La logica speculare della scena è

alimentata dalla presenza degli specchi. Quando fanno fuoco si vedono i rispettivi

proiettili passare attraverso lo specchio.

Il tema del doppio può anche essere inteso da un punto di vista strettamente

narrativo, riferito a quelle situazioni in cui un personaggio si trova di fronte ad una

scelta che lo può trasformare. Questo accade in Psyco.

Esempio: Psyco di Alfred Hitchcock

Marion rientrata in casa è indecisa se rubare o meno il denaro che il suo capufficio le

ha lasciato per depositarlo in banca. La scena è costruita sull’alternanza di

inquadrature oggettive del volto di Marion e le sue soggettive della busta con il

denaro. Attraverso il montaggio il regista rappresenta l’idea della tentazione. Proprio a

metà scena Marion si ritrova a fissare il suo volto davanti allo specchio, questo perché

se ruberà il denaro diventerà un’altra persona.

Esempio: Matrix dei Wachowski

Neo si trova davanti a Morpheus che gli offre due pillole, la pillola blu che lo farà

rimanere alla vita di sempre, la pillola rossa lo porterà in un mondo diverso, ovvero

quello reale.

Neo sceglierà ovviamente la pillola rossa, la scena e la scelta ci viene mostrata

attraverso un campo controcampo. Quando Neo decide vediamo la scena riflessa nelle

lenti scure di Morpheus.

Le due immagini riflesse vogliono amplificare la dimensione virtuale del film.

Il guardarsi allo specchio di un personaggio è l’occorrenza più frequente.

Esempio: Sussurri e grida di Ingmar Bergman

La bella Maria e il dottor David che è stato un tempo il suo amante, sono soli in una

stanza. L’uomo invita la donna ad avvicinarsi allo specchio e guardarsi. Si avvia cosi

un lungo primo piano che mostra il volto della donna mentre osserva il s

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Publisher
A.A. 2013-2014
58 pagine
8 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ladycroft17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie del cinema e dell'audiovisivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vitiello Guido.