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C) LA SFIDA DEI NATIVI AI SISTEMI DELLA FORMAZIONE

6. A SCUOLA MI ANNOIO:

Si è verificato che, dall'avvento del digitale, più anni passano e migliori sono i risultati

ottenuti nei test di apprendimento: i bimbi che sono da più tempo a contatto con esso, vivono

in un contesto socioeconomico più favorito. Chi può accedere a Internet può trovare una

quantità enorme di informazioni e maggiori rispetto a chi non ce l'ha.

-LA COEVOLUZIONE TRA INTELLIGENZA DIGITALE E TECNOLOGIE:

Essere cittadini digitali implica pure saper gestire in maniera più flessibile il proprio rapporto

con lo spazio e il tempo dell'apprendimento. Un esempio di questo accoppiamento tra reale

e virtuale è dato dalla piattaforma e-learning o un ambiente online di formazione. L'ambiente

didattico "arricchito dalla tecnologia" diviene cooperativo con la cultura partecipativa e l'I.D.

dei nativi.

7.GLI STILI DI APPRENDIMENTO E GLI STILI DI INSEGNAMENTO:

-I PERSONAL MEDIA E L'APPRENDIMENTO:

Per comprendere le pratiche degli studenti 2.0, è necessario interpretare correttamente il

termine "personalizzazione", tendenza specifica della cultura partecipativa. Il termine ha 2

tendenze:

1)nuova modalità di erogare servizi pubblici, che si caratterizza per la possibilità di co-

produrli;

2)nuova "grammatica" didattica che pone l'accento su concetti quali comunità di

apprendimento, centralità dello studente e apprendimento personalizzato.

L'ICT (Information Communication Technology) è l'insieme dei metodi che realizzano sistemi

di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni. ICT è uno strumento che dà la

possibilità allo studente di co-costruire il proprio percorso di apprendimento e di

personalizzarlo. Lévy mette in risalto le differenze tra il modello comunicativo digitale e

quello gutenberghiano:

MODELLO DIGITALE MODELLO GUTENBERGHIANO

1)i media digitali sono molecolari: modello 1)i mass media di Gutenberg sono molari,

molti-molti e comunicazione interattiva basati sulla struttura gerarchica uno-molti,

bidirezionale si rivolgono a "studenti massa", tutti identici

2)Rete orizzontale e biunivoca 2)Rete verticale e univoca (dal centro alla

periferia)

3)Costi più elevati negli investimenti dei 3)Costi nettamente più contenuti

media: si sta cercando di contenere i costi

(es. Linux)

-LA TRASFORMAZIONE DELLA DIDATTICA:

Sono 4 le grandi aree di impatto dell'innovazione prodotta dal digitale e dal Web2.0 sugli stili

di apprendimento dei nativi:

1)forte crescita dei comportamenti di ricerca/esplorazione, privilegiare il learning by doing;

2)una naturale fluency tecnologica che li porta a considerare il web il media primario del

sapere;

3)forte crescita dei comportamenti di collaborazione e cooperazione tra pari;

4)forte tendenza all'espressione individuale e delle proprie idee attraverso i blog e social

network.

Dunque si devono adattare le infrastrutture e le pratiche quotidiane degli insegnanti. Inoltre

gli studenti vogliono imparare a fare da soli, a essere indipendenti e trovare da soli il proprio

stile di apprendimento. Tutto ciò ci fa capire quanto sia urgente allineare gli stili di

insegnamento a una generazione che apprende in conformità all'I.D. e ha sviluppato nei

contesti informali una nuova cultura partecipativa, fondata sull'interazione, multitasking e

peering (interconnessione tra due sistemi autonomi). I nativi digitali infatti imparano già dal

"fare" sul web più che dai libri, e dunque sono più disposti a una didattica di tipo comunitario

e cooperativo. Il nuovo stile cognitivo dei nativi è molto simile alla cultura partecipativa di

Jenkins: vedono il sapere come un processo dinamico di co-costruzione. Apprendono online

secondo le regole del "etica hacker": gioco, cooperazione e gratuità.

-IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI:

I nativi digitali non vogliono più ascoltare solo l'insegnante, vogliono imparare

dall'esperienza, in gruppo, usare il PC: desiderano un apprendimento più attivo,

personalizzato e sociale. Il Regno Unito è stato forse il primo paese ad aver adeguato il

proprio sistema educativo. Col mutamento degli stili cognitivi, muta anche il ruolo stesso

dell'insegnante: essa deve integrare nuove competenze ed essere "docente abilitato

digitalmente". Esistono due facilitatori online:

1)l'e-tutor relazionale: è la principale figura di riferimento dello studente durante tutto il

percorso di studio online, che deve sapere gestire competenze disciplinari, relazionali e

tecnologiche.

2)l'e-mentor: fornisce agli studenti un aiuto sui contenuti e sulle attività del percorso

didattico online. L'e-mentor opera in modo strettamente collegato col docente titolare.

8. I NUOVI AMBIENTI DELLA FORMAZIONE:

-IL TECHNOLOGY ENHANCED LEARNING:

Un'aula scolastica che possa divenire un ambiente formativo anche digitale è un'aula

attrezzata, dotata di copertura Wifi e con un Lavagna interattiva multimediale (LIM) e per gli

studenti un tablet touch. Ci saranno sempre meno lezioni frontali e più pratiche learning by

doing cooperativo. Ci sono varie attività didattiche online (le e-tivities) da poter fare: il

webquest sono esercitazioni che permettono allo studente di potenziare le proprie capacità

di analisi, sintesi e valutazione critica; il field trip è un percorso di esplorazione e

costruzione guidata di un oggetto. Così si è creato il modello di "formazione digitalmente

aumentato" cioè il "technology enhanced learning": il PC è il luogo, lo spazio reale e

virtuale ricco di mezzi, strumenti, sostegni per l'apprendimento, in cui chi impara è

protagonista del proprio sapere, in cui si collabora, si scambiano e condividono idee. Per ora

le nostre classi non sono nè comunità di apprendimento (scopo di acquisire conoscenze)

nè comunità di pratiche (scopo di trovare soluzioni a problemi), ma semplici luoghi di

trasferimento di contenuti. Ancora non è stato applicato un gran cambiamento nelle scuole,

si tende sempre a utilizzare di più il libro ed emerge spesso tra gli insegnanti un

atteggiamento "tecnofobico".

9. IL RUOLO DEGLI EDITORI E DEI CONTENT PROVIDER:

Il libro è il prototipo di una concezione formativa trasmissiva,che tende a costruire il senso

della formazione attraverso la successione dei significati giustapposti. Gli editori italiani che

ogni anno propongono nuovi volumi "gutenberghiani", ora per legge devono predisporre

"libri misti", analogici e digitali insieme. Lessìa = unità minima di significato e nell'ipermedia

non è per forza alfabetico, ma può coincidere pure con un'immagine, un video. Dunque lo

spazio della scrittura elettronica e l'ambiente della comunicazione in rete sono un continuum

sempre modificabile, i percorsi non sono più lineari ma a rete. Inoltre lo studente digitale può

partecipare ad aggiungere lessìe e personalizzare contenuti. Oggi l'editoria dovrebbe

essere definita "economia dei contenuti digitali e di rete" o "content digital economy". I

principali attori in questo content economy sono 3:

1)gli editori in transizione verso il digitale (Mondadori, RAI);

2)i colossi dell'informatica tradizionale (IBM, Microsoft, Apple) e dell'economia di rete

(Google);

3)i grandi provider globali di telefonia mobile (Vodafone) come produttori di hardware

(Nokia).

-VECCHI E NUOVI EDITORI:

Le imprese editoriali analogiche (quelli gutenberghiani) dovranno digitalizzare i loro

contenuti, ridefinire la propria offerta commerciale adeguandola alle esigenze e agli stili di

consumo dei nativi, disporre di sistemi digitali di integrazione tra aula reale e virtuale. Si

muovono già da tempo verso la content economy digitale i grandi player del mercato ICT:

Google, Apple, Amazon, Microsoft..

D. ISTRUZIONI PER GENITORI E INSEGNANTI

10. LA SOCIETA' INFORMAZIONALE:

-PERCHE' GLI ADULTI SONO IMMIGRANTI DIGITALI:

Tutti quelli nati prima del 1996 (in Italia fino al 2000) sono immigranti digitali perchè sono

cresciuti in una società dove Internet non era la tecnologia caratterizzante e il modello

gutenberghiano ancora dominava. Oggi però siamo nell'era dell'informazione veloce e del

capitalismo informazionale. L'elemento catalizzatore del nuovo modello sociale è proprio

l'esplosione della rete Internet. Transizione dalla Galassia Gutenberg a quella digitale.

Quella di adesso è una società "dei flussi", nel senso che le nostre istituzioni globali sono

costituite da un continuo scambio di flussi di informazioni digitali. La rete globali dei flussi

informazionali organizza la posizione degli attori e delle organizzazioni all'interno della

società e dell'economia: infatti la marginalità o la centralità di un'area dipende dal suo tasso

di interazione con la rete digitale. La rete dei flussi è soggetta a una dinamica trasformativa

molto veloce: al potere dei flussi, che è globale, si contrappone il potere dell'identità. La

società in rete è una società "del rischio", visto che questa logica dei flussi informazionali

globali tende ad andare in rotta di collisione con l'affermazione dell'identità individuali, locali,

etniche. I flussi di immagini, suoni e messaggi sono l'elemento esistenziale per la società in

rete: l'immobilità della stampa e della tv non sono più in grado di reggere l'urgenza sociale di

scambiare e condividere nuove informazioni e tendenze. La conoscenza, la formazione

tendono a diventare una potentissima leva per il cambiamento delle organizzazioni e della

società:Rifkin chiama ciò"capitalismo culturale".

La "società in rete" e il "capitalismo culturale" vanno di pari passo con l'affermarsi delle

tecnologie digitali della comunicazione.

-IMMIGRANTI E NATIVI DIGITALI: UNA DIFFERENZA ANTROPOLOGICA:

Immigranti: tutti quelli nativi prima del 1996, cresciuti in una società caratterizzata dalla

diffusione della produzione industriale di massa, dai mezzi di comunicazione di massa (in

primis la TV), e dalla passività del corpo sociale rispetto alle decisioni politiche. Ma oggi la

"cultura partecipativa", con la personalizzazione dell'offerta e il tener conto dei desideri dei

consumatori sta trasformando anche gli immigranti in prosumers (utente che da ruolo

passivo ne assume uno più attivo nel processo di creazione, produzione, distribuzione e

consumo). Questo passaggio da passivo ad attivo si nota dall'

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
9 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Letiii93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Ferri Paolo Maria.