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Gli schemi motori e posturali di base

Schemi motori di base: strisciare, rotolare, afferrare, portare, arrampicare, camminare, correre, saltare, lanciare, calciare

Schemi posturali di base: flettere, addurre, estendere, abdurre, ruotare, slanciare, elevare, torcere

Sono importanti questi schemi perché impegnano le capacità motorie coordinative e condizionali. Devono essere sviluppati secondo il criterio della polivalenza e della multilateralità.

  1. Un primo principio educativo sostiene che in ciascuno stadio di sviluppo occorre che l'educatore realizzi le condizioni per ampliare il più possibile il repertorio degli schemi (tante attività per un obiettivo)
  2. Un secondo principio educativo sostiene che lo sviluppo degli schemi motori può essere ottimale solo se anche nelle altre aree della personalità si realizzano adeguati sviluppi. Di conseguenza bisogna sviluppare anche:
  • Area intellettiva: fa sì che ogni esercizio impegni mentalmente
l’allievo-Area affettiva: fa si che gli allievi si sentino bene, considerati affettivamente erispettati-Area sociale: fa si che dentro e fuori dal campo il bimbo si senta parte di un gruppo3)Un terzo principio educativo sostiene che gli schemi motori si attuano e sisviluppano CON e NEL movimento. (Non posso pensare di sviluppare l’abilità di saltarese non salto mai).IL CARICO MOTORIOCon l’espressione carico motorio si intende l'insieme delle attività dell'allenamento.Per risultare utile ai fini di migliorare le capacità e le abilità del bambino/a o delragazzo/a, esso deve superare per intensità, variabilità, durata, quantità eintenzionalità le azioni della vita quotidiana. Deve conformare a due principi:-PRINCIPIO DELLA POLIVALENZA: stimolare gli schemi motori integrandoli con le areedella personalità-PRINCIPIO DELLA MULTILATERALITA’: consiste nella scelta di mezzi e di esercizi

L'uso e la combinazione degli schemi motori consente il passaggio da azioni motorie semplici ad altre più complesse: le abilità motorie. Queste ultime derivano dalla combinazione di schemi motori di base e di capacità motorie. L'apprendimento di queste abilità richiede un numero elevato di ripetizioni ed esperienza.

Per poter affermare che c'è stato un apprendimento (che non è visibile dall'educatore) bisogna che quel determinato gesto motorio riesca bene ogni volta che viene effettuato e l'errore appare occasionale.

L'apprendimento delle abilità dipende da individuo ad individuo e dipende da:

  • Età
  • Numero di programmi memorizzati nell'esperienza o apprendimento
  • Capacità di analizzare la situazione attraverso il sistema sensomotorio
  • Capacità di usare i feedback sensoriali

Le diverse fasi di apprendimento di un'abilità motoria:

  1. FASE DI COORDINAZIONE GREZZA.

L'azione avviene in modo impreciso e in modo grossolano. Si fanno tanti errori e manca il timing esecutivo che rende il movimento poco fluido. È la vera fase di apprendimento. L'educatore dovrà contribuire a formare nell'allievo una corretta rappresentazione mentale dell'azione e deve aiutare i ragazzi verbalmente e visivamente e dare loro pochi feedback.

2) FASE DI COORDINAZIONE. Maggiore qualità e discreto timing e fluidità. Fase di consolidamento. L'educatore deve mantenere alta la motivazione dell'allievo.

3) FASE DI COORDINAZIONE AVANZATA. Fase più avanzata dell'apprendimento, l'abilità viene automatizzata e si può distogliere l'attenzione dall'abilità per spostarla su altri aspetti. Fase di adattamento al gesto dove cambio o adatto il programma motorio alla modifica improvvisa della situazione o condizioni esterne. L'educatore deve stimolare gli allievi, evitare

Ripetizioni in condizioni standard degli stessi gesti. LE CAPACITÀ MOTORIE si dividono in:

  1. CAPACITÀ COORDINATIVE: si basano su condizioni legate al SN, fisiologiche e psicologiche che consentono al soggetto di apprendere, organizzare, controllare e adattare il movimento. SVILUPPANO TRA 6 E 12 ANNI. Capacità di equilibrio, orientamento, anticipazione motoria, reazione, combinazione motoria. Metodi per svilupparle:
    • Variazione dell'esecuzione del movimento con multilateralità e polivalenza
    • Combinazione di abilità già controllate
    • Esercitazioni su percorsi variati e misti
    • Esercitazioni per contrasto: vicino-lontano, rapido-lento, alto-basso
    • Esercitazioni in cui l'allievo è lasciato libero di decidere da solo come risolvere il problema motorio
  2. CAPACITÀ CONDIZIONALI: determinano la condizione fisica e sono rappresentate da: Forza, Velocità, Resistenza. SVILUPPANO A PARTIRE DAI 13 ANNI.

LA TEORIA DELLO SCHEMA:

L’acquisizione di regole generali derivate dalle relazioni che si stabiliscono tra informazioni provenienti da fonti diverse. La teoria dello schema chiama in causa i due principali meccanismi di controllo del movimento ovvero circuito chiuso (trova il suo elemento fondamentale nella presenza del feedback) e circuito aperto. Punto centrale del processo di controllo a circuito chiuso è il meccanismo di memoria e di feedback. Tramite ripetizioni corrette il circuito porta al perfezionamento della traccia mnestica, su essa è possibile la rievocazione motoria che da inizio al movimento. La valutazione del movimento si fonda invece sull’utilizzo della traccia percettiva. La teoria dello schema non contrappone l’open loop al closed loop, tutti i movimenti coinvolgono entrambi i processi. Riposte lente= controllate prevalentemente in circuito chiuso. Risposte veloci= controllate prevalentemente in circuito aperto. L’innovazione della teoria dello schema di SCHMIDT.caso specifico. In questo modo, il programma motorio generalizzato permette di eseguire movimenti diversi utilizzando una struttura di base comune. La struttura centrale del programma motorio generalizzato è responsabile della coordinazione e sincronizzazione dei movimenti. Essa rappresenta una classe di movimenti o gruppo di risposte che hanno un'origine comune e presentano caratteristiche costanti e invarianti. Allo stesso tempo, il programma motorio generalizzato presenta anche caratteristiche varianti o di superficie. Queste caratteristiche si riferiscono alle specifiche variazioni che possono essere apportate al gesto, rendendo il programma flessibile e adattabile a diverse situazioni. Infine, il programma motorio generalizzato spiega la possibilità di realizzare movimenti mai eseguiti in precedenza. Ciò significa che, pur avendo una struttura di base comune, il programma può essere adattato per eseguire movimenti unici e specifici. In conclusione, il programma motorio generalizzato è una struttura che contiene indicazioni generali per una classe di movimenti, ma che può essere adattata e personalizzata per eseguire movimenti diversi e specifici.valore reale. Questo permette di valutare l'adeguatezza del movimento e di apportare eventuali correzioni. Il processo di esecuzione di un'abilità motoria non è mai esattamente uguale ad ogni ripetizione. Infatti, durante ogni ripetizione, è necessario apportare costantemente aggiustamenti e modifiche per adattarsi alle richieste dell'ambiente. Lo schema di richiamo permette la produzione del movimento e fornisce i parametri necessari al programma motorio generalizzato. Si sviluppa nel corso dell'apprendimento e permette di selezionare la nuova risposta determinando i parametri necessari per ottenere il risultato desiderato. Lo schema di riconoscimento, invece, valuta l'adeguatezza del movimento. Confronta il feedback reale con quello atteso e si sviluppa nel corpo dell'apprendimento. La fase preliminare consiste nella valutazione delle condizioni iniziali. Successivamente, si passa alla fase delo schema di richiamo per selezionare i parametri specifici e poi si utilizza lo schema di riconoscimento. La fase attuativa è quella in cui si realizza la risposta motoria. Alla fine di questa fase, si effettua l'analisi del risultato attraverso il feedback di confronto tra il valore atteso e il valore reale. Questo permette di valutare l'adeguatezza del movimento e di apportare eventuali correzioni.

reale.APPRENDIMENTO DELLA ABILITA' MOTORIE-Considerazioni pre-pratica: la modalità con cui comunichiamo le info sul compito. La comunicazione avviene attraverso 3 canali:

  1. Canale verbale. Spiego
  2. Canale visivo. Dimostro
  3. Canale cinestetico. Manipolazioni, assistenza diretta

La scansione temporale riguarda informazioni sul timing esecutivo-Considerazioni durante la pratica: si stabiliscono le migliori condizioni per ottimizzare l'apprendimento

  1. Individualizzazione. Permettere di partecipare tutti attivamente al processo educativo
  2. Quantità. Quantità di esercitazione, distribuzione delle attività e numeri di ripetizioni
  3. Variabilità. Variabilità dei contenuti
  4. Organizzazione. Organizzazione a blocchi, seriale, random.

Considerazioni post-pratica: Si informa l'allievo del risultato raggiunto. Come si affronta l'errore? Prima concezione= Ridurre al minimo l'errore così da sperimentare più spesso possibile

la risposta esatta

Seconda concezione= Errore utile all’apprendimento in vista di benefici a lungotermine

Si può avere un atteggiamento globale, ovvero un approccio soft con l’errore (di solito nella fase iniziale di apprendimento e tipico delle abilità open) o un atteggiamento analitico che è più rigido con esso (tipico delle abilità closed).

IL TRANSFER

Il transfer si collega alle esperienze precedenti alle quali si aggancia in funzione di nuove situazioni. Ciò permette all’allievo di trasferire le abilità di base da una situazione all’altra e sottolinea l’importanza della variabilità, soprattutto a partire dalle prime esperienze motorie.

Transfer bilaterale = trasferimento di una abilità da un emicorpo all’altro. Nel perfezionamento sportivo assume rilevanza nell’acquisizione della ambidestria.

STRATEGIE DI PRESTAZIONE DEL COMPITO

Metodo analitico (per parti): frazionare

ntità di pratica, la pratica per parti risulta più efficace per i movimenti continui e lenti seriali, mentre il metodo globale è più adatto per i movimenti discreti. La scelta tra i due metodi dipende dal livello di complessità e organizzazione del compito. Nel caso di compiti intermedi, è consigliabile utilizzare il metodo globale o un approccio misto, eseguendo le parti progressivamente e poi mettendole insieme. Per quanto riguarda l'organizzazione della pratica, esistono tre approcci principali: - Pratica per blocchi: efficace per ottenere risultati immediati, ma presenta una distribuzione scarsa e una variabilità limitata. - Pratica casuale: efficace a lungo termine per il trasferimento delle abilità, ma presenta un'alta interferenza contestuale, una variabilità elevata e una distribuzione ampia. L'interferenza contestuale è caratterizzata da una grande varietà di organizzazione. - Pratica seriale: combina le caratteristiche degli altri due approcci, quindi presenta una distribuzione e una variabilità medie. È stato dimostrato che mantenendo costante la quantità di pratica, la pratica per parti risulta più efficace per i movimenti continui e lenti seriali, mentre il metodo globale è più adatto per i movimenti discreti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MicheleM97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria, tecnica e didattica dell'attività motoria preventiva e per l'età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ceciliani Andrea.