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La tonicità dei muscoli dell’addome è molto importante per:

-la tenuta dei visceri

-una corretta meccanica respiratoria.

La debolezza di questo gruppo muscolare è molto frequente e in

molti soggetti si manifesta una condizione che vede la muscolatura

paravertebrale accorciata e contratta, abbinata a un ipotono della

muscolatura stessa.

Questo squilibrio causa:

Anteroversione del bacino con conseguente lordosi lombare.

Questa torsione causa a sua volta un’alterata distribuzione dei

carichi sui dischi delle vertebre lombari, aumentando il rischio di

patologie quali:

-lombalgia

-ipercifosi lombare

-iperlordosi lombare

-ernia al disco

-pubalgia

-diastasi addominale

-spondilosi

-spondilolistesi

I muscoli addominali intervengono nel sollevamento pesi

aumentando la pressione intraddominale e creando una

contropressione che protegge i dischi vertebrali, alleggerendo la

pressione che grava su di essi. Un loro ipotono aumenta squilibri di

distribuzione del carico sui dischi, con conseguente comparsa di

patologie.

-LOMBALGIA

E’ un dolore che interessa la regione postero-inferiore del dorso

(lombosacrale e sacroiliaca), talora irradiato agli arti inferiori

(sciatica).

Si manifesta con più incidenza negli anziani. Viene suddivisa in 2

forme:

forma acuta: episodio improvviso e dolore sempre più forte . Il

trattamento in fase acuta (quando il dolore persiste per più di 7

giorni) si basa principalmente sulla fisioterapia e sulla

chinesiterapia, limitando al minimo il riposo a letto e l'assunzione di

farmaci quali analgesici e miorilassanti. In questa fase è importante

condurre il paziente ad autogestire il proprio corpo, riducendo il

dolore e prevenendone le recidive e la cronicizzazione. La

ginnastica medica deve essere precoce e deve mirare al

rilassamento e allungamento dei muscoli principalmente coinvolti

(addominali, dorsali, lombari) e ad un'educazione posturale. Alla

fine delle sequenze è opportuno continuare con degli esercizi di

rafforzamento in isometria, inizialmente in scarico vertebrale, di

stabilizzazione lombosacrale e di mobilizzazione dolce e

progressiva.

forma cronica: il sintomo dura per più di 6-8 settimane

dall’insorgenza. Il trattamento della fase cronica (quando il dolore

persiste per più di 3 mesi) si basa sulle sequenze usate durante la

fase acuta accompagnate da quotidiani accorgimenti posturali e

sedute chinesiterapiche.

-PUBALGIA

è una tendinopatia inserzionale di natura infiammatoria che

interessa le inserzioni dei muscoli adduttori della coscia per

sovraccarico funzionale o microtraumi ripetuti. L'espressione

tecnica più corretta sarebbe sindrome retto-adduttoria in quanto

sono funzionalmente coinvolti gli addominali (retto, obliqui,

trasversi), gli adduttori (brevi, lunghi e grandi adduttori) e/o altri

muscoli del bacino (pettineo e piramidale). La categoria

maggiormente colpita da questa patologia è sicuramente quella dei

calciatori a causa ovviamente della tipologia di gioco, fatta di azioni

esplosive (scatti, salti, cambi di direzione, ecc.) che provocano

un'elevatissima sollecitazione delle strutture osteotendinee della

regione pubica. Per prevenire l'insorgenza di questo genere di

patologia o come tecnica riabilitativa è opportuno effettuare, oltre a

piccoli accorgimenti durante lo stretching e oltre ad un corretto

riscaldamento, adeguate sedute chinesiterapiche per migliorare la

postura e ridurre al minimo gli scompensi a livello del bacino. Per

raggiungere questo obiettivo è molto importante il rafforzamento

della parete addominale che consente di mantenere fermo il

baricentro e di evitare gli scompensi a carico della struttura ossea,

sia colonnare che pubica.

-IPERCIFOSI DORSALE

Consiste nell’accentuata curva fisiologica del tratto lombare. Si

parla di cifosi patologica o ipercifosi dorsale quando l'angolo della

cifosi dorsale è maggiore di 35°. Si tratta di una delle situazioni più

comuni, che può avere cause psicologiche, posturali, educative, e

soprattutto legate alla professione. Sono infatti la sedentarietà e

l'assunzione di posizioni scorrette, soprattutto in ufficio, a

determinare - nella gran parte dei casi - l'accentuarsi della

fisiologica curvatura cifotica dorsale.

Possiamo classificare semplicemente due tipi di cifosi:

1 - Cifosi mobili, o atteggiamento ipercifotico, quando un

volontario sforzo di raddrizzamento o una correzione passiva (ad

esempio il decubito dorsale), possono facilmente essere realizzati.

Non c'è una deformazione ossea e si tratta, infatti, di un semplice

atteggiamento posturale. Il trattamento sarà solo chinesiterapico.

2 - Cifosi parzialmente o totalmente fissate o rigide, o Ipercifosi,

che possono giovarsi sia di un trattamento chinisiterapico, sia di un

trattamento ortopedico o, nei casi più gravi, chirurgico.

Generalmente questo tipo di paramorfismo è collegato ad

un'iperlordosi lombare o cervicale per compensazione. E' possibile,

con le dovute attenzioni, correggere gli atteggiamenti di

paramorfismo avvalendosi dell'attività con i pesi, a patto che sia

mirata e agisca a scopo preventivo e migliorativo. L'obiettivo sarà

infatti quello di plasmare i muscoli in modo da ridurre al minimo

tutti gli errati atteggiamenti del rachide. E' importante sottolineare

che il persistere di una curva anomala del rachide nella regione del

dorso provoca dapprima un allungamento della muscolatura dorsale

e un accorciamento di quella pettorale; a lungo andare determina

quindi un progressivo adattamento e conseguente irrigamento dei

legamenti e una deformazione a cuneo dei corpi vertebrali; se il

soggetto non reagisce in tempo, il carico preme dunque sulla

concavità della curva e la deformazione, a poco a poco, diventa

irreversibile.

-IPERLORDOSI LOMBARE

L'iperlordosi lombare (eccessivo inarcamento del tratto inferiore

della colonna vertebrale) è presente, a causa del terreno piano e

tramite l'azione del potente muscolo ileo-psoas, nella quasi totalità

della popolazione. Essa, mentre è fisiologica nell'infanzia (fino a

circa 6 anni), in età adulta è la causa primaria di tutte le disfunzioni

posturali e si presenta sotto 2 forme:

Modello A: classico caso di iperlordosi lombare. L'eccessivo

inarcamento è lungo tutto il tratto lombare a cui corrisponde, di

conseguenza, un eccessivo e ampio inarcamento opposto a livello

dorsale (ipercifosi dorsale) e una rettilinizzazione del tratto cervicale

(quest'ultima si forma come reazione all'iperlordosi cervicale, che

sarebbe consequenziale alle prime due curve, ma che non

consentirebbe di guardare all'orizzonte, fattore primario per

l'organismo).

Tale situazione tende a favorire un'anterolistesi (ovvero uno

scivolamente in avanti delle vertebre) a livello delle ultime vertebre

lombari che, nei casi peggiori, può successivamente accompagnarsi

a una spondilolisi (rottura del tratto posteriore vertebrale)

Modello B: "scomparsa della lordosi lombare". L'iperlordosi è in

realtà concentrata tra le vertebre L5 e S1 (ultima lombare e prima

sacrale) e a esso a cui corrisponde, di conseguenza, un acuto ed

eccessivo inarcamento opposto a livello dorsale (ipercifosi dorsale)

e una rettilinizzazione del tratto cervicale.

Sarebbe ottimale prevenire l'insorgere di questo genere di

paramorfismo, agendo sin da piccoli con esercizi mirati ed

assumendo posture corrette. Tuttavia l'iperlordosi è correggibile

attraverso semplici sequenze di esercizi di riabilitazione mirati alla

zona lombare e addominale con lo scopo di spingere le vertebre

lombari indietro e mantenere il bacino in anteroversione. Spesso

questo tipo di paramorfismo è dovuto a psoas troppo debole,

addome troppo rilassato, quadricipiti troppo poco tonici, quindi è

opportuno anche eseguire sequenze di esercizi per accorciare i

muscoli che portano il bacino in anteroversione ovvero retto

addominale, obliqui, trasversi, ileo psoas, pettineo, sartorio, breve

adduttore e quadricipite femorale.

-ERNIA AL DISCO

Consiste in una rottura o sfiancamento dell’anello fibroso del disco e

conseguente dislocazione del nucleo polposo. Le sollecitazioni ai

dischi sono tanto maggiori quanto più ci si avvicina al sacro (il peso

sopportato dal disco aumenta con l'altezza della parte sovrastante),

pertanto l'erniazione del disco è un evento rarissimo a livello

delle vertebre dorsali, abbastanza raro nel tratto cervicale e

frequente nel tratto lombare.Le cause più frequenti della

comparsa di un ernia al disco sono: carichi eccessivi, sollevamento

dei carichi in maniera scorretta, atteggiamenti del corpo e posture

errate, lesioni vertebrali, deficit muscolari (specialmente nella zona

addominale) e dei tessuti ligamentosi. La prevenzione verte

principalmente sul mantenimento di un buon tono

muscolare, in particolare di quei muscoli che i medici

riconoscono come "core", ovvero la parte funzionale del

nostro corpo data dall'insieme dei muscoli addominali,

obliqui, lombari e paravertebrali e sulle corrette abitudini

alimentari, sul controllo del peso corporeo, su un'attività

fisica regolare, e su uno stile di vita orientato al benessere.

Dopo un adeguato trattamento chirurgico e terapeutico è opportuno

ricominciare l'attività fisica utilizzando una cintura di contenimento

soprattutto negli esercizi che sollecitano particolarmente le vertebre

lombari (squat, stacchi, spinte con manubri, lento con bilanciere

ecc.). Tuttavia è importante ricordare che l'uso prolungato di questo

genere di sostegno può essere deleterio poiché impedisce ai

muscoli che formano il cosiddetto torchio addominale di lavorare

liberamente, interferendo quindi con il loro sviluppo.

- le ERNIE ADDOMINALI sono cedimenti della parete addominale

dove gli organi mobili contenuti nella cavità addominale possono

impegnarsi, con conseguenze che possono risultare pericolose per

la vita. Tra le altre cause che inducono la formazione di ernie

ricordiamo: la vecchiaia, il diabete e terapie a base di steroidi.

L’obesità è una delle cause predisponenti maggiormente associate

alla formazione di ernie poiché a causa dell’aumento della pressione

intra-addominale tipica dei soggetti obesi, le anse intestinali sono

spinte attraverso questi punti di debolezza della parete verso spazi

a minore pressione non protetti dal resistente strato muscolare che

compone la parete dell’addome. Il modo più semplice per curare

un'ernia addominale è di sicuro l'intervent

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariot14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria, tecnica e didattica dell'attività motoria preventiva e dell'attività motoria adattata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Maugeri Antonino.