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L'organizzazione come sottoinsieme socioculturale
L’organizzazione è definibile come un sottoinsieme socioculturale e, come tale, è possibile riscontrare al suo interno i tratti essenziali del sistema socioculturale di riferimento. Secondo Touraine le organizzazioni sono “campi della vita sociale”, “traduttori concreti” della società ed elementi essenziali della stessa. Secondo Crepi, “Non è possibile oggi parlare di una cultura delle organizzazioni come se si trattasse di un unico sistema coerente di modelli e valori: la pluralità delle influenze culturali, presenti nella società contemporanee altamente differenziate, si riflette anche sulla diversità delle forme simboliche interne a tali organizzazioni”. Il rapporto cultura / cultura organizzativa attraverso un modello speculare nel quale vengono confrontati i tratti del sistema culturale globale di riferimento con i prodotti della cultura organizzativa e, a titolo semplificativo, verranno descritti.alcuni prodotti specifici. Sviluppiamo alcune considerazioni di sintesi sui tratti/prodotti:- Come la carta costituzionale e il sistema socio-politico derivante offrono una immagine strutturale di una società/cultura, così in un'organizzazione l'atto costitutivo, il sistema organizzativo e il conseguente sistema di ruoli e status offrono una prima fotografia significativa della stessa;
- Ogni cultura ha necessariamente un processo di inculturazione, per il quale i membri della società apprendono in tutto l'arco dell'esistenza le norme, i valori, i comportamenti propri della cultura, così in un'organizzazione l'inserimento prima e la formazione e il quotidiano training on the job creano di fatto le condizioni per la perpetuazione della cosiddetta personalità di base dell'organizzazione stessa;
- L'organizzazione ha una sua struttura economica, formata dal capitale sociale e dal divenire dai profitti, perdite e investimenti,
- le prime esperienze individuali e grippali nelle organizzazioni e il processo di inculturazione esercitano un duraturo influsso sulle personalità;
- esperienze analoghe tendono a configurare personalità simili;
- le tecniche di inculturazione essendo culturalmente modellate tendono a essere uniformi in tutti i sottosistemi.
- i membri di ogni società avranno in comune molti elementi esperenziali comuni;
- pertanto vi saranno molti elementi comuni di valori e di identificazioni dei ruoli;
- complessivamente si incontreranno più personalità di base analoghe in diversi contesti organizzativi.
propridell'organizzazione stessa.
2.1 L'inculturazione
Le caratteristiche specifiche del processo di inculturazione nell'organizzazione sono:
- Il tempo, considerato consistente l'arco di tempo che l'individuo passerà nell'organizzazione;
- Lo status e il ruolo, dalla sua partecipazione nell'organizzazione la persona acquisirà uno status e conseguentemente un ruolo;
- Le modalità di inculturazione, rapide o lente, tranquille o traumatiche;
- Le influenze di personalità dell'inculturato intese come le specifiche e individuali capacità/modalità di apprendimento, i propri sistemi di valori e di bisogni.
Schein indica il complesso di riferimento dei contenuti dell'inculturazione organizzativa:
- gli scopi essenziali dell'organizzazione;
- le motivazioni al conseguimento degli stessi;
- le responsabilità individuali;
- i modelli di comportamento;
- il sistema di norme/valori;
- il sistema di
Attività/modalità procedurali;
L'inculturazione organizzativa è cosi concettualmente suddividibile:
- La fase che precede l'ingresso nell'organizzazione;
- La fase di prima allocazione nel contesto organizzativo: la prima acquisizione di dati formali e informali, la quantità/qualità delle informazioni apprese, il comportamento/atteggiamento nei confronti dei capi/colleghi/subordinati. L'esplicazione dell'eventuale contrasto concezione precedente dell'organizzazione / percezione reale della stessa, l'acquisizione della consapevolezza della logica premi e punizioni, etc.;
- La fase di continuità della stessa, ovvero raggiunte e consolidate le prime fasi, le ulteriori acquisizioni di norme/valori/comportamenti rispetto al nuovo sistema personale di bisogni/motivazioni; come in ogni processo di tal fatta, termineranno solo al termine della partecipazione del membro alla vita organizzativa.
“religione”: ogni organizzazione si trova ad affrontare accadimentiinspiegabili ai quali viene attribuito un significato in modo tale che i membridell’organizzazione come reagire ed evitino l’ansia per affrontare eventi incontrollabili.
4. Le articolazioni culturali nell’organizzazione
I diversi gruppi che fanno parte di un’organizzazione potranno infatti essere portatori/sviluppatori di valori/comportamenti differenti.
Vari esempi di questi gruppi:
- gruppi di interesse, operanti nella strenua difesa dei loro specifici fini;
- gruppi professionali, con una visione del mondo burocratico/formale o informale;
- gruppi sociali generazionali o etnici portatori di valori differenti;
- gruppi con forti connotazioni ideologiche;
- gruppi di diverse origini culturali.
Possiamo distinguere alcune articolazioni:
- articolazioni in senso anagrafico. (ad es.generazionali);
- articolazioni in senso provenienza. (ad es.nelle cosiddette “fusioni” o
“acquisizioni” dialtra organizzazione);- articolazioni in senso ideologico. ( le differenti ideologia costituiscono un forte momento di differenziazione valoriale non sempre di facile composizione);- articolazioni in senso professionale. (nelle organizzazione complesse vengono ospitate diverse competenze professionali allocate in differenti settori funzionali.
Capitolo 5: I simboli e i riti
101. La prospettiva simbolica
Ogni cultura può essere considerata come un insieme di sistemi simbolici. È comunque un termine di usi diversificati e spesso contraddittori come forma di espressione dalla cultura materiale. Un termine che esprime la cultura materiale come i comportamenti sociali, oggetti come valori; ancora, infine, che permette la rappresentazione del mondo, la comunicazione, la conoscenza, l’esperienza. Scrive Strati: il concetto di simbolo definisce un oggetto e una relazione. Il simbolo non significa ma evoca e assembla, secondo modalità analogiche polivalenti,
una molteplicità di senso che non è convogliabile eracchiudibile entro una significazione sola. Secondo Alvesson e Berg, le tassonomie più note dei sistemi simbolici sono: - quella basata su categorie di tipo denotativo: le azioni simboliche, i simboli fisico-materiali, i simboli verbali; - quella basata su categorie di tipo connotativi quali i simboli conoscitivi, quelli emotivi e quelli pragmatici. Seguendo la prima tassonomia, i simboli di azioni consistono in incontri e comportamenti capaci di trasmettere un significato che va oltre quello ovvio e superficiale. I simboli verbali possono benissimo consistere in slogan, racconti, giochi di parole ed espressioni caratteristiche. Seguendo la seconda tassonomia la mission, va oltre a comunicare la propria ragione d'esistere, acquista un potentissimo valore simbolico di tipo conoscitivo in termini di socializzazione. 2. Il rito: funzioni e tipologie Definire il rito una componente strutturale di ogni fenomeno sociale è un'affermazione che trova ampio consenso tra gli studiosi. Il rito, infatti, svolge diverse funzioni all'interno di una comunità e può assumere diverse tipologie a seconda del contesto culturale e delle finalità che si prefigge.