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AMBIENTE
Molto importante quando si analizzano le organizzazioni è l’ambiente nel quale
l’organizzazione vive. Il delicato problema dell’analisi delle relazioni tra ambiente
e organizzazione sta nel tracciare un confine tra questi. L’approccio più efficace per
tracciare questo confine è dettato dalla finalità dell’analisi dell’organizzazione. Ci sono
tre livelli di analisi su cui potersi focalizzare per un’analisi ottimale.
1) Stakeholder e network organizzativi: Gli attori che interagiscono per creare
l’ambiente in cui opera un’organizzazione vengono definiti stakeholder. Le
relazioni che si vengono a stabilire tra gli stakeholder di un’organizzazione
formano il network organizzativo. La centralità di un’organizzazione
dipende dal numero e dalla qualità dei suoi legami con gli attori dell’ambiente.
Il supply chain è un flusso di materie prime o di valore aggiunto di un
determinato processo produttivo. Ciò aiuta a gestire le relazioni di un processo
produttivo o di erogazione del servizio.
2) Condizioni e trend dei settori ambientali: varie forze esterne incidono sui
soggetti che agiscono nell’ambiente. Queste forze producono effetti su tutto il
network, ma è improbabili che l’analisi del network le metta in evidenza per la
loro complessità. Per facilitarne l’individuazione si suddivide l’ambiente in
diversi settori: sociale, culturale, legale, politico, economico, tecnologico e
fisico;
3) Internazionalizzazione e globalizzazione: Nel momento in cui le
organizzazioni iniziano a interagire al di là dei confini nazionali, la loro
Internazionalizzazione genera nuovi livelli di complessità ambientale che si
riverberano sul livello organizzativo. Man mano i cambiamenti che si verificano
creano degli effetti a catena che incidono a livello mondiale creando il
fenomeno della globalizzazione, portando anche ad una omogeneizzazione
culturale.
Il concetto di ambiente venne introdotto dalla Teoria sistemica che vede le
organizzazioni aperte all’ambiente e non chiuse.
Teoria delle contingenze ambientali – Burns e Stalker
Questa teoria individua due tipi di organizzazioni: le organizzazioni meccanicistiche
sono organizzazioni stabili che vivono in ambienti statici, efficienti per l’utilizzo di
procedure standardizzate e attività di routine. Le organizzazioni organicistiche
invece devono essere dinamiche per adattarsi all’alta incertezza ambientale.
Teoria della dipendenza da risorse
questa teoria afferma che comprendere le relazioni di potere/dipendenza tra gli
attori di un network aiuti i manager a prevedere le risorse ambientali maggiormente
influenti. Le risorse di possono classificare in base alla loro crucialità (stima
dell’importanza) e alla loro scarsità (stima della disponibilità). Studiare Da chi o da
che cosa dipendono è importante per poi trovare il modo di evitare queste
dipendenze.
Teoria Ecologica della popolazione
questa teoria deriva da principi evoluzionistici secondo cui l’ambiente seleziona le
organizzazioni più idonee anche tramite La variazione che si verifica attraverso
l’innovazione.
Teoria istituzionale
L’Istituzionalizzazione è il processo attraverso cui le azioni vengono ripetute e
acquistano significato condiviso all’interno di un gruppo promuovendo il sostegno
sociale importante per la sopravvivenza di un’organizzazione. Powell e Di Maggio
hanno individuato tre tipi di pressioni istituzionali: Coercitive (pressioni
normative), Normative (pressioni culturali), Mimetiche (pressioni imitative). Si
introduce la Legittimità sociale, ovvero l’importanza dell’accettazione
dell’organizzazione all’interno della società.
La Teoria della dipendenza da risorse si concentra sull’organizzazione
conferendogli un ruolo più attivo.
La Teoria ecologia e Istituzionale si concentrano sull’ambiente disegnando le
organizzazioni come entità passive
La Teoria ecologia spiega influenze dei settori tecnico, fisico ed economico
La Teoria istituzionale spiega influenze dei settori sociale, culturale, politico e legale
L’Incertezza ambientale è data dai tassi di complessità e cambiamento. Se non
si hanno informazioni necessarie non è possibile prendere decisioni in modo razionale.
Legge della varietà necessaria afferma che i sistemi necessitano di livelli di
complessità uguale o superiore per comunicare.
L’isomorfismo è la capacità delle organizzazioni a sviluppare una complessità in base
alla complessità ambientale, processo che avviene tramite la differenziazione.
I principali meccanismi di comunicazione sono il buffering (ruoli cuscinetto che
intervengono in casi di shock interni o ambientali) e il boundary spanning
(monitoraggio e rappresentanza nell’ambiente esterno). Il buffering riguarda i
materiali o servizi, mentre il boundary spanning fa riferimento alle informazioni che
entrano ed escono dall’organizzazione.
nella visione dell’enactment l’interpretazione assume un ruolo essenziale
per i postmodernisti non vi è differenza tra organizzazione e ambiente definendo le
boundaryless organization. Questa prospettiva organicistica delle organizzazioni
si estende alla teoria degli stakeholder, dove le organizzazioni riconoscono
l’importanza dell’etica del loro impatto sull’ambiente sulla società.
STRUTTURA
Introduzione
gli studi passati sul lavoro collettivo hanno dimostrato la grande efficienza economica
che questa crea se i singoli individui mettono assieme i propri sforzi, le proprie risorse
e le proprie conoscenze, dando vita ad una Struttura sociale. I teorici Modernisti
visualizzano la struttura come un’entità oggettiva sulla quale il management può
apportare cambiamenti per controllare i risultati di un’organizzazione. Con la
prospettiva simbolico interpretativa la struttura viene vista come un processo e
non come un’entità.
Burocrazia
l’ideale (immaginario) burocratico di Weber godeva di determinate caratteristiche:
Rigida divisione del lavoro
Gerarchia degli uffici definita
Retribuzione con stipendi fissi
Serie di regole generali che governano la performance degli uffici
Severa disciplina e un rigido controlla sulla condotta degli uffici
Gerarchia
Secondo Weber la gerarchia rispecchia la distribuzione di autorità tra le diverse
posizioni nell’organizzazione. L’autorità conferisce diritti come dare ordini o punire.
Proprio per questo motivo vengono chiamati poteri posizionali. In passato vigeva il
principio di unità di comando ideato da Fyol, dove un membro dell’organizzazione
doveva rispondere gerarchicamente e linearmente ad una persona soltanto. Questo
principio è stato poi sostituito dalle relazioni laterali, che promuovono la flessibilità
nelle pressioni ambientali. Le organizzazioni si dividono in base al livello
organizzativo in cui vengono prese le decisioni: nelle organizzazioni centralizzate le
decisioni vengono prese esclusivamente ai livelli gerarchici più alti, conferendo
maggiore controllo e coordinamento. Nelle organizzazioni decentralizzate le
decisioni vengono prese in diversi livelli gerarchici, portando ad alti livelli di
comunicazione, coinvolgimento e soddisfazione.
Divisione del lavoro
La divisione del lavoro fa riferimento alla distribuzione delle responsabilità.
Definisce e assegna i compiti, raggruppandoli in unità organizzative. La
differenziazione orizzontale conta il numero delle unità organizzative. La
differenziazione verticale conta il numero dei livelli organizzativi, dal più alto al
più basso.
Formalizzazione
la formalizzazione corrisponde al livello di governazione delle procedure esplicite e
delle regole all’interno dell’organizzazione. La formalizzazione contribuisce al senso
di impersonalità che accompagna le organizzazioni burocratiche
Teoria di Burns e Stalker in relazione alla struttura
Organizzazioni meccanicistiche: alti livelli di complessità, formalizzazione e
centralizzazione
Organizzazioni organicistiche: semplici, informali e decentralizzate
Organizzazioni burocratiche: alto livello di formalizzazione ma
decentralizzate
Cambiamento della struttura
i modelli che descrivono i cambiamenti delle strutture sociali organizzativo assumono
due forme:
Evoluzionistica: se fa riferimento in un lungo periodo di tempo o da una fase
statica
Dinamica: se si concentra sui cambiamenti quotidiani dell’organizzazione
Ciclo di vita organizzativo
Greiner individua un ciclo di vita composto da 5 fasi fondamentali, ognuna delle quali
è dominata da un interesse diverso e da una crisi che minaccia la sopravvivenza del
sistema:
FASE FOCALIZZAZIONE/OBIETTIVO CRISI
Creazione e vendita del prodotto. L’imprenditore
controlla personalmente la maggior parte
Imprendito Leadershi
dell’attività, ma ben presto, a causa della crescente
riale p
complessità e dei bisogni, si trova ad avere bisogno
di manager professionisti
Collettività Autonomia
Stabilire obiettivi chiari e routine precise. La
centralizzazione imprime una chiara direzione. Ma i
manager si troveranno a non poter far fronte a tutte
le decisioni organizzative dovendo delegare le
decisioni
Delega ai livelli gerarchici inferiori. Dopo aver
Delega Controllo
decentralizzato torna nuovamente il bisogno di
integrazione per riacquistare controllo
Crescere e differenziarsi creando meccanismi
di controllo. Il tentativo di controllo di applicare
Formalizzaz regole e procedure formali crea un ambiente Burocrazia
organizzativo inefficiente e sgradito, portando i
ione dipendenti a non tollerare più l’ambiente
burocratico che si è instaurato
Ripersonalizzazione tramite il teamwork. Se
Collaborazi Rinnovam
però i manager non riescono più a motivare i
collaboratori sopraggiunge la crisi di
one ento
rinnovamento.
Modello dei sistemi aperti di Katz e Kahn
Inizialmente, la nascita di una cooperazione avviene all’unione degli sforzi dei singoli
individui. Ma se questa cooperazione vuole sopravvivere necessita di sviluppare
un’adeguata struttura sociale e diventare appunto un’organizzazione. Questa
sopravvive tramite i compiti di mantenimento interni e le funzioni di
adattamento esterne.
Teoria della strutturazione
Si contrappone l’agenzia (libero arbitrio) contro la struttura (costrizione) per cercare
di spiegare meglio le dinamiche sociali in un’organizzazione. La teoria della
strutturazione afferma che la stabilità di un&rsquo