Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
BARBARANELLI BARBARANELLI TEORIE E TECANNIACLHIES ID MEIU TLETSI
2. Calcolo di alcuni elementi che caratterizzano la matrice R: gli autovalori (L) ed i vettori ad essi
associati (autovettori, V). Autovalori ed autovettori sono elementi di R che sintetizzano
l’informazione relativa alla varianza delle variabili, e alla correlazione tra le variabili
Il calcolo di questi elementi è un passo preliminare per il calcolo delle soluzioni di analisi
fattoriale: una volta calcolati autovalori ed autovettori, è possibile ricavare la matrice della
saturazioni (A)
Stabilire il numero di fattori da estrarre
I primi fattori spiegano la quota maggiore di varianza e quindi riproducono o sintetizzano meglio
l’informazione contenuta nelle variabili originali. Gli ultimi fattori spiegano meno varianza e quindi
riproducono peggio l’informazione contenuta nelle variabili originali. Il ricercatore sceglie un
numero ridotto di fattori, i primi estratti, che gli consentono di raggiungere il compromesso migliore
tra parsimonia (utilizzare un numero ridotto di fattori) e adeguatezza (riprodurre al meglio
l’informazione iniziale)
Metodi per stabilire il numero di fattori:
1. Criterio degli autovalori > 1: estrae tutti i fattori il cui autovalore è almeno pari a 1
2. Scree-test degli autovalori: analizza il punto in cui la curva degli autovalori cambia pendenza
è dipendente dall’ampiezza del campione
3. Test statistico + Correlazioni residue:
Nessun metodo può dare una risposta definitiva, ma solo un'idea che deve essere verificata
Test statistico e indici di bontà dell’adattamento
Il test statistico associato ai metodi di estrazione MLe GLS (chi-quadrato) da un punto di vista
puramente statistico, è il migliore. Da un punto di vista pratico, però, questo test tende ad essere
fortemente dipendente dall’ampiezza del campione.
Gli indici alternativi di bontà dell’adattamento possono spesso dare risultati più verosimili: tra
sembrano i più
questi indici l’SRMR e l’RMSEA affidabili.
Correlazioni residue : Per ogni elemento di R fuori della diagonale principale si può definire un
residuo che è uguale a (r- r^), ovvero correlazione osservata meno correlazione riprodotta. La
matrice dei residui quindi si ottiene nel modo seguente: E = (R-R^).
Se dopo aver effettuato l'estrazione di un certo numero di fattori tutti i residui sono minori di |.10|,
non è necessario continuare il processo di estrazione: il nuovo fattore estratto avrebbe saturazioni
molto basse.
Interpretazione dei fattori
I fattori si interpretano in base alle variabili con le quali presentano saturazioni più elevate
Regola pratica: livello soglia di circa |.30| (circa 9%di varianza in comune tra fattore e variabile)
→
Saturazione eccellente |0.71| 50% varianza
→ |0,63|
Saturazione molto buona 40% varianza
→
Saturazione buona |0,55| 30% varianza
→
Saturazione sufficiente |0,45| 20% varianza
→
Saturazione scarsa |0,32| 10% varianza
→
Saturazione inadeguata < |0,30|
La rotazione dei fattori
In genere i fattori estratti vanno ruotati prima di poter essere interpretati
Scopo del processo di rotazione è rendere la soluzione più interpretabile senza cambiarne le
fondamentali proprietà matematiche (varianza spiegata e comunalità non cambiano in seguito alla
rotazione)
Per un artefatto del metodo i fattori estratti presentano una configurazione particolare. Il primo
fattore è un fattore generale, con saturazioni elevate su gran parte delle variabili. I fattori
successivi sono fattori bipolari, con saturazioni positive su alcune variabili e negative su altre
Spesso è il criterio di struttura semplice a guidare il processo di rotazione
Una struttura può definirsi semplice quando ogni fattore ha saturazioni elevate solo su alcune
variabili, mentre le rimanenti saturazioni sono basse (il più possibile vicine a zero)
La matrice delle saturazioni ruotata approssima meglio il criterio di struttura semplice ed è più
facilmente interpretabile
La rotazione ridistribuisce la varianza spiegata dai singoli fattori, ma la varianza totale rimane
identica
- Rotazioni ortogonali: i fattori ruotati non sono correlati (es. Varimax)
- Rotazioni oblique: i fattori ruotati possono essere correlati tra loro (es. Oblimin e Promax)
Nelle rotazioni oblique l’assunzione Cov(Fi,Fj) viene rilasciata
Criteri di selezione degli item nell’analisi fattoriale
un test psicologico, l’analisi fattoriale può essere utilizzata anche per
Nel processo di costruzione di
valutare se gli item misurano in maniera adeguata le dimensioni individuate, o se alcuni item
devono essere eliminati perchè inadeguati
Vengono selezionati gli item che presentano le seguenti caratteristiche:
1. Ogni item deve saturare in maniera sufficientemente elevata (>|.30|) solo su un fattore
2. Ogni item deve presentare un rapporto > 2 tra saturazione primaria e saturazione secondaria
(struttura semplice)
degli item nell’analisi dell’attendibilità
Criteri di selezione è
- Se gli item vengono selezionati in base all’attendibilità, opportuno inoltre eliminare gli item
che presentano un coefficiente di correlazione item/totale corretto basso (<|.25|), perchè poco
discriminativi.
- Si può ricavare anche il contributo che ciascuno di essi fornisce al coefficiente alfa, ed eliminare
gli item che fanno diminuire l’attendibilità.
Se i due criteri non convergono il primo è preferibile
fattoriale possono
Nota bene:I risultati di un’analisi portare a conclusioni differenti. L’attendibilità,
coglie
infatti, non considera il grado in cui l’item diverse dimensioni (criterio di struttura semplice)
La teoria della risposta all’item (IRT)
I limiti della TCT della TCT (difficoltà e discriminazione)
1. I valori delle statistiche degli item sviluppate nell’ambito
e il livello di attendibilità di item e test dipendono dal campione di soggetti che è stato esaminato
(ovvero, dal livello di abilità e dalla variabilità di essa nel campione).
2. I punteggi dei soggetti sono una funzione della difficoltà degli item che vengono somministrati.
3. L’errore standard di misurazione di un item è lo stesso per tutti i soggetti, indipendentemente dal
loro livello di abilità. La violazione di questa assunzione è praticamente la norma.
Caratteristiche della IRT
I modelli IRT si riferiscono ad un gruppo di procedure statistiche che consentono di specificare un
modello per la relazione tra il livello di abilità di un soggetto che risponde ad un item e la
prestazione del soggetto nell’item e nel test, intesa come la probabilità di rispondere correttamente
all’item.
I test sviluppati secondo l’approccio IRT godono delle seguenti proprietà:
1. Le statistiche degli item non dipendono dalle caratteristiche del gruppo di soggetti esaminato
2. Le stime del livello di abilità dei soggetti non dipendono dalla difficoltà del test
3. Gli item possono essere scelti in modo da essere maggiormente consistenti con l’abilità dei
soggetti
4. I modelli matematici alla base del test sono basati su assunzioni dimostrabili
I principali modelli IRT
I modelli IRT sono rappresentati da funzioni matematiche non lineari, utilizzate per descrivere la
relazione tra le risposte ad un item di un test e il livello di abilità dell’individuo.
che
Come la TCT, l’IRT si fonda sull’idea la risposta di un individuo ad uno specifico item di un
test o ad una domanda è determinata dal costrutto latente dell’individuo.
Si assume che ogni costrutto sottostante, definito tratto latente o abilità, vari lungo un continuum
θ
(solitamente unidimensionale) definito (theta). θ,
Nella IRT, sia gli item dei test che le risposte dell’individuo agli item sono allineate su ovvero
vengono espresse su una stessa scala. Item e individui sono rappresentati sullo stesso continuum
θ. θ, θ
definito dal tratto latente La posizione della persona j in indicata con , rappresenta l’abilità
j
θ,
posseduta dalla persona. La posizione dell’item i in abitualmente indicata con b , viene definita
i
difficoltà dell’item.
I modelli IRT esprimono la probabilità di una risposta corretta ad un item di un test come una
funzione del livello di abilità del soggetto, e di uno o più parametri dell’item.
Relazione tra abilità del soggetto e probabilità di risposta all’item: rappresentata dalla curva
caratteristica dell’item (Item Characteristic Curve, ICC) o anche traccia dell’item.
Questa è una funzione logistica che descrive come la probabilità di rispondere correttamente
vari
all’item in funzione del livello di abilità del rispondente.
Il tipo di parametri che definiscono la curva sono diversi in funzione del tipo di modello IRT che
viene utilizzato:
Equazione del modello a 1 parametro: θ
- P (θ) è la probabilità condizionale che un soggetto con livello di abilità risponda correttamente
i
all’item i
θ
- è il livello di abilità del soggetto e
- Il parametro b rappresenta la difficoltà dell’item corrisponde al livello di abilità per cui
i
P(Xi=1)=0.5, ovvero il livello di abilità in cui il soggetto ha la stessa probabilità di fornire una
risposta corretta o errata. Stessa unità misura livello di abilità soggetto.
- D è una costante (solitamente uguale a 1.7) che serve solo per definire una unità di misura non
arbitraria per il tratto latente. Può essere ignorata. θ
- Pi(θ): proporzione di items cui una persona con un livello di abilità risponde correttamente,
quando sono somministrati un numero elevato di items tutti con un livello di difficoltà pari a bi
θ,
- Pi(θ): proporzione di individui tutti con abilità che rispondono correttamente all’item i.
dell’item: sul θ,
- Difficoltà location. Posizione dell’item continuum espressa nella stessa unità di
misura in cui è espresso il livello del tratto latente.
Difficoltà dell’item:
- livello di abilità nel quale la probabilità di rispondere correttamente all’item
è uguale alla probabilità di rispondere in maniera errata, ovvero è uguale a 0,50.
Equazione del modello a 2 parametri:
- a rappresenta la capacità di discriminazione dell’item, ovvero di distinguere tra soggetti con
i
abilità elevat