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Le relazioni tra elementi

Le relazioni che possono intercorrere tra questi due elementi sono di 2 tipi:

  1. Casualità degradata -> Es. domestica rapisce bimbo dei padroni.
  2. Coincidenza inesplicabile -> Es. donna mette in fuga quattro gangster.

Alla luce di tutto ciò possiamo dedurre che la normalità non precede l'articolo, ma viene da esso presupposta, ossia supposta essere prima, ma in realtà da esso costruite.

Sulla base dello schema narrativo canonico:

Manipolazione Sanzione

| |

Competenza

--------------------------

Performanza

È possibile proporre cinque tipi di notizia:

  1. Notizia completa
  2. Notizia virtuale (concentrata sulla manipolazione).
  3. Notizia performativa (concentrata sulla performanza).
  4. Notizia cerimoniale (concentrata sulla sanzione).

La presenza della componente affettiva nel discorso giornalistico è spiegabile attraverso la necessità di attirare il maggior numero possibile di pubblico e di star dietro ai ritmi e all'aspettacolarizzazione di

una tv sempre più invadente.- L'affettività possiede dinamiche proprie, vediamo quali:
  1. Voler fare + non poter fare = sconforto
  2. Dovere = vendetta
  3. Ecc.

Esistenza modale: Il contratto fra enunciatore, testata ed enuciatario pubblico non si basatanto sul rispettare la veridicità delle notizie, quanto sulla condivisione di passioni.- Ci sono così passioni:

  • Euforiche (gioia, speranza)
  • Disforiche (paura, vergogna)

Ma più importante ancora è la loro sintesi:

  1. Diatoria
  2. Diafora

La passione si lega lla temporalità, aspettualità, ritmo.

Temporalità: esistono passioni legate al passato (nostalgia), oppure passioni legate al futuro (speranza)

Aspettualità: ci offre un punto di vista ora sull'inizio, ora sulla durata, ora sulla fine.

Ritmo: un ritmo può generare aspettative o delusioni.

I primi studi semiotici sulla pubblicità vedevano quest'ultima come un attività eminentemente

persuasiva ed è per questo che a partire dagli anni '60-'70 è sempre stata paragonata alla tradizione retorica. - La semiotica ha il pregio di trattare la comunicazione pubblicitaria come un congegno dotato di più livelli, più o meno nascosti. Così un marchio come Mulino Bianco è costituito da diversi livelli. 1) Bianco = luogo dove si macina il grano 2) Mulino = luogo artigianale, genuino, campagna. 3) Ecc. In questo modo si supera il luogo comune che vede la pubblicità come persuasione occulta. Al contrario il consumatore è sollecitato dalla molteplicità dei livelli. - Secondo Barthes è grazie alla parte verbale (seppur piccola, presente nella pubblicità Panzani) che l'immagine si ancora perdendo quella polisemia che potrebbe avere. - Per quanto riguarda i modelli narrativi adottati nelle varie pubblicità, essi si rifanno a miti folcloristici, cioè a forme dell'immaginario collettivo.

così quando in uno spot troviamo una messa alla prova non c'è dubbio che si tratta di una situazione che i miti hanno proposto un'infinità di volte che poi si è tramandata alle fiabe, alla letteratura, al cinema, alla tv e appunto alla pubblicità. - Metodologie Field: sono di stampo sociologico. Sono quelle che vanno nel mondo reale, prelevano campioni che poi analizzano per studiare come è composta la società. - Metologie Desk: di stampo semiotico. Sono quelle che nel chiuso di un ufficio lavorano solo sui testi. Secondo Floch il semiologo offre al campo del marketing un triplice guadagno: 1) Maggiore intelligibilità: è possibile mostrare come ottimizzare i concetti usati nelle campagne pubblicitarie al fine di non renderli nebulosi di senso. 2) Maggiore pertinenza: occorre trovare i percorsi attraverso i quali il senso diventa significazione. 3) Maggiore differenziazione: delle forme che le campagne pubblicitarie.

utilizzano valorizzare gli oggetti che poi venderanno.

- Valori di base (esistenziali): sono quei valori che il soggetto proietta nell'oggetto (non perché l'oggetto possiede di per sé ma perché è il soggetto a proiettarveli).

- Valori d'uso (pratico): il soggetto prima di ricongiungersi all'oggetto ha prima bisogno di entrare in possesso di altri oggetti che fungono da strumenti. Anche questi oggetti hanno un valore ma diverso da quello di base. Questi infatti prendono il nome di valori d'uso.

Parlando di valori pratici (d'uso) e valori esistenziali (di base), abbiamo la possibilità di costruire sul quadrato semiotico tutte le varie possibilità con cui un soggetto ricopre di valore un oggetto.

Valorizzazione pratica Valorizzazione utopica (valori utilitari) (valori esistenziali)

Valorizzazione critica Valorizzazione ludica (valori non-esistenziali) (valori non-utilitari)

- Valorizzazione pratica:

Considera l'oggetto secondo il suo carattere di oggetto funzionale (senza fronzoli) - Valorizzazione ludica: considera l'oggetto a prescindere dalla sua utilizzabilità. - Valorizzazione critica: l'oggetto viene scelto più che altro per la sua convenienza economica. - Valorizzazione utopica: l'attenzione del racconto pubblicitario è concentrata non sull'oggetto, ma sul soggetto. N.B. tutto questo schema dovrebbe essere il modello di consumo di Floch. - Per Floch la valorizzazione utopica è problematica per quanto riguarda le auto. Secondo lui solo quando l'automobile rappresenta l'identità del conducente essa è investita di un valore di base. - Per Semprini invece l'utopicità sta nella tensione verso qualcosa che non è ancora lì, quindi verso il futuro. All'interno del sistema politico si trovano due piani: 1) Significante: dove si dicono determinate cose. 2) Significato: dove queste cose

acquisiscono valore.- I primi studi sulla politica si concentrano soprattutto sul linguaggio ed in particolare sull'annosa questione del politichese, ovvero se esiste o meno un linguaggio particolare che la politica usa. Soprattutto quella italiana, perché in USA ad esempio il linguaggio politico si sforza, da sempre, di essere il più friendly possibile, avvalendosi addirittura di tecniche di marketing.- I semiotici rivelano però che entrambi i linguaggi puntano ad ottenere un effetto di esotericità di oscurità e di esotericità di popolarità a seconda degli obiettivi comunicativi che intendono raggiungere.- Eco sostiene che la funzione di esotericità del linguaggio politico, è quella di far arrivare un certo messaggio ad un elite di potere, senza che gli altri capiscano.- Allargando il discorso, quando si parla di comunicazione politica non si intende solo quella verbale dei comizi per intenderci, ma anche quella che fa uso

di manifestazioni elettorali, il modo di vestire i candidati, la gestualità, la tv. Tutto questo si chiama sincretismo politico. L'uso dell'immagine fotografica del candidato nei manifesti elettorali, è stata studiata da Barche il quale rivela che il fatto stesso di inserire una foto crea una sorta di complicità tra il candidato e l'elettore. Dal canto suo il candidato non presenta solo un programma, ma anche dei valori, una visione del mondo. L'elettore invece rispecchiandosi in quella visione del mondo si vede riflesso nel manifesto e così elegge se stesso. L'uso del medium televisivo comporta dei cambiamenti nella comunicazione politica. Dove nei comizi in piazza si tende ad enfatizzare le differenze ideologiche, in tv tali differenze vengono smussate. Anche l'abbigliamento porta significati ulteriori per contrasto. Es. doppio petto di Berlusconi vs la camicia di Rutelli. La prassi che vedeva fino a poco tempo fa laseparazione tra comunicazione politica e l'azione politica vera e propria, è oggi oramai superata in quanto come sostiene Austin l'attività comunicativa politica è performativa (le parole fanno cose/le cose sono parole). La comunicazione politica si configura di conseguenza come una serie di mosse strategiche. Concludendo possiamo affermare che la comunicazione politica è formata da due livelli: 1) Immanente: dove si svolgono attività strategiche. 2) Manifesto: quando tali attività prendono forma. Che cos'è la strategia? La risposta semiotica è: è una particolare intelligenza narrativa. Un testo è narrativo quando c'è uno scontro tra due personaggi che puntano ad avere il medesimo oggetto, ma prima si presuppone che entrambi acquisiscano delle capacità e poi le mettano in pratica. Ma il fatto che la politica possa essere configurata come una strategia non vuol dire che questa possa essere

paragonata a quella bellica oppure a quella del marketing. Il discorso politica si auto delimita attraverso tre criteri:

  1. Criteri di tipo Sintattico
  2. Criteri di tipo Semantico (modalità narrative)
  3. Criteri di tipo Pragmatico (la narrazione politica è per definizione infinita)

Metadiscorso Politico: La politica che parla di se stessa.

Al di là delle persone in carne ed ossa, quali e quanti sono gli attori che entrano a far parte del discorso politico? Secondo Landowski per rispondere bisogna prendere in considerazione il teatro greco che era diviso tra logheion (dove recitavano gli attori), il koilon (dove vi erano gli spettatori) e l'orchestra. La scena politica non è molto diversa. Da un lato ci sono i politici, dall'altro la gente, in mezzo c'è l'opinione pubblica (che non coincide con il pubblico/massa e quindi nasce come logica negazione del pubblico).

Dall'incontro tra classe politica e opinione pubblica possono scaturire

La classe politica ascolta l'opinione pubblica. La classe politica non ascolta l'opinione pubblica ma anzi la sfida. La classe politica manipola l'opinione pubblica. La classe politica e l'opinione pubblica si sfidano ad armi pari. Le ultime tendenze della politica sono quelle che danno sempre più ascolto alle passioni e alle emozioni dell'opinione pubblica che basa le sue funzioni mediatiche non più su processi logico-razionali ma su processi estetici, in tal modo l'opinione pubblica si configura più come corpo politico. Per questo motivo Landowski propone un nuovo modello costituito da: 1) Scena 2) Sala 3) Città Come si vede è scomparsa l'opinione pubblica ed è apparsa la città. Ad ognuno di questi tre tipi di spazi corrispondono tre tipi diversi di relazione con il pubblico. 1) Scena: c'è u
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
42 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e semiotica della scrittura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Zaganelli Giovanna.