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FASI SENSIBILI

- Età del massimo sviluppo: 10-14 anni.

- Il lavoro specifico inizia già nell'infanzia in forma giocosa.

- Rispettare i parametri fisiologici e l'accrescimento specialmente la colonna vertebrale.

- Dall'adolescenza in poi avviene un lavoro di mantenimento.

ALLENAMENTO della MOBILITÀ ARTICOLARE

- Dovrebbe essere specifico a seconda della disciplina sportiva.

- Se pianificato, deliberato e regolare può migliorare in modo permanente e progressivo il ROM di una o più articolazioni.

- Indicato è soprattutto il lavoro ripetuto -> 15 ripetizioni per 3-5 serie.

TECNICHE di ALLENAMENTO della MOBILITÀ ARTICOLARE:

  1. Stretching:
    • Statico (3-4 serie per esercizi con 30'' di recupero): raggiungimento della massima posizione di allungamento muscolare da parte dell'atleta. Mantenimento della postura da 15-30'' in progressione senza raggiungere la soglia del dolore. Prevede un riscaldamento organico.
generale prima della sua effettuazione.

- Sicuro, di facile apprendimento e facile esecuzione.

- Dispendio energetico contenuto da parte dell'atleta.

- Bypassa il riflesso da stiramento e rilassa il muscolo agendo sugli organi tendineidi Golgi.

- Non è specifico per gli sport dinamici.

Passivo (3-4 serie per esercizio con 30'' di recupero): raggiungimento della massima posizione di allungamento muscolare da parte dell'atleta. Mantenimento della postura da 15-30'' in progressione. Prevede un riscaldamento organico generale prima della sua effettuazione. Prevede un allungamento che può andare al di là del ROM attivo.

- Va prestata particolare attenzione da parte dell'operatore.

- Dispendio energetico nullo da parte dell'atleta.

- Bypassa il riflesso da stiramento.

- Utile nei processi riabilitativi e non per gli sport dinamici.

PNF (tecnica contrai-rilassa): in seguito ad una contrazione isometrica, il muscolo interessato è in

  1. grado di promuovere, grazie all'azione inibitrice degli organitendinei del Golgi, una successiva fase di rilassamento. Si eseguono 3-4 seriecon 30-60'' di recupero.

    • Riscaldamento + allungamento passivo del muscolo per 10-15''.
    • Contrazione isometrica per 10-15''.
    • Nuovo allungamento passivo del muscolo per 10-15''.
  2. Tecnica CRAC (PNF): sfrutta il principio dell'inibizione reciproca: contrazioneagonista-rilassamento antagonista. Si eseguono 3-4 serie con 30-60'' di recupero.

    • Riscaldamento + allungamento passivo del muscolo antagonista per 10-15''.
    • Contrazione isometrica del muscolo antagonista per 10-15''.
    • Contrazione isometrica del muscolo antagonista per 10-15''.
    • Nuovo allungamento passivo del muscolo agonista per 10-15''.
  3. Allungamento muscolare:

    Dinamico (3-4 serie per esercizio con 10-20 ripetizioni con 30-60'' di recupero): non si prevede una tecnica

rimbalzante alla fine dell'esercizio, la velocità è controllata. Prevede un riscaldamento organico generale prima della sua effettuazione.

- Non per i principianti.

- Non si forza mai il ROM naturale.

- Si raggiunge il massimo allungamento gradualmente.

- Si bypassa il riflesso da stiramento con l'allenamento.

- Utile per gli sport dinamici (giochi di squadra).

- Può creare microtraumi.

Ballistico (3-4 serie per esercizio da 10-20 ripetizioni con 30-60'' di recupero): non si prevede una tecnica ritmica rimbalzante alla fine dell'esercizio. Prevede un riscaldamento organico generale prima della sua effettuazione.

- Non per i principianti.

- Forza il ROM naturale verso i limiti massimi.

- Si raggiunge il massimo allungamento gradualmente.

- Si bypassa il riflesso da stiramento con l'allenamento.

- Utile per gli sport dinamici (giochi di squadra).

- È il più criticato per il suo potenziale traumatico.

ALLENAMENTO della MOBILITÀ

ARTICOLARE:

  • Esercizi dinamici a corpo libero che ripropongono il movimento delle articolazioni nella loro massima espressione di mobilità.
  • No intensità elevate.
  • Sfruttano solo il peso di arti e capo.
  • Almeno un esercizio per le articolazioni maggiori (2-4 serie di 15-20 ripetizioni ciascuna, 30-60° di recupero tra le serie).
  • Flessibilità muscolo tendinea: almeno un esercizio per gruppo muscolare (4-6 serie di 15-30 ripetizioni nel caso di tecniche di allenamento dinamico o balistico, con tempo di applicazione di 30-60'' e 30-60'' di recupero tra le serie.

BENEFICI dell'ALLENAMENTO di MOBILITÀ ARTICOLARE:

  • Unità di corpo, mente e spirito.
  • Rilassamento da stress e tensione.
  • Discipline e coscienze di sé.
  • Benessere fisico, postura e simmetria.
  • Sollievo dai dolori lombari, dai crampi muscolari e dall'indolenzimento muscolare.
  • Prevenzione dagli infortuni.
  • Miglioramento del sonno.
  • Vita sessuale.

Divertimento e piacere.

TEST di VALUTAZIONE:

  • Stand and reach (o flessione in avanti del busto) e sit and reach: valuta la capacità di allungamento di busto e arti inferiori.
  • Abduzione arti inferiori (o flessione di colonna e anche): valuta la capacità di allungamento di busto e arti inferiori.
  • Inclinazione laterale del busto valuta la mobilità della colonna e la capacità di allungamento di obliqui e retto.
  • Torsione della colonna vertebrale.
  • Mobilità dell'articolazione coxo-femorale valutata in spaccata frontale o sagittale.
  • Flessibilità delle spalle da decubito prono.
  • Test della bacchetta.

COORDINAZIONE MOTORIA

  1. Capacità condizionali: dipendono dalla funzione del muscolo, degli organi e apparati, importanti per il rifornimento energetico.
    • Forza.
    • Resistenza.
    • Rapidità.
  2. Capacità coordinative: dipendono dalla funzione nervosa e dalla regolazione motoria. Sono capacità umane determinate primariamente da

Processi di controllo e regolazione dei movimenti. Permettono all'atleta di controllare con sicurezza ed economia le sue azioni motorie sia in situazioni prevedibili sia imprevedibili e di apprendere movimenti sportivi rapidamente.

Differenza tra abilità motorie e capacità coordinative?

Lo sviluppo delle abilità e delle capacità coordinative può essere diverso.

- Capacità coordinative: presupposti di ogni gesto determinati anche geneticamente.

- Abilità motorie: sequenze di movimenti apprese.

La destrezza è valutabile con opportuni circuiti usati anche per l'allenamento.

- Destrezza: capacità di coordinare azioni complicate e di modificare il movimento in relazione alle mutevoli esigenze. Riguarda l'acquisizione di nuove abilità e il superamento delle difficoltà nella precisione dei movimenti, la loro reciproca coordinazione e nelle situazioni rapidamente mutevoli.

Sviluppo delle capacità

coordinative nei 2 generi: evoluzione rapida pre-puberaleper entrambi i generi. Durante sviluppo puberale spesso l'evoluzione è più lenta. Propriocettori: organi di senso stimolati dal movimento del corpo stesso. Permettono la consapevolezza del movimento e la posizione del corpo nello spazio e dei suoi segmenti l'uno verso l'altro. Sono il punto di partenza delle vie afferenti e dei riflessi che regolano la postura e il tono muscolare. Sono situati nei muscoli scheletrici, nei tendini e nelle articolazioni. - Fuso neuromuscolare (nel muscolo): è stimolato quando il muscolo viene stirato. Contiene fibre muscolari specializzate intrafusali che sono innervate da sottili fibre sottoposte al controllo di centri superiori. - Organo di Golgi (nei tendini): è stimolato dalla tensione prodotta quando il muscolo viene stirato e quando è contratto. - Corpuscolo di Pacini (nel tessuto connettivo profondo e attorno alle articolazioni): è stimolato

Dalla pressione creata nelle strutture circostanti alle articolazioni quando queste vengono mobilizzate.

Regolazione atto motorio:

  • Azioni automatiche.
  • Azioni volontarie.
  • Riflessi.

Processo di mielinizzazione e sviluppo coordinativo: la completa mielinizzazione aumenta la velocità di conduzione (fino ai 12 anni). Intorno ai 10 anni si raggiunge l'apice dello sviluppo del sistema nervoso centrale e periferico (età sensibile tra 8 e 12 anni).

CLASSIFICAZIONE delle CAPACITÀ COORDINATIVE

  1. Capacità di differenziazione: discriminare con precisione tutti gli elementi importanti di ogni movimento.
  2. Sono da sviluppare per prime perché dipendono molto dall'input percettivo (capacità senso-motorie).
  3. Molti sistemi recettoriali perdono sensibilità con stimoli uniformi e stereotipati che durano a lungo.
  4. È utile escludere momentaneamente o parzialmente alcuni recettori per esaltare l'attività di altri recettori (esercizi da
bendati per esaltare la percezione uditiva o propriocettiva). E' utile anche l'autovalutazione dei risultati raggiunti.

Importante prendere coscienza delle sensazioni propriocettive (rilassamento-tensione, gioco dei contrari) poco sviluppate nei bambini inattivi.

Le capacità di differenziazione sono utili negli sport di precisione, tecnico-compositori dove è importante calibrare precisamente le risposte motorie.

I trend di queste capacità mostra un miglioramento con l'età dei peggiori in difetto ed in eccesso, cioè 10° e 90° percentile.

Si suddivide in base ai recettori coinvolti:

  • Differenziazione cinestesica: modulazione della velocità del movimento e della tensione muscolare.
  • Differenziazione spaziale: modulazione dell'ampiezza dei movimenti segmentali e del corpo in toto.
  • Differenziazione temporale: distinguere tempi brevi e lunghi.

2) Capacità d'orientamento spazio-temporale: determinare e cambiare,

Nello spazio e nel tempo, la posizione ed i movimenti del corpo sono riferiti ad un campo d'azione definito nei tempi giusti. Il recettore visivo è di primaria importanza. In alcuni casi (rotazioni attorno ai diversi assi con esclusione della vista), le informazioni vestibolari e propriocettive diventano primarie.

Test del salto in basso con rotazione attorno all'asse longitudinale: test di orientamento spaziale ed equilibrio in volo mutuato dal pattinaggio artistico. L'orientamento corporeo in rotazione è un esercizio basilare.

Gli oggetti e i punti di riferimento fissi sono più facilmente osservabili. Inizialmente, si effettuano spostamenti in spazi e direzioni conosciute e prefissate. Riduzione e variazione degli spazi a disposizione con giochi e situazioni variabili ed inconsueti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
64 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher baggio97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia dell'allenamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Malagoli Lanzoni Ivan.