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TARDA ETÀ ADULTA
Va dai 50 ai 65 anni; c'è un'accentuazione della diminuzione della funzionalità, quindi delle prestazioni motorie, anche nelle attività quotidiane, soprattutto in condizioni di inattività. C'è un'ampia riduzione delle capacità di apprendimento e una notevole variabilità delle capacità motorie in relazione allo stile di vita attivo. È necessario e possibile ripristinare il livello funzionale (o mantenerlo tale per i soggetti attivi) iniziando attività di tipo prevalentemente aerobico, senza tralasciare esercizi di forza.
ETÀ ANZIANA
Dai 65 anni in poi gli effetti del movimento permettono il recupero e il mantenimento del tono posturale, un ritardo dell'invecchiamento osseo, prevenzione dell'osteoporosi, prevenzione di artrosi, mantenimento dell'escursione articolare, prevenzione delle trombosi (infarto e ictus), recupero e mantenimento
dellafunzionalità respiratoria e cardiocircolatoria e riduzione e prevenzione della sarcopenia. Indubbiamente l'esercizio fisico migliorano la qualità della vita e della socializzazione. In conclusione, bisogna porre molta attenzione al dosaggio individuale, l'intensità dev'essere adattata solo in seguito ad un aumento di volume e va enfatizzato l'aspetto psicologico come motore trainante, grazie ad un adeguato supporto e professionale. Bisogna effettuare una pratica continuativa (Physical Literacy), variare i movimenti, provare, conoscere, sperimentare, praticare attività all'aperto, rispettare ritmi e possibilità individuali e fare proposte aggreganti e socializzanti. Tutto questo va a favorire la rottura del circolo vizioso. Si deve evitare un aumento repentino della frequenza cardiaca, il respiro affannato, i movimenti bruschi, il dolore durante e dopo l'attività, i cambiamenti repentini e gli atteggiamenti distaccati. Senso-percezione,schema corporeo e lateralizzazione
La senso-percezione è una sorta di un sistema che consente di gestire un obiettivo e che permette di portarlo a compimento nel miglior modo possibile. Come esempio si può immaginare un circuito di raccolta informazioni, gestione di esse ed esecuzione di qualche tipologia di effetto, come può essere il riscaldamento di casa. In questo caso l'obiettivo è tenere la temperatura a 22,6°; negli impianti di riscaldamento c'è un termostato, che è di fatto un comparatore, ovvero un elemento che ha la possibilità di confrontare quello che rilevano i sensori. Questi mandano un segnale percettivo che viene portato al comparatore, il quale valuta se il segnale corrisponde all'obiettivo o meno. Se corrisponde, l'obiettivo è raggiunto e quindi non succede nient'altro; nel momento in cui l'obiettivo non è raggiunto, il comparatore rileva la discordanza tra
l’obbiettivo e lo stato rilevato dai sensori e per correggere l’errore manda un segnale all’effettore, che si attiva. Man mano che l’effettore lavora, vengono mandati segnali dai sensori, finché lo stato non corrisponde all’obbiettivo. Questo è un sistema a circuito chiuso, in cui il comparatore è sempre in contatto con l’effettore, che è sempre a contatto con i sensori, che a loro volta sono a contatto con il comparatore; questo sistema ha sicuramente un problema legato alla velocità di esecuzione, infatti sono funzionali per azioni lente. Questo stesso processo avviene secondo i principi di information processing per il controllo del movimento. C’è un obbiettivo del sistema, quindi il target, c’è il meccanismo di riferimento corticale, quindi il cervello, che rileva le situazioni di pertinenza dell’obbiettivo di sistema; al meccanismo di riferimento arriva il feedback dell’ambiente, adesempio qualcosa che può avvenire subito dopo aver effettuato un movimento. Il meccanismo di riferimento rileva l'obbiettivo (muovermi) e attua il livello direttivo (iniziare a muoversi), che manda istruzione agli organi effettori (muscoli), che producono un movimento, che produce un effetto a livello ambientale; l'informazione che arriva al meccanismo di riferimento è il feedback (mi sto muovendo) e viene confrontato con l'obbiettivo. Quello che a noi interessa è da dove arriva il feedback; questo arriva dall'ambiente e avviene attraverso i canali percettivi, quindi attraverso un sistema che permette di portare alla mia attenzione un'informazione. Tutte le teorie che portano allo sviluppo motorio hanno in qualche misura il contributo dell'apporto sensoriale o delle afferenze sensoriali a feedback di quello che sta avvenendo, per quanto riguarda la gestione del movimento. Quindi il controllo del movimento e le funzioni di percezione stannoalla base del controllo esviluppo motorio e stanno alla base della percezione dei dati esterni (spazio, tempo) e del proprio corpo (statico,dinamico). Il sistema sensoriale non comprende solo i cinque sensi. I recettori implicati nella senso-percezione sono di tretipi:- Esterocettori: le informazioni arrivano dall'esterno
- Propriocettori: le informazioni arrivano dall'interno del nostro corpo
- Enterocettori: le informazioni arrivano dall'interno, in particolare dai visceri con segnali doloriferi
Cambiamento o il fatto che una situazione possa essere di interesse o meno. Gli stimoli che arrivano hanno un'intensità variabile a seconda dell'intensità dello stimolo che sta arrivando; ad esempio, per il rumore c'è una scarica di fondo per cui si sente sempre una rilevazione di rumori, però c'è la possibilità di avere una sorta di taratura, quindi in base alla situazione in cui ci si trova, la soglia cambia per poter porre la giusta attenzione su determinati rumori.
Gli analizzatori subiscono dei processi di adattamento, come se spostassero il livello di attenzione della soglia (finché non dico che indossi dei vestiti, non ti rendi conto del loro peso o del loro contatto con la pelle); i livelli recettivi si adattano alla situazione, più o meno velocemente a seconda dell'analizzatore e del loro funzionamento, e portano facendo percepire di più le cose su cui si sta ponendo l'attenzione.
Lasciando le altre in secondo piano (a meno che non ci sia un cambiamento di effetto importante in esse). C'è anche un effetto personale che influisce sulla recezione di queste situazioni. Un esempio può essere quello di quando si gioca una partita, si cade e ci si fa male, ma non ce ne si rende conto e si va avanti a giocare perché si è molto concentrati; solo alla fine dell'attività ci si accorge del dolore, che può essere anche molto forte. Questo succede perché viene spostata la soglia recettiva a seconda della situazione.
Le afferenze cinestesiche sono dei recettori che forniscono delle afferenze legate alla posizione degli arti, alla tensione tendinea, alla tensione neuromuscolare, al contatto cutaneo, ecc. (già viste in precedenza, vedi "il movimento volontario").
Le afferenze visive, dal punto di vista esterocettivo, sono molto importanti, perché la presa di informazioni dell'uomo e quindi del
Il controllo di movimento avviene per via visiva. Attraverso la vista riusciamo a prendere informazioni e a utilizzarle per il movimento. C'è un flusso ottico di informazioni visive che raggiungono la retina e danno vita a due tipi di visione: una viene definita centrale-focale-ventrale (rispettivamente indicano il campo visivo indicato, la tipologia di visione e le vie sensitive utilizzate per raggiungere il cervello), l'altra è di tipo periferica-ambientale-dorsale (stessa denominazione di quella precedente). Hanno ovviamente caratteristiche differenti, infatti quella focale è legata a un campo visivo centrale, mentre quella ambientale, pur utilizzando il canale centrale, utilizza maggiormente quella periferica; in questo caso la differenza è il livello di coscienza che viene stimolato: la visione centrale-focale permette l'identificazione delle cose, quindi risponde alla domanda "cos'è?", permette di comprendere il tipo di attività.
andarla a sviluppare e di conseguenza andare a raccogliere informazioni di un certo tipo, che richiedono un certo grado di illuminazione. La visione focale risente tantissimo della luce, dell'illuminazione, cosa che non accade nella visione ambientale, che ha un carattere più inconscio e risponde alla domanda "dov'è?"; non risente dell'illuminazione perché l'obbiettivo della visione ambientale è quella di prendere informazioni legate all'ambiente e al movimento. Ad esempio, se siamo al buio e abbiamo un giornale in mano, riusciamo a capire che è un giornale, lo vediamo se lo muoviamo, ecc., ma di certo non riusciamo a leggerlo. La caratteristica della visione ambientale permette di avere una visione più legata al movimento, infatti la utilizziamo per percepire le distanze; la nostra visione binoculare ci permette di portare il flusso ottico dall'oggetto verso la retina. Ad esempio, nell'immagine ciSono due pali che formano due angoli diversi rispetto agli occhi e nel momento in cui l'individuo sposta la testa i due angoli si modificano; l'angolo α più vicino agli occhi, subisce delle variazioni maggiori rispetto ad α più lontano. Quindi se noi muoviamo la testa lentamente, il palo più vicino sembrerà muoversi più velocemente rispetto a quello più lontano, perché cambiano gli angoli. In questo modo il flusso ottico ci permette di percepire le distanze anche stando fermi. Se ci sono dei movimenti nello spazio, analogamente avviene la stessa cosa: supponiamo di avvicinarci all'oggetto A, passare dalla posizione 1a alla 2°, osservando la proiezione dell'oggetto A sulla retina, si nota che ha una proiezione più piccola quando si è più distanti e maggiore quando ci si avvicina; di fatto l'immagine dell'oggetto è diventata più grande in posizione 2°.
che l'oggetto B viene proiettato sulla retina in due posizioni diverse. Nella posizione 1°, l'oggetto appare più grande ma si trova al centro della retina. Nella posizione 2°, l'oggetto appare più piccolo ma si trova lateralmente rispetto al centro della retina. Questo fenomeno è dovuto alla forma e alla curvatura della retina, che influenzano la proiezione dell'immagine.