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Relazione tra Lavoro e Potenza nel nuoto
LAVORO e POTENZA: sono in relazione per ottenere l'efficienza (rapporto tra potenza espressa e lavoro realmente svolto). Un aumento di potenza e contemporanea riduzione del lavoro comporta una maggiore efficienza.
Per rendere minore il lavoro svolto e maggiore la potenza generata è necessario migliorare la tecnica del gesto motorio, il ritmo d'esecuzione del gesto motorio e la coordinazione delle contrazioni muscolari.
Nel nuoto una parte dell'energia meccanica viene dissipata nel fluido come energia cinetica, a causa della fluttuazione dell'avanzamento (accelerazioni e decelerazioni) e della cedevolezza del drag nel contrastare la spinta verso dietro del nuotatore.
Lo swim bench è una macchina che consente di misurare la massima potenza esprimibile dal nuotatore eseguendo il gesto tecnico a secco. È un ergometro per la simulazione del moto ancora non molto preciso, perché il carico dell'H2O e la direzione
di spinta degli arti del nuotatore sono difficili da replicare a terra. VALUTAZIONE ESERCIZIO in AMBIENTE ACQUATICO: 3 metodi: 1) Si valuta l'efficienza propulsiva misurando frequenza e ampiezza di bracciata in relazione alla velocità espressa. A parità di frequenza di bracciata il nuotatore con maggiore efficienza sarà quello che percorre uno spazio più grande. E' più preciso rapportare direttamente alcuni parametri di movimento (spazio e velocità) del produttore (mano) agli stessi parametri di movimento dell'effettore (avanzamento). 2) Si relaziona la velocità del produttore con quella dell'effettore durante la fase propulsiva, se le 2 velocità sono uguali allora il nuotatore non si troverà in condizione di dispersione energetica. La velocità dell'effettore è l'avanzamento del nuotatore misurata al centro di massa (velocità lineare), mentre la velocità del produttoreè prodotta da un movimento effettuato sui 3 piani di riferimento misurando la risultante dell'integrazione delle 3 velocità.
3) Misura la relazione dello spazio percorso tra effettore e produttore, cioè confronta lo slittamento della mano verso dietro e l'avanzamento del centro di massa entrambi misurati sull'asse longitudinale nella fase propulsiva subacquea (perdita del contrasto). Se la mano resta ferma nella fase propulsiva allora l'efficienza è massima.
H2O per definire la MASSA MAGRA:
La densitometria è il metodo per eccellenza per determinare la percentuale di massa magra del corpo umano. Si misura la massa di un corpo su una bilancia e il suo volume con il metodo della doppia pesata idrostatica basata sul principio di Archimede secondo cui la spinta ricevuta da un corpo completamente immerso in un fluido è uguale al peso del fluido da esso spostato. Successivamente si calcola la densità. Al volume vengono sottratte 2
Correzioni (volume polmonare residuo e gas gastrointestinale). Con l'equazione di Siri, partendo dal valore della densità si ottiene la percentuale di grasso corporeo %F, dal quale si possono ottenere la massa magra (FFM) e la massa grassa (FM).
FM = (%F * M) / 100
FFM = M - FM
MOVIMENTO sulla TERRA e in H2O:
- In terra: l'uomo ha appoggi fissi e compie azioni muscolari a velocità decrescenti con bassa resistenza all'aria, la spinta propulsiva è data dagli arti inferiori, mentre le braccia hanno funzione stabilizzatrice.
- In acqua: l'uomo ha appoggi mobili e cedevoli e una resistenza del fluido che grava notevolmente sulla velocità; la spinta propulsiva è data principalmente dalle braccia, mentre gli arti inferiori hanno funzione stabilizzatrice. Maggiore protezione dell'apparato osteoarticolare e muscolare perché consente la modulazione del carico per avere un minor stress meccanico alle strutture diminuendo il rischio di traumi e osteoporosi.
Aumenta l'intensità della contrazione muscolare consentendo movimenti più lenti per evitare errori. L'impiego di muscoli in contrazione eccentrica è minore e permette di sviluppare muscoli poco utilizzati. Inibizione dei riflessi cinestetici (svantaggio). Maggior consumo di lipidi durante il movimento e rapida rimozione di acido lattico dai muscoli. La Fc è più bassa (durante un attività acquatica al 60% della VO2max, la differenza è di 10-15 lattati in meno). A parità di carico, la gittata sistolica e la frequenza ventilatoria (respiri al minuto) sono maggiori che a secco.
CONSIDERAZIONI PERSONALI sul nuoto in Italia: l'Italia è una penisola per 3/4 bagnata da mare. Nonostante ciò il 55% degli italiani non sa nuotare principalmente per paura dell'acqua. L'Italia vanta il maggior numero di annegamenti all'anno, quindi manca una cultura dell'acqua oltre che una conoscenza dei pericoli del mare.
Considerando l'importanza delle ricadute psico-fisiche positive legate alla pratica natatoria, probabilmente sarebbe necessario che la politica italiana sportiva stimoli ulteriormente soprattutto i giovani al regolare esercizio. La pratica del nuoto genererebbe effetti positivi su tutta la popolazione sia in termini di prevenzione di malattie cardiovascolari o disfunzioni muscolari sia in termini di riabilitazione di equilibrio e correzioni posturali.COMPETENZE ISTRUTTORE di NUOTO:
Deve avere conoscenze degli allievi, dei protocolli di allenamento, deve essere in grado di comunicare, osservare, valutare e intervenire in caso di errore. Deve saper strutturare una lezione semplice tramite spiegazioni brevi e consegne nuove una per volta. Non ha preferenze e ha fiducia in tutti gli allievi. Deve far divertire gli allievi evitando tempi morti (se un'attività non funziona è necessario cambiarla subito per non demoralizzare gli allievi) e non deve mortificare chi non riesce, ma
deve spronarlo e incentivarlo gratificandone il tentativo. E' consigliabile cambiare spazi, tempi, velocità per incrementare l'attività. Deve essere sempre in movimento, disponibile, sorridente, talvolta amichevole. Il tono e l'espressione della voce sono funzionali. ELEMENTI di BASE di un PROTOCOLLO EDUCATIVO IN ACQUA: - 1° fase: anamnesi, diagnostica e valutazione del paziente (sesso, età, caratteristiche antropometriche e fisiche, patologiche, grado di acquaticità emotricità, obiettivi da raggiungere a breve e lungo termine). Il terapista deve dedicare molta attenzione a tutti i pazienti, è possibile gestire un gruppo di persone quando si è nella fase di mantenimento o quando si gestisce soggetti con patologie uguali o molto simili. - 2° fase: rieducazione propriocettiva per ridurre dolori e infiammazioni ricercando maggiore mobilità. - 3° fase: esercizi a catena cinetica chiusa per migliorare lamobilità di una singola articolazione o per potenziare un gruppo muscolare.
4° fase: esercizi a catena cinetica aperta che coinvolgono più gruppi muscolari e articolazioni
PALLANUOTO: sport di situazione basato su ideazione e risoluzione di problemi tattici che si presentano durante il gioco, si risolvono attraverso le abilità cognitive acquisite con l'allenamento e le corrette tecniche valorizzate dal miglioramento funzionale. Lo scopo del gioco è far goal nella porta avversaria.
La didattica per l'insegnamento della pallanuoto prevede una progressione divisa in 4 fasi:
- Imparare a nuotare: sviluppo di schemi motori acquatici, capacità percettive e coordinative (abilità motorie).
- Imparare i fondamentali: sviluppo della capacità condizionale di base.
- Giocare.
- Allenare capacità condizionali: raggiungimento della performance.
Il gioco deve partire da quello che gli allievi sanno fare e ricercare obiettivi
tatticiraggiungibili stimolando le capacità motorie e lo sviluppo di nuove abilità.ELEMENTI TECNICI PALLANUOTO:
Possiamo distinguere tra esercizi con palla e senza palla:
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Fondamentali tecnici senza palla:
- Nuotata: per spostarsi e fermarsi, la nuotata a bicicletta con le gambe permette di mantenere il corpo fuori dall'acqua galleggiando in posizione verticale senza l'uso delle braccia, la nuotata a crawl a testa alta, forbice, dorso, per ottenere una spinta in avanti è utile un movimento di elevazione.
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Fondamentali tecnici con la palla:
- Passaggio: rapido e preciso, può essere sulla mano del ricevente o sull'acqua in una zona vicina al ricevimento.
- Tiro: è anticipato da una fase di preparazione detta trazione, la quale coordinata con il movimento delle gambe permette l'elevazione del busto. Il tiro in sé consiste nello scaricare la potenza accumulata con la trazione.
ATTIVITÀ MOTORIA in acqua come RIEDUCAZIONE e
RIATLETIZZAZIONE: L'acqua non è utilizzata solo come agente terapeutico per guarire le lesioni, ma è anche utile per riportare gli atleti in condizioni fisiche ottimali per produrre performance competitive senza rischi di recidive.
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Rieducazione: percorso riabilitativo che riduce l'impatto dell'infortunio cercando di tornare all'attività sportiva velocemente evitando perdita di mobilità e trofismo muscolare. La crioterapia (terapia del freddo) provoca vasocostrizione dei vasi cutanei generando effetti positivi relativi al recupero post-infortunio sia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico sia per il benessere psico-fisico generale.
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Riatletizzazione: fase finale della rieducazione dove si raggiunge il completo recupero delle capacità condizionali e delle abilità specifiche dell'atleta. Le basse temperature sono indicate per il lavoro dinamico sia nella riatletizzazione sia per l'allenamento. Molto utilizzati
Sono i metodi Halliwick che, con la rieducazione funzionale, permettono di imparare strategie di equilibrio e posture stabili alla base della stabilizzazione, e il metodo Bad Ragaz che consente di migliorare la qualità di un movimento svolgendo un lavoro dinamico influenzato da una resistenza fornita (esercizi di rafforzamento).
SOGGETTI a cui viene consigliata l'attività motoria in acqua:
- Atleti:
- Attività preparatoria: atleti fuori condizione.
- Attività rieducativa: per la ripresa della condizione in seguito ad infortuni.
- Attività rigenerativa: dopo allenamenti intensi con funzione di scarico.
- Attività specifica: per svolgere esercizi di potenziamento.
- Persone in sovrappeso e cardiopatiche: in acqua non solo è possibile ristabilire le migliori funzionalità articolari e muscolari, ma anche eseguire esercizi mirati a prevenire malattie o curare sintomatologie.
- Anziani: per acquisire maggior controllo motorio ed equilibrio.