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INTRODUZIONE
VETTORI
I vettori sono elementi di spazi vettoriali. Si utilizzeranno generalmente spazi vettoriali in tre dimensioni: \( V \in \mathbb{R}^3 \).
I vettori verranno indicati con i simboli: \(\vec{v}, \vec{u}, \vec{w}, \vec{a}\) con \(\vec{v} \in V\).
Un vettore è caratterizzato da:
- MODULO \((|\vec{v}|)\) cioè la lunghezza;
- DIREZIONE cioè la retta su cui giace il vettore;
- VERSO cioè l'orientazione della retta.
OPERAZIONI TRA VETTORI
- SOMMA: \(\vec{u}, \vec{v} \in V \Rightarrow \vec{w} = \vec{u} + \vec{v}\) con \(\vec{w} \in V\)
- PRODOTTO SCALARE: \(\lambda \in \mathbb{R}, \vec{v} \in V \Rightarrow \vec{y} = \lambda \vec{v}\) con \(\vec{v} \in V\)
- DIFFERENZA: \(\vec{u}, \vec{v} \in V \Rightarrow \vec{u} - \vec{v} = \vec{u} + (-\vec{v})\)
Si introduce il concetto di VERSORI cioè un vettore che ha un modulo (lunghezza) pari a 1 ed esprime una certa direzione e un certo verso. Si indica con \(\hat{v}\) ed è uguale, in modulo, a:
\(\hat{v} = \frac{1}{|\vec{v}|} \vec{v} \Rightarrow |\hat{v}| = \frac{1}{|\vec{v}|} = 1\)
N.B. Fino a questo momento sono stati esaminati solo VETTORI LIBERI cioè insiemi di segmenti orientati (vettori) tra loro equivalenti (con stesso modulo, direzione e verso) di cui si assume solo un rappresentante.
Ciò serve per non introdurre un sistema di riferimento.
1) Prodotto scalare:
\(\vec{u}, \vec{v} \in V \Rightarrow \vec{u} \cdot \vec{v} = |\vec{u}| \cdot |\vec{v}| \cdot \cos \varphi \)
con \(0 \leq \varphi \leq \pi\)
Geometricamente il valore \(|\vec{u}| \cos \varphi\) non è altro che la
proiezione ortogonale del vettore \(\vec{u}\) sul vettore \(\vec{v}\).
Il prodotto scalare associa a due vettori un numero reale (scalare)!
Il prodotto scalare è nullo \(\Rightarrow \vec{u} \cdot \vec{v} = 0 \Leftrightarrow
\(|\vec{u}| = 0 \lor |\vec{v}| = 0 \lor \vec{u} \bot \vec{v} \Rightarrow (\cos \varphi = 0)\)
W.B.
Esistono vettori nulli ma uguali a zero (\(\vec{v} = 0\)).
\( \text{DIM }\,(N_v = |\vec{N}| \cos \varphi): \)
le componenti di \(\vec{u}\) lungo \(\vec{v}\) non è altro che la sua
proiezione ortogonale su \(\vec{v}\) che per definizione è data da:
\(N_v = \vec{v} \cdot \epsilon = |\vec{v}| \cdot |\epsilon| \cdot \cos \varphi = |\vec{N}| \cos \varphi \quad C.V.D. \)
3) Modulo al quadrato:
\(\vec{N} \in V \Rightarrow |\vec{N}|^2 = \vec{N} \cdot \vec{N} = \vec{N} \cdot \vec{N} \cdot \cos \varphi\)
3 due vettori sono paralleli \(\Rightarrow \cos \varphi = 1 \Rightarrow |\vec{N}|^2 = \vec{N} \cdot \vec{N}\)
6) Somma al quadrato:
\(\vec{u}, \vec{v} \in V \Rightarrow\)
\(\Rightarrow |\vec{u} + \vec{v}|^2 = (\vec{u} + \vec{v}) \cdot (\vec{u} + \vec{v}) = |\vec{u}|^2 + |\vec{v}|^2 + \vec{u} \cdot \vec{v} + \vec{v} \cdot \vec{u}\)
Per la proprietà commutativa \(\vec{u} \cdot \vec{v} = \vec{v} \cdot \vec{u} \Rightarrow\)
\(\Rightarrow |\vec{u} + \vec{v}|^2 = |\vec{u}|^2 + |\vec{v}|^2 + 2 \vec{u} \cdot \vec{v}\)
Bisogna avere che i, j, k siano L.I se e solo se j, k, n devono essere complanari a w.
Il prodotto misto gode della seguente proprietà:
Permutazioni cicliche di w
Doppio prodotto vettoriale:
v, n, w ∈ V => v × n × w = 2 con z ∈ V
Notazioni di Grassman
le nostre notazioni sono un insieme di vettori che hanno un punto fisso e un punto mobile. Quando le nostre notazioni hanno un massimo dei punti.
Per la notazione di Grassman, un vettore può essere definito come la differenza tra due punti.
^B N = B - A => A + n = B Si passa da un punto all'altro con un vettore
A B (XB, YB, ZB) A (XA, YA, ZA) N = (XB - XA) i + (YB - YA) j + (ZB - ZA) k
se considero N = B - A e aggiungo e sottraggo un punto C
N = B + A = B – C + C – A = (B – C) + (C – A) Si ottiene le regole del parallelogrammo
SISTEMI DI VETTORI APPLICATI
Un SISTEMA DI VETTORI APPLICATI è un insieme di vettori tra loro ovunque per modulo ovunque e verso applicati tutti in punti diversi.
S = { (Pi, vi) }i=1...N
Questo è un SISTEMA DISCRETO cioè un sistema formato da più parti.
N.B. Tutte le formule e i teoremi che verranno introdotti saranno validi per sistemi discreti, ma si possono estendere anche al caso continuo.
Un sistema di vettori applicati è caratterizzato da due VETTORI CARATTERISTICI.
Uno di essi è il VETTORE RISULTANTE definito come la somma di tutti i vettori vi:
R = ∑i=1N vi
N.B. Il vettore risultante è un vettore libero, privo quindi di posizione sul punto di applicazione.
Il secondo vettore caratteristico è il MOMENTO RISULTANTE che è definito come la somma dei momenti vi rispetto all’asse polo O, da non confondere con il momento del vettore risultante R.
M(O) = ∑i=1N (Pi-O) x vi
N.B. Anche M(O) risulta essere un vettore libero, perché è dato dalla somma di altri vettori liberi.
Adesso è possibile dare la definizione di asse centrale:
L'ASSE CENTRALE è il luogo di punti di spazio dove come
poli andremo al momento del ritorno uguale al momento
vettoriale: |M(O)| = |Mp| con |Mp| = |I/R|
valore minimo
N.B. Se I=0 >> Mp=0 con R≠0
M(O) = i=1N∑ (Ω-O) × Ni = (Ω-O) × i=1N∑ Ni =
non dipende da i
= (Ω-O) × R- = (Ω-O) × R' = M'-(O)
per definizione R- = R'
N.B. Il momento risultante è uguale al momento del vettore risultante e in generale questa affermazione non vale.
- Vettori complanari
∀ Ni M-(O) ⊥ π- => I = O => MP = 0
(Pi, Ni) ∈ π => { R = O-
o R ∈ π con R ≠ O-
O ∈ π
N.B. Se R- = O- e M-(O) ≠ O- il sistema è equivalente ad una coppia di vettori e non ad un singolo vettore applicato, quindi non si può definire l'asse centrale e il momento risultante.
- Vettori paralleli
S = {(Pi, Ni)} i=1...N
e̅
| | | | | | |
R̅
Ni = ni e̅ con ni ≥ O
R- = i=1N ∑ Ni e̅ = R e̅
con R = i=1N ∑ ni ; Ni ∈ ℝ
G - O = 1⁄m ∫C β(p) ⋅ (p - O) dC
β(p) = \u2211 definita del punto p
m = ∫C β(p) dc
L'elemento dc può assumere forme diverse in base alle dimensioni del corpo C. Si usa dx lungo una dimensione, dxdy se il corpo è bidimensionale, e se il corpo è in tre dimensioni si utilizza dxdydz.
In particolare se corpo omogeneo β(p) = cost
=> m = ∫C β dc = β ∫C dc
con ∫C dc = misura del corpo = msc
In questo caso:
G - O = 1⁄β msc β ∫C (p - O) dC = 1⁄msc ∫C (p - O) dc
Proprietà distributiva:
Anche nel caso del calcolo del centro di massa è possibile applicare la proprietà distributiva.
Se si divide il sistema in più parti, si può calcolare il centro di massa per ognuna di esse, e il centro di massa totale si può calcolare come il centro di massa dei centri di massa.