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CLASSIFICAZIONE DEI BENI
Altri esempi di beni pubblici:
- Difesa nazionale
- Lotta alla povertà
- Ricerca di base
- Software libero
- Contenuti ad accesso libero sul web
- Paesaggio
- TV e radio (senza decoder)
- Aria pulita
La non-rivalità implica che la curva di domanda aggregata si ottiene attraverso la somma verticale delle curve di domanda dei due individui.
Nel caso di un bene pubblico non ha senso parlare della quantità consumata dall'individuo 1 come distinta da quella consumata dall'individuo 2. Ogni individuo può consumare la stessa quantità di bene pubblico.
Possiamo invece chiederci qual è la disponibilità a pagare di ciascun individuo per ottenere una certa quantità di bene pubblico.
LA CONDIZIONE DI OTTIMO PARETIANO NEL CASO DI UN BENE PRIVATO
Questo p* non esiste ->
LA CONDIZIONE DI OTTIMO PARETIANO NEL CASO DI UN BENE PUBBLICO
LA CONDIZIONE DI OTTIMO PARETIANO
Le condizioni di ottimo diventano:
A BCMg=BMg +BMg
La quantità ottima di bene pubblico da produrre è quella in corrispondenza della quale la somma dei benefici marginali è uguale al costo marginale. Il beneficio marginale individuale è sempre minore del beneficio marginale sociale. È possibile finanziare la produzione di questo genere di beni? Potremmo imporre il pagamento di un contributo pari al beneficio marginale che ciascun individuo ottiene dal bene pubblico (prezzo personalizzato vs prezzo unico dei beni privati).
IL FREE-RIDING
Ma ciò richiede l'osservabilità delle curve di domanda effettive (la conoscenza dell'effettiva disponibilità a pagare per il bene pubblico). La non escludibilità fa sì che gli individui non abbiano alcun incentivo a rivelare la propria reale disponibilità a pagare, sperando che siano gli altri a pagare.
Esempio: organizzazione di uno spettacolo di fuochi di artificio. 500 abitanti. Ciascun abitante attribuisce allo spettacolo un valore
di 10 euro e lo spettacolo costa 1000 euro. 1000 euro < beneficio totale per i cittadini=5000 euro. Quanti biglietti riusciremmo a vendere per lo spettacolo se nessuno può essere escluso dall'assistervi? Nessuna azienda privata offrirebbe questo servizio direttamente ai cittadini. Nel caso di due individui. Organizzare lo spettacolo costa 100 euro. Ciascuno è disposto a pagare 80 euro. Se pagano entrambi, per ciascuno il beneficio sarà 80 e il costo 50, quindi il beneficio netto sarà pari a 30. Se il costo è sostenuto da una sola persona, per questa il beneficio risulterà inferiore al costo. "Non contribuire" domina sempre "Contribuire", ma se nessuno contribuisce entrambi stanno peggio. Versione del Dilemma del Prigioniero Dilemma del prigioniero: - Se entrambi confessano prendono la pena massima. - Se nessuno confessa prendono la pena minima. - Se uno solo confessa, lui è libero mentre l'altro prende la pena.massima.Confessare è la strategia dominante, ma non confessare è quella che garantisce la pena minore.Tornando al nostro esempio…Un'alternativa è quella di aumentare le tasse per finanziare attività di questo tipo. Il finanziamento dei beni pubblici rappresenta un esempio di fallimento del meccanismo allocativo del mercato che giustifica l'intervento dello stato. L'intervento ovviamente dovrà tenere conto di una valutazione dei costi e dei benefici totali per la popolazione.Attenzione i beni pubblici non sono necessariamente prodotti da entità pubbliche.
ESTERNALITÀ
Vantaggi o costi generati su altri soggetti da un'attività economica.
- Esternalità di produzione o consumo.
- Esternalità positive o negative.
Esternalità negativa: una fabbrica che, producendo, provoca inquinamento ambientale. Avventori di un locale che parlano ad alta voce.
Esternalità positiva: giardino curato,
Aumento laureati, ricerca scientifica, vaccinazioni. Consideriamo le esternalità negative di produzione. La produzione di un certo bene x produce un danno a un altro soggetto (consumatore o impresa). Il costo marginale dell'esternalità, che è crescente nella quantità, non viene preso in considerazione dall'impresa (non viene "internalizzato"). Ipotesi: chi subisce danni non può rivalersi sull'impresa.
Surplus in assenza di internalizzazione:
Surplus totale = A + B + C + D
Danno totale = C + B + D + E (area tra CM sociale e CM)
In alternativa:
Surplus totale = area compresa tra la curva di Beneficio Marginale Sociale (curva di domanda) e la curva di Costo Marginale Sociale, considerando che le aree a destra del punto di intersezione hanno segno negativo.
INTERNALIZZAZIONE DELL'ESTERNALITÀ
Surplus in caso di internalizzazione:
Surplus totale = A + B + C + D
Danno totale = C
Perdita di surplus dovuta alla riduzione della quantità
prodotta = B+D
Nota: Il danno non viene eliminato completamente.
Come internalizzare una esternalità?
- Introducendo un'imposta
- Attribuendo diritti di proprietà
- Introducendo un sistema di incentivi
- Introducendo una norma
Vediamo il caso di un'imposta di Pigou
Imposta di Pigou: imposta di fabbricazione calcolata in base al danno marginale causato dall'esternalità negativa in corrispondenza della quantità ottima.
Imposta = Costo marginale sociale - costo marginale individuale in corrispondenza della quantità socialmente ottima.
L'imposta genera comunque una perdita secca, che però è compensata dalla riduzione del danno. Il surplus totale generato sarà dunque maggiore di quello in assenza di imposta.
Il gettito può essere poi usato per intervenire sulle cause dell'esternalità. Difficoltà di misurazione dell'esternalità e quindi del vantaggio dell'introduzione.
dell'imposta.
ATTRIBUZIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ(Coase: Il problema del costo sociale )
Indipendentemente dal soggetto a cui viene attribuito il diritto di proprietà è possibile ottenere il risultato migliore attraverso lo scambio (teorema di Coase).
Questo ovviamente accade se si verificano alcune condizioni particolari
Coase fa notare che le esternalità hanno una natura reciproca:
- l'inquinamento prodotto da A danneggia B
- ma eliminando l'inquinamento si danneggia A
In ogni caso si avrà un danno per qualcuno: l'interesse comune delle parti dovrebbe essere quello di ridurre al minimo questo danno
Esempio: il termovalorizzatore e l'azienda agricola.
Per il termovalorizzatore, all'aumentare dell'inquinamento si riduce il costo di produzione di energia. Per l'impresa agricola, all'aumentare dell'inquinamento aumenta il costo di produzione delle mele. L'impresa deve quindi incorporare nella sua
funzione di costo il costo fisso generato dall'inquinamento. Il termovalorizzatore ha costi marginali di produzione crescenti, cioè la produzione di un megawatt aggiuntivo costa di più rispetto al precedente. Il ricavo marginale (prezzo) derivante dalla vendita di ogni megawatt è costante e pari a 105 euro. La produzione di megawatt provoca un'esternalità negativa di 20 euro per ogni megawatt prodotto, cioè arreca all'azienda agricola produttrice di mele un danno quantificabile in 20 euro per ogni megawatt prodotto dal termovalorizzatore. In assenza di interventi il termovalorizzatore non terrà conto dell'esternalità e quindi produrrà 4 Megawatt che massimizzano il suo profitto. Otterrà così un profitto pari a 105x4- (70+80+90+100)= 80 euro e impone un danno all'azienda pari a 80 euro. Surplus complessivo = 0
Nel caso in cui il termovalorizzatore fosse costretto a internalizzare il costo dell'esternalità,
la produzioneottima sarebbe pari a 2 megawatt e il suo profitto sarebbe pari a 105x2-( 70+80) = 60 euro.In questo caso, l'azienda agricola subisce un danno pari a 40 euro.E quindi il surplus complessivo sarà 60-40=20 >0 La produzione di 2 megawatt è quindi il livello socialmenteefficiente.Supponiamo che la proprietà dei diritti di inquinamento sia attribuita all'azienda agricola produttrice dimele.Il termovalorizzatore non può produrre elettricità se non acquista dei diritti a inquinare dall'aziendaagricola.Il termovalorizzatore sarà disposto ad acquistare diritti fino a quando il profitto che ricava dalla produzionedi un megawatt aggiuntivo è maggiore del prezzo del diritto a inquinare.Dall'altra parte, l'azienda agricola sarà disposta a vendere diritti d'inquinamento fintantoché il prezzo deldiritto è maggiore del danno causato dalla produzione di un megawatt.Il profittomarginale del primo megawatt venduto è pari a 35 euro, quello del secondo è pari a 25 euro, quello del terzo è pari a 15 euro e quello del quarto è pari a 5 euro. L'azienda agricola è disposta a vendere ogni diritto se riceve un prezzo di almeno 20 euro. Pertanto, il termovalorizzatore acquisterà diritti d'inquinamento per produrre 2 megawatt di elettricità. Infatti, non conviene acquistare diritti d'inquinamento per produrre il terzo megawatt poiché dovrebbe sborsare un prezzo di almeno 20 euro a fronte di un beneficio di soli 15 euro. L'effettivo prezzo di ogni diritto d'inquinamento sarà compreso tra 20 e 25 euro e dipenderà dal potere contrattuale delle parti in causa. Il livello di produzione raggiunto è quello socialmente efficiente. Se la proprietà dei diritti di inquinamento è attribuita al termovalorizzatore, esso può produrre elettricità fino allivello ottimo di 4 megawatt, ma l'azienda agricola può acquistare diritti di inquinamento. L'azienda agricola sarà disposta ad acquistare diritti fintantoché il prezzo che paga per ridurre l'inquinamento conseguenza della produzione di un megawatt aggiuntivo è minore del danno che subisce (20). Dall'altra parte, il termovalorizzatore sarà disposto a vendere diritti d'inquinamento fintantoché il prezzo che ottiene per ridurre l'inquinamento è maggiore del profitto a cui rinuncia. Il profitto marginale del primo megawatt venduto è pari a 35 euro, quello del secondo è pari a 25 euro, quello del terzo è pari a 15 euro e quello del quarto è pari a 5 euro. Il termovalorizzatore è disposto a vendere un diritto se riceve un prezzo almeno pari al profitto a cui deve rinunciare.