Teoria della giustizia, Rawls - Appunti
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giustizia sociale, tramite una redistribuzione. Politiche efficienti di implementazione dei due
principi di giustizia sotto gli occhi vigili di tutti avranno l’effetto di rinforzare l’adesione dei
cittadini agli stessi principi e alle istituzioni.
Metaetica: si occupa dello studio sul linguaggio morale, è una riflessione di carattere
espressamente filosofico che ha per oggetto l’etica e più precisamente il significato dei termini
morali.
L’idea di R è di immaginarsi uno stato nel senso di una situazione umana in cui l’egoismo razionale
porta a principi di giustizia. La persona è razionale se riesce a perpetrare il proprio interesse nella
maniera + efficiente. Lui si immagina una condizione originaria in cui gli attori devono decidere sui
principi da osservare in un futuro in questa soc. tutti però hanno gli occhi chiusi dal velo di
ignoranza, cioè nn sanno che posizione, che talenti che capacità avranno all’interno della società.
Sotto questo velo di ignoranza devono decidere i principi di giustizia basandosi sul criterio
dell’egoismo razionale. Poiché nn sanno che posizione occupano, opteranno nella scelta dei
principi, x quelli basati sull’uguaglianza e affermeranno che il sistema + giusto sarà quello in cui i
+ svantaggiati saranno + aiutati rispetto ad altri sistemi. Il velo di ignoranza fa in mod che le
persone partendo da un’idea egoistica dei propri interessi arrivino a formulare dei principi di
giustizia. Il velo trasforma un interesse particolare in un criterio di universalità poiché sotto il velo
di ignoranza tutti sono uguali. R parla di 2 principi di giustizia, uno basato sulla libertà e uno
sull’uguaglianza. L’autore di una teoria della giustizia come equità elabora
passo dopo passo la sua concezione sistematica e globalmente alternativa all’utilitarismo. Il
credo utilitaristico possiede una generalità di applicazione che lo rende attraente per una varietà di
regimi e assetti politici. L’argomento che giustifica il disegno delle istituzioni sulla base di
obiettivi di benessere collettivo è un argomento forte. Esso fornisce risorse di legittimità per
politiche di allocazione o distribuzione di costi e benefici che, massimizzando l’utilità sociale,
mirano a produrre il massimo benessere per l’intera società. I costi imposti ad alcuni vengono così
compensati con i maggiori benefici prodotti per i più. Qualsiasi valore sociale, sia esso
esemplificato da libertà, diritti o opportunità per le persone, entra in tal modo nel calcolo sociale
degli interessi e l’esito che distribuisce fra persone differenti costi e benefici è determinato da una
sorta di applicazione razionale di un principio di efficienza sociale.
R critica la democrazie nell’accezione che ciò che è deciso dalla maggioranza è giusto x
definizione. R è x una democrazia liberale che garantisce diritti del singolo, cmq nel conflitto tra
democrazia e liberalismo egli sceglie il liberalismo.
PRINCIPIO DI DIFFERENZA: afferma che coloro che sono stati favoriti dalla natura , possono
trarre vantaggio da questo a patto che in tal modo migliorino anche le condizioni dei meno
svantaggiati. Quindi giustifica le disuguaglianza quando queste sono a favore dei meno
avvantaggiati. Ciò a prima vista fa sembrare che il principio sia a favore degli svantaggiati. Ma se la
soc deve decidere a chi deve far meglio, tra vantaggiati e svantaggiati è normale che scelga
quest’ultimi. Infatti il benessere collettivo dipende da un sistema sdi cooperazione senza il quale
nessuno trarrebbe soddisfazione. Quindi per lui anche i beni sociali primari devono essere distribuiti
in mod eguale. Le persone morali ovvero le persone dotata di un senso di giustizia e di una propria
concezione del bene hanno diritto ad una giustizia uguale. Nella concezione liberale la
distribuzione del reddito e la ricchezza determinata da abilità e talenti è moralmente arbitraria,
mentre l’eguaglianza democratica combina il principio di equa eguaglianza di opportunità con il
principio di differenza, facendo preferire le soluzioni che migliorano chi sta peggio.
Le ineguaglianze immeritate, x classe, natura, sesso, razza, devono essere compensate attraverso il
principio di riparazione. L’arbitrarietà delle distribuzioni naturali nn è ne giusta ne ingiusta ma lo
diventano quando vengono incorporate nella struttura fondamentale della società.
La giustizia come equità si basa su un impresa cooperativa per il reciproco vantaggio. La struttura
di base è un sistema pubblico di regole che induce ad agire insieme x produrre la maggior quantità
di benefici. La distribuzione viene ottenuta rispettando le pretese determinate da ciò che gli
individui hanno intrapreso in base alle loro aspettative. Il problema delle quote distributive viene
trattato in termini di giustizia procedurale pura. L’idea è quella di progettare un sistema sociale che
sia giusto in ogni caso. Per meglio capire confrontiamola con quella perfetta e imperfetta. Tratti
caratteristici della giustizia procedurale perfetta: esiste un criterio indipendente x decidere cosa sia
una divisione equa; c’è la possibilità di approntare una procedura che darà sicuramente risultato
desiderato. Ovviamente questo tipo di procedura è rara. Si ha la giustizia procedurale imperfetta
quando esiste un criterio di giustizia indipendente e preesistente, ma la procedura non garantisce
che esso venga soddisfatto in tutte le situazioni. L’esempio fatto da Rawls è quello del processo
penale, in cui il risultato desiderato è la condanna dei colpevoli e solo dei colpevoli, ma le
procedure apprestate non garantiscono che tale risultato sia sempre conseguito. Un innocente può
essere giudicato colpevole e viceversa. L’errore nn deriva da un errore umano, ma da una unione di
circostanze che hanno la meglio sullo scopo delle norme giuridiche. Si parla infine di giustizia
procedurale pura quando non esiste un criterio indipendente per il giusto risultato, ma esiste una
procedura equa e corretta tale da dare un risultato similmente equo. L’esempio fatto da Rawls
(1971, 85ss.) è quello del gioco d’azzardo: se le scommesse sono libere, qualunque distribuzione
dei premi alla fine del gioco è equa. La nozione di giustizia procedurale pura è proprio quella che
Rawls (1971, 136), adopera come base della sua concezione della giustizia come equità. Perciò in
questo tipo di giustizia procedurale la correttezza della distribuzione è basata sulla giustizia dello
schema di cooperazione da cui essa trae origine, infatti una distribuzione nn può essere giudicata
isolatamente dal sistema in cui è risultato.
Giustificazione: offerta di ragioni a sostegno di qualcosa. Cosa giustificano, dunque, le
teorie della giustizia? In termini generali possiamo affermare che esse forniscono ragioni a sostegno
di determinate istituzioni tramite l’elaborazione di principi di giustizia, che definiscono, a loro
volta, cosa è giusto (ad esempio, le istituzioni della democrazia possono essere giustificate da una
teoria della giustizia che ha come principio fondamentale una qualche formulazione dell’idea di
eguaglianza). In altre parole, se vogliamo costruire una definizione più precisa, per teorie della
giustizia s’intendono quei resoconti normativi – che offrono, cioè, una visione del mondo come
dovrebbe essere, non una descrizione di come esso è – atti a giustificare un certo assetto
istituzionale e le relative regole di interazione tramite l’elaborazione di principi di giustizia.
Idea del bene: si rifà ad Aristotele e afferma che il bene di una persona è determinato da quello che
è il piano di vita a lungo termine + razionale x lui. Un uomo è felice quando riesce realizzare + o –
questo piano. Ogni individuo ha quindi un piano di vita razionale, lo scopo del piano è permettere
un’armoniosa realizzazione dei suoi interessi. Date le possibili alternative un piano è razionale se nn
è suscettibile di miglioramenti. Nella costruzione dell’indice dei beni primari i 2 principi di giustizia
possono darci una mano, le libertà fondamentali sono uguali e vi è l’equa eguaglianza di
opportunità. Nn dovrebbero far pare dei beni sociali primari le aspettative, ma dovrebbero essere
considerate come soddisfazioni della realizzazione di questi piani. In quanto in una giustizia come
equità le persone razionali sono in grado di adeguare le concezioni del bene alla propria situazione.
Nella teoria della giustizia se vogliamo che essa sia rilevante e funzionale è necessario riconoscere
delle posizioni come + importanti di altre e allo stesso tempo capaci di fornire un pt di vista
adeguato a giudicare il sistema sociale. Che principi scegliamo x identificarle? Come detto l’ogg
della giustizia è la struttura di base della soc, nella divisione dei benefici della cooperazione sociale,
questa struttura favorisce alcune posizioni rispetto ad altre. Tali ineguaglianze devono essere
regolate dai 2 principi. Ma altre ineguaglianze possono sorgere. Gli individui rappresentativi sono
coloro che nutrono aspettative differenti x i beni primari inegualmente distribuiti.
Le pretese di coloro che hanno avuto + fortuna sono legittime, ma I loro benefici dovranno andare a
vantaggio anche dei + svantaggiati, e dovranno essere in accordo con un sistema equo di
cooperazione sociale. All'interno del sistema anche chi è + forte è tutelato dal diritto di giustizia
come conseguenza della libertà che protegge l'integrità della persona. Nessuno di noi merita il
nostro posto di partenza nella società. Ma come construire uno schema, quindi una struttura de
base? Il principio di differenza sembra una buona base su cui progettare. E in generale I 2 principi
sembrano avvicinarsi all'ideale della armonia perfetta di interessi. Altro merito del principio di
differenza è quello di fornire un'interpretazione del principio di fraternità. Esso è considerato un
principio meno politico, xè nn definisce alcun diritto democratico, ma include atteggimenti mentali
e linee di condotta. Il principio di differenza sembra corrispondere a quello di fraternità. La fam è
uno dei lluoghi dove in principio di differenza emerge, e dove viene rifiutato il principio di
massimizzare la somma dei vantaggi. In una fam I suoi membri nn desiderano avere dei vantaggi a
meno che ciò nn promuova gli interessi dei membri restanti. L'abbandono del principio di fraternità
è dato anche dal fatto che tal principio implica legami affettivi e sentimenti improbabili in una
società + ampia. Ma se il principio di fraternità viene pensato all'interno di quello di differenza,
allora è una concezione praticabile.
Rawls propone una concezione della società anti-meritocratica e cooperativa, che si contrappone ad
una soci basata sulla meritocrazia la quale usa l'egualianza delle possibilità come mezzo x liberare
energie degli uomini nella ricerca della prosperità economica. Per R nn è possibile avere diritto ad
un merito finchè nn abbiamo formulato I principi di giustizia, conseguentemente nn possiamo
fondare sul merito l'idea di giustizia, xè esso nn ci appartiene. L'idea di merito è posibile in nua
società che condivide una idea di vita buona dell'uomo, in cui tutti operano in riferimento ad essa.
Principi x gli individui. Tali principi sono una parte essenziale di ogni teoria della giustizia. Prima
verranno scelti I principi x la società, poi quelli x gli individui. Che sequenza devono avere?
Principio di giustizia, equità, fedeltà, rispetto reciproco, beneficenza.
Principio di equità: il sogg deve fare la propria parte in accordo a ciò che stabilito dalle regole di
un'istituzione, ciò è possibile a patto che l'istituzione sia giusta, ovvero soddisfi I 2 principi di
giustizia e che le persone coinvolte abbiamo accettato volontariamente I benefici dell'accordo.
L'idea principale è che chi si è privato di qualcosa x il bene altri, successivamente deve essere
ricompensato in modo identico a chi è stato prima beneficiato. Nn si può trarre vantaggio dalle
fatiche altrui senza fare la nostra parte equa. Come detto il principio porta a asserire che le istitizioni
siano giuste e che noi abbiamo degli obblighi da soddisfare. Tale principio nn lega un cittadino
attraverso l'obbligo ad una istitizione nn giusta. Gli obblighi sono intesi come compiti di
responsabilità asseganti a certe posizioni istituzionali(politiche, matrimoniali, sportive).
I doveri naturali: sono sia positivi che negativi. Esempi ci doveri naturali: aiutare un amico; divieto
di nuocere a qualcun'altro; nn imporre sofferenze nn necessarie. La caratteristica dei doveri naturali,
a differenza di quelli degli obblighi, è che si applicano senza tener conto dei nostri atti volontari. Nn
hanno legami con le istituzioni e nn sono definiti dalle regole di questi assetti. Hanno un valore tra
le persone indipendente dalle loro relazioni istituzionali, e quindi I doveri naturali sono presenti tra
le persone in generale.
CAPITOLO III: LA POSIZIONE ORIGINARIA
Rawls sostituisce lo stato di natura classico di hobbes, locke, rousseau, con la scelta razionale dei
principi di giustizia compiuta nella posizione originaria(contrattualismo moderno). Nella posizione
originaria gli uomini si trovano I date circostanze, hanno conoscenze, interessi che vogliono tutelare
e l'accordo su questi principi è il miglio modo che hanno per garantire tutto questo. Naturamente
nessuno può ottenere ciò che vuole, lo impedisce la semplice esistenza di altre persone. La cosa
migliore è attuare una cooperazione tra le persone, con lo scopo di affermare la prorpia concezione
del bene. Teoria sociale: individui razionali con certi scopi scelgono tra I vari corsi d'azione in base
alle loro conoscenze del momento. La creazione di equilibrio è il fine uiltimo, anche se nn è detto
che una situazione di equilibrio sia giusta. A differenza della teoria sociale, l'interpretazione
filosofica ha lo scopo di caratterizzare le situazioni in modo che I principi che verrebbero scelti
risultino accettabili da un pt di vista morale. La posizione originaria è questo, gli accordi raggiunti
all'interno di essa sono equi, ciò spiega il fatto che possediamo un senso di giustizia. La giustizia
come equità è una teoria dei nostri sentimenti morali. È possibile che I nostri sentimenti influenzino
I nostri pensieri e azioni.
Esitono altre alternative a disposizione delle persone in posizione originaria? È possibile scegliere
tra tutte le concezioni di giustizia. Nn ne esiste cmq una migliore delle altre ma solo che è ognuna di
esse ce ne può essere una migliore. Elenco: 2 principi di giustizia; concezioni miste; concezioni
teleologiche classiche; concezioni intuizioniste; concezioni egoistiche. Ognuna di queste concezioni
ha I suoi pregi e difetti, la decisione di una persona in posizione originaria dipende da un equilibrio
di varie considerazioni. La scelta + giusta è scegliere principi che valgano incondizionatamente
prescindendo della circostanza.
La società pur essendo un'impresa cooperativa x il reciproco vantaggio è cmq caratterizzata sia da
identità, sia da conflitto di interessi. Vi è identità xè ognuno dalla cooperazione ricava una vita
migliore rispetto se vivesse soltanto della propria attività, vi è conflitto xè gli uomini nn sono
indifferenti al modo in cui vengono ripartiti I benefici prodotti dalla loro collaborazione e ne
preferiscono una quota maggiore. È perciò necessario avere dei principi sulla base dei quali
scegliere Il miglior assetto sociale x la determinazione della divisione dei benefici e x la
sottoscrizione di un accordo sulle quote distributive appropriate. Questi principi definiscono il ruolo
della giustizia, e le condizioni di sfondo delle giustizia. Le condizioni sono divise in 2 parti:
circostanze oggettive rendono possibile e necessaria la cooperazione umana; le condizioni
soggettive sono aspetti rilevanti dei soggetti della cooperazione, ovvero benchè I soggetti abbiamo
interessi e bignogni simili, oguno di loro ha cmq un proprio piano di vita. Questi piani li portano ad
avere obiettivi diversi e ad avanzare pretese conflittuali sulle risorse naturali e sociali disponibili. La
diversità dei soggetti determina le circostanze di giustizia. Esse si danno in condizioni di scarsità
moderata(riferita alle risorse economiche e sociali insufficienti x tutta la comunità). Se mancassero
queste circostanze nn ci sarebbe neanche le condizioni x la virtù della giustizia. Sappiamo però che
nella posizione originaria queste circostanze sussistono.
Vincoli formali al senso di giustizia: generali, universali, definitivi, ordinati, pubblici. Tali criteri
eliminano e limitano le varianti dell'egoismo. L'egoismo è incompatibile con I pt di vista morale,
esso diventa una sfida alla concezione del giusto. L'egoismo rappresenta il pt di nn accordo tra le
parti.
Velo di ignoranza: ha il compito di stabilire una procedura equa, in modo che I principi su cui ci si
accorda risultino giusti. Alla base della teoria troviamo la nozione di giustizia procedurale pura,
ovvero la giustizia il cui esito dipende dall'applicazione di una procedura appropriata. Il fatto che
nessuno conosca la propria posizione porta ad enunnciare principi generali e le parti devono essere
pronte a convivere con le conseguenze dei principi che hanno scelto, qualunque sia la generazione a
cui appartengono. Qualcuno potrebbe obiettare che il velo di ignoranza è irrazionale in quanto le
scelte andrebbero fatte sulla base di tutte le conoscenze. Ma visto che l'obiettivo è creare principi
giusti ed equi la conoscenza porterebbe a condizionare I principi al proprio vantaggio. Con il velo si
ha una scelta unanime di una particolare concezione di giustizia. Abbiamo finora assunto che le
persone nella posizione originaria siano razionali, ma nella posizione in cui si trovano pur sapendo
di avere dei piani di vita razionali, nn conoscono I propri interessi e scopi e quindi nenache la loro
concezione di bene. Come decidere allora? Per scegliòere correttamente I principi di una società
giusta, secondo Rawls, è necessario mettersi nei panni di chi sta peggio. Il criterio che permette di
raggiungere tale obiettivo è la regola del maximin. Essi assumono che è meglio in qualunque caso
avere + beni sociali primari, sanno poi in linea generale di dover difendere I propri diritti, ampliare
le loro opportunità. Peciò la persona razionale ha cmq un insieme di preferenze. La cosa particolare
è che le persone in posizione originaria nn soffrono l'invidia. Come se avessero dei piani di vita
indipendenti. Rawls vuole dimostrare che quando I principi scelti verranno messi in pratica essi
condurranno ad assetti sociali in cui l'invidia nn esiste. In questo modo la concezione della giustizia
elimina le condizioni che fanno emergere atteggiamenti distruttivi. Ognuno nella posizione
originaria pensa al suo scopo e nn ha idee di favorire o svantaggiare nessun'altro. Il fatto che nella
posizione originaria I soggetti assumono posizioni disenteressate rispetto agli altri sembra far
rientrare tale teoria in una teoria egoistica. Nn è detto infatti che le persone che accettano I principi
accordati, nella quotidianità poi, manifestino lo stesso disinteresse avente nella posizione originaria.
Inoltre la combinazione del velo di ignoranza e il disinteresse reciproco porta cmq l'uomo a tener
conto del bene altrui. Verranno proposti infatti principi etici e concezioni di giustizia generali, che
quindi nn possono essere considerati egoistici.
Perchè scegliere I 2 principi: il fatto di nn sapere la propria posizione porterà a scegliere un
principio di giustizia che comporti una distribuzione eguale, quindi uguali libertà x tutti, nonchè
equa opportunità e uguale divisione del reddito e ricchezza. Pue volendo mantenere uguale libertà
ed uguaglianza, se le differenze sono in grado di far star meglio tutti, rispetto all'inizio, perchè nn
DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Filosofia politica del testo di Rawls con spiegazione dei concetti principali, tra i quali: la teoria della giustizia quale equità, i principi della giustizia, le Istituzioni e la giustizia formale, il processo decisionale, il contrattualismo, il principio di differenza (concezione liberale ed eguaglianza democratica.
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