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R C
R I(t) + V (t) = E
C
V ’(t) + V (t) = E
RC Equazione differenziale di primo
C C ordine a coefficienti costanti
non omogenea
RC V ’(t) + V (t) = E
C C
1- Risoluzione generale (E. Differenziale Omogenea)
RC V ’(t) + V (t) = 0
C C
La soluzione sarà del tipo V (t) = A
C
Sostituendo
RC A + A = 0
RC A = - A
= -
V (t) = A
C1
2- Risoluzione particolare
Devo trovare quella soluzione che soddisfa
RC V ’(t) + V (t) = E
C C
V (t) =
C2
infatti sostituita dentro l’equazione
differenziale otteniamo E = E
1- Risoluzione
V (t) = V (t)+ V (t) = A +
C C1 C2 Vc(t=0) =0
Condizioni iniziali
i(t=0) = A + E = 0
A=- E
V (t)= - +
C
V (t)= ( 1 )
C
Con I(t) = C V ’(t) = E/R
C Condensatore V C
I = I
C
Kirchhoff: V (t) + V (t) = V(t)
C R
V (t) = V(t) - V (t)
R C
V (t) = E – E ( 1 )
R
V (t) = E
R Resistore
V R
I I
C Confronto simultaneo V – V
R C V C
V R
Nota: Dal confronto simultaneo notiamo che per t che
tende all’infinito la tensione si posiziona tutta sul
condensatore , ma questo lo sapevamo già in quanto C
si comportava come un circuito aperto.
Nota: La corrente in entrambi i componenti è la stessa
in quanto sono collegati in serie.
Nota: C ha tensione massima quando i = 0
C ha tensione = 0 quando i è massima
R ha tensione massima quando i è massima
R ha tensione = 0 quando i = 0
Nota: C’è un istante t=t per il quale la
1
tensione del resistore = tensione del condensatore
Deduciamo che è normale che se la tensione in un
componente è massima allora nell’altro componente
deve essere uguale a 0 (kirchhoff).
Nota: Gli andamenti delle grandezze elettriche nel R-L
sono gli inversi degli andamenti nel R-C
Tipologia
Dato un circuito e il suo relativo grafo possiamo distinguere il numero dei nodi N e
il numero dei rami R.
Deduciamo subito che ci sono 2R relazioni dovute al fatto che le prime R sono
legate alle relazioni costitutive dei componenti e le restanti R al modo in cui i
componenti sono collegati tra di loro. Pertanto bisogna trovare quest’ultime!
Introduciamo il concetto di albero, coalbero, maglia fondamentale e taglio
fondamentale:
- Albero: Insiemi di rami connessi in modo tale che non formino un percorso
chiuso. E’ costituito da N-1 rami;
- Coalbero: Tutto ciò che non è albero è coalbero. E’costituito da R-N+1 rami;
- Maglia fondamentale: Essa viene formata aggiungendo un ramo del coalbero
all’albero. Ci sono in tutto R-N+1 maglie fondamentali (II legge Kirchhoff);
- Taglio fondamentale: Esso viene formato aggiungendo un ramo dell’albero al
coalbero. Ci sono in tutto N-1 tagli fondamentali (I legge Kirchhoff);
Pertanto le R relazioni mancanti sono le relazioni di kirchhoff infatti
(R-N+1) + (N-1) = R
Fissato albero e coalbero possiamo scrivere che V = , I =
Osservazione:
- L’albero non ha maglie => allora le tensioni dell’albero indipendenti => posso
scrivere le tensioni del coalbero come combinazione lineare di quelle dell’albero
- Non esistono tagli che interessano solo il coalbero => allora le correnti del
coalbero indipendenti => posso scrivere le correnti dell’albero come
combinazione lineare delle correnti del coalbero
Queste osservazioni si riassumono dicendo che :
I + A I = 0 dedotta dai tagli pertanto 2 legge di kirchhoff
---------
A C
V + B V = 0 <------- dedotta dalle maglie pertanto 1 legge di Kirchoof
C A
Si osserva che A =-B e sono matrici di 0 ,+1 e -1
T
Tellegran Dimostrazione
Dato un circuito e fissato il suo relativo grafo, albero e coalbero ,distinguiamo N
nodi e R rami.
Sappiamo che ogni ramo corrisponde ad un componente (pertanto R componenti), il
quale ha una certa potenza istantanea p(t) = V(t) * I(t) .
Supponiamo di voler calcolare la potenza istantanea complessiva del circuito, bisogna
allora sommare tutte le potenze di ogni componente:
Dove V = , I = allora abbiamo che (V ,V ) . = V I + V I =
aT cT aT cT
a c
Kirchhoff : I = - A I , V = (-B V ) = -V B = + V A Sostituendo
cT T aT T aT
a c a
= - V A I + V A I = 0
aT aT
c c
Allora viene confermato Tellegran il cui enunciato è:
Dato un circuito avente un certo grafo, fissato albero e coalbero, il vettore delle
tensioni risulta ortogonale al vettore delle correnti e viceversa.
L’enunciato si può espandere a più circuiti che differiscono fra loro, ma
l’importante è che essi abbiano tutti lo stesso grafo !!
Introducendo i fasori
Cosa associo alla derivata?
Metodo dei fasori
1- Trasformo
Bisogna trasformare ogni elemento come visto in precedenza, pertanto al
condensatore C si associa l'impedenza 1/jwC mentre all'induttore L si associa
l'inpedenza jwL. Alla resistenza R l'impedenza associata rimane R.
Per quanto riguarda i generatori e le grandezze elettriche si associano i relativi
fasori!
2- Analizzo
Ora posso analizzare il circuito normalmente come facevo nel dominio del tempo!
Valgono quindi, tutte le regole come partitore ti tensione, di corrente,
sovrapposizione etc...
Tutte le impedenze seguono le regole delle resistenze come la somma in parallelo e
la somma in serie.
3-Antitrasformo
Ritrasformo nel dominio del tempo le grandezze interessate con la
formula che sta alla prima pagina.
Generalmente il metodo dei fasori si utilizza per sapere cosa accade in
un circuito all'istante t<0 !
Laplace
Generalmente Laplace si usa per t>0 , per esempio vogliamo vedere come si comporta il
circuito una volta spenti i generatori oppure come si comporta se cambia il segnale da una
sinusoide a costante!
Pertanto vogliamo studiare il transitorio
Trasformata di Laplace (definizione)
s = Re{s}> =Ascissa di convergenza
Proprietà:
1- Linearità : } = }
2- Derivata : -
Metodo di Laplace:
1- Trasformo il circuito (In che modo? lo vedremo nelle pagine successive);
2- Analizzo il circuito (una volta trasformato anche qui si analizza come facevamo nel
dominio del tempo, ovvero tutte le grandezze rispettano le stesse regole );
3- Anti - trasformo (Alla fine noi vogliamo trovare un risultato nel dominio del
tempo, pertanto anti-trasformo da Laplace a Tempo)
Trasformazione del circuito
Valgono ancora le leggi di kirchhoff
I - 0
=0
2 - 0
=0
Resistore
v(t) = R i(t) }
V(s) = R I(s)
Condensatore
i(t) = C v'(t) } ] V(s) C
V(s) Induttore
v(t) = L i'(t) } ]
V(s) V(s)
Segnali
: Applicando la definizione di trasformata di Laplace passando però per il
limite di T che tende ad infinito ci ricaviamo le trasformate dei segnali:
Dominio Tempo Dominio Laplace
u (t) = Gradino unitario 1/s
-1 u (t)
-1
u (t)
-1
u (t) = Gradino Impulso 1
0
Antitrasformazione
L'antitrasformazioni di segnali semplici come quelli visti in precedenza è
immediata mentre se ci capita un segnale nel dominio di Laplace del
tipo: F(s) =
Allora bisogna applicare lo sviluppo in frazioni parziali, che consisterà nel
trovare i poli e i residui.
In questo modo la funzione data si semplificherà in una combinazione
lineare di funzioni semplici le quali conosciamo le anti-trasformate!
Nota: La funzione finale nel dominio del tempo dovrà andare a moltiplicare il gradino unitario per
garantire che essa parte da 0 verso tempi positivi , pertanto per annullare tutto quello che c'è a
sinistra dello 0.