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1.
2. Proprietà Archimedea dei numeri reali
3. Proprietà di densità di q in r
4. Densità dei numeri irrazionali in r
5. Teorema di unicità del limite di una successione convergente
6. Teorema di esistenza del limite di una successione monotona
7. 6
8. Teorema di unicità del limite di funzioni
9. Teorema della permanenza del segno mostrare cosa succede se non vale l'ipotesi sul segno del limite
10. Teorema del confronto 1
11. Teorema del confronto 2
12. Teorema del doppio confronto
13. Teorema degli zeri (senza dimostrare)
14. Teorema dei valori intermedi 1
15. Teorema dei valori intermedi 2
16. Teorema di weiestrass (senza dimostrare)
17. Teorema sulla continuità di funzioni derivabili verificando che il viceversa è falso con un controesempio
18. scrivere la definizione di funzione derivabile in un punto
19. Formula di leibnitz derivata del prodotto
20. Teorema di fermat
21. 19
22. Teorema di rolle con controesempi nel caso in cui una sola delle ipotesi non sia verificata
23. Teorema di lagrange con significato geometrico e cinematico
24. Teorema di Cauchy (senza dimostrare)
25. Teorema di de l'hospital
26. Criterio di monotonia per funzioni derivabili
27. Polinomio di Taylor con resto di peano
28. con caso n=3
29. Enunciare la formula di taylor con il resto di Lagrange
30. scrivere e dimostrare lo sviluppo di Taylor in almeno una funzione elementare.
PROPRIETA ARCHIMEDEA DEI NUMERI REALI
∀x ε ℜ ∃n ε ℕ : n > x
DIMOSTRAZIONE
PER ASSURDO
I = sup ℕ
Tesi: I < +∞
Suppongo per assurdo che: I ε ℜ ( ℕ limitato superiormente)
∃nεℕ: n < I (I è il più piccolo dei maggioranti)
∀nεℕ ∃eεℕ :
n + 1 ≤ I
n + e > e ≡ 1 > I
n + 1 > I e maggiorante di I
∀εℕ n + ε > I − 1
n > I − 1 ≥ I − I e è il più piccolo dei maggioranti
∃m < I
COROLLARIO
∀b > 0
∃n ε ℕ :
n > b &Infin;
m ε A
In conclusione sup ℕ = +∞
PROPRIETA DI BUON ORDINAMENTO DI NA
ℕ è un insieme ben ordinato
∃e ∀A ∋ ℕ
∃min A
L if
∃A⊆ℕ
∀∃l ∃n : [V<∃∃Aℜ∃ℜA
ed è limitato superiormente allora
∃ max A se non ∃∃ℜ ∀∃∃infinito ]∃∃ ∃A [
limitato ∃niminf ∃max di A
Successioni Monotone
Una successione n ∈ ℕ si dice monotona crescente(se ∀n ∈ ℕ n)(se n < n+1)
n ∈ ℕ si dice strettamente crescente (risp. decrescente) sen < n+1 ≥ 0 n < n+1 (se n < n+1)
Se n ∈ ℕn = n < n+1
Teorema Fondamentale sull'Esistenza del Limite di una Successione Monotona
Se ( n)n ∈ ℕ una successione monotona di numeri reali, allora∀n ∈ ℕ ∃ lim n
In particolare:1. Se n è monotona crescente, allora lim n→∞ = estremo superioren→∞ ≤ R se è limitato sup.
2. Se n è monotona decrescente, allora lim n→∞ = estremo inferioren→∞ ∈ R se è limitato inf.n→∞ ≥ 0 se è illimitato inf.
DimostrazioneSuppongo che ( n)n monotona crescente ( nn)n ∈ ℕ si è limitato supn→∞ ∈ ℕ dellan = n ≥ 0Tesi∀n ∈ ℕ ∃ lim nn = ℂn < nH
n ≤ R∃ H ∈ R poiché la successioneè illimitato sup. ∃ H ∈ ℕ n ≤ n ∀n ∈ ℕpoiché n = monotona crescente.
Quindi∀ n ∈ ℕ n ≤ M
1. DimostrazioneSe ( n) si è limitata superiormente L = sup n ∈ RTesi lim n ≤ L(provo che è giusto candidato limite)∀ ε > 0L verifica la definizione di limite
∀ ε>0 ∃ n ∈ ℕ ∀n ∈ ℕ n+1 ≤ L - ε < ε
Fissato ε>0 arbitrario,Tesi ∃ n ∈ ℕ n ∀n ≥ n L-ε = L-ε è un maggiorante della successione= L sup n n ∈ ℕ ∈ ℕ n ≤ L+ε
Consideron ≥ L - ε Questo non è maggiorante della successione
II TEOREMA DEL CONFRONTO
X ⊂ R → R, x0 ∈ D(g(x))
- I intorno di x0, tale che ∀x ∈ X ∩ I-{x0} β(x) ≤ g(x)
- Se x→x0 lim β(x) = ±∞ ⇒ x→x0 lim g(x) = ±∞
- Se x→x0 lim γ(x) = ±∞ ⇒ x→x0 lim g(x) = ±∞
Dimostrazione:
Sia H ∈ R, poiché x→x0 lim β(x) = +∞ ⇒ ∃ I intorno di x0 tale che ∀x ∈ X ∩ I-{x0} β(x) > M
∀ x ∈ X ∩ (I ∩ I')-{x0}, γ(x) ≥ β(x) > M
⇒ x→x0 lim γ(x) = +∞
Stessa dimostrazione per -∞
Corollario
X ⊂ R → R, x0 ∈ D(g(x))
- Se ε I di x0∀ x ∈ X ∩ I, x ≠ x0, β(x) ≥ 0 (risp ≤ 0)
- Se x→x0 lim β(x) = e
Allora e ≥ 0 (risp ≤ 0)
Dimostrazione
Pongo γ = 0 nel 2o teorema del confronto
Osservazione
Se β(x) ≥ 0 (<0) ∀ x ∈ X ∩ I-{x0} ⇒ x→x0 lim β(x) = k ≥ l (<0)
La relazione ≤ ≠ passare al limite, ∑ no ⇒ passare con > lt k
x2 | -x2x2 ≥ 0 ∀ x ≠ 0 x→0 lim x2 = 0 ≥ 0
Teorema di Weierstrass
β ⊂ ℝ⊃ sono sempre definiti sup β(x) e inf β(x) = infg[λ(x1)].
∀ x ∈ X g(x1) = g(x2) ∀ x̂sup g sup ĝ (x)
Teorema
Sia f: [a,b] → ℝ, β continuaallora ∃ x1 ∈ [a,b], ∃ x2 ∈ [a,b] ∀ x ∈ [a,b]:
- g(x) ≤ g(x)
x1 = punto di minimo per g in [a,b], g(x1) = min[a,b]g
x2 = punto di massimo per g in [a,b], g(x2) = max[a,b]g
Se una successione è limitata esiste sempre una sottosuccessione convergente
Vale sugli intervalli chiusi e limitati soltanto
Una funzione può non ammettere min e max nel suo dominio ma esclusivamente la sua restrizione ad un intervallo chiuso e limitato ammette min e max.
Il Teorema non vale se β non è continua
Controesempio dell'inversa del teorema di Fermat
f(x) = x3 : ℝ → ℝ
f(x) è derivabile f'(x) = 3x2 ≥ 0 ⇒ ∀ x ∈ ℝ, x2 ≥ 0 ⇒ x = 0
x0 = 0 è l'unico punto in cui f'(0) = 0, quindi unico candidato ad essere di minimo o massimo locale.
x0 = 0 non è né di minimo né di massimo locale.
Supponiamo per assurdo x0 = 0 di minimo locale.
∃ r > 0: ∀ x ∈ I(0, x) , x3 ≤ 0 = f(0)
ma x ∈ I(0, x) ∖ x < 0 | x3 < 0 = f(0)
Quindi x0 = 0 non può essere di minimo locale.
Allo stesso modo x0 = 0 non può essere di massimo locale.
∃ r > 0: ∀ x ∈ I(0, x) , x3 ≤ 0 = f(0)
ma x ∈ I(0, x) ∖ x > 0 | x3 ≥ 0 = f(0)
In conclusione esistono punti in cui si annulla la derivata prima che non sono né di minimo né di massimo locale.